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mercoledì 10 marzo 2010

L A TIGRE D'ORO


A pochi giorni dall'avvio dell'Anno della Tigre del calendario cinese, iniziato il 14 febbraio, il Wwf lancia l'allarme per la sopravvivenza della tigre, di questo grande felino di cui, nel mondo, restano ormai appena 3.200 esemplari ed il cui habitat si è ridotto del 40% dal '98.

Molte le minacce rilevate dal Wwf che mettono a rischio in natura le tigri. Così l'associazione ambientalista ha tracciato una mappa dei 10 maggiori punti critici con l'obiettivo di arginare il rischio della scomparsa delle tigri sul nostro pianeta. Riduzione habitat in India, cambiamento climatico in Bangladesh, deforestazione in Russia e Mekong, commercio di ossa, pelli e carne di tigre in Cina, Vietnam e Nepal le maggiori cause del rischi di estinzione di questa specie individuati dal gruppo del Panda. "Nell'Anno della Biodiversità - spiega il Wwf - la tigre è stata scelta da noi come simbolo della natura che scompare e che dobbiamo difendere, che porta con sé problemi pressanti di assedio del territorio e delle risorse naturali, con inevitabili ripercussioni anche sul benessere dell'uomo, che di quelle risorse non può fare a meno".

Molti paesi asiatici, e il mondo intero, si preparano dunque a celebrare l'apertura dell'anno della tigre con feste e celebrazioni. Ma in realtà, sottolinea il gruppo ambientalista, "la 'Regina della giungla' ha ben poco da festeggiare". Dal 1940 si sono infatti già estinte tre sottospecie di tigre, mentre una quarta, la tigre della Cina meridionale, non viene più avvistata in natura da circa 25 anni. Dal 1998, l'ultimo anno della tigre, il loro habitat si è ridotto del 40%, arrivando ad occupare solo il 7% del loro range storico. "Sono ormai rimaste in natura - denuncia il Wwf - solo 3.200 tigri, tutte concentrate nel Sud-est asiatico e gravemente minacciate dal bracconaggio per il commercio illegale di parti del loro corpo o prodotti derivati, dai cambiamenti climatici e dalla violenta deforestazione che sta distruggendo il loro habitat. Un ambito in cui anche l'Italia ha gravi responsabilità, essendo uno dei maggiori importatori di prodotti derivati da fauna e flora selvatica di quella parte del mondo".

In India la riduzione dell'habitat ha inasprito i conflitti tra persone e tigri che convivono in territori troppo ristretti, in Bangladesh, invece, il cambiamento climatico potrà comportare entro fine secolo la perdita del 96% della foresta di mangrovie del Sunderbans, habitat della tigre. Problemi anche in Russia e regione del Mekong per la deforestazione causata dal mercato illegale del legname o dalla costruzione di strade e dighe, mentre in Cina, Vietnam e Nepal i rischi arrivano dal commercio di ossa, pelli, carne di tigre e prodotti derivati per produrre medicinali e costumi tradizionali. E ancora. In Indonesia-Malesia, le industrie per la produzione di olio di palma, polpa di legno, carta, caffè e gomma stanno distruggendo a ritmi devastanti gli ambienti forestali ancora presenti.

Ma responsabili del rischio sopravvivenza della tigre sono anche i grandi Paesi industrializzati dell'Occidente. A cominciare dagli Stati Uniti che ospitano molte più tigri in cattività, più di 5.000, di quante ne siano rimaste in natura, con poche leggi per evitare che le parti di tigri finiscano sul mercato nero incrementando la domanda di questi prodotti. Sul banco degli imputati anche gli Stati europei che hanno una domanda annuale di circa 5,8 milioni di tonnellate di olio di palma, una delle cause principali della deforestazione nell'area asiatica. Insomma una situazione che sembrerebbe senza via d'uscita. Il Wwf crede però che ci siano "ancora speranze" e "confida nelle potenzialità del summit speciale che si terrà in Russia a settembre, in cui tutti gli stati interessati dalla presenza della tigre, le organizzazioni ambientaliste e istituzioni cruciali come la Banca Mondiale, si riuniranno per stilare un'ambiziosa agenda per salvare le tigri. "Un summit - sottolinea il gruppo ambientalista - che sarà decisivo, dopo che già alla prima conferenza ministeriale asiatica sulla Conservazione della tigre, tenutasi in Tailandia a fine gennaio, i 13 stati range della tigre lì riuniti si sono impegnati a raddoppiare il numero delle tigri presenti in natura entro il 2022.

LA TIGRE NELL'ASTROLOGIA CINESE
Il primo calendario lunare cinese ufficiale risale al 2637 a. C. quando l’Imperatore Huang Ti introdusse il primo ciclo del suo Zodiaco in occasione del 61° anno di regno. Il suo primo ministro , attingendo alla tradizione orale dell'astrologia cinese, ideò un ciclo completo di 60 anni, suddivisi in 5 sotto-cicli di 12 anni ciascuno. I 12 anni sono rappresentati dagli animali mentre i sottocicli di 5 anni dagli elementi.
Così, il 77° ciclo è iniziato il 5 febbraio 1924 e terminato il 1° febbraio 1984.
Secondo il calendario cinese, il 2010 è l'anno della Tigre.
La Tigre è il terzo segno dei 12 segni cinesi e rappresenta essenzialmente il coraggio. Gli antichi cinesi riverivano l'intrepida tigre come segno capace di proteggere la loro casa dai 3 più grandi pericoli che potessero incorrere: il fuoco, i ladri ed i fantasmi.
Chi nasce sotto il segno della Tigre è una persona che affascina grazie alla sua personalità; attiva, coraggiosa e sicura di sé. Questo segno rappresenta infatti la potenza, l'audacia e la passione. Solo i fallimenti di tipo professionale, o una critica da parte della persona amata, potrebbero generare nella persona della Tigre una reazione di profonda depressione. Questa reazione sarà però momentanea e durerà solo un tempo limitato; chi nasce sotto questo segno ha infatti un'ottima capacità di reazione ed in tempi brevi si riprende da qualsiasi dispiacere.
La Tigre ama le competizioni e difficilmente accetta di perdere una sfida; é leader per natura, ha una grande autostima e consapevolezza del suo valore.
La Tigre è intelligente, lungimirante e quasi sempre ha già attentamente calcolato la sua mossa prima di compierla... è un segno da non sottovalutare mai! Per noi occidentali per comprendere l’inizio dell’antico anno cinese dobbiamo verificare quando la prima luna nuova cade nel segno dell’Acquario. Da ciò si evince che l’anno della Tigre è prossimo ma non ancora in vigore.
Il 2010 sarà l’anno della Tigre di metallo e secondo i dettami dell’astrologia tradizionale dell’estremo Oriente sembra non essere un’annata confortante. Infatti, l’anno in questione ha degli artigli taglienti (elemento metallo) che generalmente influenzano l’andamento instabile della politica. Probabilmente un noto leader sarà coinvolto in un drammatico avvenimento che influirà negativamente sull’economia mondiale. Oltre alle tensioni internazionali, l’anno della Tigre sarà ricco di ardimenti, ogni cosa andrà agli estremi, nel bene e nel male. Il coraggio sembra essere la parola d’ordine per affrontare un anno instabile e turbolento come questo. Armatevi inoltre di tutto il vostro Humour attendendo che i fuochi si spengano da se. Particolarmente sfavoriti quanti hanno nella propria carta celeste la dominante dell’elemento legno.
Astrologia Cinese

Nell'astrologia cinese, gli astrologi, esaminano molti più elementi rispetto l'astrologia tradizionale che noi occidentali siamo abituati a convivere. Nell'astrologia cinese, oltre a descrivere ogni anno secondo il segno animale, inoltre vengono attribuiti uno dei cinque elementi di base che sono: il fuoco, la terra, il metallo, l'acqua e il legno. Nasce quindi uno studio più approfondito che diventa un ciclo di sessant'anni.

Nell'astrologia cinese ogni animale rappresenta ogni dodici anni ed è associato ogni volta ad un nuovo elemento.
L'astrologia cinese utilizza il mese, il giorno e l'ora di nascita per predire i cicli di vita delle persone. Numera ventotto costellazioni, calcola l'influenza di alcune stelle ed è costruita intorno a un insieme filosofico di corrispondenze che implica i pianeti di: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Annovera cinque stagioni che sono: estate , autunno, inverno, primavera e il periodo canicola. Cinque direzioni: nord, sud, est, oveste e centro. Calcola i cinque elementi.
Nell'astrologia cinese, il segno, è rappresentato da 12 animali che rapprensentano un anno e sono: anno del topo, del bufalo, della tigre, della lepre, del drago, del serpente, del cavallo, della capra, della scimmia, del gallo, del cane e del cinghiale.
LA STORIA
Le origini dell'astrologia cinese si perdono nel tempo antico. Nessuno sa dire esattamente quando nacque esattamente. Di certo si tramando' inizialmente sotto forma di tradizione orale e si diffuse sin dal 4000 AC.
Il periodo di massima diffusione fu certamente durante il regno illuminato dell'imperatore Fu Hsi (2953-2838 AC) e quello successivo di Shen Nung. La prima codifica scritta risale a Ta Nao, ministro dell'imperatore Huang Ti (nato nel 2704 AC), il cui regno inizio' nel 2697 ac. La formale inaugurazione dell'Astrologia Cinese avvenne durante la celebrazione del 61-mo anniversario del regno di Huang Ti. Successivamente il canone Astrologico fu utilizzato ampiamente in tutti gli affari di stato dell'impero cinese.
Il primo calendario lunare cinese ufficiale risale al 2637 a. C. quando l’Imperatore Huang Ti introdusse il primo ciclo del suo Zodiaco in occasione del 61° anno di regno. Il suo primo ministro , attingendo alla tradizione orale dell'astrologia cinese, ideò un ciclo completo di 60 anni, suddivisi in 5 sotto-cicli di 12 anni ciascuno. I 12 anni sono rappresentati dagli animali mentre i sottocicli di 5 anni dagli elementi.
Così, il 77° ciclo è iniziato il 5 febbraio 1924 e terminato il 1° febbraio 1984. Nel duemiladieci questo ciclo planetario della Tigre di Metallo corrisponde a Saturno in BIlancia e Giove in Pesci, lo stesso di 60 anni fa.
Oroscopo cinese e occidendale sono diversi, ma simili.
Mentre in astrologia occidentale ha fondamento sul periodo di 1 anno per 1 orbita intorno al sole con i 12 passaggi zodiacali, il cinese divide l’equatore in 12 regioni e da qui calcola i movimenti della luna, del sole, dei maggiori pianeti in relazione astrologica con nuove stelle o galassie mai scoperte. Ciclo dei sessanta anni è il tempo che Saturno impiega per orbitare due volte il sole. In questo periodo Giove orbita il sole cinque volte, cosi il ciclo può essere diviso astrologicamente in 12 anni, ciascuno rappresentante una completa rotazione dei 12 segni animali.

Durante il ciclo ognuno dei segni animali è combinato con gli elementi essenziali e primitivi:
LEGNO (in cinese: maschile CHIA, femminile Yi) dominato da Giove
FUOCO (m. PING. f. TING) dominato da Marte
TERRA [m. WU. f. CHI] dominato da Saturno
METALLO o ORO (m. KENG. f. HSIN) dominato da Venere
ACQUA (m. JEN, f. KUEI) dominato da Mercurio.

Il calendario cinese e' legato al sole per quanto riguarda l'anno mentre nei mesi segue il ciclo lunare. Questo significa che il primo giorno di ogni mese, per i cinesi , corrisponde al giorno di luna nuova.
Mentre il calendario occidentale (Gregoriano) pone al primo di Gennaio l'inizio di ogni anno regolandosi solo sul ciclo solare, il calendario cinese definisce in modo variabile l'inizio di ogni anno dipendendo questo da due
criteri: per prima cosa i cinesi pongono il primo giorno dell'anno all'inizio della primavera e non durante l'invesrno come noi occidentali. In secondo luogo e' essenziale che il primo giorno dell'anno cinese coincida con il primo giorno di luna nuova del nuovo anno.


La luna e il nascituro
Ai tempi di Confucio e di Lao-Tsu, nel 6 sec. a.c , i cinesi erano gia' impegnati sul tema della contraccezione e del sesso del nascituro.
Partorire un maschio o una femmina aveva un diverso significato astrale ma anche economico. Avere molti figli era un problema economico per chi viveva in poverta' cosi' sin da allora si studio' l'influsso dei cicli lunari sulla fertilita' femminile e sui cicli mestruali. Vista questa influenza e' logico ricercare nei cicli lunari i periodi di maggiore o minore fertilita' femminile. Solo negli ultimi decenni e' stata dimostrata scientificamente questa correlazione.
Anche le teorie millenarie cinesi sul legame "luna-sesso del nascituro" sono state confermate dalla scienza moderna. In funzione del ciclo lunare varia il grado di acidita' o di alcalinita' delle secrezioni vaginali. Al momento della fecondazione se predominano le secrezioni acide si favorira' il cromosoma X (quello femminile) delle cellule contenute nello sperma , al contrario se alkalina favorirà l'elemento Y, quello maschile.
Oroscopo cinese e occidendale a confronto
Mentre in astrologia occidentale ha fondamento sul periodo di 1 anno per 1 orbita intorno al sole con i 12 passaggi zodiacali, il cinese divide l’equatore in 12 regioni e da qui calcola i movimenti della luna, del sole, dei maggiori pianeti in relazione astrologica con nuove stelle o galassie mai scoperte. Ciclo dei sessanta anni è il tempo che Saturno impiega per orbitare due volte il sole. In questo periodo Giove orbita il sole cinque volte, cosi il ciclo può essere diviso astrologicamente in 12 anni, ciascuno rappresentante una completa rotazione dei 12 segni animali.


La tigre è un simbolismo molto presente in un grande scrittore e poeta del '900, Jorge Luis Borges:
" Ringraziare voglio il divino
labirinto degli effetti e delle cause
per la diversità delle creature
che compongono questo singolare universo,
per la ragione, che non cesserà di sognare
un qualche disegno del labirinto,
per il viso di Elena e la perseveranza di Ulisse,
per l’amore, che ci fa vedere gli altri
come li vede la divinità,
per il saldo diamante e l’acqua sciolta,
per l’algebra, palazzo dai precisi cristalli,
per le mistiche monete di Angelus Silesius,
per Schopenhauer,
che forse decifrò l’universo,
per lo splendore del fuoco
che nessun essere umano può guardare senza uno stupore antico,
per il mogano, il cedro e il sandalo,
per il pane e il sale,
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede,
per certe vigilie e giornate del 1955,
per i duri mandriani che nella pianura
aizzano le bestie e l’alba,
per il mattino a Montevideo,
per l’arte dell’amicizia,
per l’ultima giornata di Socrate,
per le parole che in un crepuscolo furono dette
da una croce all’altra.
per quel sogno dell’Islam che abbracciò
mille notti e una notte,
per quell’altro sogno dell’inferno,
della torre del fuoco che purifica,
e delle sfere gloriose,
per Swedenborg,
che conversava con gli angeli per le strade di Londra,
per i fiumi segreti e immemorabili
che convergono in me,
per la lingua che, secoli fa, parlai nella Northumbria,
per la spada e Tarpa dei sassoni,
per il mare, che è un deserto risplendente
e una cifra di cose che non sappiamo,
per la musica verbale dell’Inghilterra,
per la musica verbale della Germania,
per l’oro, che sfolgora nei versi,
per l’epico inverno,
per il nome di un libro che non ho letto: Gesta Dei per Francos
per Verlaine, innocente come gli uccelli,
per il prisma di cristallo e il peso d’ottone,
per le strisce della tigre,
per le alte torri di San Francisco e dell’isola di Manhattan
per il mattino nel Texas,
per quel sivigliano che stese l’Epistola Morale
e il cui nome, come egli avrebbe preferito, ignoriamo,
per Seneca e Lucano, di Cordova,
che prima dello spagnolo scrissero
tutta la letteratura spagnola,
per il geometrico e bizzarro gioco degli scacchi,
per la tartaruga di Zenone e la mappa di Royce,
per l’odore medicinale degli eucalipti,
per il linguaggio, che può simulare la sapienza,
per l’oblio, che annulla o modifica il passato,
per la consuetudine,
che ci ripete e ci conferma come uno specchio,
per il mattino, che ci procura l’illusione di un principio
per la notte, le sue tenebre e la sua astronomia,
per il coraggio e la felicità degli altri,
per la patria, sentita nei gelsomini
o in una vecchia spada,
per Whitman e Francesco d’Assisi, che scrissero già questa poesia,
per il fatto che questa poesia è inesauribile
e si confonde con la somma delle creature
e non arriverà mai all’ultimo verso
e cambia secondo gli uomini,
per Frances Haslam, che chiese perdono ai suoi figli
perché moriva così lentamente,
per i minuti che precedono il sonno,
per il sonno e la morte,
per due tesori occulti,
per gli intimi doni che non elenco,
per la musica, misteriosa forma del tempo.