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domenica 30 settembre 2007

VOLUME TERZO, LA TERRA FERTILE, ARATA ED INONDATA, IL VASO SACRO,
EMMA
Tornando a Milano, e la coincidenza lo vuole, dovrei incontrare Emma. E’ un po’ che non la vedo. Lei va a periodi, in questo mi cerca continuamente. Emma è una bellissima donna trentenne, libidinosa, che il persecutore Torquemada avrebbe tenuto bene in considerazione nei suoi processi contro le streghe ammaliatrici, avesse lei scelto di vivere in un altro luogo ed in altra poca. Alta, ha i capelli scuri e leggermente mossi, un visino da bambola, gli occhi nerissimi, magra e slanciata ma con i fianchi larghi e roteanti ed il petto prorompente, sensuale. Emana un odore leggermente acido da Rosa canina specialmente quando suda, e suda spesso. E romantica quanto basta, dolce e allo stesso tempo molto aggressiva. E’ animale single per scelta, la sua. La contraddizione è il suo vessillo. Ha un fuoco dentro ed in fondo agli occhi una scintilla blu, di una tenebrosità improvvisa, una testardaggine animalesca nelle scelte. Le pupille che si trasformano in tizzoni ardenti quando si altera, e si altera spesso. Oppure quando è a caccia di uomini. Si, perché Emma è una mangiatrice di uomini o quanto meno vorrebbe esserlo, vorrebbe essere “una di quelle”, dove una di quelle è sostanzialmente una donna anticonformista, una donna centaurica, diversa da tutte le altre donne. Cosa sta cercando? Si potrebbe chiederlo, frequentandola. Uno, che mi piace, così da vedersi ogni tanto, quando ne abbiamo voglia, da fidanzati. Una coppia di conoscenti, di cui lei non sa praticamente nulla, ma che le è stato come riferiment cardine, vive da nove anni così, in un rapporto ambiguo. Ma insomma, allora cosa vuoi? Verrebbe da chiederle, frequentandola per un po’. La verità è che non ne ha la la più pallida idea. Vuole specialmente ciò che non sa, o ciò che non può avere, è vittima della legge dei contrari. Una mantide religiosa che stacca a morsi la testa del partner durante l’estasi dell’accoppiamento perché lo ama tanto. Il suo comportamente è anche in un certo senso razionale, metodico, programmato, senza scatti . Ad esempio passa ore e ore in palestra, o a casa sulla cyclette, cercando di mantenere una tonicità dei tessuti, principalmente gambe, glutei, schiena, braccia e pettorali che vano al dilà dell’uso sportivo, ma a detta di lei, potenziano la vita erotica. Passa metà della sua esistenza in discoteche, bar, feste, birrerie, L’importanza della vita erotica è data dalla prevalenza del colore giallo rosso di questo quadro celete: Ascendente nel Solare segno del Leone, Nettuno in Sagittario, Marte Mercurio in Leone, però in XIIa , otttava casa in Ariete, Venere in Gemelli.,Tutti valori prepotentente maschili, come lo è il suo comportamento nella vita di relazione. Quando le si fa notare che il femminismo esasperato, la virilizzazione della donna rischia di rendere l’uomo moderno femminilizzzato, fa un’alzata di spalluccce. A Emma va bene così.
La sua mente è sveglia, raffinata, ardita e limpida. Cerca sistematicamente la distruzione morale e sessuale (7) di ogni uomo che incontra. Per distruzione si intende non quella fisica ma piuttosto simbolica, nel senso dell’ esaurimento o spossamento post erotico e dell’ottenebramento della mente. Dopo averlo conquistato, qeusto trofeo fallico, naturalmente. Ma è allo stesso tempo selettiva al massimo.La possibilità di trovare uomini alti giovani atletici e fortemene arrapati la eccita inguaribilmente. Di solito sono giovani di aspetto abasstanza normale o banali, studenti che ancora vivono con la mamma, o nella casa paterna, figli di papà insomma. E quale arma migliore se non quella della seduzione femminile, del sesso? Quest’ arma per Emma va continuamente usata, affilata affinchè non si consumi e non perda la sua potenza. Il terrore, il Diavolo qui, naturalmente, si chiama invecchiamento, la riduzione progeressiva della capacità erotiche di seduzione e consegentemente, terrifficante per questo tipo di giovane donna, e la conseguente solitudine.Per adesso non è mai sola, ma fra dieci anni? Chissà, ora non ci vuole pensare. Ha un pessimo rapporto con sua madre,conflittuale, ribelle, ipercritico, da cui però non riesce a staccarsi. Con il padre ha invece un rapporto superficiale, da compagnone di giochi, spesso assente, lo vede poco, lui si è rifatto una vita con un'altra donna da quando lei aveva quattordici anni. E’ figlia unica. Anche sua madre era fino a qualche anno fa sessualmente libera, ma era di un'altra generazione, più pionieristica. Oggi rivendicare la la libertà sessuale, non ha nessun senso, perché esiste già.
La madre, ancora veramente giovane, giace da anni in un ospizio per un ictus devastante. Lei comunque va a trovarla abbastamza spesso e riesce ancora liitigarci, percuotendola addirittura, per qualsiasi sciocchezza. E’ diventata tutore della donna, ereditando e vendendo le proprità della madre si dedica ora alla ricerca di avventure. Conservando un lavoro assolutamente anonimo e banale come copertura. Spesso frequenta discotecche da dove esce ogni volta con un uomo diverso, nuovo. E’ sempre alla ricerca di nuove esperienze. Tratta gli uomini come gli uomini trattano le donne, da sessista. Le interssano le misure, la capacità e la resistenza del maschio.
E’ adatta alle più ardite speculazioni in questa filosofia materialistica. Nessuno la può fregare. Non ha idea di cosa voglia veramente, ma non se ne cura. Vuole materia, soldi, gigolo, macchine, viaggi, avventure, la “vita”. Oggi vuole questo domani quell’altro, senza patimenti né sensi di colpa né tormenti. Ti manda a quel paese, ti richiama, ti insulta, poi ti rivuole, e non gliene frega nulla. Al massimo dubita di poter riuscire da un giorno all’altro in questo proposito libidinoso, ma non demorde. Soffre di attacchi di panico. Mi chiama spesso durante uno di questi e si può apprezzare il respiro corto, la ripetizione angoscioso della stessa domanda, il tono tormentato. La tormenta e la tempesta, le dico, viene sempre da una cosa sola. Da te stessa, più te stessa ed il pensiero di non farcela di non riuscire, di invecchiare. Questo e non altro, il nucleo su cui si "avvita" il suo essere ed il suo fare. Niente possessioni. Il dualismo reale-ideale di matrice platonica, la dicotomia apollineo-dionisiaco nietzschiana, la gnoseologia di Wittgenstein e la gnosi imperfetta di Heidegger non fanno parte delle sue angustie e non la interessanonè le mie angustie saccenti e semiprofessorali di Post cattolico dal passaporto di viandante, barcollante lungo i sentieri dell'Essere, di diaspora in diaspora, di amore in amore, sino all'abbraccio panico di quella che agli occhi del mondo altro non può essere stimata che follia. Anche Emma ha la sua di follia , seppur lucidamente metodicamente controllata a volte sbanda, incontra la persona sbagliata, si mette in pericolo. Ma ama soprattutto le cose difficili da ottenere. Le viene fatto notare, questo è un principio maschile, forza, sofferenza, guadagno, la ricerca di sesso sempre insoddisfatta. Fa spallucce, inclina il capo, sorride.
È ninfomane, gode raramente se non mai. Tragica questa cosa, le viene fatto notare. Pensa però che il tormento, che questo karma-evento sia derivante da una colpa dell’uomo, delle sue dimensioni, della sua destrezza perduta. Soffre di una malattia moderna, che non ha un nome, se non la bruttissima “misandria”, l’odio per l’uomo. Una volta era solo invidia. Adesso, l’odio. E’ sempre alla ricerca dell’immenso uccello di fuoco. Non riesce a trovarlo. Se non per brevi attimi. Le parlo di Lorena Bobbitt. La conosce benissimo. La ricerca è del suo spirito gemello, in fondo maschile, e si fonde nel suo spirito gemello cazzuto, angelo custode, ma dolorosamente arrapato, curvo verso il basso, ammosciato. Il pene eretto è un sogno, ma addirittura come in un incubo, inesistente, come un arto fantasma, come un Julius Evola che scrive sulle donne italiane... La vita interiore della gran parte delle nostre ragazze si esaurisce, invece ed appunto, nella preoccupazione pel sesso e per tutto ciò che può servire per ben “apparire” e per attrarre l’uomo nella propria orbita.


GEMINORUM ALKEMICUS GENITORUM ABSENTHIUM.
Il quadro astrale di Emma impietosamente mostra ha Venere al 19° Grado dei Gemelli che si oppone a Giove sulla Cuspide del Sagittario e del Capricorno, in V casa, la casa del divertimento. Venere ha il suo domicilio esoterico in Gemelli, forse Emma è ill controbilanciere di Alister Crowley, il Satana del sesso. Il sesso è divertente? Per alcuni si, sembrerebbe, quando poi non diventa drammatico. Lei cerca quello, il divertimento nel sesso, e lo scoprire la propria sessualità nel divertimento. C’è qualcuno disposto ad aiutarla? Spesso si , ma la maggior parte delle volte incappa nel riifiuto. Venere è lugubramente affiancata in una stretta mortale da Luna e Saturno. Ascendente a 17° Leone, Marte in XIIA a 13° del Leone, Mercurio a 6° del Leone, Sole a 13° del Cancro sulla cuspide della XIIa. Nettuno solitario in Capricorno in V casa. Per Emma l’uccisione del Partner (quale rappresentazione teatrale che avviene solitamente dopo la consumazione dell’atto sessuale) è solo simbolica, ma una costante della sua caotica e disordinata vita di relazione. Con un pretesto o l’altro litiga, e fa l’offesa, quindi tronca il rapporto rabbiosamente, con tanto di scambi di insulti. I rapporti durano per lei in media qualche mese. Spesso sono sovrapposti, prima che finisca uno bisogna innescarne un altro.. Emma finisce sempre per mentire spudoratamente, aggredire verbalmente o fisicamente il partner, quasi cercasse una scusa per la rottura. Se il partner dimostra già dall’inizio del rapporto una gelosia di tipo maschilista (abbastanza frequente) il rapporto è gà bello che finito ancora prima di cominciare. Emma pretende un rapporto paritario, anzi di più. Pretende di essere più uomo di un uomo. E’ fortemente contradditoria. Quando le viene fatto notare questo aspetto, alza le spalle. Sorride furbescamente. Con una smorfia da gatto, arricciando le vibrisse. Facendo vibrare la lingua sopra le labbra. Nell’ultima fase la sua strategia si spinge ancora più lontano, abbordando anche l’uomo di colore, sul suo territorio, locali popolari di musica reggae o africana. Le era stato detto che questo tipo di uomo ha parecchi vantaggi, l’osso pelvico sporto in avanti aumenta le misure dello strumento, che questi soggetti usano energicamente, e la loro proverbiale resistenza, dovuta pare alla circoncisione, che riduce la sensibilità del glande, abbinata ad una certa dolcezza di modi ed una buona dentatura. L’unico svantaggio, forte diversità nell’odore, grossa difficoltà da superare all’inizio, su cui sta lavorando assiduamente. Non serve dare consigli, ma solo indicazioni…c’è un negozio…
E’ diventata cliente di un elegante negozio di saponi in zona centro.
Il Tempo, si sa, non è Eterno, bensì scade. Quindi bisogna darsi da fare. Inginocchiarsi tra le gambe di un uomo per capire cosa vuol dire essere donna. Lavare delicatamente la Passera riccia morbida e setosa con qualcosa di rossastro, cosa che fa spesso, non la esime da escoriazioni, dolorose infezioni, che a fasi alterne la bloccano, ma la speranza ritorna presto di poterla usare, come vaso sacro di raccolta di sperma, con chi sa quale profitto, da una sera all’altra, da un odore all’altro.
Un turbine di abitudini che nasconde un’incapacità di godere della propria condizione femminile. Alcuni la chiamano ninfomania. Il demone del sesso è sempre il più potente per chi non lo sa cavalcare. Xangò insegna. E così Ponbagira a Exù. (8) Per il popolo Yoruba, gli Orixà e tutti quelli che credono nei riti tribali, come oggi è diventato il sesso, un gigantesco sabba collettivo.
Oggi Emma mi ha fatto impazzire di piacere. Ha fatto l’amore come una Amazzone, un soldatino alle prime armi, in modo così efficace che io, anche se non cooinvolto e quindi da lontano, perché non la amo e pratico il Tantra, il controllo dei sensi, ho partecipato mentalmente alla sua gioia ed al suo godimento profumato. Mi è costato duecento euro , ma ne valeva la pena». La tariffa della prestazione rimane la stessa. Cene, regalini, fiori, profumi per avere il ricordo. Mettersi d’accordo è rapido:
“Sei libera stasera?” Di solito lo è. È stato appagante. Ma il ricordo quanto durerà? Quanto incide sapere che ciò che ho avuto io lo possono avere in tanti? E’ ancora l’ego che parla anche in questo? No, avevo solo voglia di uno sfogo, è la spiegazione più semplice. Il Sagittario lo abbiamo tutti, chi più chi meno, nel nostro cielo. Lo sguardo di lei è ancora ingenuo e giovanile in contrasto con le labbra sensuali tenute sempre semiaperte, come fanno i ragazzi, e le forme fisiche mature e smaglianti. Lei che si appoggia con le braccia sul davanzale della finestra e guarda giù, per vedere se c’è la sua macchina, una scintillante sportiva, certo che c’è, il collo è ancora bagnato dal sudore, e tiene la bocca socchiusa, Io le guardo le gambe, ma anche il petto, i capezzoli chiari dei grossi seni sormontati da una collana dorata con pacchiana croce che le ho regalato io tempo fa, lasciati affiorare in bella vista in mezzo ad un reggipetto trasparente nero, mentre sotto non ha nulla, solo le mie mani a circondarle i fianchi prosperosi, e una sottile catenella d’oro alla caviglia. Ama esibire la sua femminilità volgarotta e molto disponibile che sembra lasciar trasparire, nello stesso tempo, il demone inquietante ed un po’ stupido che ha dentro di sé, quel carattere immediato e, diciamo pure, grezzo delle sue inclinazioni erotiche, . Meglio così. Ci siamo tolti un sassolino dalla scarpa. Lei suda abbondamente nel rapporto fisico, quasi fosse in palestra, ed in fondo di questo si tratta, di ginnastica.. Emma si considera una donna moderna, godereccia, emancipata. Un donna da far paura…a meno che….Ma non credo che la rivedrò ancora.

giovedì 20 settembre 2007

IL TREDICESIMO SEGNO
di Pablo Andrès




STORIE DI UOMINI, BESTIE E SEMIDEI…ED
ESOTERISMO, QUESTA GRANDE PASSIONE




Faceva caldo, 35 gradi, ed il treno correva velocissimo e silenzioso nella pianura arida e soleggiata di fine Agosto. Partenza ore 15:03, arrivo 17:01, lesse sul biglietto. . La fantasia di chi compila gli orari è davvero portentosa. Immaginarsi un qualsiasi arrivo su rotaia ..addirittura pronosticato in termini di un minuto.. insomma un’anonima svolta scientifica di qualche burocrate che prevede tutto nel minimo dettaglio, come un Santo, e fino all’ultimo secondo. Passeggeri sigillati, rinfrescati dal getto di aria fresca che fuoriusciva dalle ventole sotto i finestrini del treno, pultio e nuovissimo, ognuno nel suo sedile, chi al telefono, o al computer, chi leggendo, chi chiaccherando, chi guardando distratto il paesaggio. Tutti si preoccupano in qualche modo di far transitare un breve iato di tempo, due ore e cinquantotto minuti, fermi nel vagone e nel tempo. Oggi chi risparmia tempo, anche un secondo, lo fa per poterlo poi buttare via più comodamente, bruciandolo in una sorta di rito collettivo.
Lo scrivente piano piano si assopì. Sognò che il treno arrivando in stazione si infilava direttamente in mare scivolando e galleggiando nelle fresche acque dell’Adriatico mentre lui, attraverso il vetro, poteva scorgere persino il fondale marino di un verde azzurro limpido, sciacquoso come in una tinozza, e brillante.
Il risveglio fu repentino, il pensiero corse in avanti a Daria che attendeva lui, e l’arrivo del treno, a casa sua a Rimini, con piscina, Jacuzzi e condizionatore, non distante da quell’enorme campeggio. Ne sentiva ancora la voce al telefono:
" Pizza e filmino ti va bene, o vuoi qualcosa di speciale?"
Con tono suadente, quasi ci fosse un dopo-film ancora più seducente...che non si potesse dire ma solo immaginare. D'accordo su tutto. Lasciare Milano però non era stato facile, la camminata con il caldo che fonde l’asfalto, il breve tragitto in Metrò, turbato dall'arrivo di quell'essere...mostruoso.
Si sa che sulle carrozze chiedono l'elemosina, ma ciò che improvvisamente che era salito, era veramente raccapricciante. Un uomo dimezzato all’altezza dell’ombelico, senza gambe, che si trascinava ad altezza di cane dondolando sulle braccia, un moncherino da una parte ed una sola mano dall'altra, una voce lamentoso roca, bronchitica, ripetitiva. Messa distrattamente la mano in tasca rovesciare tutte le monete in quell’unica mano, era forse stato per lui un gesto scaramantico, oppure un riflesso di pietà? Non si sa mai, chi si dovrà incontrare nella prossima vita. Un ragazzino malcapitato sul sedile di fronte è sbiancato, ha raccolto le gambe attorno a sè, non riuscendo a guardare altrove. Alla successiva fermata della stazione il bambino, avrà avuto si e no otto anni, l'ho ritrovava più avanti, nel lungo corridoio oscuro, la testa appoggiata al muro, che vomitava l'anima a Dio, assistito dal padre. Il giornale che offre una giornalaia procace e rossa come un gambero riporta notizie di Fuoco. Il fuoco, poco tempo fa a Cinecittà distrugge i fondali della Roma Antica. Fuochi in Calabria, Sicilia, Sardegna,. Il Peloponneso brucia. Sulla pagina sportiva poi. Un ragazzo di 22 anni muore sul campo di calcio, probabilmente il cuore ha ceduto. Era Sagittario, nato il 26 Novembre. giocava come un forsennato, vincendo con la sua squadra, qualunque cosa si potesse vincere, negli ultimi 5 mesi, nonostante tutti i segnali, anche medici, di pericolo, avrebbe continuato a giocare.. (1) Verrebbe da chiedersi se ne valesse veramente la pena. Le metafore calcistiche sono ormai le uniche che ci inseguono e restano. Questo 2007 è l’anno di Giove in Sagittario. Muoiono artisti, cantanti, sportivi, personaggi in vista. Troppo Fuoco, si direbbe, e un cuore di una giovane stella calcistica si spegne, dura troppo poco. Il Sagittario è un Segno di Fuoco, una candela che brucia da entrambi i lati... Lottava come un leone. Anche il Leone è un segno di Fuoco. Chi volesse ascoltare il vero significato della vita non ha allora che da consegnarsi mani, e piedi, naturalmente, alla sfavillante simbologia leonina di un “calcio” come metafora di vita. Scalciano di più gli asini che i Leoni, ma i primi non vanno in rete. Il gol allora sarà l’ambrosia. Fare la squadra ci porterà in vetta al mondo. Con formazioni allargate. La squadra ha il DNA vincente. Ginocchia come tronchi d’albero e cosce marmoree, la vittoria è a portata di mano, ma non si può solo vincere, bisogna stravincere.Ormai la Dea Polena, la grea nikè, ha senso solo come trionfo, tripudio, esagerazione. Un trionfo particolarmente bruciante in questo periodo di fine estate. Una squadra si suicida regalando la partita all’Avversario, che non può essere che il Diavolo, quello da far paura. Un’altra si cuce lo scudetto. Un’altra ancora prima sonnecchia, poi ha un risveglio mistico allo scadere del tempo, un'altra è Lazzaro resuscita..dal buio sepolcro della retrocessione verso la luce della vittoria. Se il Tempo ha un inizio, tutto questo forsennato carosello di immagini e figurine panini forse inizò con gli Angeli della faccia sporca, importati dal Brasile o dall’Argentina negli Anni Cinquanta. Poi i soldi, che non bastano mai, ma ci hanno fornito un golem di ventidue ragazzi, ma perché ragazzi, tesori, che danno l’anima sul campo di battaglia, incuranti del fuoco nemico. E ogni tanto qualcuno ci lascia le penne. La vittima sascrificale quest’anno è del Sagittario.
Squadra mia, l’impulso a pregare è molto forte. Pregare è poesia. La grande chiesa è lo stadio. Pregare è rivolgersi alla luna, “Oh bella lune, dimmi che fai in ciel….” L’ipocrisia è officiante, tutti con la mano sul cuore, ma lo show deve continuare, non importa quanti morti feriti, danni o conseguenze, l’importante è incassare. Ovviamente non solo soldi, ma quando a Dio chiedi di cambiare il tempo atmosferico, per favorire le abbronzature, chiedi il Sole ma lo chiedi alla luna, e chiedi anche di far vincere la tua squadra di calcio. Con i colori del cielo e delle nubi, del fuoco e della notte, infinito amore, eterna squadra mia, preghiamo. Tutte le preghiere sono poesie, e tutte le poesie nascono dall’istinto religioso, dal dolce canto, dalla nascita fino al lugubre lamento della morte, sin dall’inizio del Tempo, del Suono e della Musica primordiale. Gooooolllaaaaaahhhh!
Ma non c’è solo il calcio nei mass media. C’è anche in concomitanza con il Sol Leone del 2007, un’impressionante lista di fatti di sangue, omicidi, che coinvolgono le donne. Sospetto che le geometrie celesti delle due lampade principali favoriscano una sorta di squadrismo maschile nei confronti dell’archetipo femminile, la luna. Pensare, da dove viene tutta questa violenza, fa ripensare a Pasolini, Althusser, Annaliese,e altri. Vittime e carnefici. La stella Alphard in levata eliaca, disastri, crisi emotive, impressionabilità, negatività, pessimismo, depressione legati a Marte e Venere, il Leone, intanto, con la sua splendida forma ben riconoscibile, dove splende la stella Regolo (sempre come in questi casi dal latino, “piccolo re”). E poi troviamo la grande costellazione dell’Idra, ossia il serpente marino, con un’unica stella brillante, la rossa Alphard, il cui nome arabo significa “la stella solitaria”, proprio perché in quella zona di cielo non ci sono altre stelle brillanti,









VOLUME PRIMO ASTROLOGIA E RELIGIONE




Migliaia di anni fa gli Astrologi Babilonesi osservavano, trascrivendone l’eterno mutare, sempre uguale, delle fasi lunari,

falce/
luce/
falce inversa (
oscurità,
falce/
luce/
falce inversa )
oscurità
La parentesi chiusa è luna crescente ) , quella aperta è luna calante, gobba a levante, le fasi venivano incise con un punteruolo con un ideogramma su tavolette di argilla con questa nota:
“La donna è fertile in armonia con le fasi lunari”.
E creavano così per astrazione il concetto di “mens”, mensile, mestruazioni, lunarismo femminile, e numericamente la fase tetramorfa lunare del quattro, 4x7=28 (2)
Noi tutti in occidente deriviamo la nostra mentalità, i nostri simbolismi, da simbolismi Accadici, Egiziani, Persiani, Assiro Babilonesi, Greci, Romani, dalla numerologia pitagorica e dai misteri orfici, in una lunga catena tramandataci dalla tradizione perenne, che persiste da 35,000 anni.
Tale data hanno alcuni reperti trovati in Accadia, l’attuale Armenia, considerata la culla della civilizzazione dove vengono elencati Sole e Luna, quadrati, croci, spirali, etc…. simboli astronomici, esoterici, religiosi, legati alla creazione da parte di dio unico e monoteista, di tutti simboli della creazione e della ricorrente tradizione esoterica. Ashur, il «Re degli dei», chiamato anche la «Grande montagna», prima di essere identificato alla città di cui portava il nome e ancor prima di incarnare gli istinti guerrieri del suo popolo, fu un Dio della natura. Nella teologia più antica è sposo della dea Sherua, poi sostituita da Mullissu. Il nome Ashur può significare buono, benefico o benigno. Il Dio era chiamato anche Ashar ed il suo nome era scritto con i cunei An (il Dio) e Shar (l’infinito). Asshar, il Signore dell’infinito era, soprattutto, il re guerriero, Dio del Cielo, della Terra, degli Inferi e degli umani. Era raffigurato come un uomo barbuto, intento a tirare l’arco. L’immagine di Ashur posta sopra un carro, seguiva gli eserciti combattenti. Il Dio lottava al fianco dei soldati, li aiutava a centrare il bersaglio nel tiro all’arco e li motivava alla vittoria, favorendoli in tutti i modi. In caso di conquista, nella città vinta si provvedeva subito a edificare un suo altare. Il nemico che non riconosceva la sovranità del Dio, era completamente annientato. Al momento dell’incoronazione, ogni sovrano assiro era considerato vicario del Dio, riceveva l’ordine divino di estendere i confini del paese, prometteva di far riconoscere la gloria del Dio e aggiungeva il prefisso Ashur al suo nome. La festa nazionale in onore della Divinità era celebrata all’inizio del nuovo anno e permetteva di stabilire le regole sociali e nazionali più importanti. I sacerdoti-astronomi babilonesi identificarono Marte in Nergal, il signore della «terra di non-ritorno», della guerra e della pestilenza. Sua consorte era Ereshkigal, sorella d’Ishtar. A volte, la sua figura si confonde con Namtar, oppure con Ninurta, dio della guerra nei miti arcaici. In epoca assira, era noto come Erragal, da cui derivò Erra, dio della guerra. Si suppone che il nome greco Herakles derivi da Erragal. Erede di Nergal nell’alta Siria fu Reshef, dio dell’oltretomba, della guerra, della peste e della morte. Vengono già alla luce, elencati con ordone, anche le astrazioni ed i concetti, sole-vita, buio come morte, resurrezione, salvazione, peccato, punizione, ricompensa, amore divino, bontà, che sono poi alla base di qualunque dogma religioso..
La bibbia come “il” libro sacro viene invece formulata molto dopo, dagli egiziani. Sacro specialmente all’inizio era tutto ciò che era buono e che veniva della natura, compreso, oserei dire al primo posto, il sesso sacro. Così per i Babilonesi come in Oriente, così come al Nord, al sud.. Popoli di ogni tipo o regione a suo tempo assurti alla gloria, certamente esistiti per lunghissimi periodi, in qualche modo, in sintonia con bisogni spirituali caratterizzati una fase ancora più lunga, ma sempre di tipo lunare, di inizio, luna piena, luna calante, luna nuova, ora non esistono più, ma le loro stesse idee resistono, le loro idee sono l’asse portante della Storia, le idee sono perenni. La loro popolarità di questa o di quella idea ora riempie solo i libri di storia. L’idea del Cristianesimo ad esempio l’esaltazione dell’amore come sofferenza, la”Passione”. Con la luna nuova, nel cosmico orologio dove un giorno è uguale a 72.000 anni, si sono destati i nuovi popoli, si sono mosse le rivoluzioni, e nuove idee, perché i vecchi ormai non c’erano più, né posto per le loro idee. Perenne significa qualcosa che non perisce mai. E ciò che non perisce mai è il cambio , il lunarismo, la fase, il periodo, la “mens”. Nel mondo delle forme materiali che noi vediamo e tocchiamo ma anche nel mondo più sottile delle energie e delle forze che muovono la materia non vi è, nulla di stabile, di perenne, di eternamente duraturo , che noi, con i notri limitati mezzi, occhi, orecchie, pensieri umani, possiamo cogliere. Possiamo solo cogliere la parte esterna della buccia, la polpa non ci appartiene. Non ancora.
Fase, segno , numero, codice, era, anno, mese, sono la buccia, la scorza, il rivestimento della realtà, perenne. Il simbolo, il numero non è la realtà, come la mappa non è il territorio. Per tutti i popoli la matematica è esattamente uguale, salvo uno. La Matematica Maya , derivata dal loro calendario (3), è infinitamente più lunga e complessa della nostra, quindi ha una diversa interpretazione del costante mutare, fluttuare degli eventi:
“Le fasi lunari sono regolate da frazioni. Dobbiamo ingabbiare tutte queste orribili orbite e stridenti frazioni in un formalismo di proporzioni fra cicli di differente durata: la nostra Aritmetica Sacra infatti non conosce l’uso della divisione. Solo la somma, moltiplicazione e sottrazione.”
Ed ecco il loro ciclo kin (giorno); uinal, una speciale testa di divinità che rappresenta ogni numero dall’1 al 13, cervo, coniglio, serpente, giaguaro, e così via…(1); : 1 uinal = 20 kin = 20 giorni; tun: 1 tun = 18 uinal = 360 giorni; katun: 1 katun = 20 tun = 7200 giorni; baktun: 1 baktun = 20 katun ... Tun, baktun, katun, uinal 7x9x14x18x19 . il conteggio lo sentivano nel corpo. C’erano giorni destnati all’azione, giorni destinati al nascondersi, giorni detinati a nascere e giorni destinati a morire. Il Il calendario Maya, costruito in cicli sempre più grandi, è una Grande Opera simile alla ricerca del minimo comune multiplo nella nostra aritmetica covenzionale di base. Esistono infatti delle iscrizioni Maya rinvenute su alcuni monumenti che fanno riferimento a date lontanissime nel tempo. Due date secondarie di due monumenti di Quiriguà e Copan in Guatemala, ad esempio, una, è collegata e sembra precedere di circa 90 milioni di anni la data corrispondente al nostro 761 d.C, l’altra, data di serie secondaria in un altro monumento, risulta antecedente di oltre 400 milioni di anni alla data di computo lungo su di essa riportata. “ I calcoli del computo sacro servivano al Sacerdote Maya, che all’alba del giorno dell’eclissi Venere-Quetzalcoatl, si apprestava a celebrare un rituale, impressionanate. Venerare il Dio Itzilopochtli (colibri di sinistra, ossia colibrì del sud, dato che il sud si trova a sinistra del sole, quando sorge) dio del Sole quindi a cui chiedeva la protezione per il suo popolo e offriva un fiume di sangue, quello dei nemici del popolo.
Il cerimoniale sacrificale azteco avveniva in questo modo: il prescelto, il nemico, la vittima scacrificale, dopo aver passato la notte prededente gozzovigliando, accudito e vezzeggiato, forse ubriacato da liquore di catus, veniva condotto dopo una sorta di lotta simbolica contro alcuni avversari, ormai esausto e senza speranze, ma magnificamente vestito in un turbine di colori e di piume, giallo rosso verde e blu, in cima alla piramide. Lì veniva immolato su un tavolo di pietra. Il sacerdote incaricato del sacrificio, assistito da altri sacerdoti minori che lo immobilizzavano squarciava delicatamente il petto della vittima sacrificale con un sottilissimo pugnale giallo e verde di pietra ossidiana e gli strappava con violenza il cuore, lo sollevava nel pugno per mostrarlo al sole che spunta dai vulcani azzurri. Doveva essere un’offerta ancora pulsante agli dei. Il corpo della vittima veniva generalmente eliminato, ma a volte poteva essere anche macellato e mangiato in salsa piccante, oppure la pelle indossata come maschera. Il rosso del sangue scorreva a rivoli brillanti lungo la scalinata.
Solo così gli Dei erano placati. In un solo giorno potevanno avvenire centinaia di questi gesti rituali, e duravano a volte settimane intere. Un bagno di sangue. Fino alla prossima eclissi di Sole-Quetzalcoatl. Per il loro modo di pensare, questi esseri umani volontari o meno per il sacrificio si erano guadagnati la morte gloriosa. Questo pensiero può far inorridire, ma anche le religioni ebraiche, dei sumeri, dei babilonesi, dalle credenze dei quali derivano le bibbie dei popoli più antichi del bacino mediterraneo, fondano la loro ideologia sui sacrifici umani. Il significato della parola acrificio era però diverso in passato. Uccidere come atto sacrificale non aveva nulla a chevedere come il termine sacrificio (annientamento e soppressione) è oggi inteso., Per questi popoli primitivi “religere”diventa “domianare” l’importante è l’atto di costringere le persone all’accettazione dei sacrifici umani. I sacrifici umani diventano una pratica rituale nei popoli circostanti e solo il dio degli ebrei, parecchio più avanti ne ha mitigato questo aspetto cruento e crudele. Le “coincidenze”, scoperte fra i miti della religione Sumera e Babilonese e la bibbia, ad esempio, non sono dovute ad un comune substrato culturale, ma sono dovute a copiature e deformazioni e forzature fatte dagli ebrei nel scrivere la loro bibbia e finalizzate a garantirsi dominio ed il possesso delle persone.
Il Dio Padrone impone quindi i riti anche in questa zona. A Nord come a Sud, ad oriente come in Occcidente. Abramo ed Isacco? Prima delirio di Lunarismo nella Storia; Abramo ed Isacco. L’uomo che diventa dio inventandosi una prova che dio chiede all’uomo. Per delirante, s’intende: colui che ha paura. Un dialogo tra sordi. Eppure è solo l’inizio. Qui si narra:
“Dopo questi fatti, iddio volle mettere alla prova Abramo e lo chiamò: “Abramo!”. Egli gli rispose: “Eccomi!”. E dio gli disse: “Orsù, prendi tuo figlio, l’unico che hai e che tanto ami, Isacco, e va nel territorio di Moria, e lì offrilo in olocausto sopra un monte che io ti mostrerò”. Si alzò Abramo di buon mattino, mise il basto al suo asino, prese con sé due servi e Isacco, suo figlio, spezzò la legna per l’olocausto e partì verso il luogo che dio gli aveva detto. Il terzo giorno, Abramo alzò gli occhi, vide da lontano quel monte, e disse ai suoi servi: “Rimanete qui con l’asino; io e il fanciullo andremo fin lassù; adoreremo e poi ritorneremo da voi”. Abramo quindi prese la legna dell’olocausto e la caricò sulle spalle di Isacco, suo figlio; prese poi in mano il fuoco e il coltello e s’incamminarono tutte e due insieme. Allora Isacco si rivolse a suo padre Abramo e disse: “Padre mio!”. Egli rispose: “Eccomi, figlio mio”. “Ecco il fuoco e la legna; soggiunse Isacco, ma l’agnello per l’olocausto dov’è?” Abramo rispose: “Iddio si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio”. E continuarono assieme il viaggio. Giunti sul luogo che dio gli aveva indicato, Abramo vi costruì un altare e accomodò la legna; legò poi Isacco, suo figlio, e lo mise sull’altare sopra la legna. Stese quindi la mano e prese il coltello per scannare suo figlio”. Ma l’angelo del signore gli gridò dal cielo: “Abramo! Abramo!” Egli rispose: “Eccomi!”. Allora l’angelo gli disse: “Non mettere le mani addosso al fanciullo e non gli fare alcun male: ora conosco che tu temi iddio, perché non mi hai negato il tuo figlio, il tuo unigenito”. Abramo alzati gli occhi, vide poco lontano un montone che era rimasto con le corna intricate in un cespuglio: andò a prenderlo e lo offrì in olocausto in luogo del figlio. Abramo chiamò quel luogo col nome: “Il signore provvede”, e perciò anche oggi si dice: “Sul monte, il signore provvederà”.” Genesi 22, 1-14. Per dirla alla Soreen Kirkergard è l’atteggiamento fideistico del cristiano che trasforma in eroico l’atto che la società definisce abietto, la psichiatria malsano, l’uomo umile, un atto di superbia. La superbia di Annliese la santa-schizofrenica è stata questa: “Dio, devo continuamente parlottare con me stessa “Signore del cielo, Iddio del cielo, Cristo, è meglio che tutti mi vedano e mi credano un mostro piuttosto che perda la fede in te”.” La perde però all’ultimo respiro come anche il centauro Nesso colpito a morte,, quando prima di lasciare questa valle di lacrime nell’ultimo respiro affannoso mormora:”Mamma, ho paura”. I gochini sono finiti, ora si fa sul serio. Questa frase spiega una breve vita fatta di tormenti, se non accettiamo di aver paura o cerchiamo consolazioni esterne alla terribile verità, siamo tutti destinati a morire, non usciremo mai vivi da qui. In questo senso se Annliese fosse nata in un ambiente buddista le cose sarebbero andate molto diversamente, perché il buddismo è una filosofia che permette il divenire, senza restare ancorati alla materia di cui è fatta la proria misera umanità, e senza perdere la dignità. Non una religione dogmatica che sfrutta, da Adam Kadmon, in poi, i materialissimi sensi di colpa di quei pochi che hanni insanguinato la terra, ingiustamente, e perversamente, per dimostrare le loro deliranti farneticazioni, che andrebbero raccolte solo nel Libero delle Favole.. Dio ha detto questo, Dio mi ha chiesto di fare quello. Tu sei colpevole!. Pentiti! Sei condannata! Delirio collettivo. La strada maestra della follia, nel caso di Annliese. Follia oppure santità? Me lo chiederà Daria, ma me lo chiedo anch’io. Dobbiamo sentirci tutti in colpa e sfoderare compassione oppure dire basta a queste fregnacce? Lasciare a Cesare quel che è di Cesare, e alla psichiaatria ciò che riguarda i malati di mente? La scienza divide le malattie in curabili, ed incurabili, come ad esempio il cancro. Il paraadigma della Scienza Umana è: “Nunca nada por definitivo”. Ciò che è vero oggi potrebbe non esserlo domani e viceversa. Madame Curie e la pennicilina, prima e dopo. Prima si moriva di polmonite, oggi, molto meno. L’esoterismo è accettare che tuto è definitivo, accettare la propria morte. Solo le religioni non accettano la morte, creando l’aspettativa, la fede, la speranza, di un dopo la morte. Così è impossibile capire che dietro la tende nulla è celato, e che il Tao Cosmico è indicibile. Il Tao cosmico è invisibile, impercettibile, innominabile, indiscutibile, inesprimibile; Il "Tao" esiste prima del cielo e della terra essendo la loro ragione e la loro sostanza, è l’unità di tutte le cose del movimento gnostico. Il Tao è invisibile e non udibile ma in esso esiste la forma ...è indivisibile, e non gli si po’ aggiungere nulla, tanto meno nomi, Il Tao che si può nominare Non è il Tao eterno.
Le manifestazioni patologiche inspiegabili di una giovane cattolica sono terreno fertile per il proselitismo malefico che si protrae ormai da troppo tempo da chi si fa troppo furbo. Amore è una parola abusata. In una vita segnata da molte malattie e sofferenze sopportate eroicamente, ma imposte dall’ambiente, trova posto anche un referto di "epilessia isterica" da parte di un valente psichiatra. La storia di questa donna, che fu anche anoressica, è la prova che la follia non può essere arricchita da una dimensione soprannaturale a beneficio della Chiesa. Aldilà dei singoli fenomeni, cioè, esiste qualcosa di più, ma non è la santità appunto. E’ la dimensione velenosa del credo religioso qualunque esso sia, che impedisce di vivere per permettere ad altri di controllare la nostra vita. Nella vita di questa donna bavarese c’è solo sofferenza, e nessun riscatto anche dopo morta. La morte è stata l’unica estasi che ha provato mentre era in vita, ma Dio od Il Diavolo non c’entrano per nulla. C’entrano gli uomini, gli errori umani, l’ottusità spaventosa della dottrina, ed il falso smercio di amore, un tentativo fallito di sublimazione e di idealizzazione dell’amore. Una malata, candidata all’uso del Litio, curata con preghiere che muore, ignorata dalla Chiesa Romana e dall’opinione pubblica, grida ancora vendetta.



Il primo rito celebrato è sempre stato un rito di iniziazione. Un rito proprio delle antiche popolazioni mediorientali che consiste nel “passaggio in mezzo al fuoco”. Si tratta di una specie di “battesimo del fuoco” che rende l’individuo “padrone del proprio futuro” e, come i riti antichi, gli dei o un dio specifico erano chiamati ad assistere al rito. Il secondo rito è un rito di purificazione che avveniva sempre mediante il fuoco. Un rito di sepoltura specifico per tutti quei bambini nati morti o abortiti o che non hanno raggiunto un’età minima per essere ammessi, in qualche modo, alla comunità. Anche gli aztechi consideravano con molto rispetto le morti gloriose, e a parte quelle derivate dai sacrifici umani, erano quelle dei soldati sul campo di battaglia, degli annegati, e delle donne morte di parto. Tutti questi casi, e solo questi evitano l’equivalente dell’inferno, il “Mictlan” che attende tutti gli altri. Secondo la mitologia azteca, Mictlan era il livello più basso del mondo sotterraneo, localizzato nell'estremo nord, come d’altronde la Testa del Dragone astronomico della mitologia cinese antica. I guerrieri che morivano in battaglia e le donne che morivano di parto e pochi coraggiosi erano le uniche persone che non sarebbero andate a Mictlan dopo la morte. Chi doveva affrontare un lungo e faticoso viaggio, dalla Terra a Mictlan, era aiutato da Xolotl, maschera dipinta come uno scheletro o come un uomo con la testa di cane, che rappresentava la personificazione demoniaca di Venere Lucifera, ossia la stella della sera, il guardiano del giardino dell’al di là. Nella Venere di Laussel, scolpita bassorilievo su roccia presso Les Eyzies-de-Tayac (Francia), 40,000 anni fa, la figura femminile tiene nella mano destra un corno di bisonte, che però potrebbe anche essere una mezza luna crescente, incisa con dei segni che si riferiscono al mese lunare. Con la mano sinistra la Venere indica il proprio ventre, ma il suo sguardo è rivolto un verso la luna crescente, forse volendo indicare la possibilità di essere pregna,data la corrispondenza tra le fasi lunari e le mestruazioni della donna. , senza contare che l'ocra rossa di cui era ricoperta la Venere allude probabilmente al sangue mestruale. In ogni caso, il corno stesso è un un segno di pienezza, di ricchezza di vita , da cui probabilmente il simbolo della cornucopia ( Dal latino cornu copiae , cioè corno dell’opulenza, corno della Capra Amantea, mitica nutrice di Giove , traboccante di frutti e ornato d'erbe e fiori, dono che Giove offrì alla sua nutrice dopo averle accidentalmente spezzato un corno nel giocare). Le corna del toro sono associate alla luna, dato che le corna dei bovidi sono correlate alla Magna Mater, intesa come divinità suprema della fertilità.Esse alludono pure alle vacche, da sempre correlate alla donna, come fonte di vita attraverso il latte. Non deve stupire la possibilità di una simile connessione metaforica, dato che l'incisione stessa presenta un certo grado di astrazione, in quanto l'artista preistorico ha raffigurato con grande precisione realistica il corpo della donna, mentre il volto è raffigurato con uno stile astratto. Corna e luna sono da tempi immemorabili associate anche per la forma a falce. In epoca storica, presso Sumeri e Babilonesi, luna e vacca vennero poi associate nei riti di fecondità Il corno dunque simboleggia sia la luna crescente ( indizio di questo sarebbe il modo di dire "i corni della luna", che certo rimanda all'associazione luna-corno, e che trova riscontro nel fatto che in molte culture il corno è considerato simbolo della luna nuova), che la vulva, sorgente di ogni vita. Il corno della Venere di Laussel, come si è già ricordato, è inciso con 30 tacche, che corrispondono ai 13 mesi lunari dell'anno: infatti lune piene e lune nere sono 13 in un anno. Dobbiamo ad Alexander Marschack la documentazione dei più antichi calendari del mondo, datati a 40 mila anni fa, con l'indicazione delle fasi lunari. Se la luna nutrisce, il Dio, il Sole, uccide. La rivalità Sole Luna com elampade del cielo, per gli uomini è evidente. La Luna vorrebbe essere il Sole (Gioele, 4 e 5). Il segnale che precede il Giorno del Signore, la luna rossa, il sole oscurato, le stelle impallidiscono. Concetto dell Dio assassino, che manda disastri, carestie oppure cavallette, rivendicando la sua superiorità sull’uomo, è stato tramandato, in forma subdola, sino ai tempi moderni. E’ riapparso in una squallida sotria di provincia degli anni sessanta e settanta, in Germania: “ Nel nome del Signore, pentiti! Sei condannata! Sei condannata!” Per tutti quei casi simili alla drammatica storia bavarese di Annliese Michel, che non sono assurti agli onori della croncaca, o anonimi, preghiamo.
Il Dio assassino uccide il Diavolo, attraverso l’esorcista, che si è incarnato nell’uomo ed in questo processo uccide anche l’uomo. A volte succcede anche i contrario. Si evince che sia Dio che il Diavolo hanno bisogno dell’Uomo per i loro turpi giochini. La madre di Annliese, che ancora vive nella stessa casa dove la figlia è stata sia esorcizzata (oppure aiutata a morire) che vittimizzata a soli 23 anni, e con vista al cimitero dove riposano i resti mortali della figlia , ha sempre affermato fino all’età di 85 anni:
“Non sono pentita, Dio mi ha detto di esorcizzare mia figlia.” Lunarismo come pazzia. Ottusità come ignoranza. Religione come passaporto criminale.
La “sacra” bibbia e tutti i libri sacri, le declamazioni del corano, la Bhagavad-Gita, contengono una serie e quantità impressionanate di nefandezze, atrocità, misfatti, torti, barbarie, vergogne umane, da far impallidire anche il Dio più bellicoso e vendicativo, Marte-Bima-Ares, e che vengono insegnate, tramandate fino ad oggi, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Tutto previsto dai saggi dell’antichita, nel trascorrere delle ere, siamo nell’epoca del Kali Yuga, centinaia di migliaia di anni sotto le grinfie della mortale dea-luna, rossa di sangue. Dio è solo nel cervello come dice la Neuroteologia, ma nel mondo scorrono ancora fiumi di sangue.


IL VANGELO DI MATTEO IN GEOMATRIA TETRAMORFA (3)
Luca il Bue, Marco Leone, Giovanni Aquila. Matteo, uomo.Quattro Evangelisti, “evanghelios”, come parola di Dio. ”Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l'aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l'aspetto d'uomo, il quarto vivente era simile a un'aquila mentre vola; i quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi.”
Questo corrisponde naturalmente al Grande Asse del Male, la croce astronomica dei segni fissi, Toro, Leone, Scorpione (a volte raffigurato come un’aquila) e l’Acquario (essere androgino, essere umano angelico dotato di entrambe le caratteristiche del genere e sesso femminile e maschile).
Gesù il Cristo, Sua Eccellenza l’Androgino, Figlio di Davide, Figlio di Abramo (Abramo corrisponde al numero 12, carta dell'Appeso, L'arcano numero dodici, legata al dodicesimo segno zodiacale: i PESCI, segno della Trasfigurazione, il terzo della Triade dell’Acqua,l’esaltazione della Luna e degli Oceani, e di Thetis (3), il Sacrificato, il Nazareno nella Cabala Ebraica: Tiphereth, (Sole) che si eclissa percorrendo la Via Centrale dell’Albero da dal 4 al 9 e di nuovo dal 9 al 4
A B R A M O
da Malkuth la discesa all’inferno nella terminologia ebraica, ma anche la Terra, la Materia ; abbiamo percorso così la via centrale dell’Albero da Dio all’Uomo: Malkuth -Terra, Yesod- Luna, Tiphereth-Sole , Daath, la misteriosa immateriale Undicesima Sefira. Ora attraverso le Scritture Sacre, da Abramo, Malkuth di partenza, a Gesù, il numero complessivo delle generazioni è 14+14+14 = 42 = 6x7 Nomi Sacri che danno per 6 volte la perfezione del 7; con la vita personale di Gesù si compie la perfezione per la 7° volta e così si completa l’Opera.
Ora come avvenne la nascita di Gesù?

M A R I A
Yesod, la Luna si era fidanzata con
G I U S E P P E
Tiphereth, il Sole, ma prima che iniziassero a vivere insieme, prima della loro unione, Maria concepì per opera dello Spirito Santo. Non dalla semplice congiunzione di Luna e Sole nasce il Figlio, da questa congiunzione nasce qualunque figlio, ma da Vergine che concepisce per opera dello Spirito Santo, cioè dalla fecondazione della terra (Vergine) ad opera del fuoco (Spirito Santo), cioè dal basso fecondato dall’alto, quando Luna e Sole (le correnti negative e positive) sono fidanzati, cioè in armonia. Fasi Lunari spiegate con numeri, con frazioni. Ogni credenza, mito o religione fa parte nel corso della Storia di quel ramo delle Arte Umana che è la Letteratura, Poesia, Fantasia. Mille nomi e mille racconti per descrivere la stessa cosa, l’anelito al Divino dei comuni mortali e le rappresentazioni sacre imposte. Le forzature. I rituali . L’inquistore dei Cristiani Torquemada ha mandato al Rogo più di 90,000 donne nel corso di pochi anni, con l’accusa, infamante ma facilmente dimostrabile, di stegoneria. Il Fuoco purifica. Ancora in Germania negli anni ’70 una donna è stata condannata. Da sua madre e da due preti. L’accusa: essere posseduta dal demonio. In realtà dal 1968, Jim Morrison imperversava nelle radio di tutto il mondo con “light my fire”, Annliese ha cominciato a soffrire di attacchi epilettici. Con conseguente depressione (4)
La condanna fu eseguita: torturata fino alla morte sia dai preti che la famiglia, negandole le più basilari cure mediche. Hanno visto in lei l’Amante di Satana. Satan è il Fuoco Perenne. Satana esiste solo per chi crede in Dio, questo sembra abbastanza ovvio. Satana è un angelo, demone, energia o divinità minore non solo in quella cattolica, ma in molte religioni: in particolare, nelle religioni monoteiste derivate da quella giudaica, è l'incarnazione e la personificazione del principio del male supremo, in contrapposizione a Dio, principio del sommo bene. E’ l’Avversario. Nel candomblè africano di derivazione sincretista, il diavolo è meticcio si chiama Exù. Satana invece è anche noto come il Diavolo (dal latino "diabolus, -i" e dal greco antico diabolos, -ou", cioè "colui che divide") per eccellenza , il "principe delle tenebre", il "principe di questo mondo" (secondo Cristo e potrebbe facilmente essere uno qualunque dei potenti della terra), ed è chiamato anche Belzebù ("signore delle mosche"), Belial, Mefistofele o Lucifero (dal latino "luciferus", "portatore di luce"). Il diavolo è anche donna, e si chiama Lilith per gli Ebrei. Ma tornando in Brasile Exù ha preso moglie. In Brasile, la moglie del Diavolo è Pombagira, la donna che danza con sette vaporosi veli. Per il Brasiliano il Diavolo non è affatto potente ma più un gran giocherellone amante dei brutti scherzi, un buffone, un pagliaccio, e lo stesso movimento spirituale kardecista, molto potente in Brasile, non crede nelle possessioni, diaboliche, ma bensì nell’epilessia, nelle malattie mentali, nelle cure mediche appropriate. La cultura di Ippocrate al di sopra delle superstizioni.
“Primum, non nocere.”
La moglie di Exù, Pombagira, è la classsica poco di buono, lo spirito di una donna molto popolare, infedele, inaffidabile, amante dei soldi, dei divertimenti e del piacere e capace di stregare l’uomo sessualmente…cerimonie e sacrifici vengono effettuati in onore di Exù Rei, il capo di tutti gli Exùs, il più potente e pericoloso.Ma il fanatismo non è una peculiarità esclusiva dei culti afrobrasiliani, è una deviazione che accompagna ed ha accompagnato tutte le grandi e piccole religioni e non va assolutamente confuso con le religioni medesime. “The devil made me do it”, questo slogan è citato tra gli altri, a fatto avvenuto, dall’assasino del cantante John Lennon, che non professava alcuna fede o religione, se non quella del diavolo.

VOLUME SECONDO DARIA, L’AGGANCIO
Daria stasera non vuol parlare di cose serie, ha fatto le lasagne, molto buone, innaffiate da un buon vino frizzante ed una gustosa insalata. Siamo subito scivolanti entrambi in una dimensione rilassata, divertente fatta di piccolezze, sottigliezze, leggerezze, e piena di buon umore, Abbiamo scherzato, riso, parlato del più o del meno. Una leggerezza da mettere invidia a Calvino nelle sue lezioni. Ha messo molte spezie nelle lasagne. Le ho chiesto quali, e lei ha risposto:
“Fai sempre le stesse domande.” Come se fosse la prima volta che mangi le lasagne.
Ma tu le fai sempre uguali? Come è possibile? Le ricette non ammettono variazioni per te?
Chissà quante volte me l’ha detta, la ricetta, poi lei le lasagne le fa sempre uguali. E’ come Paganini, e non ripete.
“Pepe? Cannella?”
Qui si arrabbia un po’. Ma le passa subito. Mi giudica un po’ stupido. Sono stanco dopo una giornata di duro lavoro, la lunga camminata verso la metropolitana, il caldo, il viaggio, dopo il giro nel parco del campeggio, dopo l'acquazzone. Lei ha avuto molto da fare in casa, così l’aiuto in cucina. Quando la seguo in cucina, ho tutto il tempo di osservarla. Indossa un camicione, credo molto sottile e quasi trasparente, forse un pareo. Borbotto qualche complimento, lei li respinge, dice che ormai è vecchia e quindi era bella solo da giovane. Certo tutti vorremmo avere vent’anni con le cose che sappiamo adesso, le rispondo.
L’ho seguita poi dalla cucina poi in camera da letto, ed ero leggermente brillo, bevo molto raramente in occasioni speciali come questa. L’ho sfiorata e accarezzata cammindanole dietro e lei senza girarsi si è strofinata contro di me come una gattina, sorridendo. Prima che potessi reagire ha fatto una giravolta, si è girata ancora verso di me poi è andata verso la televisione dicendo: “C’è il film da vedere, è un film strano”. L’ho osservata bene piegarsi in avanti, i fianchi ruotano verso l’alto, per far partire il congegno appoggiato sotto il televisore, poi fa una cosa strana, mi afera la mano destra, soleva la gamba e ci passa sopra, si gira e la mia mano viene a trovarsi tra le sue gambe poi mi trascina sul divano. Mi metto comodo vicino a lei sul comodissimo divano che le ho rgalato io.
“Genere? WEIRD. Strano.
SESSO
VIOLENZA
SANGUE
PAURA
“Ah, tutta la solita roba.”
No, niente sesso. Solo paura violenza, horror, sangue. Religione, scienza, che barba che noia che noia che barba. Forse ha scelto al titolo pensando ai miei interessi che sono ampi. Scienza e Fede, no però, quella vorrei lasciarla agli esperti.

Mi sono avvicinato a lei ed ho cominciato a baciarle la base collo, respirando il profumo della sua pelle, mentre le mie mani cominciano ad accarezzarle i fianchi. Mi ha allontanato. Sono entrato allora in una specie di trance. Forse le lasagne. Forse ho sognato. Le immagini scorrono sullo schermo. Inverno, luce spettrale. Campagne, neve, rumori bassi, profondi continui. Il vento. La pelle di lei, morbida liscia e profumata la mia mano si ferma sulle gambe nude ed abbronzate. Credo poi di aver dormito ad occhi aperti. Quando mi sono svegliato, il film era quasi finito, i titoli di coda con un pezzo di musica classsica e lei aveva cambiato umore. Per Daria il film doveva essere stato molto triste. Daria piangeva per Emily Rose, la sfortunata protagonista di questo film. La pellicola inizia in una isolata casa di campagna, in un giorno di neve. Un medico viene fatto entrare in casa per accertare la morte di Emily Rose. Uscirà dalla stanza dicendo ai genitori della giovane "Emily non è morta di cause naturali". E quali sono queste cause innaturali?
Tendenza all'inibizione sessuale e al controllo esasperato degli istinti. Spesso si provano grosse frustrazioni nei riguardi del sesso e si scivola nelle nevrosi. Uccisa dalla nevrosi? Oppure uccisa dal trillo del diavolo ed altri violini? Uccisa da Satana, Lucifero, Belzebù demonio, il maligno, demone, satanasso spirito cattivo, malvagio, perfido, violento, perverso, carogna, ma che suona molto bene il violino, parola di Tartini, Giuseppe Tartini che può essere uno dei segreti esoterico meglio tenuti del panaroma italiano, una vita da nomade poi un giorno intorno al 1749 , si addormenta e sogna, il che lo conduce al culmine della sua produzione artistica, un pezzo barocco che proviene direttamente dal Diavolo. Nel sogno il diavolo si è levato in piedi dalla sua posizione rannicchiata e ha cercato di comparare la sua anima. Così Tartini ha sfidato il diavolo in un duello musicale. “Quanto grande era il mio stupore… Tartini ha scritto, “quando l’ ho sentito suonare, giocare con le dita sul violino con abilità consumata, mi sono meravigliato, una sonata dalla bellezza squisita che ha superato, andava oltre i confini della mia immaginazione.„ Quando si è svegliato, Tartini, tenta di riprodurre la musica dell’altro mondo ed il risultato è sotto gli occhi di tutti ne “il Trillo del diavolo,„ un sonata in Sol minore che è una delle composizioni più raffinate mai scritte della musica barocca, contenente delle sonorità assolutamente nuove eper l’epoca in cui è stata scritta.
Speriamo che Emily Rose (alias Annliese) abbia incontrato nuovamente il suo angelo, o perlomeno un diavolo altrettanto bravo.



La tristezza di Daria non ci impedisce però di fare l’amore, con dolcezza, a lungo, e poi spossati tra le lenzuola umide e calde è facile cadere in una sorta di torpore angelico. Ma la mente non si ferma, macina ancora. Un Marte tenero e dolcissimo accompagna i nostri movimenti languidi potenti e per niente frettolosi. Come se il tempo non esistesse più, o si fosse fermato. Lucrezio!
“ Solo a te è dato infatti concedere agli uomini il dono della tranquilla pace, poiché della lotta cruenta son gli uffici spietati commessi al potente ne l’armi Marte, che sul tuo grembo sovente la testa reclina, vinto per te d’amore per piaga che mai non si chiude, il ben tornito collo poggiando, a te gli occhi solleva, bramosamente fisso suggendo per gli occhi d’amore, e dal tuo labbro pende del nume supino lo spirto.” Lucrezio (Rerum Naturae)
ll giorno dopo invito Daria a seguirmi per un po’ sul suo Pc, che lei usa raramente, mentre svolgo una breve ricerca. Voglio farle vedere una cosa Guarda qui, vedi? Emily Rose non esiste è solo un personaggio..si chiama…Ehi ma questa qui chi è? E’ un mostro!

“Da bambina, intorno all’età di sei anni Annliese veniva svegliata bruscamente e sistematicamente dal suo sonno profondo ogni mattina, prima dell’alba, dalla nonna, che la vestiva frettolosamente, e spesso la costringeva a percorrere, tra botte, percosse, urla e strattonamenti, quando si lamentava o ribellava, venticinque chilometri andata, venticinque chilometri al ritorno, per ricevere l’Eucarestia, accompagnandola, sarebbe meglio dire trascinandola, verso la chiesa della città vicina. La bimba si inalberava come un cavallo imbizzarrito. Il trauma originario. E’ stata questa donna a generare il seme della tragedia e della discordia, perché in realtà, l’ho capito dopo, la bambina era totalmente refrattaria alla religione. Odiava essere costretta, legata, imbavagliata. Quando ha la nonna ha cominciato a criticare il comportamenteo della bambina, giudicandola “posseduta” per i suoi comportamenti, a suo modo di vedere, poco ortodossi, ha dato via ad un processo inarrestabile di blocco mentale e fisico, di risposte picosomatiche, di violenza, perpetrata e subita. Più avanti con gli anni Annliese è stata costretta ripetutamente, durante gli esorcismi, a fare 600 genuflessioni in una sola seduta, al punto di lesionare i legamenti di entrambe le ginocchia, perché in realtà non voleva credere alla religione. Tutto qui. La nonna, santa donna, che è stata la prima a notare il comportamento strano della bambina, riferiva quando lei rabbrividiva al vedere immagini religiose durante questi dolorosi viaggi, sudava freddo, emanava un odore terribile, è l’odore del sudore e della rabbbia, oppure scantonava, strattonava, urlava, cercando di allontanarsi da Cristo. Ecco sul Time troviamo subito una data di nascita, un articolo e alcuni dati. Questa è una persona vera, l’altra, Emily Rose invece, è quella delle immagine satinate, che è sbarcata a Holliwood nel 2005. Nome doppio, doppia personalità faccio notare a Daria. Ma non sempre. Nel suo quadro di nascita la bimba aveva Algol, la stella binaria della costellazione del Toro, considerata malefica, al Medio Cielo, nel punto più alto dell’oroscopo, eccola qui Daria, la vedi? E all’Ascendente, Alphard, altra stella rossa del gruppo del Leone. La troviamo nella grande costellazione dell’Idra, ossia il serpente marino, con un’unica stella brillante, la rossa Alphard, il cui nome arabo significa “la stella solitaria”, proprio perché in quella zona di cielo non ci sono altre stelle brillanti, quindi altrettanto malefica. Non vedo nulla, solo un cerchio con le corna. Si, quello è il simbolo del Toro.

Le faccio vedere l’immagine scolpita nella roccia della Venere di Laussel, la figura femminile tiene nella mano destra un corno di bisonte, che però potrebbe anche essere una mezza luna crescente, incisa con dei segni che si riferiscono al mese lunare. Con la mano sinistra la Venere indica il proprio ventre, ma il suo sguardo è rivolto un verso la luna crescente, forse volendo indicare la possibilità di essere pregna,data la corrispondenza tra le fasi lunari e le mestruazioni della donna , senza contare che l'ocra rossa, il colore di cui era ricoperta la Venere allude probabilmente al sangue mestruale.
In ogni caso, il corno stesso è un un segno di pienezza, di ricchezza di vita , da cui probabilmente il simbolo della cornucopia ( Dal latino cornu copiae , cioè corno dell’opulenza, corno della Capra Amantea, mitica nutrice di Giove , traboccante di frutti e ornato d'erbe e fiori, dono che Giove offrì alla sua nutrice dopo averle accidentalmente spezzato un corno nel giocare). Le corna del toro sono associate alla luna, dato che le corna dei bovidi sono correlate alla Magna Mater, intesa come divinità suprema della fertilità. Esse alludono pure alle vacche, da sempre correlate alla donna, come fonte di vita attraverso il latte. Daira vede solo un disegno infantile, non coglie la sottigliezza e la sensibilità di una simile connessione metaforica, dato che l'incisione stessa presenta un certo grado di astrazione, in quanto l'artista preistorico, stiamo guradando un qualcosa creato dalla mente di un uomo 40,000 anni fa, ha raffigurato con grande precisione realistica il corpo della donna, mentre il volto è raffigurato con uno stile astratto. Corna e luna sono da tempi immemorabili associate anche per la forma a falce. In epoca storica, presso Sumeri e Babilonesi, luna e vacca vennero poi associate nei riti di fecondità Il corno dunque simboleggia sia la luna crescente : indizio di questo sarebbe il modo di dire "i corni della luna", che certo rimanda all'associazione luna-corno, e che trova riscontro nel fatto che in molte culture il corno è considerato simbolo della luna nuova, che la vulva, sorgente di ogni vita. Il corno della Venere di Laussel, speigo a Daria, è inciso con 30 tacche, che corrispondono ai 13 mesi lunari dell'anno: infatti lune piene e lune nere sono 13 in un anno. Tredici è il numero cabalistico. Ah, è per questo che stai scrivendo un libro 13? Forse.
Secondo altre tradizioni, come ultima stella del timone Algol è la Coda del Diavolo, la Beta del Perseo (Perseo, di natura conforme a Saturno-Giove-Plutone). Porta rischio per violenza, brutalità, malattie gravi, destino avverso spesso in un contesto negativo, involutivo; attitudini spirituali o occulte se in contesto positivo. Nel caso specifico, le faccio vedere come e dove, Algol è congiunta Giove e quadrato Nodo Nord. Destino avverso. Se lo dici tu…non non lo dico io, lo afferma l’astrologia classica.” La geometria stellare. La musica stellare, l’armonia delle sfere. Questo lo capisce meglio.

IL FUOCO, LA PRIMA FORMA DI NERGAL IL DIO BARBUTO NELL’ULTIMO SEGNO DI FUOCO
Il regista Pasolini, il filosofo Althusser (5), Pavarotti e Annliese Michel una ragazza colpita da mal caduco e comiziale? Cosa possono aver in comune? Un aspetto energetico doppio riconducibile alla posizione del pianeta Marte alla nascita (Nergal è il nome Babilonese dello stesso Dio della guerra, Ares per i Romani, Bima per gli induisti). In tutti questi casi, questo simbolo si colloca nel combattivo segno del Sagittario. Per quanto riguarda Big Luciano siamo sicuramente di fronte ad un Marte creativo, potente, eccentrico, evolutivo, fonte di energia apparentemente inesauribile, grazie al trigono Luna in Ariete, ed il trigono Ascendente in Leone, il sestile Sole in Bilancia, la passione per la musica, che non disturba affatto un meraviglioso Mercurio, la voce, potente ed equilibrata, a cavallo tra Bilancia e Scorpione. La Voce, chiaramente, un’energia esplosiva, uno sfogo pieno dei propri talenti, una voce divinamente potente, una gioia di vivere creativa ed evolutiva, generoso, teatrale, decò, flamboyant, dandy, la gestualità teatralizzata. L’energia Sagittariana viene qui pilotata, consacrata e devoluta all’arte, alla musica, alla passione, alla carriera. Da notare in tuti i sensi della “grandezza” gioviale. La phisique du role, la grancassa del petto, la stazza, la popolarità immensa, il patrimonio, la produzione, il ricoscimento, etc.. Tutto grande, enorme, fuori misura.. Ma in senso positivo. Ma Marte in Sagittario può essere grande nei due sensi, verso il cielo scagliando il dardo di idealismo verso il cielo o dando sfogo alle passioni più brutali e terrene. Costruttivo o distruttivo. L’asse Gemelli Sagittario è chiamato la croce dell’instabilità. Il Tenore aveva un gusto a volte un po’ macabro, ha sempre qualcosa di eccentrico, ad esempio un capriccio, quello di disporre il suo “dopo la morte”, quello di immaginarsi nella bara dopo la morte, un dettaglio rivelatore delle preoccupazioni questo Marte in Sagittario. Dispone di essere inumato nella bara di legno comunque con il frac, sciarpa bianca, cerone e trucco, pronto per la platea e per il concerto. E’ un’idea chiave di tutta la psicologia di Marte in Sagittario, che crede all’eterno, vivendo però nell’immediato, senza crederci mai proprio fino in fondo, un po’ per superstizione, un po’ per sfida. Crede e non crede a nulla, al punto che, visto che non siamo sicuri di nulla, e non lo sappiamo, caso mai non dovesse succedere qualcosa d’altro, oppure nulla nel “dopo”, meglio essere già pronti, vestiti a festa. Gli egiziani avevano una mentalità abbastanza simile, dipingevano la Dea Nut all’interno dei sarcofagi come sigillo, speranza di resurrezione. La religione, un insieme di credenze che influenzano gli individui sia a livello personale che nelle relazioni con gli altri, esiste da quando esiste l'uomo e nasce per tentare l’imposibile collettivo, cercare di dare un senso alla vita, contribuire a migliorare la coesione sociale, aiuta a trovare un senso di appartenenza. La parola "Religione", infatti, deriva dal termine latino "Religo" che significa "Legare insieme". Per legame si intende sia quello che si viene instaurando tra coloro che praticano lo stesso culto e sia quello tra l'uomo e il suo Dio. Nella mitologia egizia, da dove provengono tutte le religioni le Tre grandi Sorelle, Ebraismo, Musulmanesimo, e Cristianesimo, Nut o Nuit era la dea del cielo. Il motivo dichiarato della religione era, ed è, quello di organizzare e gestire il dopo la morte. Originariamente Nut fu la dea del cielo diurno, ma più tardi rappresentò il cielo in generale. Si pensava che il dio-sole, Ra, nel suo viaggio notturno, fosse da lei ingoiato dopo il tramonto, per essere partorito di nuovo all’alba. Nello stesso modo, Nut divorava e faceva rinascere le stelle, e per questo motivo era considerata una divinità legata alla resurrezione. Nell’iconografia è solitamente raffigurata come una donna nuda, ricoperta di stelle, Dipinti la raffigurano con un vaso d’acqua sulla testa, o si presenta nella forma di una mucca, il cui grande corpo forma il cielo, di un albero di sicomoro, o come una grande scrofa mentre divora i suoi piccoli, che simboleggiano le stelle. Le stelle sono state interpretate correttamente dagli antichi. Ad occhio nudo vedevano in Saturno il Grande Vecchio. L’era moderna dei telescopi conferma questa visione.
Per il Marte di Pasolini invece (6) le parole chiave sono sempre state omosessualità, violenza, contestazione, diversità, evidenziate da Marte di nascita strettamente quadrato Sole, Venere ed Urano in Pesci. Il quadrato è una dissonanza nella musica celeste, il divino cantore qui si è inceppato. ,E’ il Lato Delirante di Marte-Pasolini, è un Marte deviato, che lo faceva scrivere il suo emotivo rifiuto nel 1958 riguardo alla chiesa, alla religione come fatto sociale, come cuore spietato dello stato, nella poesia:

"A un Papa"
[da "Umiliato e offeso (epigrammi)]:
"Bastava soltanto un tuo gesto, una tua parola,/ perchè quei tuoi figli avessero una casa:/tu non hai fatto un gesto, non hai detto una parola./Non ti si chiedeva di perdonare Marx! Un'onda/immensa che si rifrange da millenni di vita/ti separava da lui, dalla sua religione:/ma nella tua religione non si parla di pietà ?/Migliaia di uomini sotto il tuo pontificato,/davanti ai tuoi occhi, son vissuti in stabbi e porcili./Lo sapevi, peccare non significa fare il male:/non fare il bene, questo significa peccare./Quanto bene tu potevi fare ! E non l'hai fatto:/ non c'è stato un peccatore più grande di te".
Pier Paolo Pasolini (1958)

La teoria (ce n’è sempre una ricorrente) è che la religione sia un fenomeno sociale. L’altra, naturalmente contrapposta, è che la religione e la spiritualità, siano esclusivamente una questione privata, intimistica, di esclusiva pertinenza dell’individuo e del suo ristretto gruppo famigliare..Ora che in una vita segnata da violenza e molte malattie e sofferenze mal sopportate, è la riprova che la follia può essere arricchita da una dimensione soprannaturale? Aldilà dei singoli fenomeni, cioè, esiste qualcosa di più, la santità appunto? Nessuna crociata per Pasolini Santo?
Perdonare Marx, certo. Marte in Sagittario se non altro, è apolitico. Pasolini con questo Marte in XII e Ascendente nel tenebroso Capricorno, invade tutto. Da maestrino gay anni cinquanta, si inalbera, si inorgoglisce, invade cinema, storia, letteratura, arte politica, religione, teatro, l’ipocrita società di quegli anni, i salotti, i viaggi culturali della sinistra, le aule dei tribunali collezzionando 33 processi a suo carico, si espande a 360 gradi, ma si sente sempre più solo, straniero in terra straniera, il suo demone è la solitudine. Cerca i corpi. In una poesia, scrive: “Cerco i corpi senz’anima” Si sente lui senz’anima, anzi ha una anima solo attraverso la madre Susanna Colucci, anch’essa Maestra, a cui regala una parte secondaria ma importante , nel film Vangelo secondo Matteo, quella della Vergine, madre di Cristo. Invoca ripetutamente la madre nel momento della morte. La sua Luna è Mercuriale, in Gemelli. I Gemelli sono il segno dell’Esaltazione di Plutone il pianeta del passaggio agli inferi, con accompagnamento angelico al momento dela morte...
A parte scrivere poesie Marte, il pianeta del sesso, in Pasolini cercava consolazione adescando giovanetti davanti alla fatiscente Stazione Termini degli anni ’70 per rapporti fugaci, ma era passivo attivo, amava, nel gioco erotico, farsi picchiare, e la violenza sarà la sua nemesi:
“L'unica consolazione della loro miseria è solo ed unicamente il sesso; solo il sesso comprato a buon mercato per un quarto d'ora può dare al giovane borgataro come al padre di famiglia l'illusione del possesso.” Da un lato abbiamo male = potere = fascismo = carnefice = possedere sessualmente e dall’altro abbiamo bene = impotenza = comunismo = vittima = essere posseduti sessualmente, in una sorte di Trillo del Diavolo Ascendente e Discendente. Tartini l’ha detto e scritto, il Diavolo è bellsissimo. Biseesuale, Risolve l’antitesi. Bramare o essere bramati? Tutti e due.
E fino all'ultimo cosi è stato, sesso sesso sesso, deviato e perverso fino all'ultimo fotogramma del suo ultimo film, 120 giornate di sodoma e fino all’ultimo fotogramma della sua vita, il misterioso martirio di quel primo giorno di Novembre 1975. Martirio previsto da un Marte veggente, 13 anni prima, nel 1962. Presagio ampliamente previsto dal Marte in XII, La Luna in Gemelli è parecchio brava con i numeri, parecchio curiosa da informarsi magari presso un buon astrologo, essendo Mercurio il messaggero degli dei. Pasolini viene ucciso, o si fa uccidere nella notte tra il 1mo Novembre ed il 2 Novembre, fase di Luna calante in Bilancia, congiunta Plutone e quadrata Marte in Cancro, segno questo lunare dell’equilibrio, ma anche della perdita di equilibrio, quindi della pazzia. La luce qulla notte cedeva il passo all’avanzare dell’oscurità e giungeva rapidamente “l’autunno” del ciclo lunare. Come il buio copre la luce e ne allontana i raggi luminosi, così la Luna Calante delle Streghe propiziava tutti i riti anche violenti e gli incantesimi volti all’allontanamento di persone, ostacoli, malattie o presenze negative, sia sottili che tangibili; alla separazione, all’insinuarsi e al verificarsi della rottura, al netto distacco, all’avanzare della rovina e a quelle operazioni magiche volte a far decadere e cedere, come anche all’attacco e alla vendetta di gruppo.
Questa è quindi una fase lunare che può aiutare anche ad allontanare quelle parti di noi e quelle ombre oscure e striscianti insinuate in noi che avevamo potuto contemplare nella luminosità della fase crescente e piena e che ora possiamo quindi abbandonare. Lavorare con le divinità ctone plutoniche in questa fase 26 e 27 permette anche di conoscere meglio la propria natura e di apprendere i misteri della saggezza profonda, i segreti della Morte e del Calderone. Nel calderone diabolico c’era solo violenza. La Luna Calante si offusca e il cielo diventa completamente buio. Il momento del Passaggio all’altro mondo, nascosto nella profondità della terra è giunto e nell’oscurità della terra inizia un nuovo ciclo lunare. Una nuova luce.
“Sì, ho capito. Ma io non solo lo tento, quel pensiero magico, ma ci credo. Non in senso medianico. Ma perché so che battendo sempre sullo stesso chiodo può persino crollare una casa.”
Aveva detto esattamente queste parole in un’intervista poche ora prima del ritrovamento del suo cadavere. Da parte di una donna. La quale camminò verso quello straccetto fino alla distanza di pochi metri:
“Lasciano sempre spazzatura da tuttte le parti.” Prima di capire che si trattava di un uomo. Del cadavere di un uomo.
L’analogia terrribile con le foto di Annliese distrutta il giorno alla morte è evidente, e anche Annliese era maestrina, anche se solo in potenza. Cosa rimane di noi e dei corpi dopo la morte, il Sagittario ci tiene amostrarlo, dopo che Marte distruttivo ci passa sopra? Il segno del Sagittario tende a mostrare la sua ferita in tutta la sua drammaticità, al punto di esibirla.
Nella vita di Pasolini l’omosessualità maschile, fascismo, sadomasochismo, scatofagia, volgarità e poesia si intrecciano creando un assurdo quanto ipnotico, un tessuto ad arazzo, un tappeto orientale multicolore strettamente ordito. Marte in Sagittario, filosofico quanto rozzo, trova stimolante (tratto dai suoi racconti) che i quattro Signori (probabilemente quattro angeli del cosmo deviati) compiono sevizie sui giovani, che arrivano a dover camminare a quattro zampe, nudi e latranti. Nel girone della Merda – narratrice la signora Maggi (Elsa De Giorgi) – viene raccontata ogni sorta di perversione anale e di conseguenza gli adolescenti vengono sodomizzati. Tutti poi partecipano ad un pranzo pantagruelico, la cui principale portata è costituita dalle feci di tutti gli astanti, appositamente raccolte. Nel girone del Sangue – narratrice la signora Castelli (Caterina Boratto) – i ragazzi vengono posseduti, seviziati e uccisi, in un crescendo di efferatezze; un'orgia di sangue compiuta da tre signori mentre il quarto osserva a distanza le torture con un binocolo. Nell'ultima scena due ragazzi collaborazionisti ballano assieme, lontani dall’orrore, parlando delle proprie ragazze che li aspettano. Da dove viene quest’orgia di violenza Centaurica? Ci si può anche leggere – ed è stato spesso fatto – un’allegoria contro il potere. I quattro “signori”, l’Eccellenza, il Presidente, il Monsignore, il Duca, rappresentano poteri sociali e politici, quello giudiziario, quello economico, quello religioso e quello dell’aristocrazia. «la sola vera anarchia è quella del potere» afferma il Duca: il potere non è niente più che un insaziabile appetito. Non esiste conseguentemente rapporto sociale che non sia rapporto di potere e che – questo sì è molto pasoliniano – non risponda alla logica della complicità conclamata tra vittima e carnefice.
«Il Possesso è un Male, anche per definizione, è il Male: quindi l’essere posseduti è ciò che è più lontano dal Male, o meglio, è l’unica esperienza possibile del Bene...» Pasolini muore nell’intercapedine, nell’incertezza, nello spazio sottile tra un’incomprensione totale tra lui e l’altro lui, un insignificante borgataro diciassettenne, altrettanto violento e perverso anzi no, sicuramente più violento e perverso di lui, questa la logica del possedere ed essere posseduti, il male dell’anima.
Applicato al caso della possessione di Annliese, coincide perfettamente.
In una lettera inviata all'amica Silvana Ottieri fine anni'40 Pasolini scriveva:
"E' una cosa scomoda, urtante e inammissibile, ma è così; e io, come te, non mi rassegno.....io ho sofferto il soffribile, non ho mai accettato il mio peccato, non sono mai venuto a patti con la mia natura e non mi ci sono neanche abituato. Io ero nato per essere sereno, equilibrato e naturale: la mia omosessualità era in più, era fuori, non c'entrava con me. Me la sono sempre vista come un nemico, non me la sono mai sentita dentro". In "Supplica a mia madre" scrive:
" Sei insostituibile. Per questo è dannata/ alla solitudine la vita che mi hai data. / E non voglio essere solo. Ho un'infinita fame /d'amore, dell'amore di corpi senz'anima./Perchè l'anima è in te, sei tu, ma tu/ sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù". Ed ancora scrive: "Il mio amore è solo/ per la donna: infante e madre".
Il poeta Dario Bellezza, notoriamente omosessuale, nel libro "Morte di Pasolini" era dell'avviso che Pasolini potesse amare le donne come uno stilnovista del trecento, ma che sessualmente era incessantemente attratto dai ragazzi delle borgate. In Pasolini si verificò quindi una scissione drastica tra la sfera affettiva e la sfera sessuale. Sentiva una sensazione di fusione talmente profonda nei confronti della madre, da avvertire in questo tipo di affetto il sentore di qualcosa di innaturale. Pasolini per preservare la purezza di questo sentimento nei confronti della donna che lo aveva generato e cresciuto non poteva che distogliere, spostare le sue pulsioni sessuali verso persone del suo stesso sesso. Amare una donna avrebbe significato cercare prima un'altra madre e poi avere un altro termine di paragone per la madre che lo aveva compreso e sostenuto. In questo senso l'intera opera omnia di Pasolini è un continua tentativo malriuscito (non è mai guarito da questi demoni) di autoterapia, una incessante automedicazione della propria interiorità ed allo stesso tempo è l'unica via per compiere un processo di individuazione, di accoglimento e di accettazione della propria Ombra, per dirla alla Jung. Il risultato artistico è ambivalente, ma comunque sotto gli occhi di tutti. Se Salò è una schifezza altre opere sono più apprezzabili. I suoi scritti quindi non sono mai lineari, perchè comprendono ed esprimono la complessità, la multilateralità e la frammentarietà della sua personalità; e la sua personalità era sfuggente ed irrisolta. Leggendo le sue pagine della sua totalità psichica è possibile percepire vagamente il senso globale, ma è controverso stabilire un'unita indissolubile, perchè nelle sue espressioni artistiche si avverte il continuo fluire di tutti i suoi stati psichici, mentali ed intellettuali mutevoli e con-temporanei. L’altalena del Centauro, mezzo uomo e mezzo cavallo, si sparge come fiume carsico in ogni direzione. Angosce di persecuzione, elementi fantasmatici, nuclei inconsci ed emozioni di tipo depressivo si amalgano con distinguo intellettuali sottili, con codici culturali dalla natura più disparata: si intrecciano razionalismo, illuminismo, religiosità ed un irrazionalismo, costituito da un vitalismo disperato e da una voglia costante di autodistruzione. Tutte queste caratteristiche, eliminato il bisogno d produzione artistica se non come maschera dell’orrore, le ritroviamo più avanti nel Marte in Sagittario di Annliese, con ben altri risultati, ma sempre completamente autodistruttivi. Pasolini scrive inconsapevolemente ad Annliese, da morto a morto, da Marte in Sagittario a Marte in Sagittario:
(Petrolio, Postumo del 1975)
“Adriana era preda di una regressione reale, che solo la sua cultura, e quella certa cristallizzazione misteriosa, che distingue la schizofrenia dei santi da quella dei matti, impediva che divenisse un sintomo preoccupante. Essa riviveva la ‘ripetizione’ al di fuori della coscienza che essa ne aveva come lettrice del miglior San Paolo mistico (dimentica innocentemente della sessuofobia sospetta e dell’antifemminismo di costui). L’alta qualità della rinuncia al mondo di Adriana, andava presa in considerazione… dal canto suo, divenne una monaca la cui pietà richiamò subito su di sé l’attenzione del mondo, che tanto crebbe, con gli anni, che finì col pretendere quella donna santa. Ed effettivamente sarebbe stato impossibile, (...) dimostrare il contrario.
Gli scrittori dotati, vedono tutto, prevedono tutto. Basta cambiar eil nome Adriana in Annliese.
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Era questo che volevi? Cercavi alte considerazioni? La guerra di un Marte che tutto distrugge in modo che tutto venga ricreato? In modo che aanche questo sia anche programmato? Il cielo sembra uguale il sole sorge e tramonta e la luna fa lo stesso. Dopo una prima impressione di stabilità e di immutabilità ci accorgiamo che il cielo non è mai uguale, il rotare dei pianeti ci confonde, chiunque desideri capire, sa che il cielo notturno non è mai uguale a sé stesso, ovvero che nel corso di un intero, un lustro, un decennio, un secolo, un’era, non ci sono mai due notti identiche fra loro. Questa fa la nostra “notte” la morte, speciale.
Bel sistema di pensare dice Daria. . Le statistiche in astrologia servono a poco o nulla, forse , ma Marte in Sagittario è condiviso da Saddam Hussein, è ospite in Ted Bundy (serial killer), si fa sentire Oscar Wilde dandy e diverso, spinge Lucky Luciano, e tanti altri, Coincidenze, chiamiamole così, della violenza umana. Ah, dico a Daria, anche Sharon Tate, vittima della violenza. Marte in XII di Pasolini è condiviso dall’Anticristo, nato il 5.2.1962, alle 7:07 a Tel El Amarna (Egitto) quando al momento i pianeti formavano un formidabile quanto terribile raggruppamento, Luna, Venere, Giove, Mercurio, Marte e Saturno in Aacquario. Alcuni, come Victor Manuel Rodriguez, S.A.W., lo chiamarono New Age. Nome pernicioso per definire il nulla spirituale.
Nelle opere di Pasolini perlomeno non si può riscontrare nessun atteggiamento New Age, di paternalismo, nè di bonaria indulgenza nei confronti dei ragazzi i giovani e del sottoproletariato in generale. Niente di male quindi se a lui piaceva farsi sodomizzare dai sottoproletari minorenni. Ognuno ha i suoi gusti e deve "passa' a nuttata". Il masochista, contrariamente a quanto comunemente si possa credere, non è un individuo che si lascia maltrattare "ad libidum", cioè secondo i desideri e i capricci dell'altra persona. Il masochista è sempre un regista, un programmatore di situazioni. Alle origini letterarie gli scritti di Leopold von Sacher Masoch, che ha dato il nome a questa perversione, e scriveva alla sua donna, Wanda von Dunajew: "Verrò da te all'ora tale, tu sarai vestita con un paio di stivali alti e neri, avrai un frustino in mano e mi dirai: 'Schiavo, inginocchiati, perché io sono la tua regina'. Lo scriveva lui, dunque, dettava lui il programma; e se la partner ad un certo punto, si fosse dimenticata del suo ruolo e non gli avesse dato quelle tante frustate, Masoch si sarebbe ribellato in maniera terribile. Come fece, in effetti, quando tentò di strangolare sua moglie, trovata in una situazione che non era quella programmata"». Come successe a Pasolini il momento che la situazione gli sfuggì di controllo, in un lotta per la supremazia el aricerca del piacere attraverso il dolore. Troppo complicato? Troppo contorto? Si, è vero. Daria non ha nessun agito, scuote la testa. Però Pasolini se lo ricorda, se non altro per i film. Non ne ha una buona opinione, chissà perché .Doveroso notare che la psicologi di quegli anni vedevano ancora la donna come ricettacolo di masochismo. Credo che si possa affermare il contrario. Daira ne è un aconferma. La donna appartiene al masochismo, in quanto fantasma sessuale? Nel caso di Annliese e la u a psicosi da estasi negata, i preti erano i violentatori ed il piacere ed il godimento, nel suo legame mobile, derivati dal dolore stesso, dall’umiliazione, etc. dal cercare di sfuggire ed essere poi costretta, violentata dall’engramma della sofferenza, il Crocefisso.
Ciò che rimane irrisolto per i casi citati è il bisogno di drammatizzare, di avere un palcoscenico, appare evidente l’esasperazione, il tirare tutto se stesso con forza verso l’eccesso più mirabolante e visibile, il più scioccante possibile. Una vita come sul palcoscenico, l’istrionismo ed il bisogno di protagonismo in negativo che questo Nergal barbuto, eroe negativo, ha nel campo del Signore dei Cieli, Giove. Rispetto per la vita propria, zero. Rispetto per le regole, zero. Unico rispetto, la farneticazione, l’esagerazione, la santa pazzia, l’eccesso. Con buona pace di cattolici benpensanti moralisti ed impotenti e sensibilità verginee e facilmente inorriidite ed imenei scandalizzati.. Ma bisogna dire, per i quattro casi citati, che sia Pasolini, come Althusser, come Pavarotti nel turbine dei concerti, , e Annliese nella sua veggenza, quel Marte in Sagittario è una forza dellla natura ed esce in qualche modo vincente perché agisce con una produzione, a volte di tutto rispetto, quando non è legato, se non l'hanno mai "legato", bloccato, immobilizzato, violentato, ha potuto quindi agire liberamente, ha fatto tutto spontaneamente, di testa sua, libero di pensare. Il caso drammatico e personale di Annliese, Marte stesso segno di Pasolini, che stazionava però nella casa, la quarta, materna e cancerina, il dramma si svolge tutto “dentro” rivolto all’interno e nell’utero materno, ma rischia di sfuggire per sempre a qualunque altra spiegazione logica. E' andato tutto all'incontrario di come sarebbe dovuto andare, l'energia è fluita invce all’inverso ed all’interno come in una scarica elettrica divorante.
Il dinamismo e la forza marziana e sessuale le si è rivoltata contro, è cresciuta dentro come un tunore perchè non aveva dove andare, non poteva sporgersi, lanciarsi all'esterno, lasciarsi andare, crescere. Annliese non è mai uscita dall’utero materno.Si è abbarbicata come l’edera ad un suolo velenoso. Come un cancro l’energia negativa l’ha prima pervasa, poi ha consumato e divorato tutta l'anima, l'entità.
L’entità stessa, Marte, quando non c'è più nulla da consumare, se ne va.

Agni è il fuoco sacro, che le Vestali devono tener acceso a costo anche della propria vita.
La fiamma del fuoco purifica, incenerendola, ogni cosa, riducendo l'apparenza della molteplicità delle forme ad un'unica sostanza, impalpabile, immercescibile, l’oro alchemico della conoscenza. La ricchezza agognata. Il metallo dei nostri sogni.
Il Fuoco purifica l’Albero della Frutta Velenosa, la vecchia bocca sdentata che vomita alternativamente, Bestie, Uomini e Semidei, come un fiume carsico. Oro, oro e ricchezza che non tramonta mai, Sole, la Perenne Luce. Uomini sul sagrato dela Conoscenza. Viandanti, come tutti noi, abbagliati dalla Luce,alle prese con le parole, dette, stampate e non solo, che portano con le ali di Hermes-Mercurio a questa conoscenza Alchemica.. Idee, costruzioni, ideogrammi, strutture, simboli, tentando di comunicare anche solo con latrati di cani, come Annliese, cercando sempre di scimmiottare Dio, il Grande Architetto dell’Universo, ovvero colui che ci ha dato l’Oro.. della Conoscenza. Bestie, come l’Agnello. Bestie, come quelle da soma, che lottano per averla, ognuno a modo suo.. Tutti provengono, scaturiscono dal Dominatore Reggente Arcano, ed il suo scudiero, il Segno del Somaro. Bestie come tante, alcune appartengono anche all’immaginazione, ad una sorta di bestiario immaginario, lo stesso luogo, come l?unicrono oppure il Centauro, là dove proviene la speciale amicizia e lo speciale legame tra l' uomo e certe specie animali, can,i gatti, criceti, pappagalli, cerbiatti, koala, pulcini, mentre da altri la paura, la diffidenza e lo schifo che l’uomo nutre nei suoi confronti, ed esiste da sempre, uno per tutti, dell’insetto, delle larve, dagli nvisibile batteri, delle pustole e della lebbra, ma anche il serpente, il drago, il pipistrello, il licantropo, l’unicorno. Annliese Michel nell’ultimo atto della sua tragedia mangiava scarafaggi, mosche, teste di uccelli morti, beveva la propria urina per incorporare le energie di ciò che la famiglia, l’ambiente, le avevano insegnato, meglio dire costretto, ad essere. Una Diversa e Diabolica lontana da Dio.
Ma esclusa la possessione ed anche la pazzia, dato per scontato che la chiesa Cristiana ha ucciso e seviziato comunque milioni di persone, cosa che appartiene ai libri di storia, cosa poteva esserci di esoterico, di nascosto, in un caso unico ed individuale, nel messaggio occulto che lascia la cattolicissima Annliese? Annliese?
Il messaggio in codice era, l’essere umano (donna) è come te, è impuro, sporco, vomitevole e non degno. Devi purificarti. Solo purificandoti al limite del possibile otterrai la redenzione. Aspetto evidenziato anche dal film, ma che chiede, come in tutti i casi di innocenti sacrificati, una spiegazione, ammesso che ce ne sia una. Quello che sfugge di queste ed altre cose e ancora altre che verranno è il perché. Paura del Serpente, l’Alato Quetzalcoatl. Paura di tutto, della morte e della sofferenza. Le varie leggende antiche medioevali che hanno sempre dipinto gli animali come protagonisti del male e del bene, sono i veicoli primari di credenze "superstiziose" o "prescientifiche", e celano un diverso e più profondo messaggio che arriva direttamente da Dio, dal Creatore.. Uno per tutti il mansueto agnello. Oppure il velenoso scorpione, a cui fu assegnata una buona fetta della torta Zodiacale Avvelenata, esattamente 6° nella zona dell’enorme stella rossa, cinquecento volte più grande del Sole, Antares.. La descrizione dell'immortale Conoscenza avviata in versi di Behemoth è totalmente invenzione di fantasia, quindi se non aveva all’inizio un paio d'ali angeliche della fantasia, la letteratura gliele fornisce. Ed ecco Lucifero, l?angelo Caduto. Le ali non hanno funzionato molto bene. La povera Annliese, ha assunto tra le altre la personalità, o quello che lei credeva fosse la maschera, di Lucifero e dove poteva andare nella vita se non strisciando, in ginocchio? In questa 'avventura della vita , gliene vengono aggiunte un paio dorate, senza problemi, ma solo dopo la morte. In questo senso diventa un personaggio. Era quello che voleva il suo Marte in Sagittario. Vanno a visitare la tomba. Ogni anno diverse centinaia di persone, a qualcuno poi conviene poi proclamarla “santa”. Dal Nero della Perdizione al Bianco della Rosa Purissima. La Vergine. Difatti Annliese,, nasce sotto il segno della Vergine, ma con solo due pianeti, Sole e Mercurio congiunti in Vergine… . Verginità, purezza. Plutone, nel suo giro di 247.7 anni entra in Vergine in corrispondenza delle crisi epilettiche, nel 1968 . A Plutone in Vergine appartengono il controllo delle nascita, la frase delle femministe “l’utero è mio e lo gestisco io” il revival dell’Astrologia degli anni ’60. Certamente la testimonianza del passaggio di Plutone, l’ultimo pianeta, il confine estremo, nel segno della Vergine, tra il 1957 e 1971, giunge al suo apice nel sessantotto anno di particolare violenza , . assassinio di Robert Kennedy e Martin Luther King, Golpe militare in Grecia, le contestazioni violente di piazza. La breve vita Plutonica di Annliese(plutone per via dell’ascendente) vede tre fasi, tre cambi fondamentali, Plutone in Leone, congiunto ascendente dalla nascita al 1957, poi in Vergine e dal 1971 al 1976 in Bilancia, dove entra in congiunzione, negli ultim anni prima della morte, con lo Stellium in Bilancia, Luna, Saturno, Venere, Nettuno.. . stellium che significa, nell’anagramma corrispondente, Venere, amore, Luna, pazzo, Saturno- Nettuno, religione. Fanatismo- amore per la religione. Perché Saturno Nettuno uguale religione è evidenziato dal ciclo di 490 anni delle loro congiunzioni, l’ultima, nel 1630, corrisponde alla grande epoca della caccia alle streghe, proprio a Wurzburg, la zona dove è nata Annliese. Il colore della Vergine, il simbolo della purezza che contrasta il Diavolo, tornando alle teorie occulte è l’azzurro il colore della purezza, dei cieli tersi e senza nubi. A volte la Vergine viene interpretata come l’unica in grado di addomesticare il selvatico Unicorno, cavallo alato, munito di sperone tra le orecchie. Non ‘è posto per la carne, nè per le questioni della carne, in questa purezza total della Vergine, c’è l’abbandono di ogni esigenza fisica, fino ai capelli. Ma come si sta profilando, l’entità Marte i Sagittario è affamata di corpi, di corpi nudi. La copertura del capo della Madonan è un gesto dal simbolismo profondo che manifesta il timore, la devozione e l’ubbidienza a Dio della donna, della Vergine. L’occultamento dei capelli simboleggia, inoltre, l’abbandono delle limitazioni connesse all’esistenza e quindi esprime la tensione verso il superamento della propria individualità per il raggiungimento del Principio. Non è un caso che la Vergine Maria in Azzurro venga sempre raffigurata con il capo coperto, così come in generale le sante..." la donna ha effettivamente una posizione diversa dall’uomo che funge nei suoi confronti da intermediario fra quest’ultima e Dio. La natura ontologica del principio attivo dell’uomo gli conferisce uno slancio intellettuale, mentre la donna, a sua volta, funge da equilibratrice e stabilizzatrice dell’uomo, rivestendo un ruolo complementare e non meno importante di quello maschile. L’uomo a cui la donna deve ubbidire è del resto l’uomo sottomesso a Dio...è il prete. Sempre la solita storia. La donna è una costola. Pasolini, affamato di corpi nudi, di corpi nudi maschili, riconosce uan donna ed una donna sola, sua madre. Anche qui la Luna è rossa, rosso sangue.

Per Goethe il colore sorge come “azione e passione” della luce. Non c’è luce, non c’è colore, senza il Buio, associato eternamente al Diavolo, alla Morte, alla Paura. Anche il Sole sorge come fonte di luce energia e calore. Noi siamo fatti di Luce, quando ci avviciniamo a Dio. Così le piante che caratterizzano i nostri paesaggi nelle varie stagioni dell’anno, crescono con il Sole, e respirano con la Luna, di notte diventano poi medicinali quando sono “attive” nell’essere umano e ne leniscono i patimenti. Anche gli astri hanno le loro stagioni. La Luna Piena d’Ottobre ad esempio, è la Luna più grossa. La Luna d’Autunno La luce offerta dal chiaro di luna è sempre stata ben accetta dai nostri antenati, ma come ogni contadino sa e potrebbe confermare, si tratta di una luce molto particolare. La luce lunare sottrae colori da qualunque oggetto ne venga irradiato. Ad esempio, una rosa rossa. Alla luce della luna piena, il fiore è molto visibile, addirittura si può osservare la sua ombra, ma il suo colore rosso è scomparso, sostituito da tonalità di colore grigio. In effetti, tutto il paesaggio circostante è di colore grigio. E’ come se vedessimo il mondo attraverso un vecchio televisore in bianco e nero. Se si rimane a lungo in questa distesa grigia, diverrà di colore blu. Il posto migliore per poter osservare questo effetto, chiamato blueshift o spostamento di Purkinje (dal nome dello scienziato Johannes Purkinje che lo scoprì), è in aperta campagna, lontano da luci artificiali. Il colore blu appare nel momento in cui l’occhio si è perfettamente abituato alla condizione di buio.
Molto spesso i registi usano dei filtri blu sugli obbiettivi delle videocamere, allo scopo di creare un’atmosfera più naturale, e gli artisti aggiungono tonalità blu ai paesaggi notturni proprio per la stessa ragione. Tuttavia, se guardate direttamente la Luna piena, non vedrete certamente le sfumature blu (alcuni esseri umani nascono con visione notturna più di altri ma questa è un’altra storia). Al chiaro di luna non si può leggere. Se si apre un libro in una serata di luna piena a prima vista potrebbe sembrare che la pagine siano abbastanza illuminate da consentire la lettura. Ebbene, quando provando a leggere le prime parole, ci saranno delle serie difficoltà. Addirittura, soffermandosi a lungo su una parola nel tentativo di decifrarla, potrebbe sbiadirsi ulteriormente. La luce lunare non solo offusca la nostra visione ma crea dei punti di buio assoluto. Come tutte le caratteristiche sensoriali umane, ci sono delle eccezioni. Alcune persone hanno rapporti speciali con il mondo notturno ed i recettori - chiamati coni e bastoncelli - più sviluppati di altre, consentendo di leggere anche al chiaro di luna più splendente.) Tutto ciò, comunque, è molto strano. Il chiaro di Luna, non è nient’altro che la luce solare riflessa dalla superficie polverosa della Luna. L’unica differenza risiede nell’intensità di tali onde. La luce proveniente dalla Luna, infatti, è circa 400.000 volte più debole della luce solare diretta. Perchè allora accade tutto questo? La risposta è nell’occhio di chi osserva, più precisamente nella sua retina. La retina è come una videocamera digitale organica composta da due tipologie di pixel: i coni e i bastoncelli. I coni ci consentono di osservare i colori (il rosso della nostra rosa) e i dettagli sottili (le parole in un libro), ma essi lavorano solo alla luce del giorno. Dopo il tramonto in poi, la vista è regolata esclusivamente dai bastoncelli. E alcuni di noi sono più portati alla visione notturna. I bastoncelli sono straordinariamente sensibili (circa 1000 volte più dei coni) e sono responsabili della nostra visione notturna. Test scientifici hanno dimostrato che grazie ai bastoncelli siamo in grado di rilevare un singolo fotone di luce! Tuttavia, c’è il rovescio della medaglia: i bastoncelli non distinguono i colori. Così le rose, di notte, ci appaiono di colore grigio. Il mistero avvolto nel chiarore della luce lunare. Il respiro degli alberi allontana le montagne, dove la strada ondeggia come filo di fumo. Scende la notte, galleggiano aranci...Quaderno di vecchie stampe, rilegato in pietra con pagine di foglie d'oro indiano, di pergamene spagnole e di carta repubblicana! Cofano che rinserra le figure gelate di una chimera morta, l'oro delle miniere e il tesoro dei capelli bianchi della luna incastonati in anelli d'argento...I fantasmi sono le parole dell'eternità. Il Cuculo dei sogni fila le sue favole dove passa Marte in Sagittario, il Marte el Cacciatore notturno.
L’equinozio invece, è l’apoteosi della Luce Solare. La precessione dei punti nodali. Esse sono espressione delle forze di luce ed ombra, di terra e cielo che le compenetrano, determinandone la forma, il colore e le virtù, umane, e quindi anche medicinali. Nel nostro DNA Sole, Luce, colore e timbro della luce ci rendono ciò che siamo. Il destino dell’uomo è quello di svolgere fino in fondo il proprio potenziale futuro in termini di Luce, Suono, Colore, Armonia. Lo spartito il DNA viene dal cielo, perché ciò che in alto è uguale a ciò che è in basso e viceversa. La sequenza del Fuoco è Ariete (Rosso Rubino) Leone (giallo-arancione) Sagittario (Rosso-Viola) ma anche fuochi Fatui, Fuochi Blu, la Fiamma Azzurra.
Annliese, lo vedremo più avanti, scalpita la forma pura del fuoco di un Marte, guerriero a quattro zampe, in Sagittario.
Segno del Centauro, e della Ferita Cosmica.







IL CENTAURO

A volte lo chiamano Ofiuco. Un segno e simbolo di scatto e di corse a perdifiato, di iperventilazione costante, e di forza eccezionale, ma portata a sforzi brevissimi, improvvisi, eccessivi. Il Sagittario, nono segno del percorso Zodiacale, la nona fatica di Ercole, la riconquista della cintura ed il Vello d’Oro, in affinità al viaggio, dell’andare più lontano, avventurarsi, cercare, spesso non trovandolo, l’oggetto del proprio desiderio, se non in un sogno che alcuni chiamano Serendipity (6)
Il centauro, mitico animale dell'antichità, riprende la figura del cavallo, esattamente come le figure del Pegaso, dell'Unicorno, gli animali fantastici di Borges.ecc...e ci aggiunge un busto d’uomo.
Ma la grande differenza sta nel fatto che nella figura del centauro, gli uomini cercavano proprio di identificarsi con il cavallo stesso, da sempre considerato come uno degli animali più forti ed eleganti, il ché lo portò a diventare simbolo di nobiltà ed intelligenza, tanto che presso le famiglie aristocratiche greche e romane era uso comune attribuire nomi contenenti la parola "hippo", cavallo in greco: Filippo ed Ippocrate ne sono due esempi. Ippolito, Ippocrate, Filippo, etimologicamente significano colui che lega, che ama, colui che addestra i cavalli. Da sempre è stato l'animale più versatile nella vita dell'uomo, adatto alla guerra, al lavoro, ma anche al divertimento, allo spettacolo sportivo. I primi giocatori di Polo risalgono al VI secolo Avanti Cristo, in un reperto archeologico di quell'epoca viene dipinta una partita di polo, Turchi contro Persiani. Vincono i Turchi, probabilmente disponevano di cavalli migliori.
La leggenda narra che il primo ibrido ebbe origine dall'unione di un figlio di Apollo, Centauro appunto, con delle bellissime cavalle. Dalla loro unione nacque una creatura con i1 corpo di cavallo sul cui tronco erano innestati un torso ed un capo umani. La loro particolarità è che possedevano tutti i pregi e tutti i difetti del genere umano, portati però a livelli elevatissimi, tanto che nella mitologia sono stati riservati loro ruoli completamente contrastanti: dall'estrema saggezza all'incredibile crudeltà. E tale idea perdurò nel tempo. Sono questi i Mostri Sacri.
Durante il Medioevo, i centauri vennero così descritti: «I centauri assomigliano ad uomini dal cuore falso e doppio; hanno le apparenze della devozione,... ma la sostanza di avversari e di eretici. Con i loro amabili discorsi seducono il cuore degli innocenti». Secondo il Physiologus, l'immagine del centauro si addiceva agli eretici ed alla loro interna dissociazione che li faceva considerare metà cristiani e metà pagani. Ma il vero specchio del pensiero medioevale in merito è rappresentato da Dante, che nella Divina Commedia colloca i centauri nell'inferno (Inf. XII) come custodi-giustizieri dei violenti contro il prossimo, in rapporto diretto con il loro carattere violento avuto in vita.

«... e tra '1 piè de la ripa ed essa, in traccia corrien centauri, armati di saette, come solien nel mondo andare a caccia...» Il Centauro è segno di violenza sessuale, è uno stupratore. Nei racconti mitologici attaccavano i villaggi all’improvviso, uccidevano gli uomini e stupravano le donne.

Dante li descrive come esseri veloci e possenti che vanno in cerca di dannati indisciplinati, sempre pronti a tirare le loro infallibili saette e che riassumono tutto il senso implicito della crudeltà e dell'orrore dei dannati, se si tiene conto non solo della loro funzione di feroci giustizieri, esecutori della giustizia divina ma soprattutto di quello che essi raffigurano nel mito antico della morte vendicata, della feroce violenza nella risse ed anche dell'intelligenza a servizio della crudeltà.
Il Medioevo li considera demoni pericolosi, li rappresenta spesso con i capelli in fiamme, per lo più armati, soprattutto di freccia e arco. Talvolta l'obiettivo è una colomba, tal altra un cervo, entrambe figurazioni simboliche dell'anima, facili prede spesso raffigurate mentre vengono trascinate via dopo la cattura.
Visibile durante le notti estive e le belle serate autunnali, la costellazione del Sagittario occupa la regione più bassa dell'eclittica verso il sud. Insieme con il Leone e l'Ariete, il Sagittario, è l'ultimo segno ad Ascensione Retta (il primo è il Cancro) maschile, diurno, igneo, nordoccidentale, regale o egemonico, caldo e secco , collerico, segno che si riempie e si connette, di sapore pungente e di declinazione Sud Ovest, animoso, carnoso, segno di collera, di lussuria e depravazione, liberale, politico, direttivo, non soggiogabile, equipotente. L’asterismo di Ofiuco è il meno fortunato, di natura sinistra, associato a Saturno eVenere indica una personalità impressionabile, scialba, mediocre e disordinata; immoralità e depravazione in contesto negativo; problemi affettivi se altri fattori del quadro lo confermano. Le mappe celesti occidentali rappresentano il Centauro con il corpo di cavallo e il torso umano, nell'atto di scagliare una freccia contro lo Scorpione: secondo la leggenda Giove collocò il Sagittario, pronto a colpire, vicino allo Scorpione per impedirgli di raggiungere Orione. Accanto alle zampe anteriori c'è il cerchio dell'asterisma della Corona Australe.
Le leggende riguardanti tale costellazione sono legate ad uno dei miti più conosciuti dell'antichità, che ruota attorno al labirinto di Creta e all'uccisione da parte di Teseo del Minotauro. Si narra che, ogni 9 anni, sette giovani e sette fanciulle vergini di Atene, allora sotto l'influenza cretese, dovessero essere inviati sull'isola, dove li attendeva un terribile destino. Introdotti in un luogo pensato apposta dall'architetto Dedalo perché ci si perdesse, erano destinati al pasto del mostro metà uomo e metà toro, il Minotauro. Nato dall'incontro fra Parsifae, la regina di Creta, e un bellissimo toro, grazie ad una vacca di legno costruita dallo stesso Dedalo all'interno della quale Parsifae si era introdotta, aveva già fatto molte vittime. Teseo, erede al trono di Atene, penetrò nel labirinto e affrontò il Minotauro, uccidendolo. Per uscire usufruì dell'aiuto di Arianna, figlia del re di Creta, che gli diede un gomitolo di filo. I due, diventati amanti, fuggirono insieme, ma Teseo abbandonò ben presto la principessa sull'isola di Nasso. Per consolarla, il dio Dioniso le regalò una ghirlanda o, secondo un'altra versione, una corona di gioielli. Quando Arianna morì, Dioniso, ripresa in consegna la corona, decise di collocarla in cielo. L'area del cielo occupata dal Sagittario è anche chiamata dagli astrofili "il Campo dei Miracoli", per l'incredibile numero di oggetti meravigliosi in essa contenuti, dato che in questa costellazione si trova il centro della Galassia, e quindi i campi stellari sono particolarmente ricchi.
Simbolo della dualità, insieme al suo opposto i gemelli, il Centauro può rappresentare figure mitologiche positive come Chirone, o negative, come Nessu. Nel primo caso il Centauro mira verso l'alto, si avvale di conoscenze esoteriche che mette al servizio degli altri, mentre nel secondo si fa dominare dagli istinti, insidia Deianira, compagna del suo amico Ercole, viene ucciso, e contemporaneamente si vendica con uno stratagemma. Ecco la ferita cosmica, il male per il gusto di far male. Il dolore che nasce dal dolore in una catena infinita.
Nel paradigma olografico il centauro rappresenta il tredicesimo ed ultimo livello, quello che segue il livello magico, mitico e razionale, e si espleta nei quattro stadi di morte rinascita. Essere biforme, simbolo ambivalente, il Centauro Sagittariano è ricettacolo di imprese eroiche e di mostruosità umane. Pretende di attraversare i fiume della vita ma riesce solo ad arrivare al centro del fiume non sapendo più se procedere od indietreggiare cerca di salvarsi con una fuga subitanea ed impossibile, con una improvvisa uscita di scena, un drammatico incidente, uno sbaglio letale, procurandosi così a questo scopo una ferita mortale. Questo meccanismo di pretesa-ferita-ostacolo rivela comuque un grande coragggio e generosità iniziale nell’affrontare le prove. Ma non basta. Rimane a livello di adepto, mai di iniziato. Con la caduta di Mercurio in Sagittario quello che manca, a volte, è proprio l’intelligenza, il pensiero creativo, il brain storming, l’effetto “serenditpity” (6) che porta verso l’illuminazione. Per Ercole, personaggio mitologico fondamentaòe ricollegato al percorso astrale, la quinta fatica consisteva nel riuscire ad eliminare gli Uccelli del Lago Stinfalo, che avevano artigli, becco, ali e penne di bronzo, di cui essi si servivano, lanciandole, come frecce. Questa del lancio di oggetti è una prerogativa Sagittariana, infatti i Centauri sono sempre stati raffigurati nell’atto di correre con arco e frecce.
La leggenda narra che la tappa fu superata da Ercole abbattendo gli uccelli con un'idea creativa, vale a dire quella di riuscire a produrre un suono insopportabile per il loro udito. Anche la sesta fatica vede il nostro eroe impegnato nella conquista del Cinto d'Ippolita, regina delle Amazzoni, alla quale era stato donato dal dio Marte. La figlia d'Euristeo reclamava tale cinto per se stessa, e per carpirlo Ercole fu costretto ad affrontare le bellicose Amazzoni. Durante la lotta egli assassinò la regina, cui tolse il cinto desiderato, anche se un'altra variante del mito afferma che egli non l'uccise ma la diede in sposa a Teseo. Questa delle Amazzoni è una simbologia in sintonia con il segno della Vergine. Ma, secondo la Bailey teosofa ad esempio, l'episodio dell'uccisione della regina costituirebbe uno scacco nell'iniziazione di Ercole, un errore. E la ferita si riapre.