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giovedì 30 settembre 2010

LA RANA E LO SCORPIONE


La rana, questo splendido, simpatico animaletto anfibio molto comune in stagni e paludi, riconosciuto per il suo colore verde brillante ed il suo gracchiare monotono, è in analogia con l'ottavo segno astrologico dello Scorpione e con il primo segno d'Acqua, il Cancro.
Nella tradizione astrologica in realtà sono benefici ai dodici Segni dello Zodiaco vari animali:

Ariete: ariete, pecora, cavallo, lupo, cane, tigre, sparviero, avvoltoio, gallo, serpente, ragno.
Toro: pernice, fagiano, colomba, tortora, toro, bisonte, bufalo, mucca, capra.
Gemelli: scimmia, volpe, pappagallo, ape, formica.
Cancro: gatto, lepre, pipistrello, cigno, usignolo, rana, granchio e animali anfibi.
Leone: leone, pantera, aquila, falco, gallo.
Vergine: volpe, ape e animali da cortile.
Bilancia: pernice, passero e animali domestici di lusso.
Scorpione: animali che vivono nei sotterranei e nelle acque stagnanti e soggetti a metamorfosi nell’evoluzione.
Sagittario: cervo, daino, cavallo, elefante, pavone.
Capricorno: caprone, cane, asino, cammello, tartaruga, scarabeo e animali notturni.
Acquario: animali da circo e facilmente addomesticabili.
Pesci: pesci e volatili selvatici.
Tornando alla rana: la rana verde o esculenta, denominata anche rana comune, è una specie appartenente alla famiglia dei Ranidi. Di circa 12 centimetri di lunghezza, presenta un dorso di colore verde smagliante o bruno oliva, talvolta cosparso di macchie nere e ornato, da ogni lato, da una piega ricca di ghiandole di color bronzo. I fianchi sono macchiati di nero o di bruno scuro.
Il ventre è bianco, punteggiato di nero e di grigio. Vive ai margini degli stagni e dei corsi d'acqua lenti e con vegetazione fitta. Al minimo segnale di pericolo si tuffa e scompare tra la vegetazione.
E' un animale voracissimo che si nutre di insetti, tra cui farfalle che si avventurano sopra l'acqua, larve, vermi, lumache, ma anche di prede voluminose come giovani rane, piccole lucertole, piccoli roditori. I maschi, provvisti da ogni lato della testa di un sacco vocale esterno, che si gonfia come una vescica, riempiono le notti d'estate con il loro assordante gracidio.
Pur essendo uno degli abitanti più comune e conosciuto di stagni e acquitrini, la rana ha sempre colpito la fantasia dell'uomo, grazie al particolare aspetto e, soprattutto, per il curioso ciclo vitale, che nella strabiliante metamorfosi da girino a rana ha il suo culmine. Ispirate a queste sue stranezze esistono pertanto molte superstizioni, false credenze ed un buon numero di proverbi e modi di dire. Ad esempio, in passato, si credeva che le rane nascessero dalla terra fecondata dagli acquazzoni estivi, oppure che, essendo animali generati dalla pioggia, potessero cadere direttamente dal cielo.
Il loro gracidare era poi visto come una lode, una preghiera a Dio, ed interromperlo equivaleva a ritardare la liberazione di un'anima dal purgatorio. Altri sostenevano che nelle rane si celassero le anime dei bambini morti prematuramente, perciò guai a ucciderle o molestarle. Di quest'idea non lo sono le streghe, che con rane e rospi preparavano filtri e malefici. E quando non soccombevano nei paioli di fantasiose fattucchiere, erano usati come dimora da principi, fate o demoni.
Questo anfibio, grazie alle carni tenere e saporite, è da sempre apprezzato in cucina. Fino a pochi decenni or sono, schiere di ranari vagavano notti intere per fossi e acquitrini alla ricerca di questo batrace. Alla mattina, quando i sacchi erano pieni, i cacciatori privavano le rane ancora vive della testa e delle zampe, le spellavano e le preparavano per cucinarle fresche, di solito infarinate e fritte o, spolpate, come condimento per la pasta asciutta; oppure le mettevano via sotto sale per l'inverno. Per chiudere, le ranocchie portano bene, tant'è che gli amuleti che le raffigurano (spesso associati a simboli lunari), sono ritenuti validi contro il fascino, il malocchio e la iettatura.

Per riprendere le affinità e analogia con lo Scorpione la rana simboleggia quanti hanno smania di cambiare il proprio stato (lavoro, amicizie, amori), peggiorando la situazione esistente, e si dice qindi che fanno "il salto del ranocchio", riferendosi al salto che le rane fanno quando, spaventate, si gettano dalle sponde dei fossi dentro la melma.
Credenze più recenti relative a rane e rospi fanno luce su quelle preistoriche. I contadini europei credono che il rospo sia presagio di gravidanza. Dal Folclore come pure dalla storia (egizia, greca, Romana) arrivano parecchie prove a conferma che la rospa era ritenuta l’epifania della Dea e il suo utero.
Nella psicologia junghiana questa creatura, che non è ancora un essere umano rappresenta un impulso inconscio che ha una risoluta tendenza a diventare conscio.Nel neolitico la rana viene raffigurata in pietra e spesso con testa di donna. Spesso sono collegati al tema della rigenerazione, spesso sono rappresentate con vulve. La rana è sempre stata rispettata per le sue proprietà curative, in quanto facilità il cambiamento ed è simbolo di adattabilità. Chi rivece in regalo una rama avrà molta fortuna. Chi porta questo tatuaggio sarà dinamico e vitale, e avra una certa tendenza a prendersi cura dei problemi degli altri, il lato ombra puo essere rappresentato dalla tendenza a sovvraccaricarsi e caratteriamente può apparire freddo. Sognare una rana è preavviso di cambi e metamorfosi. La rana nei sogni si pone, dal punto di vista simbolico, come il momento in cui la coscienza irrompe, in cui emergono contenuti inconsci da elaborare ed integrare. Come il coccodrillo la rana è un animale a sangue freddo ed un anfibio la cui esistenza si alterna sulla terra e nell’acqua. Questa naturale capacità fa emergere, nei sogni in cui la rana compare, un’ altrettanto naturale capacità di adattamento, il saper gestire situazioni inusuali, il sapersi muovere a proprio agio in ambienti e situazioni contrastanti. Così che il sognatore può immediatamente riflettere su questa alternanza e questa possibilità. In seguito l’analisi può focalizzarsi sulle altre caratteristiche particolari della rana o del rospo: il percorso di trasformazione che da girino trasforma in animale adulto, il muoversi a balzi saltando allegramente, i colori a volte brillanti a volte tendenti a mimetizzarsi con l’ambiente, il gracidio insistente e monotono. Qualità che rimandano alla metamorfosi e all’evoluzione, che possono simboleggiare la capacità di immergersi nelle situazioni senza farsene assorbire completamente e valutando altre possibilità e prospettive (saltando) e il richiamare l’attenzione su di se’, sulle proprie necessità, sulle proprie esigenze.
Da un punto di vista oggettivo la rana nei sogni è un simbolo di di vitalità ed energia, di allegra capacità di adattamento e gioia di vivere. Ma della rana va considerata anche la sua prima appartenenza al mondo delle acque e della pioggia, all’umidità feconda che la rende animale lunare e notturno il cui verso insistente richiama le pulsioni naturali, sessuali, gli istinti che si risvegliano quando la ragione si appanna. Per questa sua concentrata esplosione di vitalità fin dall’antichità la sua carne, pelle ed umori venivano usati per preparare filtri d’amore, fecondanti o volti aumentare le capacità sessuali, e nei racconti era spesso involucro sgraziato che rivelava alfine le fattezze meravigliose del principe o della principessa di turno. Immagine questa molto potente che rimanda alle infinite e nascoste ricchezze dell’inconscio, alle nuove e piene possibilità di attuazione e di evoluzione di tutti gli aspetti meno sviluppati o rinnegati della psiche. Cosi’ la rana si pone dal punto di vista simbolico come il momento in cui la coscienza irrompe, in cui emergono contenuti inconsci da elaborare ed integrare. Uccidere o calpestare una rana nei sogni può collegarsi allora al non volere accettare quanto emerge dal profondo, oppure a non sentirsi a proprio agio o a rifiutare gli impulsi di vitalità o di sessualità, o a confrontarsi con il fastidio dell’invadenza o della vitalità altrui, mentre sentire gracidare le rane nei sogni può far riflettere su chiacchiere, pettegolezzi o pensieri persistenti e molesti.

Curiosità: a Venezia - In Punta della Dogana c’è un ragazzo tutto nudo, alto più di 2 metri, con una rana in mano, occhi chiusi, rivolto verso il bacino san Marco dello scultore americano Charles Ray, il numero di persone che ogni giorno arriva in Punta della Salute per fotografare “Il ragazzo con la rana” è altissimo. Il significato della statua secondo Giulio Alessandri, docente all’università Iuav di Venezia, in occasione del ciclo di lezioni “L’opera parla” organizzate da Palazzo Grassi assieme agli istituti universitari veneziani.

«La statua – spiega Alessandri – è localizzata in un punto panottico. E’ quasi il perno di una rotazione. Lo spettatore girandoci attorno ha una visuale quasi a 360 gradi. Ed è da quel punto che “Il ragazzo con la rana” dialoga con tutta la città. L’opera è fortemente contestualizzata non solo al Bacino San Marco, che potrebbe anche essere la via di fuga o foce del fiume – Canal Grande, ma anche a tutto il complesso architettonico di Punta della Dogana». E da questa contestualizzazione, nasce il dialogo tra “Il ragazzo con la rana” e la statua in bronzo della Fortuna posta sulla pala d’orata di Punta della Dogana. Fortuna che è rappresentata, come tradizione vuole, in equilibrio su una sfera galleggiante sul mare, con un unico ciuffo di capelli sul capo. E’ da lì che si prende la Fortuna. Passa per un attimo e potrebbe non tornare. «Allo stesso modo – prosegue Giulio Alessandri – il ragazzo ha preso la rana. Un colpo di fortuna, e non di bravura, che si trasforma in sfortuna per la rana stessa che ha perso la libertà. E la Fortuna, si sa, è una ruota che gira. La statua posta sulla pala d’oro, non a caso,si muove mossa dal vento, impossibile prevedere gli spostamenti». I temi dell’instabilità dell’essere e la “volatilità” del momento sono molto cari all’artista Charles Ray. “Il bambino con la rana” è chiaramente la rappresentazione della fine dell’infanzia e l’inizio di un’età che per definizione è instabile, l’adolescenza. Scopo dell’artista è destabilizzare la percezione. Così la statua, che è in acciaio bianco, e volutamente oltre misura ( più di 2,5 metri) porta la rana, e non il bambino, ad altezza degli occhi dello spettatore. «Una seconda narrazione – aggiunge Giulio Alessandri – . La rana potrebbe esser baciata e trasformasi in qualcos’altro». E pensare che quel ragazzo è quasi un “sorvegliato speciale”. Una guardia armata non toglie gli occhi dalla statua nemmeno per un istante, mentre la sera viene protetta da una teca trasparente. «Lo stesso autore dell’opera – racconta Giulio Alessandri – se ne lamenta. Troppa sorveglianza per un bambino che è abituato a girare nudo nei boschi in completa libertà».

Per i giapponesi invece, poiché nell'agricoltura in giappone sono molto importanti i campi di riso coltivati con metodi di irrigazione ad inondazione, la rana è simbolo di buona fortuna.
La rana, inoltre, è diventato un simbolo molto amato nella poesia e nell'arte (come ad esempio la Rana di M. Bashou):

L'ombra del bambù spazza gli scalini di pietra
Ma la polvere resta.
La luna si riflette sul fondo dello stagno
Ma non tocca l'acqua.

Statuette delle rane vengono spesso vendute nei templi perché la parola "rana" in giapponese si pronuncia come la parola "ritorno". La pioggia delle rane, uno dei piu strani episodi del Vecchio Testamento è stato poco rappresentato nella storia dell'arte. Mosè andò al faraone Ramses chiedendoli di eliberare il popolo di Israele dopo 400 anni di schiavitù. Il faraone lo snobbò. Mosè pregò a Dio e Lui mando le 10 piaghe della distruzione sul popolo egizio. Una di queste 10 piaghe è ''la pioggia delle rane''. La simbologia della RANA è attribuita a questa metafore-allegorica: E' animale lunare (Cancro) corrisponde all'acqua,ed è simbolo della materia oscura non ancora diferenziata. Simbolo della resurrezione a causa delle sue metamorfosi: l'anima è in viaggio mentre il corpo dorme. .vengono assocciati al suo salto, i pensieri fragmentari e dispersi che tormentano la meditazione. .in alcune imagini è simbolo dell'insegnamento stentato e ripetitivo, (il modo in cui vengono imparati i 10 comandamenti). .simbolo dell'incarnazione della terra fecondata dalle prime pioggie di primavera. .nelle ogdoade, il gruppo degli otto egizio, 7 rane piu 1 serpente) che comprende le quattro coppie di forze elementari che procedono alla creazione organizata dell mondo ed è simbolo dell'immortalità. .