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giovedì 26 marzo 2009

Giove e “La civiltà dell’immagine”


L’ultimo episodio è di questi giorni. Abbiamo un Presidente del Consiglio Ferroviere, le foto ed i filmati reportage di praticamente tutti i “mass media lo ritraggono con un classico cappello da macchinista. Ma basta un cappello per farci diventare Caprotreno in un giorno? La civiltà dell’Immagine dice di si, la verità è una fotografia, ma essendo superficiale, dura pochissimo. Fa riflettere questo modo ormai diventtato routine di gestire le gravi problematiche, basta distrarsi, basta presentare una immagine e tutto è risolto, apparentemente. Fino alla prossima trovata pubblicitaria. Si, perché la civiltà dell’immagine è basata sulle apparenze, niente sostanza o profondità ma solo ricerca di apparenze. Come funziona l’apparato del culto dell’immagine? Come ci seducono questi venditori di fumo? Creando utopie. Infatti Giove Zeus era di Costituzione Sulfurica, una nuvola di Zolfo, il Megacreatore di Utopie. Vediamone alcune. Giove, era capotreno nel mondo degli Dei greci, all’inizio dei tempi, quando regnava il Caos. La data della prima Olimpiade (776 a.C.),..dice che questo era tanto tempo fa, come è adesso. Lo stato di confusione era totale, completo. Tutti comandavano tutto, senza un capo, senza ordine. L’anarchia era totale. In quei tempi i poeti raccontavano di amori clandestini e tradimenti matrimoniali, di frequenti voltafaccia politici e di promesse elettorali fasulle, come adesso. Vediamo quindi di conoscere come si è istaurato l’ordine cioè come è “cresciuto” il tumultuoso mondo degli Dei dell’antica Grecia. Il primo episodio importante è stato, in verità, alquanto violento: la castrazione del dio Crono operata da Titano, uno dei suoi figli. C’è da dire che non è stata una violenza inutile perché dal pene mozzato di Crono, gettato nel mare nacque Afrodite (Venere per i Romani) che è il simbolo dell’amore. L’evirazione di Crono (con la conseguente nascita dell’amore) testimonia quanto sia difficile (e doloroso) il primo momento, indispensabile, per la crescita dell’individuo. Infatti la possibilità di amare deve passare attraverso la “morte” del padre, il quale rappresenta la razionalità, l’egoismo e l’egocentrismo. A riprova di quanto sia difficile rinunciare all’egoismo ricordiamo che il dio Crono aveva l’abitudine di mangiare i suoi figli subito dopo che erano nati per evitare di essere da loro evirato. Ma andiamo avanti. Crono, logicamente prima dell’episodio del “taglione”, ebbe (da una certa Rea) un altro figlio: Zeus (Giove per i Romani). Ma Rea per evitare che Crono si mangiasse il piccolo Zeus lo allontanò da casa subito dopo la nascita, affidandolo alle cure di una capra. Anche questo episodio dimostra che la condizione necessaria affinchè un bambino “cresca” è che la madre (l’affettività) lo allontani dalla razionalità e dall’egoismo (il padre). Ma ritorniamo al piccolo Zeus, il quale crebbe nell’isola di Creta, ma non fu certamente un cretino, infatti capì che era sbagliato rimanere imprigionato nell’affettività femminile (materna) della capra che lo aveva allattato ed ebbe la forza, il coraggio, di liberarsene, pur non abbandonandola completamente. Infatti uccise la capra ma ne conservò la pelle, raggiungendo, come riporta la leggenda, l’immortalità, cioè raggiungendo il suo equilibrio psichico. Ricapitolando, la corretta crescita di un individuo scaturisce dal giusto equilibrio tra la razionalità del padre e l’affettività della madre, senza che si rimanga succubi o vittima dell’uno o dell’altra. Quindi Zeus, il primo personaggio che ha raggiunto tale traguardo, rappresenta la dimostrazione concreta di come deve crescere l’uomo, cioè ognuno di noi, è Dio, in quanto ha raggiunto la sua maturità. Zeus crebbe sano e forte e la mitologia infatti non ci riferisce di nessuna sua malattia. Ebbe molte donne, come tutti i sulfurici, e i frutti dei suoi amori, come ora vedremo, sono l’estrinsecazione di altrettanti momenti fondamentali nella crescita di un individuo. Da Eurinone, sua prima compagna, nacquero tre figlie: Eufrosine, che significa la gioia; Aglaia, che significa l’ornamento; e Tala, l’abbondanza. Esse sono l’esemplificazione di ciò che cerca di realizzare un sulfurico: una vita piena di piena di belle cose e vissuta con gioia. Ma per poter vivere ancora meglio è indispensabile non avere troppe preoccupazioni ed è necessario avere la possibilità di stare in armonia con gli altri. Per realizzare tale progetto Zeus materializzò altri due principi cardini della sua idea del vivere mettendo alla luce altre due figlie (da un’altra donna, tanto per non smentirsi): la prima figlia venne chiamata Temi, che significa “gli uomini si uniscano tra di loro”, l’altra venne chiamata Mnesomine, che significa “cessazione delle preoccupazioni”. Pertanto Zeus si formò una bella famigliola, estrinsecazione della mentalità di un Sulfurico, che è una persona equilibrata e vive tranquillamente con gli altri. Ma se la vita si limitasse solamente a poter vivere bene e tranquillamente sarebbe un po’ troppo limitata, fino a divenire misera. Zeus lo capì e mise al mondo un’altra figlia, Atena, la madre di tutte le arti: la filosofia, la pittura, la musica, la scultura, etc. E’ cosa curiosa sapere come nacque Atena. Un giorno Zeus ebbe un forte mal di testa, con la strana sensazione che qualcosa volesse uscire fuori. Chiamò allora suo figlio Efesto (Vulcano per i Romani), il dio dei fabbri, il quale senza tanti ripensamenti spaccò la testa al padre e con grande sorpresa di tutti fuoriuscì Atena (che in tal modo venne alla luce, o almeno così raccontò Zeus alla moglie). E’ questo un altro episodio importantissimo nella crescita di Zeus (cioè dell’uomo) che testimonia che non è sufficiente nella vita vivere bene e tranquilli ma è necessario avere la possibilità di poter creare (tramite le arti) dal momento che il creare, il sognare, è la vera peculiarità che distingue l’uomo dalla bestia. Ad ogni modo dopo l’accettata in testa Zeus non morì ma rinacque, a dimostrazione che le arti, seppure necessarie ed affascinanti, debbono sempre essere mediate dalla razionalità e dalla praticità, tipiche armi del sulfurico. Però Zeus fece lo sbaglio di credere troppo in sé stesso chiudendosi nel suo egocentrismo. L’estrinsecazione di tale fase è testimoniata, nel racconto mitologico, dalla nascita di un’altra relazione di Zeus che si innamorò di una dea di nome Io. In pratica Zeus cominciò a credere eccessivamente in sé stesso, chiudendosi nel suo egoismo. Per questo motivo Rea, la moglie di Zeus, trasformò la dea Io in vacca! Ed a ragione. Giove vuol dire sessualità, quindi erotismo, pornografia. Fra i capisaldi del presente — spesso imposti dalla mercificazione dell'immagine, ha un posto importante la pornografia, fatta dagli uomini per gli uomini, quindi fallica, ottenuta con il consenso, la collaborazione o lo sfruttamento, a seconda dei casi , delle donna. E' ormai completamente fuori luogo parlare di morale. Certo alcuni professano una morale borghese, medievale o di falso moralismo, ma di fatto, la pornografia, per dirla con le parole dei moralisti "dilaga". Più che dilagare però è un fuoco sempre acceso una sessualità spesso malata od eternamente insoddisfatta questo sì, senza più alcun romanticismo (che bello il romanticismo direbbe un nostalgico!) Le tre nozioni diverse: sessualità, erotismo, pornografia appartengono a Giove in quanto ricerca del piacere edonistico, quindi erotismo, secondo la definizione di Georges Bataille nella trasgressione sessuale, nel sesso non ordinato ad alcun fine superiore ma fine e scopo a se stesso, e quindi trasgressione per definizione di ogni norma morale, di ogni ordine, di ogni sistema di valori. Niente di nuovo. Il culto di Pan, le orge bacchiche, vengono da molto lontano. Ma esistono adesso come in passato, infatti il mondo è in una perenne crisi orgiastica, in un eterno altalenare, tra ingozzarsi di tutto e fasi di vomito e rigetto.. È in questo senso che lo stesso Bataille scrive che il Cristianesimo, che condanna sia la sessualità, che l'erotismo per il solo scopo di controllare le popolazioni e di farle sentire in colpa, si è opposto fin dal suo nascere a tutto ciò che di buono c'è nella vita creando "la religone della sofferenza dell'ascetismo e della rinuncia, e fa quindi parte del carattere Saturnino per antonomasia. La cosa più semplice, la vedrebbe anche un bambino è che, come sempre, rimane una questione di equilibrio tra le due cose, edonismo e razionalità. La ricerca edonistica di Giove è rivolta verso il piacere. Quella razionale di Saturno è il rifiuto e l’allonantamento della sofferenza. Quest’anno 2009 il rapporto Giove-Saturno è in una fase “quintile” che significa semplicemente”difficile”. Non sarà facile trovare un accordo. Ma peggio di tutto ed insopportabile da parte dei moralisti, è l'ansia saturnina di giudicare negativamente il comportamento degli altri, per non giudicare se stessi! Di fatto politica e giustizia lasciano agli uomini la libera scelta se usufruire o no della pornografia in privato, ammettendo parzialmente che ciò che è veramente "osceno" è voler sindacare o peggio ancora disporre della vita privata degli altri attraverso fumosi precetti, libri, maledizioni diktat o benedizioni che appartengono ad un lontanissimo passato. E' innaturale vivere nel passato. Possiamo solo vivere, al meglio, il nostro presente. Ognuno è in una certa misura libero di scegliere “l‘albero a cui appendersi”, od il libro su cui stendere la mano. È opportuno aggiungere, per completezza, che è assolutamente vero che la pornografia consumata in privato "non fa male a nessuno se non a chi la pratica", questo è l'assioma che ha permesso al fenomeno della ricerca del piacere edonistico di affermarsi come superiore a quello della rinuncia e della privazione.

domenica 22 marzo 2009

Consigli per gli acquisti






LIBRO NOVITA’
(ilmiolibro/Gruppo Editoriale L’Espresso)
E’ disponibile per l’acquisto online il libro:
“Pablo Andrès”
Saggistica 116 pagine

€ 22,45
ultima raccolta di scritti di Attualità, ma chi l’ha detto che siamo in crisi?
Finirà? Ma quando finirà?Come ricordava sempre il grande economista John Kennet Galbraith:
«L’unica funzione delle previsioni economiche è quella di far apparire rispettabile l’astrologia».

Lo trovate in vetrina qui:

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=204046

il mio libro può essere consultato, sfogliato, prima dell’acquisto. L’acquisto online di un libro è sicuramente un’investimento sul futuro!

venerdì 20 marzo 2009

Equinozio di primavera


La primavera per gli antichi romani era associata a Demetra, la dea tutta “Latte e Miele”. Dea del grano e dei raccolti, figlia del titano Crono e di Rea. Quando sua figlia Persefone fu rapita da Ade, dio degli Inferi, Demetra ne fu così addolorata che trascurò le terre, sulle quali non crebbe più alcuna pianta, e la carestia si abbatté sul mondo. Sconcertato dalla situazione, Zeus chiese al fratello Ade di restituire Persefone alla madre. Questi acconsentì, ma prima di liberarla le fece mangiare i chicchi di una melagrana che l'avrebbero costretta a ritornare da lui quattro mesi all'anno (sei mesi in un'altra versione del mito). Felice di aver ritrovato sua figlia, in primavera Demetra faceva nascere dalla terra fiori, frutti e grano in abbondanza, ma in autunno, quando Persefone ritornava nel mondo sotterraneo, il suo dolore provocava la morte della vegetazione e apriva le porte all'inverno. Una chiara metafora dell’avvicendarsi delle stagioni.
Quest’anno 2009 Demetra è arrivata poco fa, 20 Marzo alle 12:17 P.M.(ogni anno questa data è diversa in quanto il nostro computo del tempo è alquanto sfasato rispetto a quello astronomico, come si può notare nell’aggiunta degli anni bisestili) portando freddo e vento. Un occhiata agli astri di questo momento così significativo rivela una Luna in esilio in Capricorno, segno delle resposanbilità pesanti che non sappiamo se potremo assolvere, (ma quanta gente depressa in giro, grazie anche ai nostri gonvernanti!) accoppiata ad una bella Venere, brillante e vespertina nel segno dell’Ariete, il segno della speranza per il futuro. Questa posizione ricorda e rappresenta infatti il significato esoterico del “seme” ne lmondo vegetale, che per forare la terra ed emergere verso il Sole, sfoggia una bella quantità di forza testardaggine e di coragggio. L’equinozio significa semplicemente ed è conosciuto dai più come "il momento dell'anno in cui il giorno e la notte sono uguali". Un momento in cui ha molto più risultato la meditazione, il rilassamento profondo e la concentrazione sul respiro, per riscoprire il vero ritmo inspirazione-espirazione, in and out, il respiro della natura.
La creatività della dea Demetra conduce versoi tratti della creatività' della donna, superiore agli uomini inquanto “produce”, mette al mondo figli. Quindi più dell'uomo a contatto con i suoi sentimenti e più capace di assumersi la responsabilità di un rapporto affettivo. L'esperienza del parto, dell'allattamento e del prendersi cura del bambino rende la donna capace di estendere il suo amore da se stessa e dai suoi figli agli altri esseri umani. La tenerezza e la pietà materne promuovono pace e fratellanza. Così perlomeno parlano alcuni psicologi, di fatto da sempre la contrapposizione fondamentale del mondo degli uomini è tra Marte, il Malefico, e Demetra (ma anche Atena, Pallade, Kore, Proserpina e tutte le dee Lunari e assoicate alla natura.
Il fatto che la madre ami i suoi figli incondizionatamente, cioè solo perché sono i suoi figli, e non per le loro qualità e i loro meriti, porrebbe la questione del principio di uguaglianza tra gli esseri umani. Tutti siamo figli della natura, della Madre Terra, e tutti godiamo di un diritto naturale al nutrimento, alla vita e al benessere. Qui sta il fondamento emotivo dell'umanesimo, del giusnaturalismo, dell'illuminismo, dei grandi ideali delle moderne democrazie (Fromm, 1955).
Secondo lo psicologo Fromm infatti l'amore materno presenta due aspetti: quello di tutte le cure necessarie perché il bambino viva e cresca e quello di infondergli l'amore per la vita, il senso che la vita e' bella, la gioia di vivere. La madre trascende se stessa nell'amore per il proprio bambino.
Il compito materno più difficile sta nell'accettare e nel favorire che il figlio crescendo si separi e autonomamente viva la propria vita. L'amore materno non possessivo predispone i figli alla capacita' di amare caratterizzata dall'assenza di possessività e dalla prevalenza del dare sul ricevere.
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Il 2009 procede al quanto spedito e ci ritroviamo oggi da un lato la luce dall’altro il buio, con la stessa intensità. Le due forze trovano dunque un punto d’equilibrio e contatto.

Dopo qualche settimana intensa potreste finalmente sentire una rinnovata pace ed una speranza che solleva il vostro spirito. Lasciate che queste sensazioni vi permeino completamente e godetene quanto più a lungo è possibile. Noterete una certa differenza di risultati se permettete la pace nei vostri cuori.Non dobbiamo sforzarci di essere positivi, non è un lavoro. Dobbiamo solo essere noi stessi, e noi siamo esseri spirituali, anime (non animali) radianti di luce.

Il Sole non combatte l’oscurità ogni mattina per donarci il giorno, essa semplicemente scompare al suo cospetto. Il Sole non si preoccupa nemmeno del buio, non gli dedica neanche un pensiero. Il Sole semplicemente brilla per se stesso e irradia luce.

Lasciamo che il sole dentro di noi illumini la nostra vita e quella di coloro che ci stanno intorno. Tutto il mondo ne trarrà beneficio!
Demetra=Natura=creatività è la triade della Vita.

lunedì 16 marzo 2009

Stress e bontà



"Non è sbagliato perseguire mete e desideri meritevoli. L'errore consiste nel cercare di esprimerli e di soddisfarli in modi predefiniti, perché così ci impantaniamo nelle illusioni. Quando sorgono in voi questi desideri, pregate interiormente: " Signore, so che alla base delle mie aspirazioni c'è il desiderio dell'anima di esprimere la sua natura infinita, fatta a Tua immagine. Aiutami a soddisfare la mia sete di amore, di potere e di apprezzamenti con la conoscenza di me stesso come anima ". Questo è un modo meraviglioso di ragionare, perché ci serviamo del nostro discernimento per vincere l'illusione."

Sri Daya Mata

"Soltanto amore"

Stress e bontà
Hans Seyle negli anni '40 inizio a parlare di stress, parola inglese presa a prestito dall'ingegneria, quando essa parla dei carichi sulle strutture portanti, riferendola questa volta alle risposte biologiche dell'organismo umano nell'adattamento alle tensioni della vita quotidiana, quindi agli stimoli. Ma già nel 1660 Fludd aveva chiarito alcune cose sul cervello umano servendosi di conoscenze degli astri. .Nel modello Astrologico di Fludd, davanti alla fronte, a sinistra, è collocato lo schema circolare relativo al mondo sensibile. Questo è suddiviso in cinque elementi che corrispondono ai cinque sensi: terra-tatto, acqua-gusto, aria-olfatto, etere-udito, fuoco-vista. Tale "mondo sensibile" nella prima cavità del cervello, viene "configurato" a opera delle forze trasformative dell'anima a mò di umbratile copia di sé e nella successiva cavità del giudizio e delle facoltà teoretiche viene trasceso: grazie al rigore dello spirito, l'anima punta verso il "divino mondo dell'intelletto". L'ultima cavità è il centro della memoria e del movimento, corrispondente al cervello rettiliano.
Oggi anche i bambini sanno cos'è lo stress. L'antesignano dello studio dello stress, che ancora non si chiamava così, fu Walter Cannon (1914, 1922, 1929, 1931), fisiologo americano precursore anche degli studi su fame e sazietà, che descrisse all’inizio del XX secolo la risposta “fight or fly” (lotta o fuga). In sintesi si tratta di una valutazione rapida e “primitiva” di una minaccia nei confronti dell’organismo, che ha come immediata conseguenza l'attivazione del S.N.A., che a sua volta innesca un comportamento atto a fronteggiare la situazione con la fuga o un comportamento atto a far fronte al pericolo. Lo stesso autore introdusse il termine “omeostasi” per designare l’organizzazione delle risposte automatiche volte a mantenere la stabilità dinamica dell’organismo. Quando si dice che la salute è la prima cosa, viene prima di tutto, si evidenzia la necessità di trovare un equilibrio tra stimoli, fortemente cercati dalla società moderna, e calma rilassamento, meditazione yoga, per arrivare naturalmente, alla bonta dello "yogi", clolui che non farebbe male ad una mosca e che ha superato le differenze tra “io” e non io”. E' anche chiaro che per sopravvivere in un mondo come quello di oggi, una giungla apiena di mostri di vario tipo, un pò di forza, un pò di aggressività, un po’ di difesa ci vuole. Ma in quale misura? L'astrologia chiarisce ad esempio la struttura fondamentale del carattere, attraverso le fasi della vita, che è quella che permette di affrontare le sfide, attraverso l'allenamento costante . E' anche vero comunque che meno ci si stressa e più successo abbiamo, al di là dei risultati, perché crediamo di più in noi stessi e si va più avanti con l'esperienza e la conoscenza.
Hans Selye riconobbe che gli stressor fisici, emozionali, psicologici, possono evocare una varietà di risposte fisiologiche e che la nostra capacità di rispondere ed adattarci a questi stressor è critica per la nostra sopravvivenza. Il suo primo lavoro sullo STRESS risale al 1936. Cercheremo di sintetizzare questi studi, peraltro complessi e proseguiti per molti decenni dallo stesso Selye e da un numero sempre crescente di studiosi. Selye, proprio per questo, può essere considerato uno dei padri della Psiconeuroendocrinoimmunologia. E' bene ricordare che il termine di Stress fu originariamente mutuato dall' ingegneria, dove si riferisce all'azione di forze fisiche su strutture meccaniche. Selye descrisse una vera e propria sindrome che denominò Sindrome Generale di Adattamento (G.A.S.), reazione biologica dell’organismo ad uno sforzo fisico intenso e prolungato, articolata in tre fasi :



LO STRESS,O PER MEGLIO DIRE LA SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO, E' ALLA BASE DI NUMEROSI DISTURBI PSICOFISIOLOGICI DELLA SALUTE.
LO STRESS E' CAUSATO NON SOLO DA SFORZI FISICI INTENSI E DA FATTORI AVVERSI COME IL FREDDO, IL CALDO, LA FAME O GLI ECCESSI ALIMENTARI,
MA ANCHE DA FATTORI PSICOSOCIALI, TRATTI DI PERSONALITÀ, ASPETTATIVE PROPRIE ED ALTRUI, ACUTA COMPETITIVITÀ, INCAPACITÀ A FRONTEGGIARE PICCOLI E GRANDI
PROBLEMI DELLA VITA QUOTIDIANA, MA ANCHE DA ABITUDINI, STILI DI VITA, CREDENZE.
ALLARME : Uno sforzo improvviso (fisico ma anche psichico)attiva il Sistema Nervoso Autonomo e precisamente la componente del Simpatico (asse ipotalamo, ipofisi, surrene). L'organismo si allerta e si attiva per fronteggiarlo.


RESISTENZA : se lo sforzo prosegue nel tempo, l’organismo cerca di adattarsi, ma questo porta alla formazione di ulcere gastrointestinali ed all’ingrossamento delle ghiandole surrenali.


ESAURIMENTO : l’organismo muore o soffre di danni irreversibili

Le situazioni minacciose (gli stressors), infatti, conducono ad un aumento dell'attività fisica (la lotta o la fuga, appunto), e questo è reso possibile dalle risposte del S.N.A. simpatico e dalle risposte del Sistema Endocrino. In effetti è proprio il S.N.A. che attiva le ghiandole surrenali, facendo loro produrre adrenalina e noradrenalina, ma anche ormoni steroidei. L'adrenalina e la noradrenalina agiscono sul metabolismo del glucosio, mettendo così a disposizione le riserve di questo immagazzinate nel tessuto muscolare, per produrre l'energia necessaria a sopportare uno sforzo prolungato. Contemporaneamente si ha un aumento dell' irrorazione sanguigna dei muscoli, cosa resa possibile da una accellerazione del battito cardiaco,da un aumento della pressione e da una accellerazione del ritmo respiratorio (dopo un spavento, infatti, ci ritroviamo ad avere un respiro più veloce ed il cuore accellerato"…
A questa visione di un uomo moderno, accellerato, sudato, stressato e sull’orlo di una crisi psicoemotiva in quanto sempre concentrato su se stesso su obbiettivi materiali ed egoistici, si contrappone la saggezza orientale.

La scienza del Kriya Yoga .

La radice verbale sanscrita del Kriya è Kry, fare, agire, reagire; la stessa radice si trova nella parola karma, il principio di causa e di effetto. Kriya Yoga perciò significa "unione" (yoga) con l'Infinito attraverso una data azione, o rito (Kriya). Uno yogi che ne segua scrupolosamente la tecnica viene liberato con gradualità del karma, la catena di causa e di effetto e delle sue azioni equilibranti.

Il Kriya Yoga è un metodo semplice, psicofisico mediante il quale il sangue umano viene purificato dall'anidride carbonica e risaturato di ossigeno. Gli atomi di quest'ossigeno in sovrappiù si tramutano in correnti di vita per ringiovanire il cervello ed i centri spinali. Fermando l'accumularsi del sangue venoso, lo yogi può diminuire o interrompere il logorio dei tessuti; uno yogi molto progredito tramuta le sue cellule in pura energia. Elia, Gesù, Kabir e altri profeti furono maestri nell'usare il Kriya o una tecnica simile, mediante la quale riuscivano a smaterializzare i loro corpi a volontà.

"..Il Kriya Yoga che attraverso te io do al mondo in questo diciannovesimo secolo" - disse Babaji a Lahiri Mahasaya - "è la stessa scienza riesumata che Krishna diede migliaia d'anni fa ad Arjuna, e che in seguito fu conosciuta da Patanjali e Cristo, da S. Giovanni, S. Paolo e da altri suoi discepoli.."

Krishna, il più gran profeta dell'India, si riferisce al Kriya Yoga in due versetti della Bhagavad Gita: "..Immettendo respiro inalante nel respiro esalante, e respiro esalante nel respiro inalante, lo yogi neutralizza entrambi questi respiri; così, egli sottrae prana al cuore e lo porta sotto il suo controllo.." Ciò, s'interpreta nel seguente modo: - calmando l'attività dei polmoni e del cuore, lo yogi arresta la decadenza del corpo ed arresta altresì le alterazioni di crescita delle cellule mediante il controllo di apana (la corrente eliminatoria). Neutralizzando così il logorio e lo sviluppo, lo yogi acquista il controllo della forza vitale. Un altro versetto della Gita dice: "..Si rende libero in eterno quell'esperto in meditazione (muni) che, cercando la Meta Suprema, è capace di ritirarsi dai fenomeni esterni fissando lo sguardo tra le sopracciglia e neutralizzando le correnti uniformi di prana ed apana nelle narici e nei polmoni, e di dominare la propria mente sensoria e l'intelletto, nonché di rendersi libero dai desideri, dal timore e dall'ira.."

Il Kriya Yoga è citato due volte dall'antico saggio Patanjali, principale esponente dello yoga, il quale scrisse: "..Il Kriya Yoga consta di disciplina corporea, controllo mentale e meditazione sull'AUM (Om, Amen).Patanjali parla di Dio come del reale Suono Cosmico OM che si ode nella meditazione. Om è la Parola Creativa, il suono del Motore Vibratorio, il testimone della Divina Presenza. Persino colui che s'inizia allo yoga, spesso, riesce ben presto a percepire nel suo intimo il suono meraviglioso dell'OM. Ricevendo questo sublime incoraggiamento spirituale, il devoto ha la sicurezza di essere realmente in rapporto con i reami divini.

Patanjali si riferisce una seconda volta al controllo vitale, o tecnica kriya, nel seguente modo: "..La liberazione può essere raggiunta mediante quel pranayama cui si arriva separando i processi dell'inspirazione e dell'espirazione.."

"..Il Kriya Yoga è uno strumento mediante il quale l'evoluzione umana può essere affrettata.." - spiegava Sri Yukteswar ai suoi allievi. "..Gli antichi yogi scoprirono che il segreto della Coscienza Cosmica è intimamente legato alla padronanza del respiro. Questo è il contributo impareggiabile e immortale che l'India ha apportato al patrimonio di conoscenze del mondo. La forza vitale che, normalmente, viene assorbita dal compito di sostenere il pulsare del cuore, deve essere liberata per svolgere attività più elevate, con l'aiuto di un metodo per acquietare le incessanti esigenze del respiro.."

"…Il Kriya Yoghi dirige mentalmente la propria energia vitale, facendola ruotare in su ed in giù, attorno ai sei centri spinali (i plessi midollare, cervicale, dorsale, lombare, sacrale e coccigeo) che corrispondono ai dodici segni astrali dello zodiaco, il simbolico Uomo Cosmico. Mezzo minuto di kriya equivale ad un anno di naturale sviluppo spirituale.

Il sistema astrale di un essere umano, con i sei (dodici, a causa della polarità) costellazioni interiori che girano intorno al sole dell'onnisciente occhio spirituale, è in rapporto con il sole fisico e con i dodici segni dello zodiaco. Tutti gli esseri umani subiscono così l'influenza di un universo interiore e di uno esteriore. Gli antichi Rishi scoprirono che l'ambiente terreno e quello celeste dell'uomo lo sospingono innanzi in cicli di dodici anni sul suo naturale sentiero. Le scritture dicono che all'uomo occorre un milione d'anni d'evoluzione normale esente da malattie per perfezionare il suo cervello somatico in modo tale da poter esprimere la Coscienza Cosmica.

Mille kriya eseguiti in otto ore e mezzo danno allo yoghi, in un sol giorno, l'equivalente di mille anni d'evoluzione naturale; 365.000 anni d'evoluzione in un anno. In tre anni un Kriya Yoghi può così ottenere, con il proprio intelligente sforzo, lo stesso risultato che la natura concede in un milione d'anni. S'intende che la scorciatoia del kriya può essere presa solamente da yogi profondamente evoluti. Con la guida di un Guru, tali chela (studenti spirituali, discepoli) hanno accuratamente preparato il loro corpo e la loro mente per poter sopportare l'enorme potenza generata dalla pratica intensiva di questa tecnica.

Il principiante Kriya Yogi esegue il suo esercizio solo da quattordici a ventiquattro volte, due volte al giorno. Alcuni yogi giungono alla liberazione in sei, dodici, ventiquattro, o quarantotto anni. Uno yogi che muore prima di avere raggiunto la piena realizzazione porta con sé il buon karma del precedente sforzo kriya; nella nuova vita sarà sospinto verso la Meta Infinita.

Il corpo dell'uomo comune è come una lampada di cinquanta watt, che non può sostenere i miliardi di watt d'energia suscitati da un'eccessiva pratica del kriya. Mediante un aumento graduale e regolare del semplice e "comprovato" metodo del kriya, il corpo umano si trasforma astralmente giorno per giorno, e alla fine è capace di sostenere quel potenziale infinito d'energia cosmica che costituisce la prima espressione materialmente attiva dello Spirito.

Il Kriya Yoga non ha nulla in comune con i non scientifici esercizi di respirazione insegnati da alcuni zelanti mali informati. I tentativi di trattenere per forza il fiato nei polmoni sono contro natura, e inoltre decisamente spiacevoli. Il Kriya invece è accompagnato fin dall'inizio da un senso di pace ritemprante, e dà sensazioni calmanti nella spina dorsale, che producono un effetto rigenerante.

Quest'antica tecnica yogica trasforma il respiro in sostanza mentale. Con l'evoluzione spirituale si diviene capace di riconoscere il respiro, quale un atto mentale: un respiro di sogno."

Tabella 1: Tempi di manifestazione degli adattamenti biologici in senso planetario.

EFFETTI ANABOLICI da 7 a 10 giorni LUNA
EFFETTI SUI CAPILLARI circa 14 giorni MERCURIO
EFFETTI SULLE CARTILAGINI 4 settimane MARTE
EFFETTI SUL MUSCOLO CARDIACO 6 settimane MARTE
EFFETTI SUI LEGAMENTI mesi SATURNO
EFFETTI SULLO SCHELETRO anni SATURNO
EFFETTI SULLA MENTE 1 ANNO GIOVE
SULLO SPIRITO TUTTA LA VITA SOLE

mercoledì 11 marzo 2009

Le trentenni d'oggi


Le trentenni di oggi tendono a collezionare “storie” e a catalogarle, quella è durata cinque anni, quell’altra poco, la prossima, chissà ? Sono forti consumatrici ogni tipo di storie e di ogni tipo di contraccettivi, dalla pillola alla spirale, per passare alla pillola del giorno dopo e persino il cerotto.
Sono descritte come donne single in carriera, indipendenti, dedicate esclusivamente a se stesse, curiose e sognatrici, viaggiano spesso verso paesi esotici, guidano la macchina e la moto, sono sempre alla ricerca di qualcosa, qualunque cosa, chissà che cosa verrebbe spesso da chiedersi.
Ma che state cercando?
In realtà non lo sanno bene neanche loro. Non possono chiederlo neanche alla propria madre, che è probabilmente una femminista anche lei abbastanza trasgressiva (anni ’50) ma arrivata un po’ ansimante negli anni 2000 ormai acquietata e abbastanza freddina.
Vediamo perché. Chi ha trent’anni oggi appartiene alla generazione del passaggio di Nettuno in Sagittario, segno doppio, bicorporeo e malefico specialmente nei primi cinque-sei gradi, movimento che va dal 1970 al 1984 circa. Nettuno è il pianeta degli ideali infiammati e del fanatismo, ed in generale della concezione filosofica della vita. In Sagittario Nettuno applica necessariamente un ideale giovale e godereccio perennemente insoddisfatto. E’ l’estroversione completa che non ha ancora raggiunto la maturazione della riflessione e del discernimento.
Nettuno in Sagittario è generazionale perchè tutti coloro i quali sono nati dal 1970 al 1984 (più o meno) hanno questa posizione di Nettuno. Ma bisogna subito dire che il Sagittario è un segno doppio contiene quindi il suo contrario e se Nettuno è debole nel tema Natale, contraddistingue invece la donna tradizionale, casalinga, dedicata ai figli, didascalica, perfettamente integrata e quindi non trasgressiva. Questo solo il Quadro Astrale personalizzato può chiarirlo. Ma se Nettuno è angolare, quindi forte, tutto si ribalta.
La tradizione viene aborrita, vengono preferiti i grandi viaggi, Nettuno nel segno del Sagittario indica una specie di ponte tra occidente e oriente, come se i due poli si avvicinassero. Il lontano (inteso non sono geograficamente ma anche culturalmente) non è più così lontano come prima e ciò che prima veniva considerato tabù (e quindi destinato all'isolamento perchè non accettato) adesso trova una più ampia diffusione, perchè meglio accettato o solo per una maggiore disponibilità a conoscerlo..non esistono più tabù per le trentenni di oggi. Che praticano un po’ di tutto, sesso libero, ma rispetto agli eccessi e alla trasgressione tipici del passato non registrano nessun senso di colpa in quanto trovano tutto ciò perfettamente normale. Le trentenni di oggi sono intelligenti e studiose. E alquanto fragili quando sono segnate dal marchio nettuniano.
I alcuni casi quando Nettuno è veramente angolare, congiunto al Sole o all’Ascendente, siamo davanti a veri e propri “mostri”.
Ricordiamo come questo passaggio Nettuniano abbia determinato il sincretismo, un contatto tra le filosofie occidentali e orientali, la diffusione delle medicine olistiche e alternative ed il minestrone di tutto un po’ che risponde al nome di New Age..
Per la generazione con Nettuno in Sagittario, gli ideali a lungo desiderati sono da qualche parte al di là dello scopo delle nostre vite ordinarie. Da un punto di vista personale questa collocazione può essere particolarmente dolorosa, dal momento che può indicare un'insoddisfazione e un rifiuto di accettare ciò che è possibile in realtà, un'incapacità di accettare il proprio destino che condanna l'individuo ad una vita in cui qualsiasi tipo di impegno può essere visto come una seconda scelta perché qualsiasi cosa uno stia cercando sta in un altro luogo, se solo riuscisse a trovarla. "E' un mostro!!"

"Mostro" è una singolarità della natura, un essere al di fuori dell'ordine naturale. In senso scherzoso si può essere mostri di bontà o di scienza, ma si può essere mostri d'iniquità o di crudeltà- Mostri erano i Ciclopi, Gerione, i Centauri e i Satiri e ci ricorda che i Centauri erano metà uomini e metà cavalli, e il simbolo del Sagittario è quello di un Centauro, dove Nettuno trova il ribelle per eccellenza Giove, ma anche i Satiri, metà uomini e metà capri lussurioso e godereccio corteo di Bacco, altro personaggio che appartiene a Giove -dedito all amasturbazione ai piaceri della vita e da Nettuno che regola - vizi, tra cui alcool ed ogni tipo di droghe (specialmente quelle forti).
E’ un bel dire ai trentenni oggi che l’unica trasgressione possibile è non trasgredire affatto, loro hanno bisogno continuamente di trasgredire e di oltrepassare le frontiere.
Una curiosità, Nettuno è anche l'Artista, in musica questo aspetto trasgressivo è indicato dalla musica “EFFETTO PARETE O TAPPETO SONORO” un miscuglio assolutamente insopportabile di suoni incompatibili tra di loro che viene presentato come una improbabile evoluzione dell'arte. In Arte Nettuno in Sagittario ha visto anche l'evoluzione di quella nicchia di mercato che comprende gli autori con etichette anche qui improbabili di futurismo provocatorio il cui capostitipite può essere non certo Marinetti, ma Piero Manzoni, quello abbastanza geniale della "merda d'autore".

Ecco un estratto di un blog di trentenni che parlano delle loro coetanee:
“ Una società brutta brutta brutta, possiamo agilmente dividere le trentenni in 4 categorie:

LA TRENTENNE IN CRISI DI IDENTITA' ovvero
"NON SO CHI SONO NE' COSA VOGLIO E TE LO FACCIO PESARE"
-Caratteristiche: insicurezza intrinseca senza speranze di risoluzione. Spesso è in crisi con il suo attuale partner/marito/fidanzato e cerca qualcuno che possa capire i suoi problemi oltre che farla uscire dalla routine soffocante.
-Approccio: parla solo lei, tu uomo devi solo fare il confessore, il papà, lo psicologo.
-Effetti: forse ci vai a letto, forse ti ci metti pure insieme per un periodo ma entro breve o il trifolamento di maroni è tale che sei costretto a scappare o è lei che ti liquida giustificando il suo comportamento come un "colpo di testa" (e ritorna ad annoiarsi con il suo partner).

LA TRENTENNE CARRIERISTA/MODERNA ovvero
"IL TEMPO LIBERO CHE MI RIMANE E' PROPORZIONALE ALLA MIA LIBIDO. NEL FRATTEMPO TI SCOPO"
-Caratteristiche: molto compiaciuta di Sé e completamente immersa nella sua carriera o nelle attività extralavorative con le quali cerca di riempire il suo vuoto esistenziale, ha pochissimo tempo da dedicare a qualsivoglia attività con l'altro sesso. Da perfetta donna manager riesce ad ottenere il massimo rendimento anche con il poco tempo a disposizione, applicando le leggi di efficienza ed efficacia, come sul lavoro.
-Approccio: Lui: -"Ciao, ti va di scopare?" Lei: -"Ma come ti permetti??" Lui: -"Dai, lo voglio io e lo vuoi tu" Lei: -"Ok, casa mia o casa tua?"
-Effetti: scopi. ti rivesti. torni a casa.

LA TRENTENNE BIOLOGICAMENTE MATURA ovvero
"SE NON MI RIPRODUCO ENTRO L'ANNO RESTERO' SOLA TUTTA LA VITA"
-Caratteristiche: l'orologio biologico guida ogni sua attività. La ricerca del partner non è più legata a gusti sessuali, attrazione, fascino. Lei cerca un padre del/dei suo/suoi figli.
-Approccio: assolutamente quello del bravo ragazzo, testa a posto, voglia di famiglia e figli. Lei fa finta di innamorarsi che sembra quasi vera.
-Effetti: dopo due mesi che ci stai insieme ti rendi conto di essere solo uno strumento nelle sue mani. E la cosa non ti piace. Scappi.

LA TRENTENNE CON UN PASSATO DI SOFFERENZA ovvero
"HO DECISO DI NON INNAMORARMI E SE SUCCEDE TI LASCIO"
-Caratteristiche: a sentirla parlare è la donna che ha sofferto più al mondo. Nessuna è stata lasciata, tradita, illusa più di lei. Non si fida più di nessuno, nemmeno della sua ombra. Non concede nulla, non si lascia andare, è trattenuta e fredda come il marmo.
-Approccio: qualunque tentativo di farle capire che sta sbagliando, che tu uomo sei veramente interessato a lei, fallirà. Lei ha paura.
-Effetti: sarai costretto a cambiare obiettivo, a malincuore, lei in fondo ti piaceva molto. Oppure se ne andrà lei, i sentimenti disgraziatamente stavano minando la sua stabilità. Lei sposerà un afro-cubano conosciuto in una vacanza con amiche"

Il realtà solo il Quadro astrale personale può indicare con chiarezza in che misura è attivo il segno dei tempi, l'astrologia insegna siamo tutti diversi in quanto unici ed originali, ma allo stesso tempo siamo tutti uguali visti dalla prospettiva cielo.

martedì 10 marzo 2009

E Galileo si rivoltò nella tomba...


martedì 10 marzo 2009




Se Galileo Galilei, per qualche strano accadimento, rivivesse un pò di questi nostri momenti moderni, sarebbe per lui una tale esperienza scioccante che lo costringerebbe probabilmente a tornare nella tomba accompagnato dal ballo di San Vito.
Per un grande mistico, che scrutava i cieli ritrovandovi in pieno il senso dell'Harmoniae Mundi, nei pianeti che giravano insieme intorno al Sole ed a noi seguendo coscienziosi le proprie orbite ed obbedendo ai dettami della musica celeste e universale, il mondo di oggi gli parrebbe davvero strano, un mondo capovolto, un mondo trasgressivo oltre ogni limite di stupidità.
Si potrebbe stupire di come oggi nulla abbia più un valore ed una sua originalità, ma tutto venga copiato, sbeffaggiato, duplicato e replicato all'infinito e senza un vero motivo, che si sia creato nell’uomo un “tutto si scontri contro tutto il resto senza una regola ben precisa”.
Capirebbe l'evoluzione della specie umana e della sua distruttività. Dove la ricchezza estrema di pochi cozza contro la miseria delle masse sfruttate, indebolite e succubi- Dove tutti spendono le parole a vuoto e le promesse e le speranze sono quasi sempre accampate in aria. L'architettura celeste che lui ha studiato ha le leggi ben precise, tutti i pianeti sono diversi tra di loro e hanno traiettorie diverse ma obbediscono a regole ferree che non trasgrediscono mai, e si rispettano in tutto e per tutto. Ma come è possibile, potrebbe chiedersi, che l'uomo davanti a tanta ricchezza di insegnamento che proviene dal cielo, sia caduto così in basso? Di chi è la colpa? Poi Iddio non voglia qualcuno potrebbe dire, Messer Galilei, questo è il suo anno, la Chiesa Cattolica celebra Messe in suo Onore! La Chiesa Cattolica? Quella che lo ha vittimizzato crudelmente? La stessa che l’ha accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, l’ha condannato come eretico, la Chiesa cattolica, che l'ha torturato ed accecato, e costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche, nonché a trascorrere il resto della sua vita in isolamento. Questo è troppo. Beh non si può essere troppo severi, la Chiesa non ha vittimizzato solo lui, poi si sa, l'ipocrisisa fa parte della natura umana.
Tutti gli astrologi di un certo livello sanno che Galileo era un mistico e rifiuterebbe il titolo di "scienziato" se conoscesse di che cosa si occupa la scienza oggi e cosa dicono di lui Margherita Hack e gli altri, e che opionione si son fatti dell'astrologia, ad esempio, senza averla mai studiata e verificata. Inorridirebbe. In quanto lui era sicuramente un convinto del metodo, che esiste da sempre in astrologia, al punto di erigere per tutta la vita oroscopi per se stesso, per gli altri, per i figli e per la famiglia. Ma di lui dicono ora che è il Padre della Scienza. Lo studio per lui si divideva nettamente tra il piano materiale (fisico) e quello astrale (metafisico) quindi qual è il problema?
Che le colpe dei figli scienziati ricadono sui padri studiosi.

Un breve cenno biografico illustra che Galileo, nato Galilei Galileo il 15 febbraio 1564 a Pisa, era un Pesci, cuspide Acquario, con Ascendente Leone Mercurio in Pesci e Luna in Ariete, quindi un filosofo rivoluzionario, oltre che cattedratico, matematico e astrologo. Non risulta da nessuna parte che Galileo si sia mai definito scienziato, ma solo un umile studioso, come è giusto che sia e non si è mai ritenuto un padre del sapere, incline al dubbio per atteggiamento egoista e spavaldo, avulso dalla vera conoscenza. E poi tutto sommato ai suoi tempi anche Tycho Brahe e Copernico erano perfetti astrologi, ma quando conviene, ci si dimentica.
E’ dovere invece ricordare che l’Astrologia, scienza che accompagna l’uomo da sempre, inglobava astronomia, matematica, geometria e musica, è stata una delle discipline più usate da popoli come: Caldei, Babilonesi, Greci, Egizi che gli storici definiscono eccezionali innovatori, profondi conoscitori del sapere e incredibili antesignani di conoscenze oggi difficilmente comprensibili che rischiano di andare perdute, più per paura di riconoscere la loro validità che verrebbe poi esaltata e approfondita (a scapito di una conoscenza approssimativa, carente nella forma e nella sostanza), che per volontà nei confronti delle competenze che racchiudono, patrimonio dell’umanità. E che dire di personaggi storici che conoscevano, praticavano e ammettevano tale scienza, prima che a fine del concilio di Trento del 1563 i testi più importanti furono bruciati e distrutti dalla chiesa? L’Astrologia veniva usata da Papi come Eugenio IV, Leone III, Pio II e Pio III e numerosi altri; grandi uomini della storia come Giulio Cesare (conosceva l’astrologia) e della spiritualità come S. Tommaso che studiava e interpretava a menadito l’astrologia, ne sono l’esempio; Dante Alighieri l’ha menzionata nella sua immensa opera “La divina commedia” vedi Purgatorio 16-73. Altri grandi come: Pico della Mirandola, Tolomeo, Ermete Trismegisto, Giordano Bruno, Carl Gustav Jung e molti, molti altri. Non erano illusi i grandi quando ne parlavano e l’usavano per conoscere più a fondo ogni aspetto della propria esistenza. I Maya la usavano e facevano previsioni a lunga gittata; essi hanno redatto un calendario che anticipava di duemila anni le lunazioni e la precessione degli equinozi che allora non si sapeva cosa fosse e a cosa dovesse servire. Ippocrate e Paracelso dicevano che un buon medico prima di esser tale avrebbe dovuto conoscere e interpretare a dovere l’Astrologia. Bisognerebbe allora avere il coraggio di ammettere che se, Papi, poeti e altri grandi uomini erano illuminati e non pazzi, anche chi la propone oggi ha buoni motivi per farlo. La verità è che si giudica senza conoscere. Il giudizio dato su un argomento che non si conosce diventa il pettegolezzo dell’ignorante.
Astrologia, onorata disciplina delle probabilità e delle corrispondenze, e medicina, due scienze che si sposano bene fra loro se si avesse la capacità di interpretarle e porle al servizio dell’umanità.
Si può dare un inquadramento di massima verificando un “tema astrale”, così si chiama il grafico che rappresenta l’individuo. Nel “tema astrale” si riscontrano le componenti essenziali e le varie linee di forza che il soggetto può esprimere o limitare durante la propria vita. Se volessimo pensare solo all’influsso della Luna, satellite della terra, e quanto condizioni le maree e tutto ciò che è legato ai liquidi corporei e al sistema linfatico del corpo, avremmo già parecchie informazioni su cui lavorare.

mercoledì 4 marzo 2009


L’Ottica Giove-Saturno


Nella psiche umana ci sono due forze interiori contrapposte, chiamale se vuoi, ottimismo e pessimismo, ma anche giovinezza e vecchiaia, generosità ed avarizia, Sole e Tenebre.
Alla dialettica degli opposti corrispondono rispettivamente i due pianeti giganti del sistema solare, Giove e Saturno.



Questi due pianeti antagonisti convivono nell’equilibrio del sistema solare come due fratelli rivali, uno roccioso e compresso, l’altro gassoso ed espanso. Gli antichi avvalevano di avvistamenti senza strumenti quindi Giove risultava ai loro occhi più luminoso e brillante, Saturno grigio e spento. Sono i due oggetti più grandi che troviamo nel sistema dopo il Sole che ne occupa il 99:99%.
Di Saturno si è anche ipotizzato che all’origine fosse un sole nano, ma ormai troppo vecchio, si è spento. I nomi dei due pianeti provengono dal lontanissimo passato. Nella Mitologia greca antica Giove ha detronizzato Saturno.
La formazione de sistema solare è il sistema planetario costituito dai vari oggetti celesti mantenuti in orbita dalla forza di gravità del Sole; com'è naturale, vi appartiene anche la Terra. È costituito da otto pianeti, dai rispettivi satelliti naturali, da cinque pianeti nani e da miliardi di corpi minori. Quest'ultima categoria comprende gli asteroidi, in gran parte ripartiti fra due cinture asteroidali (la fascia principale e la fascia di Kuiper), le comete, le meteoroidi e la polvere interplanetaria.
l Sistema Solare risale a circa 4 miliardi e mezzo di anni fa, I pianeti sono molto diversi l'uno dall'altro per composizione, dimensioni, temperatura ed altre caratteristiche.

In base alle caratteristiche chimico fisiche i pianeti possono essere distinti in due gruppi: i pianeti di tipo terrestre (Mercurio, Venere, Terra e Marte), cioè simili alla Terra, e i pianeti di tipo gioviano (Giove, Saturno, Urano, Nettuno), cioè simili a Giove.

- GIOVE
Figura mitologica: padre e dominatore degli Dei e degli uomini.
E’ associato ai segni zodiacali del Sagittario e dei Pesci.
Il pianeta Giove governa l’abilità di comandare, la religione, la legge, la tendenza ad assumere atteggiamenti padre-padrone, l’apertura mentale. Fornisce un certo apprezzamento per la bellezza, l'armonia, l'immaginazione e per gli ideali, nonché l’abilità di raggiungere ricchezza ed una vita comoda. Gli individui influenzati dal pianeta Giove hanno un carattere vivace, allegro ed ottimista, che li aiuterà molto nella realizzazione della popolarità e nell'apprezzamento da parte degli amici. Sono benevoli, generosi ed umani, sempre pronti ad aiutare coloro che se lo meritano e ad appoggiare cause degne. Hanno rispetto per la legge, l'ordine e la proprietà nonché per le norme e le convenzioni; disprezzano la maleducazione, la goffaggine o il cattivo gusto nelle opinioni o nella condotta, tanto quanto non sopportano lo squallore o la bruttezza di ciò che li circonda. Hanno reverenza per la bellezza delle idee e delle forme, amano un ambiente bello e tutto deve essere confortevole ed elegante. Sono pieni di energia, entusiasmo, ardore e lealtà. Hanno un rispetto naturale per la legge e per la religione, e tengono in gran conto i riti, i cerimoniali e l'etichetta, essendo invero un po' troppo ossequienti ai formalismi. Sono portati a coltivare il loro spirito, laddove ne sentono il bisogno,attraverso la religione, la legge, o la filosofia. Giove è un pianeta molto favorevole se ben posizionato in una carta celeste.

- SATURNO
Figura mitologica: crudele dominatore degli Dei che, per evitare di divenire detronizzato, divorava i propri figli, fino a quando non venne sconfitto da Giove. E’ associato ai segni zodiacali del Capricorno e dell’Acquario. Saturno viene considerato un pianeta sfortunato e ciò è dovuto al suo influsso inibente e vincolante. E’ un pianeta "freddo" perché il più lontano dal Sole tra i pianeti conosciuti nell’antichità, e "nero" perché la sua luce è debole. Le migliori virtù che Saturno può insegnare sono l'autocontrollo, la prudenza, la pazienza, la purezza, la parsimonia ed una propensione mentale piuttosto meditativa, come può anche insegnare a distinguere tra valore reale e pretenziosità di superficie. L’influsso di Saturno pone le emozioni sotto il controllo dell’intelletto, affinché sia assicurato l'autocontrollo. Esso tende a rendere il carattere severo, serio e grave. E' il pianeta che per sua natura governa la tarda età, e la sua influenza migliore non è percepibile finché la giovinezza non sia passata. Esso dona autocontrollo, riservatezza e misura,insieme ad una certa propensione per la frugalità, la prudenza e la cautela. Gli individui sotto l’influsso del pianeta Saturno possiedono forza di volontà ed un carattere paziente e tenace, segnato dalla calma, dalla forza interiore e dalla serenità. Talvolta sono un po' carenti di allegria ed ottimismo, non sono capaci di infondere allegria, divertimento e spensieratezza, sebbene siano in grado di apprezzare queste cose quando ci si trovino coinvolti. Hanno un buon livello di abilità pratica e sono in grado di assumere posizioni di rilievo, governando con abilità e senso dell'economia. Sono ambiziosi e capaci di ideare progetti di vasta portata, dedicandosi per lungo tempo alla loro realizzazione.
Giove è il pianeta più grande del sistema solare, dieci volte la grandezza della terra. Con le sue costanti tempeste, la sua grande macchia rossa, una rotazione assiale approssimativamente di dieci ore e la sua famiglia di Lune, tutto ciò che riguarda Giove è "più grande della vita", attivo, turbolento, tempestoso e grandioso. Nella mitologia greca, Giove-Zeus era il re degli dei e il governatore del monte Olimpo. In quanto il più giovane e fortunato di tutti i suoi fratelli e sorelle, che erano stati ingoiati alla nascita dal loro padre Saturno-Crono, Giove era stato protetto nella sua giovinezza e aveva condotto una vita incantata. Quando crebbe divenne il coppiere di suo padre e gli diede una bevanda che lo costrinse a rigurgitare tutti suoi fratelli e sorelle che erano stati precedentemente ingoiati. Da questo momento Saturno fu bandito agli estremi confini del sistema solare e Giove divenne il re degli dei, governando l'Olimpo.

Nell'oroscopo, Giove espande qualsiasi cosa tocchi. Giove descrive ciò in cui crediamo, ciò in cui abbiamo fede, dove siamo ottimisti, fiduciosi e ci aspettiamo che le cose vadano bene per noi. Giove è la nostra cornucopia personale, il corno dell'abbondanza che non si esaurisce mai. E' giocoso, inquieto, fertile, si annoia facilmente, è sempre alla ricerca di nuove avventure ed orizzonti più ampi. Giove è pieno di immaginazione e creativo e gli piace fare le cose alla grande. Offre convinzione. Come pianeta della fede, Giove descrive il nostro sistema di convinzioni, la nostra filosofia e il nostro senso di ciò che rende la vita degna di essere vissuta, indica dove noi cerchiamo di crescere e di espanderci e trovare significato nelle nostre vite. Giove descrive il nostro senso di abbondanza e il nostro benessere spirituale. Come un palloncino, Giove tende a continuare ad espandersi finché scoppia drammaticamente. Per quanto spesso vada in pezzi e bruci, normalmente c'è abbastanza fede per cominciare di nuovo e ripetere l'espansione di nuovo dall'inizio.

Giove ci dà un senso di onnipotenza e descrive come e dove noi "facciamo la parte di dio", cavalchiamo a briglia sciolta sui sentimenti e la sensibilità degli altri. Ci può essere una notevole hubris e arroganza laddove Giove è collocato nella carta. Descrive dove e come è probabile che diventiamo inflazionati e dove possiamo essere arroganti, supponenti e condiscendenti. Giove non sopporta limitazioni e così può descrivere dove siamo scontenti e avidi, dove vogliamo sempre di più. Un Giove fanatico o inflazionato rivela una distorsione della qualità archetipica di questo pianeta. Alle sue radici, Giove è il dono dell'entusiasmo dell’edonismo e della fede.



Saturno è il pianeta dell'oscurità, del freddo e della morte. E' il principio della restrizione e della delimitazione. In questo senso, Saturno è il principio di realtà, dal momento che nessuno di noi può sfuggire al fatto che siamo fisicamente mortali e limitati e definiti dalle circostanze attuali delle nostre vite. Come signore del tempo, Saturno governa i tempi assegnati delle nostre vite,tagliandone il filo con la sua falce quando viene il tempo stabilito. Diversamente da Giove, non "c'è modo di cavarsela", quando si ha a che fare con Saturno. Come dio dell'agricoltura Saturno rappresenta l'idea che "come abbiamo seminato, così raccoglieremo". Quando Saturno è coinvolto, a meno che facciamo piani in anticipo e i necessari preparativi e il lavoro necessario, e abbiamo la pazienza di aspettare, non raggiungeremo i nostri obiettivi. La saggezza arriva come risultato dell'età, dell'esperienza del riconoscimento realistico delle limitazioni.

Saturno è la soglia, il confine e la struttura dell'ego senza la quale non saremmo capaci di funzionare efficacemente nel mondo. Saturno è anche conosciuto come il grande maestro, che illustra il duro lavoro e le difficili lezioni che dobbiamo imparare nelle nostre vite, senza tener conto degli ostacoli che sembrano ostacolarci. Rappresenta le figure paterne e di autorità, chiunque sia a definire i "bisogna, è necessario, si deve" nelle nostre vite. Se riusciamo ad imparare le lezioni di Saturno tuttavia, allora avremo guadagnato il senso della nostra autorità e responsabilità personale che nessuno può sottrarci. Da un punto di vista alchemico Saturno è il piombo senza il quale sarebbe impossibile ottenere l'oro.

Un Saturno che funziona in modo cinico, critico e rigido è una distorsione dell'archetipo della saggezza pratica. In definitiva, Saturno è il dono dell'auto-sufficienza. Nel tema natale, Saturno descrive ciò che desideriamo ma sentiamo ci è stato negato. E' dove ci sentiamo goffi e insufficienti come se non riuscissimo a fare nulla di giusto. Saturno descrive che cosa prendiamo seriamente e dove segnatamente manchiamo di senso dell'umorismo e di spontaneità. Siamo spesso pieni di difese e sulla difensiva dove c'è Saturno, perchè è dove siamo particolarmente sensibili alle critiche e timorosi di essere umiliati. Sebbene i confini di Saturno siano in grado di proteggerci, portati all'estremo possono diventare rigidi, costrittivi e soffocanti. Se Giove descrive come e dove ci sentiamo fiduciosi, Saturno descrive come e dove ci sentiamo pieni di paura e vulnerabili e dove sperimentiamo limitazione, frustrazione e mancanza di fiducia. Saturno indica le dure lezioni che dobbiamo imparare, dove non raggiungeremo nulla a meno che non paghiamo il prezzo dovuto. Saturno consolida e concentra , toglie tutto fino alle nude ossa, indicandoci dove dobbiamo diventare realistici, dove dobbiamo imparare ad accettare le nostre limitazioni.

Nell’analisi particolareggiata del Quadro Astrale l’individuo può risultare decisamente Gioviale o Saturnino ma sono molti di più i temi misti legati specialmente ai cicli dell’età, dove il rapporto tra le due energie planetarie si alternano. Esempio lampante colui che da un infanzia difficile e di chiusura al mondo (Saturno) passa nell’età adulta e matura a ritrovare l’equilibrio attraverso la saggezza e l’ottimismo. In questi casi spesso troviamo un Giove davanti al Sole ed un Saturno epimeteico.

A primavera


Ti porterei a passeggiare nei boschi
tra l'odore di faggio e di pino
ritroveremmo fili e d'erba e nidi
volteggiando in una danza sonora
cammineremmo
ed ad ogni passo
guarderei il tuo volto i tuoi sospiri
le labbra golose ed il movimento
dei tuoi fianchi palpitando tra i sentieri
là sul tappeto verde profumato
ti parlerei di fiumi
di fauni
e di elfi
e di fate
ti guarderei
ma solo a volte
invincibile
lo spalancarsi del cielo
nei tuoi occhi
irresisitibile
il profumo del tua pelle
cercherei
come il boscaiolo nel far legna
di afferrare quel cielo a mani nude
mentre la nostra nuda terra s'apre
e rinasce in un fremito di gioia
le dita del sole tra i tuoi capelli...

domenica 1 marzo 2009

COMETA



Il mio amore è una cometa

Fredda azzurra e di ghiaccio
Una scintilla di carbone ardente
cova sotto la cenere
Eppure non si è mai accesa
Tranquilla nella sua corsa verso il Sole
senza mai divampare in alcunchè
di torbido ed animale
eppure l’amo lo stesso
quella scintilla
che tutti cercano
un fuoco fatuo
che subito si spegne c’è
anche in questo amore
che non brucia non consuma
non tramonta in un degrado
di passione e di calore
lei è la mia cometa senza coda
la mia vita in attesa
Di qualcos’altro o di qualcuno
L’amore resta appeso come
un vecchio ombrello
dimenticato
sublime
nella sua incompletezza
resistente al desiderio e alla speranza
mi darà un bacio?
Avrà un sospiro anche per me?
Si accenderà per riempire
Il mio universo
In un quadro di luce e di colore?

(dalla “Biblioteca di Babele: Tutte le persone sono comete)