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giovedì 30 dicembre 2010

La freccia del tempo




2011 Nell'anno di Saturno

Una cara amica mi chiede di scrivere le previsioni per il 2011, e perchè no, quest'anno mi diletto anche in questo. L'anno che sta per cominciare è condotto dalle energie di Saturno in esaltazione in Bilancia.
La freccia del tempo è un concetto che spiega matematicamente l'effetto Saturno.
Quasi tutti i processi fisici a livello microscopico sono simmetrici rispetto al tempo, vale a dire che le equazioni usate per descriverli hanno la stessa forma se la direzione del tempo è invertita. Quando descriviamo i fenomeni a livello macroscopico, c'è ovviamente un'unica direzione del tempo. Saturno o Cronos per i greci, è la divinità del tempo. Lo stesso concetto pervade l'astrologia, ciò che è in alto (il macrocosmo) è uguale a ciò che è in basso (noi, il microcosmo). Guardando in alto possiamo rispecchiare le nostre vite, circostanze, eventi.
A livello macroscopico si osserva la seconda legge della termodinamica, o legge di entropia, che in parole povere è il principio secondo il quale il grado di disordine in un sistema isolato aumenta con il tempo. E' quello che succederà nel 2011. Aumenterà il disordine. Per usare un esempio semplice, un piatto guadagna entropia se si rompe. L'entropia quindi può essere usata per indicare la direzione verso cui si muove il tempo. Non è l'unico esempio. A livello macroscopico vediamo fenomeni come frizione, viscosità, e dissipazione dell'energia, che producono una freccia del tempo, nonostante tutto questo sembri essere assente a livello microscopico.

E allora? Come vanno i segni l'anno prossimo?

Bilancia
Avere Saturno addosso è scomodo a meno che la Bilancia accetti il fatto che la giustizia non è un qualcosa che ci creiamo su misura, ma qualcosa di preesistente "Dura Lex, sed Lex" dicevano i ROmani. Saranno quindi soggetti a subire il severo giudizio degli altri.

Vergine
Faranno fatica, tanta fatica, ma i risultati sono mediocri. Impareranno ad ascoltare, e accontentarsi, è meglio,

Leone – Chi ha forti valori Leone nel Tema Natale farà progressi nei rapporti con famiglia, società e colleghi di lavoro, ma ancora più importante, sarà il segno più intelligente dell'anno.

Cancro
Tuti i segni cardinali soffrono quest'anno, la loro mentalità ha bisogno di essere rinnovata su questioni che riguardano la famiglia, i figli, le proprietà, e dovranno fare i conti con gli errori del passato.

Gemelli
I Gemellini staranno bene, saranno creativi, pieni di entusisamo, ma devono stare attenti a non esagerare con i rischi, e a non violentare la verità con vere bugie-

Toro
Si dedicheranno al lavoro, alla famiglia, al proprio benessere fisico.

Ariete
Ahiahiai. Anno di scelte acccurate, coraggiose, che se non vengono realizzate in fretta, portano al disastro.

Pesci
Sarà un anno positivo dal punto di vista passione, ma anche un anno tormentato, Saturno transita nell'ottava casa derivata, che corrisponde allo Scorpione ed al conflitto, ma aumenta la loro resistenza alla fatica.

Acquario
Anno splendido. L'Acquario è di per sè un segno Saturnino, il segno del sodalizio, del companierismo. Opportunista e tollerante avrà i suoi momenti di gloria.

Capricorno
Anche il quarto segno Cardinale dovrà imparare, che il potere logora e che gestire non basta, bisogna farsi da parte, prima o poi, per lasciare spazio ai giovani o ai più bravi.

Sagittario
Saturno sara in sestile nell'11 campo, chi ha forti valori Sagittario si rinnoverà e formerà in nuovi gruppi e accociazioni.

Scorpio
Cosa può avere in mente lo Scorpione? Il sesso e di più. Vorrebbe, ma non può.


Nella bellissima forto gli anelli di Saturno che sono conosciuti da molto tempo: furono osservati per la prima volta da Galileo all'inizio del '600, ma con il suo semplice cannocchiale lo scienziato non riuscì a capire di che cosa si trattasse. Fu Christian Huygens a identificarli nel 1655, con uno strumento più potente.
La loro bellezza non è dovuta solo ai colori o all'ampiezza, ma anche al fatto che sono molto luminosi. Gli anelli più grossi sono in realtà costituiti da migliaia di anelli più sottili. Un vero e proprio fascio, viste le proporzione gigantesche...affascinante.

lunedì 20 dicembre 2010

ALBA ROSSA


Alba rossa non è l'invasione della Cina, come nell'omonimo film del 1984. E' un evento astronomico del solstizio d'inverno 2010 che aggiunge un significato magico alla festa globalizzzata del Santo Natale, Yuletide, Noel, Christmas, Navidad. Si ma natività di chi? Gesù Cristo, secondo le recenti definizioni astronomiche è nato a Settembre verso sera, questa affermazione è basata sul calcolo della apparizione della cometa, nel periodo di Erode, di cui parlano le scritture che è effettivamente apparsa nell'8 avanti Cristo sopra Betlemme. COmunque sia il 21 Dicembre 2010 porta un evento astronomico, e quindi astrologico di estrema importanza: una rara eclissi di Luna, a cavallo tra Gemelli e Cancro, visibile in Italia che renderà l'alba del 21 di un rosso intenso...

Alba rossa e Luna Gelata con rarissima Eclisse Totale di Luna nel Solstizio d’Inverno martedì mattina 21 dicembre 2010. Evento visibile anche in Italia (parziale). Più fortunati gli Americani che osservano il fenomeno totale di notte tra il 20 e 21 dicembre: l’oscurità aiuterà i cacciatori di meteore. Un’eclisse totale lunare davvero speciale negli ultimi duemila anni: la seconda dopo l’evento del 21 dicembre 1638. Per la prossima eclisse totale lunare nel Solstizio d’inverno non dovremo attendere 372 anni. Si verificherà il 21 dicembre 2094.
Questa configurazione astrologicamente parlando prevede il SOle a 0° del Capricorno, congiunto Mercurio e Plutone, opposto a Luna (oscurata) a 0° del Cancro, e quadrata Giove ed Urano a 28° dei Pesci, e con Saturno che osserva in esaltazione nella Bilancia. Interessante il mix di energie perchè sono tutti i punti del Grande Cambio verso la Giustizia che ci si aspetta in questo affannato e sofferente periodo di transizione, da una fase caotica all'altra, più ordinata. Un evento cosmico che assume un alto valore simbolico di ritorno alla Tradizione Primordiale, la cosidetta saturnina Età dell'Oro. Questo evento di fine anno, celebrato dai nostri antenati, ad esempio presso le costruzioni megalitiche di Stonehenge, in Gran Bretagna, di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslan, in Iran, e della Val Camonica, in Italia, già in epoca preistorica e protostorica. Esso, inoltre, ispirò il “frammento 66” dell’opera di Eraclito di Efeso (560/480 a.C) e fu allegoricamente cantato da Omero (Odissea 133, 137) e da Virgilio (VI° libro dell’Eneide). Quello stesso fenomeno, fu invariabilmente atteso e magnificato dall’insieme delle popolazioni indoeuropee: i Gallo-Celti lo denominarono “Alban Arthuan” (“rinascita del dio Sole”); i Germani, “Yulè” (la “ruota dell’anno”); gli Scandinavi “Jul” (“ruota solare”); i Finnici “July” (“tempesta di neve”); i Lapponi “Juvla”; i Russi “Karatciun” (il “giorno più corto”)”. Intorno alla data del 25 Dicembre, quasi tutti i popoli hanno sempre celebrato la nascita dei loro esseri divini o soprannaturali: in Egitto si festeggiava la nascita del dio Horo e il padre, Osiride, si credeva fosse nato nello stesso periodo; nel Messico pre-colombiano nasceva il dio Quetzalcoath e l’azteco Huitzilopochtli; Bacab nello Yucatan; il dio Bacco in Grecia, nonché Ercole e Adone o Adonis; il dio Freyr, figlio di Odino e di Freya, era festeggiato dalle genti del Nord; Zaratustra in Azerbaigian; Buddha, in Oriente; Krishna, in India; Scing-Shin in Cina; in Persia, si celebrava il dio guerriero Mithra, detto il Salvatore ed a Babilonia vedeva la luce il dio Tammuz, “Unico Figlio” della dea Istar, rappresentata col figlio divino fra le braccia e con, intorno al capo, un’aureola di dodici stelle.
Successivo al Natale a breve distanza il Capodanno, il primo giorno dell'anno. Nel mondo moderno cade il 1º gennaio del calendario gregoriano in uso ai fini civili in tutto il mondo, e nella larghissima maggioranza degli Stati è un giorno di festa. Per le popolazioni che seguono il calendario giuliano, ad esempio alcune chiese ortodosse, ai fini strettamente religiosi l'inizio dell'anno viene celebrato nel giorno corrispondente al 14 gennaio gregoriano.

Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno; tale culto pagano venne deplorato da Sant'Eligio (morto nel 659 o nel 660), che redarguì il popolo delle Fiandre dicendo loro: "A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l'andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l'usanza di doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera diabolica".

Nel Medioevo, molti paesi europei usavano il calendario giuliano, ma vi era un'ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell'anno. Per esempio dal XII secolo fino al 1752 in Inghilterra e in Irlanda il capodanno si celebrava il 25 marzo (giorno dell'Incarnazione e usato a lungo anche a Pisa ed in seguito a Firenze) mentre in Spagna fino all'inizio del 1600 il cambio dell'anno era il 25 dicembre, giorno della Natività. In Francia fino al 1564 il Capodanno lo si festeggiava nella domenica di Resurrezione (chiamato anche stile della Pasqua), a Venezia (fino alla sua caduta, avvenuta nel 1797) era il 1º marzo mentre in Puglia ed in Calabria lo si festeggiava seguendo lo stile bizantino che lo indicava al 1º settembre.

Queste diversità locali (che, specialmente nel Sacro Romano Impero variavano spesso da città a città), continuarono anche dopo l'adozione del calendario gregoriano. Solo nel 1691 papa Innocenzo XII emendò il calendario del suo predecessore stabilendo che l'anno dovesse cominciare il 1º gennaio, cioè secondo lo stile moderno o della Circoncisione. L'adozione universale del calendario gregoriano fece sì che anche la data del 1º gennaio come inizio dell'anno divenne infine comune.

Durante il periodo fascista in Italia il regime tentò con scarso successo di imporre il 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma, come capodanno.


È usanza di alcune regioni considerare il Capodanno come l'ultimo giorno dell'anno. Il 1º gennaio segna l'inizio di un nuovo periodo, che solitamente inizia una settimana dopo Natale, dedicato al riepilogo dell'anno appena trascorso, specialmente nelle radio, nelle televisioni, e nei quotidiani, I mass-media spesso, infatti, pubblicano articoli o trasmettono notizie su quanto è avvenuto durante l'ultimo anno, gli elenchi delle persone più in vista decedute durante l'anno appena terminato, i cambiamenti annunciati, previsti o prevedibili nel nuovo anno, come la descrizione delle leggi che entreranno in vigore dal 1º gennaio e l'oroscopo per l'anno che verrà.
“Nella Romanità, in una data compresa tra il 21 e il 25 dicembre, si celebrava solennemente la rinascita del Sole, il Dies Natalis Solis Invicti, il giorno del Natale del Sole Invitto, dopo l’introduzione, sotto l’Imperatore Aureliano, del culto del dio indo-iraniano Mithra nelle tradizioni religiose romane e l’edificazione del suo tempio nel campus Agrippae, l’attuale piazza San Silvestro a Roma, che era praticamente incluso all’interno di un più vasto ciclo di festività che i Romani chiamavano Saturnalia, festività dedicate a Saturno, Re dell’Età dell’Oro, che, a partire dal 217 a .C. e dopo le successive riforme introdotte da Cesare e da Caligola, si prolungavano dal 17 al 25 Dicembre e finivano con le Larentalia o festa dei Lari, le divinità tutelari incaricate di proteggere i raccolti, le strade, le città, la famiglia.”
Saturno è Giano e significa: "E' arrivato il tempo".
Il mito romano narra che il misterioso Giano, il dio italico, regnava sul Lazio quando dal mare vi giunse Saturno, che potrebbe essere inteso come la manifestazione divina che crea e ricrea il cosmo a ogni ciclo, colui che attraversa le acque, ovvero la notte e la confusione-caos successiva alla dissoluzione del vecchio cosmo, per approdare alla nuova sponda, ovvero alla luce del nuovo cosmo, del nuovo creato; come sostiene René Guénon (4), vi è una qualche analogia, fra il dio romano e il vedico Satyavrata, testimoniata dalla comune radice sat, che in sanscrito significa l’Uno. “Nel Lazio, inoltre, nel corso del mese di Dicembre, il dio Conso era festeggiato il 15 Dicembre, nel corso delle Consualia, le feste dedicate alla “conclusione sacrale del vecchio anno” : segnaliamo come dal latino, “condere”, indica l’azione del “nascondere” e/o del “concludere”. Il già citato Giano, associato a Conso, poi, era l’antica divinità latina dalle “due facce”, “dio del tempo” e, specificamente, “dell’anno” ed il cui tempietto, a Roma, consisteva in un corridoio con due porte, chiuse in tempo di pace e aperte in tempo di guerra che, sulla base della sua ancestrale accezione, designa “l’andare” e , più particolarmente, la “fase iniziale del camminare” e del “mettersi in marcia”: regolava e coordinava l’inizio del nuovo anno, da cui Ianuarius, il mese di Gennaio”. “Ianus e Consus, nella realtà religiosa romana, si riferivano all’inizio ed alla fine di un’azione” e facevano ugualmente riferimento (… ) “ad eventi fissati nel tempo, ma che si ripetevano periodicamente”, quelli dell’eterno ritorno della luce a discapito delle tenebre.

Questo è il momento in cui, quando la notte diviene padrona e il buio totale, è necessario mantenere accesa la fiamma della Fede, che al mattino, con l’alba, diverrà trionfante. Nei tarocchi ciò che meglio identifica tale rinascita di Luce è la lama del Bagatto, che simboleggia la vera essenza dell’uomo, la cui missione è conseguire l'unione fra spirito e materia. Il Bagatto ha già davanti a sé tutti i simboli del potere materiale ed è il personaggio che intraprende l'Opera alchemica, lavorando con i tre principi e i quattro elementi (i tre piedi e i quattro angoli del tavolo), grazie alla quale ogni uomo è un metallo, che portato alla sua perfezione, viene chiamato Oro. Il senso più alto della carta è dato dal suo numero, che è l’uno e che indica il motore immobile, il Principio di tutte le cose, anche se il suo cappello a forma di otto allungato simboleggia il movimento d’elevazione spirituale che conduce alla quadratura del cerchio. Uscendo dalla Caverna Cosmica, con il Solstizio d'Inverno, perciò, si passa dal nulla all'unità, geometricamente cioè, dal divenire sensibile, rappresentato dal simbolo della circonferenza, si passa all’eterno presente, che nell’uno e nel centro si esplicita perfettamente. Il Solstizio d'Inverno corrisponde, invece, in senso microcosmico, alla presa di coscienza della vera spiritualità, in quanto uscita nella luce. Durante questo processo la comprensione esoterica può essere visualizzata come un'illuminazione riflessa che rischiara il buio della caverna: un fascio di luce che penetra da un'apertura nel tetto della caverna e che genera quell'illuminazione di riflesso, descritta anche dal mito della caverna sacra di Platone e la cui fonte è il "Sole Intelleggibile". Nell'ordine microcosmico, per quanto concerne l'organismo sottile individuale, tale apertura corrisponde al centro energetico che si trova sulla sommità del capo: il chakra della corona, il kether della Sefiroth nella Cabala. Esso rappresenta il settimo livello del sistema dei chakra e corrisponde a ciò che nella Cristianità viene indicato come il settimo cielo. E' lo stato di consapevolezza della libertà assoluta, la sede del Creatore. Secondo gli indù al chakra della corona si fondono la Prakriti , la sostanza primordiale, e il Purusha, lo spirito, l’essenza. Nel percorso rettilineo tra la seconda e la terza nascita, all'interno della Caverna Cosmica, tra le due porte solstiziali, l'illuminazione, dunque, penetra in noi dalla sommità del cranio, come, secondo i rituali operativi massonici, sulla sommità del cranio di ogni uomo è sospeso il filo a piombo del Grande Architetto, quello che segna la direzione dell'Asse del Mondo. Concludiamo questo nostro scritto col ricordare che la rigenerazione cosmica, di cui si è scritto, è sempre concepita con la discesa e con l’aiuto di un avatara, di cui il Cristo Redentore è l’ultimo e più splendente esempio:”Il Sole ritorna sempre, e con lui la vita. Soffia sulla brace ed il fuoco rinascerà”.

Note: tratto in parte da: René Guénon, Alcuni aspetti del simbolismo del pesce, in Simboli della Scienza Sacra, ed. Adelphi; Julius Evola, La Tradizione di Roma, Ed. di Ar, collezione “Areté”, Manduria, 1977, pag. 138) e Wikipedia.

venerdì 3 dicembre 2010

Luna Nuova in Sagittario




Si era presentato 12 anni fa come "presidente operario", un imprenditore brianzolo abituato a lavorare e ad ottenere risultati. La gente ci ha creduto. Ma la politica non è il solo mondo degli affari, è qualcosa in più.
Si richiede che il leader abbia qualità di statista. Oggi il Presidente del Consiglio, affronta il periodo più difficile del suo mandato elettorale, ma è il paese a soffrire di più per un evidente blocco della politica e per la mancanza di leadership. Giove in questo momento è nell'ultimo segno, i Pesci, quello delle crisi. Tralasciando le analisi politiche ad altre sedi di discussione è importante notare che il Premier nel suo quadro di nascita, ha Giove in Sagittario in terza casa, la casa del mondo delle comunicazioni, legato agli scambi, all'estero, ai mass media, ai soldi. Di fatto Giove ha a che vedere con la legalità, e questo Premier, accusa addirittura la magistratura italiana, di "essere ingiusta".
La stampa estera lo giudica severamente, il Paese non è in buone condizioni, nel recente rapporto del Censis emerge una «Italia senza spessore, non sa reagire» un Paese appiattito, economicamente fragile e in preda ad un «calo di desiderio» che non lo fa ripartire. Non solo: «Nel Paese sono evidenti manifestazioni di fragilità sia personali sia di massa, comportamenti e atteggiamenti spaesati, indifferenti, cinici, passivamente adattivi, prigionieri delle influenze mediatiche, condannati al presente senza profondità di memoria e di futuro». E ancora: «Si afferma un’onda di pulsioni sregolate», con comportamenti individuali orientati ad un «egoismo autoreferenziale e narciscistico» che sfocia in episodi di violenza famigliare, nel bullismo gratuito, nel gusto apatico di compiere delitti comuni, nella tendenza a facili godimenti sessuali, nel ricambio febbrile degli oggetti da acquisire e nella ricerca di esperienze che sfidano la morte, come il recente fenomeno del «balconing». In sostanza: «Siamo una società pericolosamente segnata dal vuoto, visto che ad un ciclo storico pieno di interessi e di conflitti sociali si va sostituendo un ciclo segnato dall’annullamento e dalla nirvanizzazione degli interessi e dei conflitti». UN PAESE SENZA NERBO. - È una fotografia impietosa quella scattata dal Censis e una descrizione che si adatta beissimo alle energie del Segno dei Pesci, e quando si parla di GIove, di solito si parla proprio del contrario, nerbo, entusiasmo, ideali, infiammati e spinte emotive positive del "fare". Cosa non abbia funzionato è irrilevante, quello che stupisce è la passività del popolo italiano e della maggioranza. Nel suo 44esimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese l’Italia del 2010 viene rappresentata di fatto come un’«ameba», un'entità informe e senza spina dorsale che stenta a prendere coscienza del proprio potenziale e a compiere quello scatto di orgoglio che le consentirebbe di riprendere forza e di guardare avanti. Le motivazioni, secondo i ricercatori, sono da ricercare in diversi fattori: il venir meno dei valori alti che hanno caratterizzato i decenni passati, a partire dalla spinta emotiva ricevuta in eredità dal risorgimento, la delusione per un’economia di mercato che ha disatteso molte speranze, la mancanza di fiducia nella classe politica e nella sempre più marcata verticalizzazione di quest’ultima. IL «CALO DEL DESIDERIO» - Gli italiani soffrono di un vero e proprio «calo di desiderio» che si manifesta in ogni aspetto della loro vita:appagati i traguardi che ci si prefiggeva in passato (dalla casa di proprietà che oggi è una realtà per la maggior parte delle famiglie alla possibilità di andare in vacanza o possedere beni) ci si confronta oggi con la frenetica rincorsa ad oggetti «in realtà mai desiderati», come l’ultimo modello di telefonino, magari il quinto o il sesto cambiato in pochi anni. «Tornare a desiderare – fa notare il Censis – è la virtù civile necessaria per riattivare una società troppo appagata ed appiattita». Non a caso tra i segnali in controtendenza vengono citati imprenditori e giovani che lavorano o studiano all’estero, che hanno riversato la loro forma di desiderio nel confronto e nella competitività internazionale. Tuti questi del Censis sono "casualmente" esatte interptazioni dell'energia primaria di Giove. Ma nulla vviene per caso, ciò che chiamiamo caso è solamente l'espresisone di ciò che non abbiamo ancora compreso.

Questa Luna Nuova del 5 Dicembre 2010 è un po 'più impegnativa del solito, soprattutto a causa della posizione di antitesi dei Giove ed Urano di transito in Pesci. Sono coinvolti nell stellium Mercurio e Plutone e Marte. Nettuno e Chirone sono congiunti a 26 gradi dell'Acquario per aggiungere confusione al mixe, e, si spera, porteranno molte nuove opportunità. Ultimo ma non meno importante, Mercurio sarà in moto retrogrado per un pò.

Ora, le parole chiave dei passaggi planetari del momento attuale sono:
MERCURIO CONGIUNZIONE TRANSITO Plutone in transito

Esatto 5 Dicembre 2010

Penetranti conversazioni. Potenza del discorso. Persuasione. Si parla di cambiamento e di sessualità, di problemi psicologici. Esposizione di fatti nascosti.


VENERE IN TRANSITO sestile nodo nord

Esatto 6 dicembre 2010

L'apprezzamento degli altri. Volontà di partecipare o unirsi con gli altri. La promozione e l'inizio di legami di amicizia o di amore.

TRANSITO di Saturno sestile

Esatto 7 dicembre 2010

Controllo sulla propria vita. Razionalità. Realizzazione di progetti duraturi. Il successo nel superare gli ostacoli. Buone relazioni con le autorità. Resistenza. Pazienza. Concentrazione mentale. Il successo consiste nel trattare e organizzare limitazioni. Giudizi fondati.

VENERE TRANSITO sestile Plutone

Esatto 8 Dicembre, 2010

La fusione della propria sopravvivenza con le esigenze di gruppo. Condivisione fiduciosa. Intense le interazioni con gli altri.

MERCURIO sestile Venere

Esatto 10 dicembre 2010

Fluente conversazione sociale. Spirito di compromesso e accordo. Interazione armoniosa. Chiarezza. Apprezzamento della bellezza.

TRANSITO congiunzione Marte nodo nord

Esatto 12 dicembre 2010

Conflitti tra due gruppi in antitesi. Attiva partecipazione. Cooperativa di sforzi. Partecipare con gli altri per scopi costruttivi. Gruppo energia e attività. Associazioni a scopo di svago o di costruzione di nuovi gruppi. Le attività di cooperazione si sviluppano in condizioni di forte stress.

MERCURIO CONGIUNZIONE TRANSITO Marte in transito

Esatto 13 dicembre 2010

Risolutezza. Mentalismo e assertività. Onestà. Soluzioni pratiche. Ottime abilità tecniche. Lavoro veloce, rapido e progressivoo.

Marte in transito CONGIUNZIONE Plutone in transito

Esatto 13 dicembre 2010

La voglia di cambiare le cose, di eliminare e purificare. Gli sforzi per unire, trasformare, a condividere il potere e territorio. Intensa pulizia e purificazione di apsetti morbosi. interessi sessuali. Convincenti, o di essere convinto di qualcosa. Alta energia per uscire dalla crisi.

TRANSITO CONGIUNZIONE MERCURY IN TRANSITO nodo nord

Esatto 15 DICEMBRE 2010

Il bisogno di contatto o comunicare con gli altri. La condivisione di idee es interessi. Energie di viaggio o di mobilità in gruppo con gli altri.

Sole quadrato Giove di transito

Esatto 16 Dicembre 2010

La voglia di crescere in un modo o aree che possono presentare grossissimi problemi. Gli sforzi spaventosi ed eccessivi. La voglia di viaggiare. Aumento fello stress, ma anche della fiducia e di ottimismo. Sovraccarico. La consapevolezza dei problemi morali o giuridici. La consapevolezza delle differenze di opinione.

TRANSITO sestile Nettuno

Esatto 18 dicembre 2010

Sensibilità fisica. Ricettività alle impressioni. Concentrazione meditazione sugli aspetti invisibili e l'intangibile. Intuizione. Il capolavoro finito. Artem apprezzamento della belezza. Drmama. Decorazione. Musei. Bibliotechea. Scuole. Ospedali. Zoo. Servizi professionali. Ampie distese. Il mare.

Sole quadrato Urano di transito

Esatto 18 dicembre 2010

L'esposizione, o il confronto con le idee e le informazioni che mettono in discussione lo status quo. Sorprese e capovolgimenti. Erronea applicazione di dati tecnici. Una irrequietezza nervosa. Gli sforzi per comprendere il cambiamento e il comportamento non convenzionale.

TRANSITO COMBINATO di Mercurio nello Stellium

Esatto 19 dicembre 2010

Mentalismo e forza. Pensiero intenso. La coscienza di intenti personali. Stimolo per comunicare attraverso il linguaggio o la scrittura. Efficacia nel coordinare la propria attività. Mobilità - viaggio. Capacità di soddisfare le richieste fino a risolverle.

Più medito sulle fasi lunari e scrivo sui vari aspetti, più mi rendo conto di quanto potenti siano queste energie sottili nel regolare i nostri pensieri e le direzioni verso le quali ci avviamo. L'energia dellla "Sagitta" ci ricorda di raggiungere e tentare anche il sogno impossibile.

Il simbolo Sabiano per il grado 13-14° Sagittario, tratta da" I Simboli Sabiani in Astrologia da Marc Edmund Jones ", è quello della Sfinge, antico e misterioso simbolo Egiziano delle realtà immutabili e della perfetta geometria stellare e cosmica.

venerdì 26 novembre 2010

FUOCO BLU



E' quello del Sagittario, un segno ottimista, allegro e positivo, l’arciere, ultimo dei tre segni di fuoco, e quindi fuoco blu, fuoco di sintesi e risoluzione. Il sole entra in questo segno alla fine di novembre, mese in cui tutto ciò che in natura muore, soffre ed ha freddo, crea nell'uomo il bisogno di alimentare la speranza. In questo senso è il segno della spiritualità, della speranza nella resurrezione e nel rinnovarsi della vita. La moria nel mondo animale rappresentata dal segno dello Scorpione segna l'epoca PRECEDENTE in cui il mondo animale entra in ibernazione, nel riposo e nella morte, le piante si spogliano, le colture inaridiscono e non ci sono più, crescita, foglie, frutti; perciò è anche il tempo in cui ci si raccoglie in se stessi e la vita spirituale interna raggiunge una vetta.
Il pianeta Giove governa questo segno. Giove in questo momento dell'ingresso del Sole in Sagittario transita nel segno Nettuniano dei Pesci, che è in quadratura e crea una certa dissonanza, um certo timore di non farcela.

Le esperienze acquisite nei mesi precedenti sono state analizzate nel segno della Vergine, equilibrate in quello della Bilancia e poi passate al setaccio (liberando quelle principali da quelle accessorie, tagliando i rami secchi) sotto lo Scorpione; ora in presenza del Sagittario, l’io è proiettato su questo mondo materiale, e deve ricreare l'immagine di un mondo nuovo. gli insieme vengono trasformati in qualcosa di interamente nuovo: la nuova immagine ideale dell’uomo e del suo mondo. Il nato del Sagittario è, in primo luogo, un idealista che mira con la sua freccia ad un bersaglio elevato; sì tuffa nelle idee che ha acquisito, e questo è rappresentato nello zodiaco cinese dal sole al tramonto, antico simbolo per questo segno (lo zodiaco cinese moderno ha una tigre che fa riferimento all’elemento igneo del Sagittario).

L’io e la nona casa si trovano riuniti sotto il Sagittario per costituire l’io integrato e totale, che si può espandere in senso collettivo, esondare contaminando tutti, risolvendo in questo modo il dualismo del segno dei Gemelli, tipico segno del dubbio, e passare dal dubbio alla certezza. L'unico difetto del Sagittario, "saccente" è la tendenza ad essere "didascalico", troppo saputello, troppo convinto. Sim ce la possiamo fare. E come facciamo a saperlo? Lo sappiamo, perchè ci crediamo. Cominciano a nascere i primi frutti della coscienza, e l’emblema del Sagittario è una sintesi, esemplificata dall’immagine del centauro, l’uomo-cavallo, che altro non è che il binomio conoscenza ed immaginazione. Il nato dello Scorpione deve continuare a lottare con la sua natura animale (lo Scorpione + dominato da Marte) ma questo conflitto viene armoniosamente risolto dal nato del Sagittario (governato dalla generosità di Giove); qui l’elemento istintivo è logicamente legato all’elemento spirituale, ne diventa il veicolo, la cavalcatura, ed è per questo che la Chiesa ha cristianizzato la festa del Sagittario (il solstizio d’inverno) il Natale rimpiazzando Horus, Mitra, con il redentore, tutte queste divinità comunque caratterizzate dalle buone azioni (ancora Giove).

L’ardente desiderio che induce il nato nel Sagittario a realizzare l’unità dell’esperienza compare in modo particolare nel suo grande amore per la natura, per l'Eros, soprattutto per gli animali e per i cavalli, giacché è egli stesso cavallo per metà. Il Sagittario resta in contatto con le sue origini terrene, e sebbene miri in alto nel suo idealismo, ha i piedi ben fermi sulla Terra madre che non lo sconfesserà mai; è ispirato crescita lussureggiante del regno vegetale ; si è dipinto questo potere di Giove sotto forma di driadi ed elfi che abitano le piante, mentre gli spiriti dell’aria, le silfidi, veicolano i poteri di Giove nei cieli sotto forma di nubi temporalesche, tuoni e fulmini. Il nato del Sagittario progredisce quando dimentica il suo corpo di stallone e sublima la passione (come diceva Leonardo da Vinci, “la passione dello spirito esclude la passione dei sensi”) e questo corpo muscoloso e scattante diventa bianco e sereno; diventa quello di un unicorno, antico simbolo di castità. È il centauro mitologico Chirone, maestro di Asclepiade, dio della guarigione, e di moltissimi eroi quali Ercole, Giasone e Achille. Diventa anche l’Eremita della nona carta dei Tarocchi che, come il saggio errante, rischiara la via degli altri con la lanterna della conoscenza . Il nato del Sagittario diventa la porta attraverso cui tutti potrebbero passare ma di fatto non lo fanno, la caverna della consacrazione e dei Misteri,la costruzione a cui si ha accesso salendo i quattro gradini (il quattro essendo il numero di Giove, Gemelli, Pesci, e Vergine gli altri punti del quadrato).

Nella rappresntazione dell'artista Sagittariano Johfra di cui ho parlato tempo fa in questo blog, sul braccio porta come trofeo la pelle di un Ariete, il Vello d’Oro. Il primo segno di fuoco ha finalmente trovato la sua soluzione nell’ultimo segno di fuoco, l'Arciere-Sagittario (giacché il potere del fuoco ora viene diretto verso il non io, il mondo spirituale invece di essere diretto solo verso l’io), riuscendo finalmente a saguito di "un lungo viaggio" a spirtualizzare la materia e materializzare lo spirito
Sul fronte negativo invece Giove ed il Sagittario in particolare ci portano la pornografia.
Pornè: dal greco, lupanare.

Giove in astrologia è l'energia primaria, inarrestabile, dell'interesse e dell'entusiasmo per la vita. E' la ricerca continua dell'uomo per ciò che di bello la vita ha da offrire. La pornografia è al contrario, la linea di demarcazione tra bello, quindi interessante, e sano, quindi senza effetti dannosi. Pornè, dal greco, significa lupanare, luogo di prostituzione, e graphè, descrizione. Nella sua sequenza astrologica Giove cambia a seconda del segno, ma nel Sagittario (situato dopo lo Scorpione, segno della fissazione su sesso soldi danaro e perversioni varie) è la proiezione del nostro interesse visivo e rappresentazione di questi aspetti e verso queste cose, e quindi della loro "fruizione" in termini di spettacolo. Per sua natura Giove ed il Sagitttario sono pornografi, guardoni, e per dirla con un termine moderno, assatanati di immagini film, storie. In campo mitologico si narra che Giove-Zeus, per realizzare un suo basso istinto di possesso fisico, si innamorò perduatamente, è il caso di dirlo con un colpo di fulmine, della bella Europa, e si tramutò in una bianca giovenca mansueta per poi poterla adescare e sedurla. Giove in domicilio nel Sagittario è doppio, nel senso che la pornografia si smista su due binari, c'è chi la produce e la smercia e chi la compra e la segue, la guarda e come per le droghe ne è assuefatto, non ne può fare a meno. L'altra bipolarità è tra chi la fa la pornografia, e diventa anche famoso, e chi ne è vittima. Certo che è una cosa piuttosto squallida, come vengono trattate le donne secondo il falso principio fallocentrico. Un altro aspetto doppio è la sua ciclicità, i periodi storici di austerity e moralismo a cui seguono, come quello di oggi, periodi di rilassamento dei controlli morali ed il dilagare di una presunta amoralità e perversione ed il conseguente interesse collettivo nella pornografia. Più che un problema morale sembrerebbe un probelma di sanità pubblica, più interesse nella pornografia, meno qualità e soddisfazione ei rapporti in questa dsocietà disumanizzata, robotica. Scorrere le notizie oggi è comuqnue un viaggio pornografico, tra scandali politici, delitti, e personaggi di dubbio gusto che diventano famosi per le loro qualità improprie o negative.
I primi in classifica oggi sono i mass media, pornografi per eccellenza che vanno a stanare tra le pieghe quelle perle della natura umana dove si nasconde sesso, violenza e perversione di ogni tipo. Uno degli antenati di questo mondo pornografico di oggi è il film " Mondo Cane" che ebbe succcesso nelle sale cinematografiche degli anni '70. il mondo occidentale è sicuramente malato di sesso, ma la pornografia è un fenomeno ormai a 360 gradi.
Comunque vada sarà un successo dice il Sagittario. Giove in Pesci fino ai primi di gennaio 2011 è idealista e fantasioso, con una quantità enorme di creatività, in attesa dei nuovi inizi. Giove tende ad espandere qualunque essa entra in contatto ma può essere un estremista. Nel suo ruolo di arbitro divino di ciò che ha significato nella vita, in Pesci non ci può essere un desiderio di perdersi in una ricerca del bene più grande.
Stephen Arroyo eccellente libro "Karma e Trasformazione" dell'effetto Giove cita il critico John Mason Brown:
". L'unica vera felicità è quella di sperperarci per uno scopo" Questa citazione descrive appropriatamente la gioia che Giove in Pesci deriva da una immersione a capofitto negli estremi, tra cui quello di donarsi senza riserve.

mercoledì 17 novembre 2010

Come va l'amore? Eh insomma...




Venere è retrograda fino al 20 Dicembre. Rappresenta una sfida in questioni amorose...tradimenti e gelosia in primissimo piano, fissazioni erotiche e forti tentazioni.
Gli effetti di questo periodo retrogrado continuerà a farsi sentire fino al 20 dicembre, quando Venere ritorna al 14 °grad...o dello Scorpione, dove ha fatto la sua prima sosta (questo è anche chiamato il "Periodo di Ombra).
Alle 07:06 UT (Tempo Universale) di Venerdì, 8 ottobre 2010, Venere inizia il suo movimento retrogrado al 13 ° Scorpione, in preparazione per un periodo di un moto retrogrado che durerà fino al 18 novembre 2010, quando raggiunge il punto più basso a 27 ° Bilancia 40'. In questo periodo si ferma di nuovo e comincia il suo ritorno in moto diretto attraverso lo zodiaco.

Venere, il governatore planetario della Bilancia e Toro, si trasforma in moto retrogrado solo una volta ogni diciotto mesi, ma quest'anno ha la particolarità di eseguire il suo balletto in condizioi a lei avverse nel segno Marziano e poco amico dello Scorpione, uan fase massiccia e potente, per lo più in negativo. In particolare ne risentono il segno del Toro e l'Acquario, mentre potrebbe essere stimolante per Leone e Pesci.

In generale, Venere, la dea dell'amore, dei sentimenti è l'energia benefica che regola emozione, senso estetico e gusto, le relazioni, le mode e tutte le forme di desiderio, il denaro e ricchezza.
Simboleggia i rapporti al femminile e le interazioni sociali ad ogni livello, e la sua collocazione indica anche i nostri valori, cosa riteniamo importante nella nostra vita. Venere governa il romanticismo, il matrimonio e altre forme di associazione e partnerships, la capacità di umorismo, e la ricerca del piacere.

Con Venere retrograda, il ritmo dei rapporti rallenta, quindi questo non è il momento migliore per sposarsi o iniziar relazioni favorevoli mentre quelle in corso sono esse a dura prova da questioni irrisolte del passato che si ripresentano ancora più forti. Gelosia e possesso sono sensazioni forti ed in questo periodo sono travolgenti ma anche difficili da esprimere nel modo giusto. Venere in Scorpione stimola i punti d'attrazione per il sesso opposto, anche se in fase di retro rischia rovinose cadute per eccesso di "tensione". Venere in qualche modo riduce l'asprezza di Marte, ma Marte eccita il desiderio sensuale e passionale di Venere, soprattutto in Scorpione, il segno notturno misterioso e abbastanza velenoso, tuttto sommato. La gelosia e la voglia di vendicarsi alla lunga avvelenano la vita di chi soffre di questa problematica. l sesso e la passione se portati all'eccesso possono creare problemi di salute (Venere in SCorpione è chiamata in esilio o detrimento)

mercoledì 10 novembre 2010

Astrologia e scritttura



L'astrologia oggi assomiglia un pò al mondo della politica italiana dove ogni 9 mesi in media cambia il governo e si formano nuovi partiti politici, più che altro per seppellire e cancellare gli errori ed i fallimenti delle amministrazioni precedenti. (http://rivista-statistica.cib.unibo.it/article/viewFile/1236/661)

La Storia dell'Astrologia va sogggetta a contine rivisitazioni e revisioni, che si manifestano in base a tre principi fondamentali:
1) Le mode o tendenze
2) Le scoperte scientifiche e astronomiche
3) Le tendenze culturali e sociologiche del relativo periodo storico.

Alcune di queste tendenze sopravvivono, altre no. Per usare la simbologia dell'albero quest' albero di astrologia ha radici solide e profonde, un tronco sano e perfetto ma troppi rami improduttivi, asimmetrici, disordinati e per nulla armonici tra di loro. l’Astrologia, come osservazione degli astri, ha solo 25.000 anni di vita, se si prende come punto di partenza i cavernicoli che registravano le fasi lunari nel periodo paleolitico superiore. Una sciocchezza in confronto ai periodi geologici che studiano avvenimenti di 500 milioni di anni fa. Sono 26 simboli, che si ritrovano uguali nelle grotte di Lascuax (25 mila anni fa) e in siti dell'Australia che da Sermonti e altri vengono interpretati come simboli astrologici, che poi avrebbero dato origine alla scrittura. In seguito:
Al momento della sua nascita in Mesopotamia, si mescola con l’astronomia, la religione e la magia.
Ma un’altra linea di frattura attraversa il mondo astrologico, quello che separa e oppone l’astrologia “caldea” a quella “egizia”. Per i “caldei”, che si riferiscono ai fondatori babilonesi e ai loro eredi come Tolomeo o Keplero, l’astrologia è un sapere sperimentale, un apprendimento basato sull’osservazione, indissociabile dalle leggi astronomiche e dal linguaggio dei fatti. Per gli “egizi”, al contrario, l’astrologia è un sapere mistico, iniziatico, magico, metafisico, il cui scopo è quello di tradurre il linguaggio degli dei.
Per i primi, l’astrologia è naturale, mentre per i secondi è sovrannaturale.
Questa divisione fra caldei ed egizi è oggigiorno e, sotto varie forme, sempre efficiente e spiega anche le differenti correnti e scuole d’astrologia esistenti.

Astrologia divinatoria e astro-psicologia
Gli astrologi si dividono ancora in adepti dell’astrologia divinatoria e dell’astro-psicologia.
I primi pensano che l’astrologia sia prima di tutto un metodo che permette di predire o prevedere il futuro.
I secondi pensano che essa sia piuttosto un sapere che permette di comprendere il funzionamento dell’individuo e che la previsione resti incerta e aleatoria. Entrambe le posizioni sono valide
La stessa astro-psicologia si divide in diverse correnti, secondo che i loro promotori si riferiscano a diverse forme di caratterologia (Le Senne), di psicanalisi (Freud, Adler), o di psicologia del profondo (Jung).
Si hanno così delle scuole d’astrologia freudiana, junghiana, lacaniana, etc.

Due Zodiaci Siderale e tropicale
Una nuova linea di frattura oppone gli astrologi sideralisti e tropicalisti.
I primi che sono molto numerosi in Belgio, pensano che il vero Zodiaco sia quello delle stelle o Costellazioni.
I secondi, in netta maggioranza, pensano che il solo zodiaco valido sia basato sulle differenti fasi (Segni), che il Sole, la Luna e i pianeti nella loro apparente corsa attorno alla Terra attraversano.

Individualisti e associativi
Infine si possono distinguere gli astrologi “individualisti” e gli “associativi”.
I primi non si riferiscono in particolare modo ad alcuna corrente o scuola specifica, di solito hanno acquisito il loro sapere moltiplicando le letture o seguendo corsi presso astrologi diversi ed hanno così concepito dell’astrologia una propria opinione.
I secondi invece, iscrivono la loro riflessione e la loro pratica all’interno di una corrente collettiva che condivide una medesima visione dell’astrologia… il che non impedisce ad alcuni, pur in rapporto con il loro gruppo d’appartenenza. di mantenere un importante margine d’indipendenza
Correnti, scuole e gruppi in competizione si confrontano, si mischiano, s’ignorano, si snobbano, etc. e cercano perfino di unirsi in federazione per tentare di parlare ad una sola voce il che spesso produce un chiasso sgradevole. Nessuna forma di consocenza o sapere sfugge a lotte intestine, la Storia del Cristianesimo insegna.

Anche i fisici, ad esempio, si dividono tra gli “einsteiniani”, difensori delle leggi della natura e i “quantisti”, adepti del non determinismo.
Senza parlare poi, dell’incredibile moltitudine delle correnti e scuole della psicologia contemporanea.


In fondo tutte questioni di lana caprina utili per discussioni, litigi e polemiche tra gli addetti ai lavori, perchè l'astrologia è una sola. Come per un buon vino, o una buona musica, l'astrologia non dipende dall'etichetta.

venerdì 22 ottobre 2010

23.10.010



La triplice dea

Nella tradizione mitologica greco-romana la Luna, grazie alla mutevolezza del suo aspetto che la rende unica fra tutti gli astri, è stata associata non ad una sola, bensì a tre distinte divinità, legate ciascuna a tre sue diverse "manifestazioni": la Luna piena, la Luna nuova e la Luna crescente. Metafora rispettivamente di vita, di morte e di rinascita, da tempo immemorabile queste tre figure lunari hanno rappresentato il ciclo della vita: è in tal modo che il simbolismo lunare ha potuto coinvolgere fenomeni apparentemente così eterogenei come la nascita, la morte, la fecondità, la femminilità, il divenire, l'immortalità.

Il primo volto, la Luna nella sua scintillante pienezza, è simbolo di vita: per la mitologia greco-ellenistica esso assume il nome di Selene (il quale deriva da sélas, che significa "splendore"). Esiodo nella Teogonia racconta che Selene nacque da Theia e Iperione, divinità legate alla luminosità del cielo, che con la loro unione generarono anche Elio, dio del Sole, ed Eos, dea dell'aurora. Di Selene così canta l'inno omerico:

Da lei, dal suo immortale capo, un diffuso chiarore
si spande sulla Terra e una sovrumana bellezza appare
sotto la sua luce: l'aria buia si fa luminosa
di fronte alla sua corona dorata, e i raggi splendono
quando dall'Oceano, lavate le belle membra,
indossata la veste lucente, la divina Selene,
aggiogati i bianchi puledri dal collo robusto,
lancia in avanti il cocchio splendente
e appare, dopo il tramonto, al culmine del mese.

Selene venne anche chiamata con il nome di derivazione frigia Méne, la cui radice etimologica mé significava "misura, computo". Non è un caso, dunque, che il termine latino mensis (ovvero "mese") derivi dalla medesima radice: occorre infatti ricordare che, almeno fino alla riforma imposta da Giulio Cesare verso la metà del I secolo avanti Cristo, il calendario romano era basato sul ciclo lunare e perciò in origine il "mese" altro non era che l'unità di misura che rappresentava l'intervallo di tempo tra una Luna nuova e l'altra. Si comprende bene, quindi, perché nell'ultimo verso dell'inno omerico qui sopra citato si dica che Selene, cioè la Luna piena, "appare, dopo il tramonto, al culmine del mese": il culmine del mese è proprio il plenilunio.

Il secondo aspetto, quello della Luna nuova, della Luna in congiunzione con il Sole, è incarnato da Ecate, l'unica divinità a condividere con Zeus, re degli dei, il privilegio di poter estendere il proprio potere sia sul cielo, sia sulla terra, sia sul mare. Ecate era considerata la Luna nera, simbolo di morte, ma anche di punto in cui tutto rifluisce per poter prepararsi a rinascere. Essa era inoltre una divinità legata anche al mondo del soprannaturale, degli spiriti e degli incantesimi: per questa ragione le erano sacri i crocevia, luoghi che la tradizione popolare considerava teatro di sortilegi per antonomasia, dove si innalzavano statue con le sue sembianze (poiché si riteneva che Ecate conoscesse il passato, il presente e il futuro, era raffigurata con tre volti o talvolta con tre corpi). È forse per questa sua connessione con il mondo della magia che Ecate finì per essere associata al mondo degli inferi, assumendo i connotati negativi di divinità maligna che in origine non aveva.

La terza manifestazione, infine, la falce di Luna che riappare dopo il novilunio, è simbolo di rinascita, di resurrezione, e assume il nome di Artemide, sorella di Apollo. Secondo la mitologia, Artemide nacque per prima e quindi aiutò la madre Latona a partorire il fratello: per questo motivo era invocata come protettrice dalle donne incinte e dalle partorienti, ricevendo l'appellativo di kourotróphos, "nutrice", giacché custodiva i bambini e i cuccioli degli animali. Nonostante ciò, tuttavia, Artemide era descritta come una fanciulla selvaggia che amava soltanto la caccia e conservava gelosamente la propria verginità: era perciò la patrona di tutte le giovani dalla nascita fino al matrimonio, momento in cui subentrava la protezione di Selene, la Luna piena. Presso i Romani, Artemide fu assimilata a Diana.

In un suo libro pubblicato nel 1996, intitolato Le tre facce della Luna, Marina Cepeda Fuentes ha proposto di leggere la celebre favola delle tre galline, di cui si conoscono numerose varianti assai diffuse in numerose tradizioni popolari, come una allegoria del ciclo lunare. La favola racconta che tre galline, una nera, una rossa e una bianca, decisero di costruirsi una casa in cui poter trascorrere la brutta stagione: la gallina nera si fece un riparo con della paglia, quella rossa con della legna, quella bianca con delle pietre. Un giorno arrivò il lupo: con un soffio atterrò la casa di paglia e si mangiò la gallina nera; con una spallata distrusse poi la casa di legno ma la gallina rossa scappò e si rifugiò dalla sorella bianca. Quest'ultima, al sicuro nella sua solida casa di pietra, con uno stratagemma riuscì ad uccidere il lupo: quindi gli aprì la pancia e fece uscire la sorella nera, spaventata ma ancora viva. Leggendo questa favola come una metafora delle fasi lunari, la gallina nera inghiottita dal lupo è la Luna nuova, la Luna che "muore" in congiunzione con il Sole-lupo; la gallina rossa che riesce a scappare è la Luna piena; e infine la gallina bianca che sconfigge il lupo è la Luna crescente, uscita vincitrice dal confronto con il Sole.

Luna piena in Ariete, per contrastare le energie negative del Rosso, che sono rabbia, invidia e gelosia, Blue Ritual
22-23 ottobre, 2010 -

Creazione di un rituale a Base Solida (Toro, Vergine)
Per lasciare il desiderio di acquisire beni materiali superflui al fine di creare una base solida nella nostra coscienza

Il significato di questa Luna Piena in Ariete rituale è quello di aiutarci a capire che tutti abbiamo bisogno di una solida base per sfruttare al meglio gli stili di vita a cui siamo abituati. Porterà la nostra comprensione personale situazione finanziaria in modo che possiamo cominciare a tagliare fuori le stravaganze e creare una più solida base su cui costruire ...
Luna dell’equilibrio, o luna delle foglie

I meli sono carichi di frutti maturi, gli ultimi stormi di uccelli solcano il cielo, e le foglie dopo aver concluso il loro compito attendono che un tiepido e umido vento autunnale le porti via.

La Dea Terra si sta preparando ad affrontare il lungo letargo invernale e nel fare ciò indossa un nuovo abito, tinto con le sfumature più calde ed accese del rosso, del giallo e dell’arancio, facendoci dono con lo spettacolo poetico della sua bellezza in mutamento e con i suoi profumi intensi e antichi.

Siamo nel mese della Bilancia, segno di ricerca dell’armonia, governato da Venere.
Armonia che incontriamo prima di tutto nella bellezza della natura autunnale, e che possiamo cercare di portare a nostra volta intorno e dentro di noi, lasciandoci ispirare da Afrodite, archetipo della Bilancia.

Risvegliare Afrodite/Venere in noi significa portare armonia nei rapporti, specialmente per chi sta in coppia, accorgersi degli altri, dare attenzione all'etica e senso di giustizia, e anche all'estetica, dunque circondarsi di bellezza, giacchè anch'essa è una qualità divina, come la natura dimostra. Dunque il momento è favorevole anche per curare in modo particolare il proprio aspetto personale e quello della nostra dimora, sollecitando il proprio buon gusto.
Il tempo della Bilancia è anche un tempo buono per dedicarsi all’arte, visitare musei o lasciarsi sedurre da qualche oggetto prezioso che con la sua bellezza arricchirà la nostra esistenza.

L’inizio d’autunno è una fase di transizione, che prelude alla grande trasformazione che avviene poi in Scorpione, e l’invito è ad approfittare delle ultime giornate di tiepido sole per fare passeggiate in natura, magari tra i boschi, dove godere degli intensi profumi e colori autunnali, accompagnati dallo stropiccio delle foglie sotto i piedi, per poi far ritorno al calore di casa, dove è possibile ritrovare il piacere della cose intime.

Dal 23 di Ottobre inizia il tempo dello Scorpione, che ci introduce alla festa del mistero, Samhain, la notte più magica di tutto l’anno,
il capodanno celtico.
E’ ora il tempo di addentrarsi nello spazio sacro della nostra interiorità, per meditare e trasformare, e dare così degnamente inizio ad un nuovo giro della ruota dell’anno.

La luna di Ottobre è detta anche luna del sangue, con riferimento alla riapertura della stagione della caccia.

Per entrare in sintonia profonda con le energie del mese di ottobre, e con le tinte che ad esse darà il cielo in questo 2010, il Cerchio della Luna vi propone una serata di meditazione guidata, tappa del percorso che, di luna in luna, ci metterà in contatto con il cammino evolutivo dello zodiaco, che traccia un sentiero di crescita spirituale in ognuno di noi in armonia con la spirale evolutiva della vita.

giovedì 14 ottobre 2010

Storia dell'Astrologia




Se in alto il cielo è sempre diverso, anche qui in terra in campo astrologico ognuno fa quello che vuole. C''è chi studia i testi antichi. C'è chi parla solo dei 12 segni. C'è chi giurerebbe sulle "rivoluzioni solari". C'è chi fa astrologia del gossip o finanziaria. C'è chi fa astrologia apocalittica anallizzando grandi catastrofi, personaggi che tutti conoscono, oppure grandi eventi, col senno di poi, attraverso la lente dell'Astrologia. C'è chi usa l'astrologia per scopi poco nobili. Perchè tutto questo è, in fondo una lente che permette una visione. Ciò non toglie che in campo astrologico ci sia anche l'aspetto serio. Una di queste linee è indicata da uno studioso delle religioni che si è occupato anche di astrologia, Kocku Von Stuckard. http://home.planet.nl/~stuck008/



LO STATUTO DELLE ASSOCIAZIONI ASTROLOGICHE
Oggi praticamente tutti gli Stati europei dispongono di associazioni nazionali di astrologi. Le tesi normamlmente riconosciute:

TESI 1
L'astrologia è la più antica tipologia dell'umanità e in tal modo la più antica dottrina delle forme in cui si manifesta la natura fisica, spirituale e intellettuale dell'uomo. È l'interpretazione di rapporti spaziali e cicli temporali all'interno del nostro sistema solare, ovvero è l'unico campo dello scibile che si serva del movimento dei pianeti e dei punti di riferimento del nostro sistema solare per comprendere l'essenza strutturale di un individuo. Un momento significativo per l'astrologo è l'attimo in cui un processo ha inizio; per la vita umana autonoma questo è il momento della nascita. La struttura della situazione cosmica di questo momento rispecchia la struttura del ciclo complessivo che qui ha inizio.

TESI 2
La costellazione degli astri del nostro sistema solare dà luogo in ogni momento a una «forma». .11 lavoro dell'astrologo consiste nel decifrare il significato di questa forma.
La prognosi astrologica si basa sull'interpretazione dei cambiamenti di questa forma attraverso gli spostamenti delle stelle.

TESI 3
L'esistenza del nesso menzionato è una realtà in linea di principio accessibile alla verifica empirica e scientifica, come dimostra chiaramente una serie di accurate analisi scientifiche eseguite recentemente.

"TESI 4
Allo stato attuale delle nostre conoscenze non è possibile stabilire di quale natura sia questo nesso - se per esempio si tratti di «effetti» dei pianeti fisicamente dimostrabili o piuttosto di un «principio cosmico di analogia».
Gli influssi di natura puramente fisica, che evidentemente esistono, dei processi cosmici su eventi terrestri (i cui esempi più evidenti sono le stagioni e le maree) non bastano per descrivere in maniera esauriente la complessa relazione tra cosmo e Terra per come la intende l'astrologia.

TESI 5
Come in altri campi dello scibile che pongano interrogativi complessi (come nella psicologia) ci sono nell'astrologia concezioni differenti su singole questioni di metodo. Molte di queste concezioni si basano sulle esperienze dei singoli astrologi. Per questo motivo è unanimemente riconosciuta la necessità dello scambio di tali esperienze come anche della loro oggettivazione, impegnandosi al confronto e alla verifica scientifica.

TESI 6
L'oroscopo, detto anche cosmogramma o tema di nascita, è la rappresentazione grafica della costellazione degli astri del nostro sistema solare relativa al momento della nascita di un individuo. Esso mostra la costellazione così come la vedrebbe un osservatore nel luogo della nascita. Per questo motivo l'oroscopo si calcola dal punto di vista geocentrico. Lo zodiaco è per l'astrologo un «circolo graduato». Esso ha inizio nel cosiddetto «punto d'Ariete» (uno dei due equinozi). Qui comincia il segno dell'Ariete, il primo dei dodici segni dello zodiaco. Sin dall'antichità è noto agli astrologi che il punto d'Ariete (condizionato dalla precessione, un movimento giroscopico dell'asse terrestre) «si sposta» in rapporto alle stelle fisse, così che i segni zodiacali dello zodiaco tropico non si sovrappongono a quelli dello zodiaco siderale. L'esperienza accumulata nei millenni ha, tuttavia, mostrato che le posizioni degli astri del nostro sistema solare nello zodiaco tropico porta a interpretazioni più precise.
Lo spostamento del punto d'Ariete attraverso lo zodiaco siderale viene comunque messo in correlazione con cambiamenti epocali sulla Terra. La durata di una rotazione completa è di circa 26000 anni. Questo arco di tempo è chiamato «anno mondiale platonico».

TESI 7
Tutte le affermazioni di carattere astrologico devono poggiare su «corrispondenze strutturali». La realizzazione di ogni struttura è pensabile in maniera molteplice. Si può per esempio disegnare un triangolo in molti modi, e tuttavia un triangolo è sempre diverso da un rettangolo. Così ogni struttura si può realizzare in maniere diverse, ma non arbitrarie.
Nella consapevolezza della differenza tra struttura e realizzazione si scioglie la contraddizione apparente tra «libero arbitrio» e «determinismo»: la nostra struttura è determinata, ma nel suo sviluppo siamo liberi.
Da queste riflessioni derivano chiari limiti per l'interpretazione: non è infatti possibile fare affermazioni sul livello delle caratteristiche di un uomo (per esempio se è intelligente), ma al contrario su come esse sono strutturate (nel caso dell'intelligenza se è più accentuata la parte teoretica o pratica ecc.).
Anche per la prognosi non è 1'«evento concreto» a essere predicibile, ma il suo «significato», che risulta dalla struttura, un significato che può manifestarsi in diversi eventi «sensatamente uguali».
La predizione va dunque rapportata a un determinato ambiente o a una situazione come la casa dei genitori, i legami sociali, politici o di altro tipo. L'interpretazione dell'oroscopo di nascita è un ausilio lungo il percorso verso una maggiore conoscenza di sé e la determinazione di qualità e debolezze dell'uomo. Questa conoscenza può essere, dall'infanzia sino alla vecchiaia, una guida per l'educazione, la formazione e la sfera d'azione. In tale aspetto è riconoscibile il nucleo della diagnosi. Uno sguardo attento allo statuto è molto istruttivo. Mentre alcune tesi vengono senz'altro sostenute da tutti gli astrologi e le scuole (come la 1 e la 2), in altre si può riconoscere una presa di distanza dalle tendenze spiritual-religiose e dalle tecniche predittive deterministiche; inoltre si tenta di conferire dignità pubblica all'astrologia in quanto seria disciplina empirica. L;influsso della psicologia del profondo e della «revisione dell'astrologia» di Thomas Ring è evidente. Né l'astrologia mondana, che fino al XIX secolo inoltrato era rimasta il ramo principale dell'astrologia, né un confronto con la storia della disciplina hanno un ruolo in queste tesi, mettendo in evidenza un elemento di diversità rispetto all'astrologia anglosassone. Per quanto riguarda l'astrologia orientata in senso spiritualistico, manca qualsiasi allusione all'idea della trasmigrazione delle anime, e dunque alla possibilità di determinare esistenze precedenti e caratteristiche karmiche attraverso l'interpretazione dell'oroscopo. Non viene ripreso neanche il legame, noto dall'astrologia rinascimentale, tra anima individuale e «anima del mondo» neoplatonicamente intesa, presumibilmente perché insistere sull'elemento religioso ed esoterico dell'astrologia sembrerebbe andare in direzione contraria rispetto alle ambizioni di verificabilità empirica. Lo stesso motivo potrebbe esserci dietro il rifiuto dell'astrologia predittiva, che comunque continua a essere una branca con numerosi seguaci, particolarmente negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.
Rispetto alla pretesa che l'astrologia sia una scienza empirica, lo statuto di fatto elude qualunque tipo di confronto critico. Che le analisi scientifiche menzionate nella tesi 3 «dimostrino chiaramente» la validità degli assunti dell'astrologia è un'affermazione tutt'altro che sostenibile dal punto di vista della ricerca sociale empirica. Anche il semplice riferimento al fatto che alla domanda su come funzioni l'astrologia ancora oggi non si possa rispondere (tesi 4) lascerebbe perplessi i critici dell'astrologia, poiché tutti gli studi per una verifica di una correlazione diretta tra avvenimenti celesti e terrestri portano a risultati negativi. Un'alternativa sarebbe stata quella di concepire l'astrologia come disciplina esoterica per la decifrazione di nessi strutturali e allo stesso tempo di lasciare cadere la pretesa di scientificità (nel senso
odierno della parola scienza). Entro questi limiti, lo statuto è un contributo importante per determinare la posizione della maggioranza degli astrologi praticanti, ma a questioni decisive sulle tra dizioni alternative e gli approcci teorici e scientifici non è data risposta.

Storia dell'Astrologia

Dal momento che il "corpus" dell'astrologia esoterica non è una tradizione unica, ma una vasta gamma di inquadramenti e figure spesso non collegate tra di loro e movimenti tra loro non omogenei non c'è quindi un solo filo storico sottostante a tutti. La definizione migliore è di una disciplina "ermeneutica" da Hermes, Mercurio, ovvero la Scienza dell'Interpretazione.

Infine, si può notare che Carl Gustav Jung, medico e psicologo può essere visto come un esponente dell'esoterismo: la sua preoccupazione per gli scritti esoterici hanno come oggetto sia l'astrologia che l'alchimia, e ha riformulato nella prima parte del Novecento il concetto di corrispondenza e analogia. Tradotto in senso moderno, ha creato un vocabolario psicologico e uan terminologia rivisitata dei miti greci (ad es. Puer e Senex, I tipi psicologici, Anima e Animus) specialmente nella sua teoria della sincronicità. La sincronicità è un termine introdotto da Carl Jung nel 1950 per descrivere una connessione fra eventi, psichici o oggettivi, che avvengono in modo sincrono, cioè nello stesso tempo, e tra i quali non vi è una relazione di causa-effetto ma una evidente comunanza di significato. La sincronicità, come l'Astrologia, è relativa quindi alle "coincidenze significative".

lunedì 11 ottobre 2010

IL POETA E NETTUNO


Pablo Neruda Cancro, Ascendente Sagittario, con uno "stellium" planetario in Cancro, in VIII casa, formato da Nettuno, Marte, Sole, Luna, Venere e Mercurio nasce a Parral, 12 luglio 1904 – e muore a Santiago, 23 settembre 1973.
E' stato uno dei massimi poeti cileni. Viene considerato una delle più importanti figure della letteratura latino americana contemporanea e mondiale.

Il suo vero nome era Neftalí Reyes Basoalto (per esteso, Ricardo Eliezer - o Eliecer - Neftalí Reyes Basoalto). Usava l'appellativo d'arte Pablo Neruda (dallo scrittore e poeta ceco Jan Neruda) che in seguito gli fu riconosciuto anche a livello legale. È stato insignito nel 1971 del Premio Nobel per la letteratura.

Nettuno è il pianeta dell'illusione ma anche della poesia. Rappresenta tutto ciò che è nebbioso, fumoso, poco distinguibile,
e l'ambiente dove l'intuito è l'unico modo per orientarsi. Praticamente tutti i pianeti nella carta astrale di Neruda, con l'eccezione di Ascendente, Giove, Saturno, Urano e Plutone, sono in segno d'Acqua. L'eccesso di acqua in un tema Natale simboleggia la ricettività estrema, intense emozioni associate a nitidezza, impressionabilità e l'ispirazione. Nettuno è il pianeta dei medium, mistici e della fede religiosa e del fondamentalismo. In un tema astrologico, indica il distillato, la diluizione delle emozioni, la vaghezza, la comprensione dell'ambiente proprio attraverso le emozioni e l'assenza di limiti chiari e determinati e delle strutture. Non a caso Neruda scrive della sua nascita poetica nel bosco, simbolo di purezza rispetto ad un mondo, già all'inizio del '900, in una fase di modernismo esasperato. Neruda nasce nella natura e canta per tutta la vita la natura. Ciò è evidente nelle prime esperienze amorose vissute a cielo aperto, in un granaio durante la festa della mietitura che lui chiama, "dorata".

Pablo Neruda - Confesso che ho vissuto -
"L'amore vicino al grano

...Io restai a lungo supino, con gli occhi aperti, il viso e le braccia coperti di paglia. La notte era chiara, fresca e penetrante. Non c'era la luna ma le stelle sembravano appena lavate dalla pioggia e, sul sonno cieco di tutti gli altri, scintillavano tremolando solo per me nel grembo del cielo..."

e più avanti...

"L'OPPIO
...C'erano strade intere dedicate all'oppio ... I fumatori si stendevano su bassi tavolacci... Erano i veri luoghi religiosi dell'India... Non avevano nessun lusso, né arazzi, né cuscini di seta... Tutto era tavole non dipinte, pipe di bambù e poggiatesta di maiolica cinese... C'era un'aria di decoro e di austerità che non esisteva nei templi... Gli uomini addormentati non facevano movimento né rumore... Fumai una pipa... No! era niente... Era un fumo caliginoso, tiepido e latti ginoso... Fumai quattro pipe e stetti male per cinque giorni, con nausee che mi venivano dalla spina dorsale, che mi scendevano dal cervello... E un odio per il sole, per l'esistenza... Il castigo dell'oppio... Ma questo non poteva essere tutto... Si era tanto detto, si era tanto scritto, si era tanto rovistato in sacche e valige, cercando alla dogana di scoprire il veleno, il famoso veleno sacro... Bisognava vincere la nausea... Dovevo conoscere l'oppio, sapere l'oppio, per dare la mia testimonianza... Fumai molte pipe, finché conobbi... Non ci sono sogni, non ci sono immagini, non c'è parossismo... C'è un indebolimento melodico, come se una nota infinitamente dolce si prolungasse nell'aria... Uno svenimento, un vuoto dentro... Qualsiasi movimento, del gomito, della nuca, qualsiasi rumore lontano di veicolo, un colpo di clackson o un grido dalla strada, entrano a far parte di un tutto, di una riposante delizia... Capii perché i braccianti di piantagione, i manovali, i risciòmen che tirano e tirano il risciò tutto il giorno, rimangono lì all'improvviso, offuscati, immobili... L'oppio non era quel paradiso degli esotisti che mi avevano dipinto, ma I'evasior:e degli sfruttati... Tutti quelli della fumeria ercrro poveri diavoli. Non c'era nessun cuscino ricamato, nessun segno della sia pur minima ricchezza... Niente brillava` nella stanza, neppure gli occhi socchiusi dei fumatori.. Riposavano, dormivano?... Non l'ho mai saputo... Nessuno parlava... Nessuno parlava mai... Non c'erano mobili, tappeti, niente... Sui tavolacci consunti, dolcissimi da tanto contatto umano, si vedevano alcuni piccoli poggiatesta di legno... Nient'altro, tranne il silenzio e il profumo dell'oppio, stranamente repellente e penetrante... Senza dubbio lì v'era una strada verso l'annientamento... L'oppio dei magnati, dei colonizzatori, era destinato ai colonizzati... Le fumerie avevano alla porta la loro autorizzazione, il loro numero e la loro licenza... All'interno, regnavano un gran silenzio opaco, un'inazione che rimediava all'infelicità e addolciva la stanchezza... Un silenzio caliginoso, sedimento di molti sogni tronchi che ristagnavano... Coloro che sognavano con gli occhi socchiusi, stavano vivendo un'ora immersi nel mare, una notte intera su una collina, godendo di un riposo sottile e ristoratore...
Dopo quella volía non sono più tornato alle fumerie... Ormai sapevo... Ormai conoscevo... Ormai avevo toccato qualcosa di inafferrabile... remotamente nascosto dietro il fumo... ."


Pablo Neruda - Confesso che ho vissuto (Autobiografia)

lunedì 4 ottobre 2010

I depressi rifiutano se stessi















Il potenziale di ogni individuo per la la depressione in astrologia si riconosce attraverso la posizione, il segno e le fasi di Saturno, pianeta femminile del silenzio e della vecchiaia, per così dire della "strega", il cui domicilio è in Capricorno.
E' questo il pianeta della solitudine, freddo e malinconico, distante e molto lento a cui si contrappone Giove, conviviale, fortunato, caldo e iperattivo, entusiasta e per l'appunto gioviale.

"Giove e Saturno formano una coppia di opposti che possono essere genericamente definiti come i principi di espansione e contrazione, fede e paura, entusiasmo ed inibizione. Quando questi due pianeti si supportano vicendevolmente, Saturno fornirà struttura e forma alla visione e alla fede di Giove. Senza Saturno, Giove rimarrebbe privo di basi e irrealistico, incapace di manifestarsi nel mondo. Senza Giove, non ci sarebbero scopo o significato nelle strutture create da Saturno. Giove è l'imprenditore con una visione e Saturno la capacità di trasformare la visione in realtà. Noi abbiamo bisogno di entrambi.
Come pianeti sociali Giove e Saturno descrivono le nostre esperienze del mondo esterno e quindi ciò che ci aspettiamo dal mondo. Dal punto di vista dello sviluppo, Giove e Saturno cominciano a manifestarsi quando ci troviamo sul confine della vita adulta. Quando per noi arriva il momento di affrontare il mondo come adulti, di trovare lavoro e di supportarci emotivamente e finanziariamente, scopriamo che, a seconda della natura di Giove e Saturno nei nostri temi, i nostri preconcetti riguardo a quanto questo sarà facile o difficile saranno confermate dalla risposta del mondo." (Astro.com)

Giove vincente, Saturno perdente.
La malinconia, la bile nera per gli antichi, attraverso la storia è descritta anche negli avvenimenti di un certo rilievo. Nerone che dà Roma alle fiamme senza apparente motivo, è un tipico esempio della distruttività che questa malattia dell'anima produce. Certo perchè di questo si tratta, quando la depressione non è secondaria, quidi dovuta principalmente a sconfitte, lutti e malattie che in parte la giustificherrebbero, è nella sua accezione primaria, un'riavvolgimento' della personalità su se stessa, un guardarsi l'ombelico, un doloroso blocco di tutte quelle senzazioni che portano gioia nella vita, felicità, apprezzamento, condivisione, sorriso, entusiasmo. Nel lavoro astrologico la strada è spesso quella di percorrere all'indietro gli eventi che nella vita possono portare alla depressione, e ritornare quindi al "qui ed ora" necessario per la salute psichica, ma in modo particolare rivedere gli atteggimenti con cui vengono ancora vissuti i momenti difficili. Va poi separata la parte destino. Se uno si sente brutto, sgradevole o poco amato, potrebbe essere perchè si compara agli altri, perchè è pigro o incapace di amare, oppure perchè di fatto sta scontando un suo karma individuale in questo senso. L'antico detto le colpe dei padri ricadranno sui figli ha basi genetiche e quindi scientifiche. Nella costellazione famigliare dei depressi spesso si trovano genitori o nonni che soffrivano del medesimo disturbo. La solitudine è più accettabile quando diventa creativa, non subita, ma cercata.
Scrive Hermann Hesse:

"La solitudine è indipendenza: l’avevo desiderata e me l’ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri."
E ancora altri grandi scrittori:
“Chi è solo è tutto suo.” Leonardo Da Vinci
“La solitudine è il campo da gioco di satana.” Vladimir Nabokov

(Qui Nabokov si rifà alla tradizione cattolica, dove Saturno, la Capra-Pesce, è la rappresentazione del peccato originale, del Diavolo Tentatore)
“Bisogna essere molto forti per amare la solitudine.” Pier Paolo Pasolini
“Ciò che rende gli uomini socievoli è la loro incapacità di sopportare la solitudine e, in questa, se stessi.” Arthur Schopenhauer

Quindi è la solitudine, la sensazione di esserlo ed in alcuni casi il bisgono esagerato di essere soli, che conduce alla depressione, malattia dell'anima.

Ci sono poi le ricerche sociologiche:

"Con i tempi che corrono, la maggior parte delle persone è contenta soltanto per il fatto di avere un lavoro, qualsiasi lavoro, anche se poi non ne sono così soddisfatte. Anzi. A volte vivono momenti di vero disagio psicologico. Le statistiche dicono, che i disoccupati sono più depressi rispetto agli occupati: la percentuale è del 13% nel primo caso e del 7% nel secondo. "Il lavoro - spiega Eugene Baker, medico e vice presidente di un programma di assistenza ai lavoratori - può essere fonte di significato e in più inserisce in un contesto sociale, perché si ha un posto dove andare ogni giorno e dove si trovano persone con cui interagire. E questo è un grande antidoto contro la depressione. Ma se si è infelici da tempo a causa del proprio lavoro, e se non si ha alcun potere di cambiarlo, si può arrivare a essere depressi".

Più a rischio le donne
Esistono fattori che favoriscono la depressione. Le donne, per esempio, sono più portate a soffrirne, ma questo disturbo dell'umore dipende anche dalla genetica e da una predisposizione personale. Ma, a parte queste caratteristiche ineliminabili, ci sono professioni e attività lavorative che aumentano il rischio di essere di avere ripercussioni sul proprio tono dell'umore. In genere, si tratta dei lavori che hanno un orario molto lungo o che non è regolare e questo può portare ad avere disturbi del sonno. Oppure nelle situazioni in cui ci sono cattive relazioni con il capo.
Per lo psicologo della Tufts University Christopher Willard, non fanno bene all'umore nemmeno i lavori troppi ripetitivi e sedentari e anche quelli che isolano. Ed è per questo motivo che il telelavoro da casa non è consigliabile: anche se può sembrare noioso, la routine di andare al lavoro e di parlare con gli stessi colleghi ogni giorno dà stabilità.

I lavori che fanno felici...
Al contrario, lavori che mettono in relazione e comportano un'attività fisica contribuiscono a migliorare l'umore.
Anche alcuni tipi di lavoro sono meno deprimenti di altri. Secondo un'indagine del 2007, chi fa l'ingegnere, l'architetto o lavora nelle scienze tende a essere meno depresso. Uno dei motivi consiste nel fatto che lo stress nelle professioni scientifiche è minore perché chi svolge un'attività professionale tecnica ha un controllo maggiore su quello che deve fare.

... e quelli che buttano giù
L'indagine ha anche stilato una classifica dei lavoratori più depressi. Al primo posto c'è chi fa assistenza alle persone bisognose . "Imboccare, fare il bagno, prendersi cura di persone che nella maggior parte dei casi sono incapaci di esprimere la loro gratitudine è demoralizzante e chi fa questo lavoro soffre di mancanza di riconoscimento", dice il dottor Willard. Al secondo posto ci sono i camerieri . In genere sono sottopagati e hanno a che fare con persone spesso scortesi e molto esigenti. Gli assistenti sociali sono al terzo posto. Non è, infatti, facile trovarsi di fronte a bambini che hanno subìto abusi sessuali o a situazioni familiari di grave difficoltà. "Gli assistenti sociali sono molto stressati e stanchi perché di fronte a situazioni di estremo bisogno si sentono in dovere di fare molto sacrifici per aiutarli", spiega il dottor Willard. Al quarto posto ci sono gli operatori della sanità: medici, infermieri, terapeuti . Professioni che impongono orari lunghi e irregolari e grosse responsabilità, perché da loro spesso dipende la vita degli altri. A sorpresa al quinto posto si trovano gli artisti e le professioni creative. Lavori dove la precarietà è all'ordine del giorno e lo stipendio non è mai una certezza. Il disturbo più comune è quello bipolare, che alterna alti a bassi. Anche gli insegnanti non sono esenti da episodi di depressione, perché sono soggetti e una pressione sempre maggiore e alla richiesta di svolgere compiti crescenti. Al settimo posto gli amministrativi, penalizzati da un lavoro in cui ricevono pressioni sia dall'alto sia dal basso. Seguono gli operai della manutenzione, chiamati soltanto quando c'è un guaio da risolvere. E che, in genere, sono anche mal pagati. Al nono posto i consulenti finanziari , che hanno l'enorme responsabilità di gestire i risparmi di una vita dei loro clienti, in un periodo in cui i mercati sono più che mai imprevedibili. Al decimo e ultimo posto i venditori, che nella maggior parte dei casi sono pagati a percentuale e questo significa che non sanno mai quanto guadagneranno in un mese. E, viaggiando molto, devono rinunciare alla famiglia e agli amici.
n costante, fermo, sforzo dà senso alle piccole unità di tempo in cui viviamo..."


Noi di fatto viviamo in una società che rifiuta i depressi. Eppure non ce ne sarebbe bisogno, giacché loro, i depressi, si rifiutano da soli. La soluzione sta nel recuperare una vita sana, la voglia di amare, l'arte e la bellezza, e le lenti rosa per guardare il mondo in un modo diverso. Sono molto utili, ma solo quando si è consapevoli di indossarle.

giovedì 30 settembre 2010

LA RANA E LO SCORPIONE


La rana, questo splendido, simpatico animaletto anfibio molto comune in stagni e paludi, riconosciuto per il suo colore verde brillante ed il suo gracchiare monotono, è in analogia con l'ottavo segno astrologico dello Scorpione e con il primo segno d'Acqua, il Cancro.
Nella tradizione astrologica in realtà sono benefici ai dodici Segni dello Zodiaco vari animali:

Ariete: ariete, pecora, cavallo, lupo, cane, tigre, sparviero, avvoltoio, gallo, serpente, ragno.
Toro: pernice, fagiano, colomba, tortora, toro, bisonte, bufalo, mucca, capra.
Gemelli: scimmia, volpe, pappagallo, ape, formica.
Cancro: gatto, lepre, pipistrello, cigno, usignolo, rana, granchio e animali anfibi.
Leone: leone, pantera, aquila, falco, gallo.
Vergine: volpe, ape e animali da cortile.
Bilancia: pernice, passero e animali domestici di lusso.
Scorpione: animali che vivono nei sotterranei e nelle acque stagnanti e soggetti a metamorfosi nell’evoluzione.
Sagittario: cervo, daino, cavallo, elefante, pavone.
Capricorno: caprone, cane, asino, cammello, tartaruga, scarabeo e animali notturni.
Acquario: animali da circo e facilmente addomesticabili.
Pesci: pesci e volatili selvatici.
Tornando alla rana: la rana verde o esculenta, denominata anche rana comune, è una specie appartenente alla famiglia dei Ranidi. Di circa 12 centimetri di lunghezza, presenta un dorso di colore verde smagliante o bruno oliva, talvolta cosparso di macchie nere e ornato, da ogni lato, da una piega ricca di ghiandole di color bronzo. I fianchi sono macchiati di nero o di bruno scuro.
Il ventre è bianco, punteggiato di nero e di grigio. Vive ai margini degli stagni e dei corsi d'acqua lenti e con vegetazione fitta. Al minimo segnale di pericolo si tuffa e scompare tra la vegetazione.
E' un animale voracissimo che si nutre di insetti, tra cui farfalle che si avventurano sopra l'acqua, larve, vermi, lumache, ma anche di prede voluminose come giovani rane, piccole lucertole, piccoli roditori. I maschi, provvisti da ogni lato della testa di un sacco vocale esterno, che si gonfia come una vescica, riempiono le notti d'estate con il loro assordante gracidio.
Pur essendo uno degli abitanti più comune e conosciuto di stagni e acquitrini, la rana ha sempre colpito la fantasia dell'uomo, grazie al particolare aspetto e, soprattutto, per il curioso ciclo vitale, che nella strabiliante metamorfosi da girino a rana ha il suo culmine. Ispirate a queste sue stranezze esistono pertanto molte superstizioni, false credenze ed un buon numero di proverbi e modi di dire. Ad esempio, in passato, si credeva che le rane nascessero dalla terra fecondata dagli acquazzoni estivi, oppure che, essendo animali generati dalla pioggia, potessero cadere direttamente dal cielo.
Il loro gracidare era poi visto come una lode, una preghiera a Dio, ed interromperlo equivaleva a ritardare la liberazione di un'anima dal purgatorio. Altri sostenevano che nelle rane si celassero le anime dei bambini morti prematuramente, perciò guai a ucciderle o molestarle. Di quest'idea non lo sono le streghe, che con rane e rospi preparavano filtri e malefici. E quando non soccombevano nei paioli di fantasiose fattucchiere, erano usati come dimora da principi, fate o demoni.
Questo anfibio, grazie alle carni tenere e saporite, è da sempre apprezzato in cucina. Fino a pochi decenni or sono, schiere di ranari vagavano notti intere per fossi e acquitrini alla ricerca di questo batrace. Alla mattina, quando i sacchi erano pieni, i cacciatori privavano le rane ancora vive della testa e delle zampe, le spellavano e le preparavano per cucinarle fresche, di solito infarinate e fritte o, spolpate, come condimento per la pasta asciutta; oppure le mettevano via sotto sale per l'inverno. Per chiudere, le ranocchie portano bene, tant'è che gli amuleti che le raffigurano (spesso associati a simboli lunari), sono ritenuti validi contro il fascino, il malocchio e la iettatura.

Per riprendere le affinità e analogia con lo Scorpione la rana simboleggia quanti hanno smania di cambiare il proprio stato (lavoro, amicizie, amori), peggiorando la situazione esistente, e si dice qindi che fanno "il salto del ranocchio", riferendosi al salto che le rane fanno quando, spaventate, si gettano dalle sponde dei fossi dentro la melma.
Credenze più recenti relative a rane e rospi fanno luce su quelle preistoriche. I contadini europei credono che il rospo sia presagio di gravidanza. Dal Folclore come pure dalla storia (egizia, greca, Romana) arrivano parecchie prove a conferma che la rospa era ritenuta l’epifania della Dea e il suo utero.
Nella psicologia junghiana questa creatura, che non è ancora un essere umano rappresenta un impulso inconscio che ha una risoluta tendenza a diventare conscio.Nel neolitico la rana viene raffigurata in pietra e spesso con testa di donna. Spesso sono collegati al tema della rigenerazione, spesso sono rappresentate con vulve. La rana è sempre stata rispettata per le sue proprietà curative, in quanto facilità il cambiamento ed è simbolo di adattabilità. Chi rivece in regalo una rama avrà molta fortuna. Chi porta questo tatuaggio sarà dinamico e vitale, e avra una certa tendenza a prendersi cura dei problemi degli altri, il lato ombra puo essere rappresentato dalla tendenza a sovvraccaricarsi e caratteriamente può apparire freddo. Sognare una rana è preavviso di cambi e metamorfosi. La rana nei sogni si pone, dal punto di vista simbolico, come il momento in cui la coscienza irrompe, in cui emergono contenuti inconsci da elaborare ed integrare. Come il coccodrillo la rana è un animale a sangue freddo ed un anfibio la cui esistenza si alterna sulla terra e nell’acqua. Questa naturale capacità fa emergere, nei sogni in cui la rana compare, un’ altrettanto naturale capacità di adattamento, il saper gestire situazioni inusuali, il sapersi muovere a proprio agio in ambienti e situazioni contrastanti. Così che il sognatore può immediatamente riflettere su questa alternanza e questa possibilità. In seguito l’analisi può focalizzarsi sulle altre caratteristiche particolari della rana o del rospo: il percorso di trasformazione che da girino trasforma in animale adulto, il muoversi a balzi saltando allegramente, i colori a volte brillanti a volte tendenti a mimetizzarsi con l’ambiente, il gracidio insistente e monotono. Qualità che rimandano alla metamorfosi e all’evoluzione, che possono simboleggiare la capacità di immergersi nelle situazioni senza farsene assorbire completamente e valutando altre possibilità e prospettive (saltando) e il richiamare l’attenzione su di se’, sulle proprie necessità, sulle proprie esigenze.
Da un punto di vista oggettivo la rana nei sogni è un simbolo di di vitalità ed energia, di allegra capacità di adattamento e gioia di vivere. Ma della rana va considerata anche la sua prima appartenenza al mondo delle acque e della pioggia, all’umidità feconda che la rende animale lunare e notturno il cui verso insistente richiama le pulsioni naturali, sessuali, gli istinti che si risvegliano quando la ragione si appanna. Per questa sua concentrata esplosione di vitalità fin dall’antichità la sua carne, pelle ed umori venivano usati per preparare filtri d’amore, fecondanti o volti aumentare le capacità sessuali, e nei racconti era spesso involucro sgraziato che rivelava alfine le fattezze meravigliose del principe o della principessa di turno. Immagine questa molto potente che rimanda alle infinite e nascoste ricchezze dell’inconscio, alle nuove e piene possibilità di attuazione e di evoluzione di tutti gli aspetti meno sviluppati o rinnegati della psiche. Cosi’ la rana si pone dal punto di vista simbolico come il momento in cui la coscienza irrompe, in cui emergono contenuti inconsci da elaborare ed integrare. Uccidere o calpestare una rana nei sogni può collegarsi allora al non volere accettare quanto emerge dal profondo, oppure a non sentirsi a proprio agio o a rifiutare gli impulsi di vitalità o di sessualità, o a confrontarsi con il fastidio dell’invadenza o della vitalità altrui, mentre sentire gracidare le rane nei sogni può far riflettere su chiacchiere, pettegolezzi o pensieri persistenti e molesti.

Curiosità: a Venezia - In Punta della Dogana c’è un ragazzo tutto nudo, alto più di 2 metri, con una rana in mano, occhi chiusi, rivolto verso il bacino san Marco dello scultore americano Charles Ray, il numero di persone che ogni giorno arriva in Punta della Salute per fotografare “Il ragazzo con la rana” è altissimo. Il significato della statua secondo Giulio Alessandri, docente all’università Iuav di Venezia, in occasione del ciclo di lezioni “L’opera parla” organizzate da Palazzo Grassi assieme agli istituti universitari veneziani.

«La statua – spiega Alessandri – è localizzata in un punto panottico. E’ quasi il perno di una rotazione. Lo spettatore girandoci attorno ha una visuale quasi a 360 gradi. Ed è da quel punto che “Il ragazzo con la rana” dialoga con tutta la città. L’opera è fortemente contestualizzata non solo al Bacino San Marco, che potrebbe anche essere la via di fuga o foce del fiume – Canal Grande, ma anche a tutto il complesso architettonico di Punta della Dogana». E da questa contestualizzazione, nasce il dialogo tra “Il ragazzo con la rana” e la statua in bronzo della Fortuna posta sulla pala d’orata di Punta della Dogana. Fortuna che è rappresentata, come tradizione vuole, in equilibrio su una sfera galleggiante sul mare, con un unico ciuffo di capelli sul capo. E’ da lì che si prende la Fortuna. Passa per un attimo e potrebbe non tornare. «Allo stesso modo – prosegue Giulio Alessandri – il ragazzo ha preso la rana. Un colpo di fortuna, e non di bravura, che si trasforma in sfortuna per la rana stessa che ha perso la libertà. E la Fortuna, si sa, è una ruota che gira. La statua posta sulla pala d’oro, non a caso,si muove mossa dal vento, impossibile prevedere gli spostamenti». I temi dell’instabilità dell’essere e la “volatilità” del momento sono molto cari all’artista Charles Ray. “Il bambino con la rana” è chiaramente la rappresentazione della fine dell’infanzia e l’inizio di un’età che per definizione è instabile, l’adolescenza. Scopo dell’artista è destabilizzare la percezione. Così la statua, che è in acciaio bianco, e volutamente oltre misura ( più di 2,5 metri) porta la rana, e non il bambino, ad altezza degli occhi dello spettatore. «Una seconda narrazione – aggiunge Giulio Alessandri – . La rana potrebbe esser baciata e trasformasi in qualcos’altro». E pensare che quel ragazzo è quasi un “sorvegliato speciale”. Una guardia armata non toglie gli occhi dalla statua nemmeno per un istante, mentre la sera viene protetta da una teca trasparente. «Lo stesso autore dell’opera – racconta Giulio Alessandri – se ne lamenta. Troppa sorveglianza per un bambino che è abituato a girare nudo nei boschi in completa libertà».

Per i giapponesi invece, poiché nell'agricoltura in giappone sono molto importanti i campi di riso coltivati con metodi di irrigazione ad inondazione, la rana è simbolo di buona fortuna.
La rana, inoltre, è diventato un simbolo molto amato nella poesia e nell'arte (come ad esempio la Rana di M. Bashou):

L'ombra del bambù spazza gli scalini di pietra
Ma la polvere resta.
La luna si riflette sul fondo dello stagno
Ma non tocca l'acqua.

Statuette delle rane vengono spesso vendute nei templi perché la parola "rana" in giapponese si pronuncia come la parola "ritorno". La pioggia delle rane, uno dei piu strani episodi del Vecchio Testamento è stato poco rappresentato nella storia dell'arte. Mosè andò al faraone Ramses chiedendoli di eliberare il popolo di Israele dopo 400 anni di schiavitù. Il faraone lo snobbò. Mosè pregò a Dio e Lui mando le 10 piaghe della distruzione sul popolo egizio. Una di queste 10 piaghe è ''la pioggia delle rane''. La simbologia della RANA è attribuita a questa metafore-allegorica: E' animale lunare (Cancro) corrisponde all'acqua,ed è simbolo della materia oscura non ancora diferenziata. Simbolo della resurrezione a causa delle sue metamorfosi: l'anima è in viaggio mentre il corpo dorme. .vengono assocciati al suo salto, i pensieri fragmentari e dispersi che tormentano la meditazione. .in alcune imagini è simbolo dell'insegnamento stentato e ripetitivo, (il modo in cui vengono imparati i 10 comandamenti). .simbolo dell'incarnazione della terra fecondata dalle prime pioggie di primavera. .nelle ogdoade, il gruppo degli otto egizio, 7 rane piu 1 serpente) che comprende le quattro coppie di forze elementari che procedono alla creazione organizata dell mondo ed è simbolo dell'immortalità. .

mercoledì 22 settembre 2010

EQUINOZIO D'AUTUNNO


Ormai anche l'estate astronomica, dopo quella meteorologica terminata il 31 Agosto, si appresta a chiudere il sipario lasciando così il "palco" all'autunno. L'equinozio d'autunno di quest'anno 2010 è alla 5:30, all'alba del 23.9. Si osserva a quell'ora Mercurio in Vergine all'Ascendente, Sole congiunto Saturno sulla cuspide Vrgine- Bilancia, opposto a Giove, Luna ed Urano, al crocevia di Ariete e Pesci. Grandi notizie di cambiamenti epocali son o bloccate e quindi rinviate, ma è cominciato il risveglio delle coscienze. La parola "equinozio" deriva dal latino e significa " notte uguale" (al dì), anche se nella realtà effetti di rifrazione atmosferica, il semidiametro e la parallasse solare fanno sì che negli equinozi la lunghezza del dì ecceda quella della notte.
Nell'emisfero settentrionale l'equinozio d'autunno è il momento in cui il sole incrocia il piano dell'equatore terreste perpendicolarmente, nel punto detto appunto degli equinozi. Il punto dell'equinozio d'autunno è anche chiamato punto della Bilancia (Alfa e Omega, l'inizio dell'Ariete Bilancia). Agli equinozi, inoltre, il Sole sorge precisamente ad est e tramonta precisamente ad ovest, ovunque. Per la precisione all'equatore il Sole sorge in circolo verticale dall'orizzonte est fino allo zenit e poi tramonta in circolo verticale dallo zenit all'orizzonte ovest; al Tropico del Cancro il Sole passa a sud, dove giunge alla sua massima altitudine per quel giorno che è 66°33'; al Tropico del Capricorno il Sole passa a nord, dove giunge alla sua altitudine massima per quel giorno che è 66°33' mentre ai Poli il Sole passa da un dì lungo 6 mesi ad una notte lunga 6 mesi ( o viceversa).
Questo avvenimento ha sempre rappresentato nell'antichità un momento speciale nel quale le forze di luce e tenebra sono in perfetto equilibrio. Per molte culture l'Equinozio d'Autunno è un giorno di celebrazioni, come nel caso dei Misteri Eleusini. Nella tradizione iniziatica questo momento rappresenta un passaggio, un tempo per la meditazione, per rivolgersi all'interno, durante il quale la separazione tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile si assottiglia sin quasi a scomparire. Nell'antica Grecia si celebravano i Grandi Misteri Eleusini, riti misterici che rievocavano il rapimento di Persefone, figlia della dea Demetra che regolava i cicli vitali della terra, condotta agli inferi dal dio Ade che ne fece la sua sposa. La leggenda racconta che Demetra, come segno di lutto e fin quando non riebbe sua figlia, rese impossibile il germogliare delle sementi e delle piante e sterile la terra. Con il frutto del secondo raccolto, il Mabon celtico (dio dei raccolti, figlio della dea Madre, spesso avvicinato al mito di Persefone) rappresenta alla fine la conclusione del ciclo produttivo della terra.
In Giappone questo giorno è una festività dedicata agli avi ed alla famiglia. Durante la Rivoluzione francese, dal 1793 al 1805, questo giorno divenne il Primo dell'Anno.
Questa è una buona occasione per rivedere la struttura mentale e cercare di eliminare gli stereotipi, un fastidioso modo di pensae che appartiene alla cultura moderna, acquariana, quella mania di dividere, marcando le differenze, gli individui in cateegorie necessariamente troppo strette e non rappresentative. Le categorie più evidenti riguardano i popoli, il maschile ed il femminile. Ad esempio è appena uscito un libro scritto da donne che elenca 25 tipi o categorie di uomini e relative strategie di seduzione per acchiapparli:" - Non esiste un solo tipo di uomo, partiamo da questo concetto. Ce ne sono ben 25 categorie, almeno secondo le autrici del libro "Obiettivo maschio". Che peraltro si sono limitate all'esemplare "metropolitano", escludendo - si presume - quello campagnolo, di montagna e di mare. Il libro, uscito recentemente a 16 euro), si propone come manuale di facile consultazione per le "cacciatrici" e - assicurano le autrici - siamo tutte figlie di Diana, anche con matrimoni e figli sulle spalle. SBALLONA O ALIENA? - Dunque, armi in resta e occhio a quale tipo si è puntato. Ovviamente la strategia di seduzione va attentamente adeguata alla categoria di maschio che si intende portare a casa nel cestino di caccia. Ricordando che per innamorarsi bastano 8,2 secondi: una manciata di tempo fatale in cui bisogna che nulla sia lasciato al caso. Siete attratte dal genere "etero-perplesso" o dalla "nuvoletta di testosterone che cammina"? Nel primo caso parliamo di un maschio che le autrici descrivono così: «l'amica che hai sempre sognato con una dotazione extra in mezzo alle cosce. Il secondo, manco a dirlo, è «un uomo vero, un maschio verace, genuinamente eterosessuale, incredibilmente attraente». Il genere di donna per cui i due potrebbero impazzire? Rispettivamente la "modellina sballona" (icona Kate Moss) e "la consapevole" (stile Uma Thurman). E giù consigli su come vestirsi, che musica scegliere, che profumo mettere, che vestiti indossare, film da vedere, libro da leggere e persino cosa bere (per la modellina birra, per la consapevole Brunello di Montalcino). In mezzo tutte le altre categorie-coppie: feticista-Imelda de noantri, mammone negazionista-Divino Trans, uomo ronda-gattamorta, single macrobiotico-eco chic, mister quanto so' 'bbono-aliena. Una volta che la cacciatrice si è riconosciuta in una categoria il gioco è fatto: basta seguire i saggi consigli delle due autrici, che si definiscono antropologa dello stile e esperta di dinamiche relazionali, per mettere a segno il colpo. E che colpo mi sono aggidicata il bambolotto-premio delle giostre? Segno dei tempi comunque. Altra curiosistà viene dall'America, che divide l'Europa in stereotipi, noi naturalmente "Padrini", la Russia "Grande Fratello", per i francesi siamo «i cugini chiassosi». E continua Francia è «l'Impero di Carla Bruni», della Spagna riconosciamo l'affinità culturale (il paese iberico è indicato come «una terra dai dialetti italiani») mentre del Portogallo ammiriamo la consanguineità con il Brasile. Gli stereotipi si fanno più forti se volgiamo lo sguardo a est: l'Ungheria per gli italiani è il «paese delle pornostar», la Romania è quello dei «ladri», la Bulgaria è la «terra delle babysitter» mentre gli ex paesi jugoslavi sono «terre inesplorate e sconosciute». La Russia è conosciuta unicamente per il gigante Gazprom da cui compriamo l'energia per riscaldarci in inverno, l'Ucraina come la «terra delle donne con le trecce», mentre la Polonia resterà per sempre lo stato del Papa. L'Inghilterra è il paese dello stadio di Wembley, il Belgio con la sua capitale Bruxelles è «la terra dell'Unione Europea», mentre l'Olanda è conosciuta unicamente come il paese della «cannabis libera». Poi parafrasando una celebre battuta di Orson Welles nel film "Il terzo uomo" la Svizzera per gli italiani resta «il paese degli orologi a cucù», mentre i tedeschi sono «clock addicts» ovvero malati di precisione. La Svezia è la terra della Volvo, la Finlandia quella della Nokia, la Danimarca il territorio dei Vichinghi e infine la Turchia è il «paese della danza del ventre». Ma forse lo stereotipo più tagliente è quello che registra l’apparente divisione del Belpaese: sulla mappa dedicata alla nostra terra il Nord è indicato come la repubblica italiana, mentre parte del centro e tutto il sud è definito Etiopia." (Corsera, NDR)

Il termine stereotipo (dal greco stereos = rigido e tupos = impronta), ha origine in tipografia, ed indicava il nome dato agli stampi di cartapesta dove viene fatto calare il piombo fuso; essi possono essere utilizzati molte volte e le loro caratteristiche principali sono la fissità, la rigidità e la ripetitività.

L'introduzione nelle scienze sociali del concetto di stereotipo si deve al giornalista Lippmann (1992). Egli sostiene che il rapporto conoscitivo con la realtà esterna non è diretto, bensì mediato dalle immagini mentali che di quella realtà ciascuno si forma, in ciò fortemente condizionato appunto dalla stampa, che andava allora assumendo i connotati moderni della comunicazione di massa. Secondo Lippmann, gli stereotipi sono parte della cultura del gruppo a cui appartiene e come tali vengono acquisiti dai singoli e utilizzati per comprendere la realtà. Gli stereotipi svolgono per l'individuo una funzione di tipo difensivo: contribuendo al mantenimento di una cultura e di determinate forme di organizzazione sociale essi garantiscono all'individuo la salvaguardia delle posizioni da lui acquisite. Tali stereotipi possono però diventare stereotipi sociali solo quando vengono condivisi da grandi masse di persone all'interno dei gruppi sociali (condivisione sociale). In sintesi per stereotipo si intende un insieme di opinioni su una classe di individui, di gruppi o di oggetti e che emettono un giudizio. Data una certa immagine negativa del gruppo si può essere convinti che pressoché tutti gli individui di quel gruppo possiedano tali caratteristiche nella stessa misura (livello di generalizzazione). Si può ritenere che essi siano difficilmente mutabili (rigidità degli stereotipi), in quanto ancorati nella cultura o nella personalità. Il concetto di stereotipo è strettamente connesso con quello di pregiudizio. Il pregiudizio crea intolleranza. L'intolleranza crea razzismo. Il razzismo crea conflitto e autoritarismo. A ben vedere gli stereotipi sono un'arma di difesa, usata per offendere. In pratica esso costituisce quello che possiamo indicare come nucleo cognitivo del pregiudizio. Il rapporto di conoscenza dell'Altro non dovrebbe essere influenzato dagli stereotipi e dai pregiudizi; se cpiamo i meccanismo dello stereotipo e del pregiudizio possiamo conoscere l'Altro per quello che è, un individuo, un essere umano come noi e questo aumenta la consapevolezza senza creare il bisogno di modificare gli altri. questo ci accinge a cercare di capire quali sono i meccanismi che determinano il sorgere di questa modalità di conoscenza, anche nella prospettiva di tentare di modificarli o per lo meno di evitare che siano usati meccanicamente e senza consapevolezza. Un effetto collaterale dello stereotipo è profetico. Attraverso lo stereotipo si tende a rendere durevole un'interpretazione falsata della realtà, interagendo con gli altri sulla base delle proprie aspettative si finisce per fare in modo che effettivamente essi rispondano a queste aspettative, realizzando uan sorta di "autoadempimento della profezia".
Ad esempio se ci aspettiamo che una persona sia fredda e scostante oppure estroversa e amichevole tenderemo ad assumere nell'interazione con essa un atteggiamento corrispondente, il quale potrà avere come risposta proprio quel comportamento che ci aspettavamo. Uno degli ambiti in cui si è maggiormente studiato l'effetto di autoadempimento della profezia è quello educativo, comunemente noto come effetto Pigmalione. È questo è il nome di un mitico re di Cipro che, secondo la antica leggenda, dopo aver scolpito una statua di donna di incredibile bellezza se ne innamorò, desiderando al punto che essa si animasse che alla fine la dea Afrodite lo accontentò, e la statua prese vita. Purtroppo gli stereotipi di oggi rimangono inanimati e non c'è una Venere moderna disposta a dar vita ai nostri rigidi pregiudizi.