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domenica 29 novembre 2009

Il cielo stellato dentro di noi


La maggior parte delle persone che si rivolgono all'astrologia sono di sesso femminile..ma la maggior parte degli studiosi di astrologia sono uomini.
E' cominciato tutto così, dalle questioni matematiche (Pitagora) geografico-astronomiche (Tolomeo), e simboliche (Ovidio, Omero) . Il cielo stellato dentro di noi interessa da sempre le donne, ma viene studiato dagli uomini. Non che non ci siano valide donne che si occupano di astrologia, una per tutte, Liz Greene, ma rimangono pur sempre una minoranza. Quale può essere il motivo? Il diverso approccio. Parlando di karma anche qui esiste un karma al maschile e al femminile? Sembra proprio di si. L'alternanza maschile femminile è relativo ai livelli di coscienza, l'essere umano pare proprio inevitabilmente condizionato dai due lobi frontali, destro e sinistro, e dal cervello frontale e rettiliano, quest'ultimo residenza del piacere della rabbia rappresentata dal pianeta Merte, e dove risiede l'amigdala (cervelletto). Lo scorrere dell'energia tra questi quattro quadranti crea una tonalità di fondo, maschile o femminile. Però non impedisce nulla a tutte le combinazioni che la fantasia può immaginare cosicchè l'astrologia parte dal presupposto che se gli ingredienti sono due, i modi di mescolarli son dieci o centomila. Nessuno è uomo o donna al cento per cento. Scrive una lettrice di un altro blog-amico sulla questione maschile e femminile, sull'argomento della "donna che balla coi lupi". Una donna dopo aver letto l'ennesimo libro sul collettivo femminile, credo si chiami "Donne Selvatiche" ne è rimasta folgorata, tanto da scrivere proprio queste parole, dirette però ad una audience femminile:


Esperienze di Donna Selvatica

«In fondo ho sempre creduto di essere una selvatica. Se nel nome c’è il destino… Non donna selvatica, ma maschio e femmina, come le dee cacciatrici, le amazzoni, le valchirie: corazza di uomo che racchiude un sesso di donna.
Non si deve dar credito alle prime impressioni: la selvatica può mostrarsi sotto mentite spoglie. Può essere sofisticata nel vestire; avere sempre lo smalto sulle unghie e i tacchi alti; essere istruita e praticare una professione, che richiede elevate capacità adattive. Ma i suoi cicli emotivi sono scanditi dalle fasi della luna. Quando è calante si riposa, se è nuova concepisce, quando cresce si eccita e si irrita se non trova la giusta groppa da cavalcare; se è piena crede di doversi accoppiare con i lupi. La domenica abbandona la macchina sul ciglio di una strada e, sola, si inoltra nei boschi, trasalendo di paura a ogni soffio di vento, fantasticando di incontri con improbabili cinghiali. Cacciata da una voce che le comanda di proseguire, si ferma infine nel folto della vegetazione e ascolta…
La selvatica sceglie il suo maschio all’olfatto, come il segugio fiuta la selvaggina seguendola lungo qualunque pista. Le altre si dedicano allo sport di trovare l’uomo giusto, quello con cui “costruire”. La selvatica è inorridita dalla parola. Cercando il maschio selvatico, mai tradita dal suo istinto, con sicurezza lo identifica, a volte sotto le scomode spoglie di un amico di famiglia ammogliato, piuttosto che di un medico settantenne. La selvatica non sente ragione: trascinata da una sensualità che le sta sempre davanti e non riesce ad ammansire mai, si allontana lungo sentieri scoscesi, dove, sotto ripari improvvisati, consuma con trionfo i propri accoppiamenti. Ma, ahimè, non è più tempo di generare in una tana di frasche. Sembra che serva un fidanzato con cui condividere progetti, verificare compatibilità prima del grande passo, che comporterà ovviamente allestimenti domestici, con tanto di mutuo, lista nozze, mobilia comprata a rate o regalata dai parenti, elettrodomestici di ultima generazione.
La selvatica nel frattempo è rimasta nella foresta: l’odore di pioggia che si porta dietro la rende irresistibile ai maschi, che passeggiano dando la mano alle loro compagne sotto i portici il sabato pomeriggio o seguendole mansueti dietro un carrello nel centro commerciale.
La selvatica effettivamente esercita un’attrazione maledetta. Il maschio che si era dimenticato di esserlo, se lo ricorderà sotto lo sguardo cupo della selvatica. Incalzato dal suo effetto eccitante, vorrà cimentarsi: la selvatica è sempre circondata da maschi che tentano di coprirla. Anche nelle situazioni più neutre, sente il loro ansito salire e incresparsi. Se fugge, avverte il loro fiato sul collo. Ma, nella foresta, i suoi maschi, quando inizia a piovere, si accorgeranno che è più comoda e protegge meglio dall’acqua la casa in muratura, che hanno comprato col mutuo e che la selvatica non riuscirà mai a costruire. Così la selvatica è sempre sola. Non potendo procreare impazzisce. Si mette a correre così forte, che rompe tutto quello in cui inciampa. Naturalmente ha un sacco di ferite alle gambe. E finalmente trova una scatola di calmanti.
La selvatica è depressa.
La selvatica è combattente, ma alla lunga si stanca di viaggi di lavoro, ansiose ricerche di parcheggio, telepass, leasing, detrazioni fiscali, benefits e provvigioni. Così si abbuffa di libri di guerra, che almeno le parlino della vita e della morte. Ha paura dei film di genere thriller, ma conosce tutto sui crimini contro l’umanità. Legge con avidità le biografie dei coadiutori di Hitler o dei dittatori che hanno funestato la vita ai popoli. Il suo tema non può essere inferiore all’odissea della storia umana.
E’ inutile dire che questa selvatica si sente un po’ costretta nella quotidianità lavorativa e, in generale, vive in modo molto faticoso. Il suo spirito selvatico è una maledizione che si porta dietro, che la inorgoglisce, ma che volentieri darebbe via. Talora ha l’impressione che l’unica cosa che le riesca facilmente sia abbinare il colore dello smalto a quello del rossetto." (Gli eventuali errori grammatica e sintassi sono da attribuirsi all'autrice, in quanto ho usato il copia-incolla).

Il femminile che confonde spontaneità con altre cose, ad esempio comportementi discutibili che alcuni chiamerebbero da assatanata... E' ovvio che in queste situazioni sarebbe utile entrare in contatto più profondo di se stessi, con il proprio lato "maschile-solare", e chiedergli anche di smetterla di schiacciare così prepotentemente quello femminile.

Spesso il percorso di autoconsapevolezza viene da noi indicato da uno schemino in sette tappe:

primo scalino: primo chakra pianeta Saturno:UOMO PRIMITIVO.PUO' ESSERE ANCHE RICCHISSIMO,E' UNA PERSONA CHE NON VA OLTRE I BISOGNI MATERIALI,SCHIAVA DEL FISICO,RISPONDE SOLO AGLI ISTINTI ANIMALI,NON USA LE EMOZIONI,HA UNA MENTE GREZZA,HA UNA COSCIENZA COLLETTIVA E NON INDIVIDUALE.

secondo scalino: secondo chakra pianeta Marte: DONNA O UOMO COMUNE,USA UN PO' LE EMOZIONIE IL PENSIERO,MA SUBISCE TANTO I CONDIZIONAMENTI AMBIENTALI E SOCIALI.E' COLUI CHE SI PREOCCUPA DI COSA DICE LA GENTE,FATICA A FARSI OPINIONI PROPRIE,NON SI PONE PERCHE' SUL SIGNIFICATO DELLA VITA,E' LEGATO AI BENI MATERIALI,AGLI STATUS SYMBOL DAI QUALI TRAE UNA FALSA SICUREZZA,VIVE SOLO PER SE STESSO E I SUOI RISTRETTI AFFETTI.

terzo scalino:terzo chakra pianeta Sole : UOMO DI IDEALI.INCOMINCIA A VOLGERE LO SGUARDO UN PO' PIU' IN ALTO,OLTRE IL PROPRIO NASO.HA UN IDEALE PER IL QUALE LOTTARE,PER CUI IMPIEGA ENERGIE CHE EGLI RITIENE A VANTAGGIO DELLA SUA CAUSA E NEL BENE COMUNE.
L'IDEALE NON E' DETTO CHE SIA GIUSTO PERCHE' L'UOMO DI IDEALI HA ANCORA UN PENSIERO INDIVIDUALISTA. GIUSTO O SBAGLIATO,COMBATTE PER UN SUO IDEALE.

quarto scalino quarto chakra pianeta Venere: :DONNA O UOMO ASPIRANTE SPIRITUALE. VERO SALTO DI QUALITA'.L'UOMO SI PONE LA DOMANDA CHI SONO, DOVE VADO, CHI MI HA CREATO? COMINCIA A RICERCARE RISPOSTE NON AL DI FUORI MA DENTRO DI SE. HA LA CONSAPEVOLEZZA DI SE,MENO LEGATO AL MATERIALISMO.E' LO STADIO DEI SENTIERI DI PROVA,E' FACILE AVERE UN PERIODO TRAVAGLIATO,UN MUTAMENTO UNA MALATTIA CHE PORTANO MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA AL SENSO DELLA VITA.
VI E' DURA LOTTA TRA L'ASPIRAZIONE VERSO L'ALTO E LA PERSONALITA' MA E' ENTUSIASMANTE, PERCHE' ALLA FINE SI ARRIVA A CAPIRE LA PROPRIA FORZA INTERIORE.

quinto scalino, quinto chakra pianeta Mercurio: :UOMO, DISCEPOLO SI INCONTRA CIN IL PROPRIO MAESTRO INTERIORE,SI ARRIVA AL CONTATTO CON LA PARTE PIU' REMOTA DI NOI STESSI, QUELLA PARTE DIVINA O SCINTILLA, CHE TUTTI ABBIAMO.

sesto scalino sesto chakra pianeta Giove:DONNA INIZIATO. AMPLIAMENTO DELLA PROPRIA COSCIENZA ATTRAVERSO PROVE E CI SI METTE AL SERVIZIO DELLA UMANITA' (segno dei Pesci).

settimo scalino:settimo chakra pianeta Luna: MAESTRO. SI ARRIVA ALL'ILLUMINAZIONE,CI S SVINCOLA DALLA MATERIA E DAL MASCHILE O FEMMINILE. DIFFICILE ARRIVARE A QUESTO LIVELLO, RISERVATO AI GRANDI LEADER SPIRITUALI DEL PASSATO .

Energia maschile ed energia femminile quindi ma da dove viene questa necessità femminile della seduzione e quella maschile della conquista? Viene dalla madre terra e da Ananke.


In che modo un'energia eterica (femminile) può dominare un'energia fisica (maschile) sul piano fisico è evidente in tutte le mitologie antiche che confermano che Dio,l'immagine di Dio nella mente umana, è nata, necessariamente, donna.

ANANKE LUGUBRE E FATALE
Cos'è necessità ? In greco viene detta Ananke, da cui deriva etimologicamente la nostra angoscia.
Quindi l'ineluttabile, l'inchiodamento alla croce, l'impossibilità di trovare altre strade, il percepire la struttura della vita nella sua essenza. Ananke, come già indicato in un mio post sul Karma, sembra derivare da una radice semitica basata su tre consonanti: hnk. Da questa si diramano molte parole antiche che hanno tutte il significato di gola, abbraccio, anello, strangolamento, non ultima la parola inglese nek (collo). Ovvero una strettoia inevitabile, alla quale è impossibile sfuggire.
In Grecia, Ananke, la necessità che tutto sovrasta, anche l'Olimpo e i suoi dei, non ebbe mai un volto, quindi può avere qualunque volto, o “facie”. Un solo tempio le era dedicato, ma era tradizione non entrarvi. Infatti nulla si può chiedere a colei che non dà ascolto. Ananke lugubre e solitaria.
La differenza tra dei e uomini stava nel rapporto con Ananke: gli dei la subivano e la usavano, gli uomini la subivano soltanto. Gli dei greci decisero di non pensare troppo ad Ananke e invece del nodo di necessità preferirono dedicarsi al bacio di Eros. Alla circolarità di un cappio preferirono quella di una bocca. Eros comandava, ma si sapeva che era un inganno:
Se la cieca Necessità era il principio, Eros è sempre stato più piacevole, preferito dagli esseri umani.
In Grecia molti dubitarono degli dei, nessuno ha mai posto in discussione la rete invisibile di Ananke, più potente degli dei. Ananke si congiungeva con Cronos, il Tempo, come per sottolineare che Tempo e Necessità pongono un limite alle nostre azioni e al nostro modificare e modificarci. Dunque c'è il limite, e questo tutti lo sentiamo, nel momento della verità e della sincerità.
E' sufficiente pensare alle carestie o a certe epidemie, ai terremoti, agli Tsunami e a tuti quegli eventi che sfuggono al controllo umano. Sul lato pratico Ananke è stata indebolita, ma è sul piano simbolico nulla è cambiato, il suo potere invincibile continua a dettare legge. Esiste una necessità che non è invariata con la storia, basti pensare alla morte, di fronte alla quale ogni nostra velleità di essere come dei, eterni, rimane muta, ma esistono anche finte necessità che mutano col tempo e con i singoli individui.
Se le necessità dei nostri avi erano più legate alla sopravvivenza bilogica, ora noi, con la pancia piena, ci costruiamo piccole necessità che crediamo parenti di Ananke, ma che sono soltanto zavorra per rimanere coi piedi per terra, sia in senso positivo che negativo. Quando allora Ananke diventa angoscia, possiamo distinguere tra Necessità invariata nei tempi e inevitabilmente aggrovigliata con l'esistere e piccola e falsa necessità generata dall'io. Per quest'ultima lo spirito di Mercurio, la capacità di comprensione, diventa vento benefico che spazza via ogni struttura pesante, composta da pregiudizi, consuetudini, pigrizie, rigidità. L'autoironia è il patrimonio di Mercurio .Se riesco a ridere di mes stesso, della mia immagine legata a qualche contingenza concreta che in quel momento sembra rappresentare il mondo, ma mi rendo conto che “tutto è vanità” allora vince Mercurio. Riesco ad accogliere anche il contrario, e l'inganno del mondo con i suoi giochi mancini diventa sopportabile, anzi, divertente.
Quando Mercurio, con qualche falsità o raggiro, tenta di contrastare Ananke, l'immutabile nei tempi, allora diventa pesante inopportuno, come un pazzo che recita davanti ad una platea vuota.

Tutto cambia, tutto muta, tutto si trasforma, quindi tradisce. Ma tradire deriva da trans e do, ovvero un atto di passaggio da un qualcosa a qualcosa d' altro, come una traduzione o, meglio, una trasformazione. Dunque la vita non tradisce mai o, se preferite, tradisce sempre, perché il messaggero Mercurio, la percezione, passa attraverso ogni cosa in uno stato di non equilibrio, di continua trasformazione. Sta a noi, ed al nostro lavoro interiore, godere di questo divertimento o irrigidirci in finte necessità come quelle che si intuiscono nello scritto di Selvaggia, riportato sopra. .

venerdì 20 novembre 2009

OSSIMORO


L’hanno scorso per Capodanno una mia affezionata cliente mi inviò un messaggio augurandomi, tra il serio ed il faceto, un anno pieno di meravigliosi orgasmi!
La cosa non mi sorprese affatto, conoscendo questa persona, una fascinosa trentenne, ed il suo Tema Natale con forti valori astrologici nel segno dello Scorpione.
Alcune considerazioni proprio dal punto di vista dello Scorpione sono che la vita è una serie di interminabile di orgasmi, dalla nascita, che coincide il liberarsi dell’utero, l’uscire dalla prigione ristretta della vita parassitaria quanto idilliaca della lunghissima fase prenatale, proiettati nel mondo freddo ed ostile, insicuri, preoccupati, ma liberi, Il primo orgasmo è il primo respiro del mondo nel neonato, sarà intervallato poi da un certo numero di esperienze sessuali, per finire nell’orgasmo finale, quello della morte. I francesi infatti chiamano l’orgasmo la petite mort, per differenziarla dalla grand mort, quella vera e finale. . In realtà lo Scorpione controlla tutti gli stati alterati della coscienza, per dirla con Aldous Huxley, è la porta che apre la coscienza, l’attraversando nuovi mondi e nuove esperienze.
In astrologia lo Scorpione, Marte e Plutone con l’VIIIa casa, per la maggioranza degli astrologi ha il significato di sesso, soldi e potere, opposto al venusiano Toro, materialista, pacioso ed imperturbabile, con la sua Venere e la seconda casa chè più erotico e sensuale, che sessuale.
E il primo asse fisso dell’esperienza umana, in qualche modo tutti lo attraversano, chi più o chi meno. I fisiologi distinguono varie fasi dell’orgasmo L'insieme dei fenomeni fisici e psichici che avvengono nel corpo umano in seguito ad uno stimolo erotico viene definito "ciclo di risposta sessuale" e comprende 4 fasi: eccitamento plateau orgasmo risoluzione. Lo stesso principio viene usato in tutte le grandi opere d’arte, in musica specialmente, (cfr. “Il Bolero di Ravel”, tipica opera scorpionica http://www.youtube.com/watch?v=3-4J5j74VPw)

Lo Scorpione è anche il filo sottilissimo che lega amore, morte e sacro e si esprime attraverso ossimori. Questa parola è un lemma affascinante, sin dall’etimologìa, tradizionalmente riferita all’incontro fra oxýs e morós (gr. ‘acuto’ + ‘stupido’), ma anche (o)sykon e móron, vale a dire ‘fico’ + ‘mora’, cibarie del mondo vegetale, quanto mai fra loro dissimili.
L'ossimoroso Scorpione i francesi lo chiamano "alleanza di parole", ma è un'alleanza,tra nemici, perché si tratta di termini contrari, artificiosamente uniti per ottenere un particolare effetto narrativo. Esempio:
Lucida Follia (dai giornali)
il "silenzio eloquente" dell'imputato dopo la lettura dei capi d'accusa;
il "muto dialogare" degli sguardi di due innamorati;
"ghiaccio bollente" detto dell'attrice Anita Ekberg.

Insomma l'ossimoro, pur di ottenere un effetto d'arte, calpesta quel fondamentale principio della
logica, per il quale una cosa non può essere eguale al suo contrario. È certamente la più folle delle figure retoriche. Non per nulla, secondo alcuni etimologisti, vorrebbe dire (solita derivazio dal greco) "acutamente pazzo". E lo stesso vale per il piacere che dà la morte…un altro ossimoro.
L’orgasmo, La petite mort, è una metafora per per la realizzazione, completezza e consapevolezza. I fisiologi l’hanno studiato arrivando a differenziare l'orgasmo, maschile e femminile, ma più in generale, si può fare riferimento alla liberazione spirituale che viene fornito con l'orgasmo, o un breve periodo di malinconia o di trascendenza, a causa delle spese della forza "vitale". Critico letterario Roland Barthes ha parlato di La Petite mort come l'obiettivo principale di lettura della letteratura. Ha utilizzato metaforicamente il concetto per descrivere anche la sensazione che dovrebbe ottenere quando ci si imbatte in ogni grande letteratura.

I primi studiosi che hanno compiuto uno studio sistematico sulla fisiologia della risposta sessuale sono stati Williams H. Masters (ginecologo) e Virginia E. Johnson (psicologa) nella Washington University School of Medicine a partire dal 1954.

Ma non si sono occupati di ciò che sta a monte: il desiderio sessuale che appartiene appunto al segno del Toro ed il pianeta Venere.


Se l’insieme dei fenomeni fisici e psichici che avvengono nel corpo umano in seguito ad uno stimolo erotico viene definito "ciclo di risposta sessuale", questo non ha nulla a che vedere con l'amore spirituale, l’edonismo e l’erotismo, anzi forse sarebbe meglio a volte che le due cose viaggiassero , come succede in Astrologia per il Toro e lo Scorpione, forze contrarie ed opposte, alla massima distanza od opposizione. Scrive Giovan Battista Marino sull’amore:
" Volontaria follia, piacevol male, stanco riposo, utilità nocente, disperato sperar, morir vitale, temerario dolor, riso dolente: un vetro duro, un adamante frale, un'arsura gelata, un gelo ardente, di discordie concordi abisso eterno, paradiso infernal, celeste inferno."

mercoledì 18 novembre 2009


L’ACQUA E LA SCIENZA DEI MOSTRI
Altro capitolo della Teratologia, o scienza dei mostri.
Nel numero di Ottobre 2009 della rivista Science alcuni scienziati affermano che se la Groenlandia perde quest’anno con lo lo scioglimento dei ghiacci qualcosa come 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio (vero) per via del surriscaldamento della Terra, il corrispondente aumento del livello dei mari sarà di circa di 0,46 millimetri l’anno (probabile). Non 0.35 o 0.47 ma proprio di 0.46 millimetri. Gli scienziati con questa previsione sono quindi alquanto preoccupati per l’acqua.

L'acqua– Fonte di vita-
In generale però la quantità di acqua sul nostro pianeta rimane la stessa e muta di stato attraverso il ciclo che la trasforma in liquido, vapore, ghiaccio. L’acqua evapora per effetto del calore dei raggi del sole; forma le nuvole e ricade nuovamente sulla terra sotto forma di pioggia o neve; per vie sotterranee o seguendo il corso dei fiumi scorre verso i mari e riprende il suo ciclo.
Il 97,5% dell’acqua presente sul nostro pianeta è salata. Solo il 2,5% dell’acqua è dolce e si trova, per la maggior parte, sottoterra. È poi da notare che l’irrisoria quantità localizzata in fiumi e laghi, e quindi potenzialmente disponibile, è distribuita in modo ineguale sulla superficie terrestre, infatti la maggior parte di essa è concentrato in alcuni bacini: in Siberia, nella regione dei Grandi Laghi in Nord America, nei laghi Tanganika, Vittoria e Malawi in Africa, mentre il 27% è costituita dai cinque più grandi sistemi fluviali: il Rio delle Amazzoni, il Gange con il Bramaputra, il Congo, lo Yangtze e l’Orinoco.

-Il messagio astrologico-
Nettuno, Re dell'Umidità che si nasconde sotto la Terra, controlla tutti questi fenomeni, per lui le parole chiave sono:
Inganno
Delusione
Diniego
Sogni
Diffusione
Dissoluzione
Farmaci
Droghe
Liquidi e Alcool e in una parola sola: Dramma.

Nettuno appare molto presto in Mitologia, per i Babilonesi si chiama Ishktur, ed è sempre il Dio del Mare che governa il Regno dei Pesci, il XIImo, ultimo e drammatico passaggio.
Questa spiegazione astrologica, che descrive per il principio di analogia o della non contraddizione, è anche sinonimo della galassia dei sogni. Il suo simbolo, il tridente, il marchio della fantasia, delle credenze più profonde e quindi, della religione, dell'arte e la poesia. Non c’è contraddizione che valga nel mondo sublunare di Nettuno.
Diventa poi Teratologia, ovvero la scienza dei Mostri.

SETTE SORELLE OGGI
La storica locuzione "Sette Sorelle" come il neologismo "Cinque sorelle", fu inventata da Enrico Mattei riferendoosi allo strapotere delle aziende petrolifere a metà del secolo scorso; (http://it.wikipedia.org/wiki/Sette_sorelle) Di per sé è locuzione neutra avendo mero significato designatorio. Tuttavia in relazione alle ideologie ed all'impatto mediatico, la prima di fatto ebbe, nella lingua italiana nei decenni successivi, e dopo la morte di Mattei, carattere "spregiativo".
Le Sette sorelle che Mattei osò sfidare, monopolizzarono dagli anni venti il ciclo del petrolio (produzione e commercializzazione dei derivati), godendo di egemonia politica ed economica nei paesi del Terzo Mondo e del pieno sostegno del governo americano.
Le sette sorelle oggi, legate dal principio dell’omertà mafiosa, sono La Finanza, La Politica, La Giustizia, La Sanità, La Scienza, LA Religione, e La Televisione (il popolo mediatico). Tutte interagiscono tra di loro in un giochino mortale da cui l’uomo comune, la Gente od il Popolo, la stragrande maggioranza dei 6.7 miliardi di persone che calcano questa Terra, vengono escluse, stritolate, soggiogate. Il motivo? Sono solo gli spettatori del giochino, che ne vivono le conseguenze sulla propria pelle.

Ad ogni buon conto Nettuno-Sette Sorelle, ( Il relativo pianeta fu scoperto solo nel 1849, un po’ l’inizio del’Era Moderna) , entra in funzione con le sue frequenze superiori quando ascoltiamo una buona musica, leggiamo un coinvolgente romanzo, guardiamo un film, o vogliamo svagarci, uscire dall'ordinario, entrare in trance, o sognare ad occhi aperti, e anche quando purtroppo siamo vittime di droghe ed intossicazioni. Come ottava superiore della fase Luna, la coscienza prenatale, riflette come luce secondaria, mantiene i ricordi del passato, l'infanzia, l'indistinto nebuloso mondo della fantasia umana, moltiplicato per tutte le menti che sono in quel momento in sintonia con tutte queste cose. E' quindi la telepatia, preveggenza, ipnotismo collettivo, rappresenta i piani astrali superiori, le idee che fanno muovere come automi le masse, la televisione, ideali come integralismo, capitalismo o comunismo, consumismo, fondamentalismo etc. etc..
Nettuno in Acquario, in transito che va all'98 al 2012, è nella frequenza Uraniana quindi allegorico, impossibile ed anarchico, il suo contribuito nell'ultimo decennio è stato di cambiare radicalmente e tragicamente il modo di pensare degli uomini, in un modo che è di per seè sotterraneo e nascosto, ma fortunatamente è anche vicino alla sua fine, già in una fase di transizione. Fino al 2012, quando entrerà in Pesci e Urano a sua volta in Ariete. Le credenze in questo periodo non sono libere. La gente sarà sempre portata credere a ciò che vuole credere, ma non si accorge oggi di essere pilotata dalle onde di Nettuno. Se qualcosa è vero o meno, per l'umanità soggiogata, raramente fa la differenza, di solito è l'ultimo criterio con cui con cui si può valutare, per la maggior parte delle persone, la "realtà" vera delle cose. Nettuno in Acquario, infatti nasconde la vera reltà delle cose sotto una fitta rete di false notizie, od un velo di realtà virtuali, e ha creato nel corso di questo ultimo ventennio molte realtà inventate a tavolino, virtuali ed alternative. Il mondo non è in crisi. Le crisi vengono create appositamente dai leader politici ed economici, per aumentare il loro potere ed i loro lauti guadagni. Il mondo ha abbastanza risorse ricchezze per soddisfare tutti gli uomini, se fosse vigente un principio di uguaglianza, giustizia sociale, di condivisione. Ma gli uomini non sono tutti uguali, dice Nettuno, ce ne sono alcuni che sono più uguali degli altri.

Tuttavia, da quando Nettuno è entrato Acquario gennaio 29, 1998, il mondo moderno con esso entrò in una fase di manipolazione di massa, oggi al suo picco, davvero impressionante e mistificatorio, basandosi sulla perpetuazione delle menzogne e delle frodi sul grande pubblico.

Al proposito è interessante l’articolo sull’elemento più economico prezioso e indispensabile sul pianeta:
Festa Della Grande Madre Acqua”
La sincronicità dell’acqua che cura
(articolo presente sul sito liberamente ed econatura
e pubblicato su “DOSSIER AMBIENTE E SALUTE n 19 Gennaio-Aprile 2004)

http://www.sincroterapia.it/Articoli/La_grande_madre_acqua.html

domenica 15 novembre 2009

LO STRESS: UNA REALTA' PER LA VITA




Negli anni trenta il Dr. Hans Seyle dell'Università del Canada studiava le reazioni fisiologiche dell'uomo sottoposto a gravi scompensi, ed elaborava una sua teoria che oggi è conosciuta sotto il nome di "STRESS". Cosa è cambiato da allora? La lista di eventi stressanti da lui elaborata, e riportata più sotto nel post, potrebbe essere oggi rivista alla luce dei cambi. Da un lato però la sua teoria è ormai universalmente accettata. Lo stress elevato per lunghi periodi conduce a malattia.
Il Dr. Seyle è stato un visionario in grado di prevedere che lo stress sarebbe diventato uno dei mali fondamentali della società moderna. Lo stress uccide. Non direttamente ma come concausa di gravi malattie, cardiache, ipertensioni, vascolari, tumori, abbassamento delle difese immunitarie, etc.etc. Se negli anni '30 questi concetti venivano solo abbozzati, oggi le ricerche scientifiche ne dimostrano la indiscussa validità. Quindi lo stress ed i suoi effetti arriva con la modernità.

All'origine l'uomo viveva l'età di Saturno – Saturnus in latino – era la divinità romana dell'agricoltura. Nell'antichità classica era identificato con la divinità greca Crono. Secondo i poeti latini, Crono, identificato appunto con Saturno, sconfitto da suo figlio Zeus, si rifugiò nel Lazio (originariamente detto Saturnia, terra di Saturno), e quella fu per gli abitanti, che da lui si chiamarono gente saturnia, l’età dell’oro. Saturnia, fondata sulla natura, l'agricoltura, il convivere pacifico. Età dell’oro (arcaismo per d’oro) o età aurea, dal latino aetas aurea. Rappresenta, secondo la mitologia classica, un periodo di immensa e perpetua felicità, il paradiso originario dell’uomo. Nel poema Le opere e i giorni di Esiodo (metà del secolo VIII a. C.) si trova la prima formulazione coerente delle quattro età mitiche, contraddistinte dal nome di un metallo (oro, argento, bronzo, ferro) e poste in ordine decrescente di perfezione: "Un’aurea stirpe di uomini mortali crearono nei primissimi tempi gli immortali che hanno la dimora sull’Olimpo. Essi vissero ai tempi di Crono, quando regnava nel cielo; come dèi passavan la vita con l’animo sgombro da angosce, lontani, fuori dalle fatiche e dalla miseria; né la misera vecchiaia incombeva su loro [...] tutte le cose belle essi avevano" (Esiodo, Le opere e i giorni, vv. 109 sgg.).
La concezione di una felicità primitiva, simboleggiata non più da una razza d’oro ma da un’età d’oro (aurea aetas) dell’umanità, è espressa nelle Metamorfosi di Ovidio: "Aurea prima sata est aetas, quae vindice nullo, sponte sua, sine lege fidem rectumque colebat" ("Fiorì per prima l’età dell’oro; spontaneamente, senza bisogno di giustizieri, senza bisogno di leggi, si onoravano la lealtà e la rettitudine"; Ovidio, Metamorfosi, I 89-90).
Più spesso nella letteratura greco-latina le quattro età mitiche si riducono a due, in netta opposizione: l’età di Crono (o Saturno) e quella di Zeus (o Giove). Al tema è strettamente connesso anche il motivo del tempo ciclico, con il conseguente ritorno di un’età dell’oro. Ma oggi viviamo nel massimo dell'Eta' di Giove, quella dell'espansione dell'evoluzione. Curioso ii fatto che è gli antichi pensavano che Giove governasse il bronzo o rame, metallo che è miglior conduttore, e di fatto è il metallo della "conduzione", quindi dell'elettricità, che contraddistingue tutte le forme di comunicazione della nostra epoca.

D'altronde lo stress è una componente naturale dell'esistenza. E' dovunque, non possiamo evitarlo, né sarebbe bene farlo, se potessimo. Una donna che partorisce e suo figlio neonato si trovano in una situazione di notevole stress. Un ragazzo al suo terribile primo giorno di scuola, e uno studente che si prepara per un esame importante provano forte stress. Una trapezista che si concentra prima di eseguire un salto mortale, così come un artista che sta dipingendo la sua opera somma, sono sotto stress.
Un dirigente continuamente assillato dai problemi di lavoro quando è in casa, o dai problemi domestici quando è in ufficio, soffre anch'egli di stress. Un medico che passa la giornata a visitare pazienti e a ricevere chiamate di malati la notte è sottoposto a stress: e grave è lo stress di cui soffrono anche i suoi pazienti, che si battono per guarire.

Stress, eustress e distress
Nessuno può sottrarsi allo stress, in quanto eliminarlo equivarrebbe ad eliminare la vita stessa. A stimoli stressanti ci troviamo di fronte innumerevoli volte ogni giorno. La definizione tecnica di "stress" implica la reazione dell'organismo a qualunque esigenza. Lo stress è essenziale nella nostra vita quotidiana, ne è addirittura il "sale". Esso è una forza che spinge ogni uomo, ogni donna, ogni bambino, verso la creazione nelle arti, verso il successo negli sport e nelle scienze, verso l'affermazione sul lavoro, e praticamente in qualsiasi campo dell'attività umana.
Un successo artistico, un trionfo atletico, un'operazione commerciale condotta a buon termine, la vincita di una lotteria: tutto ciò-costituisce stress quanto mai gradevole e stimolante, e prende anche il nome di "eustress". Tuttavia lo stress può anche essere assai sgradevole e~penoso. Le perdite finanziarie gravi, uno sforzo fisico sfiancante, la morte di un familiare e anche la stessa paura possono essere gravemente stressanti, in quanto impongono all'organismo di operare in condizioni inusitate.

Il "distress" (per l'astrologo, Marte, Saturno ed Urano) naturalmente, è l'opposto dell'eustress (Sole, Venere e Giove).

Nella nostra società attuale, lo stress costituisce una componente naturale dell'esistenza. In qualunque città, per piccola che sia, si verificano molteplici situazioni di stress nel corso delle 24 ore della giornata.

In poche parole, lo stress è una condizione fisiologica che può presentarsi quando ci si trova di fronte ad una situazione minacciosa o imprevista. Lo stress è spesso considerato causa di forme patologiche, ma è tuttavia essenziale alla salute. Dal modo con cui lo si affronta dipendono le conseguenze che ne derivano.
Il primo passo per curare lo stress è di stabilire il proprio livello di stress. La gente si differenzia per la quantità e il tipo di impegno che ritiene valga la pena di esplicare per soddisfare alle necessità della vita giornaliera e per assicurare sicurezza e felicità nel futuro. In questo senso, tutti siamo influenzati dalle predisposizioni ereditarie e da quelle che sono le aspettative della nostra società. Solo attraverso un'autoanalisi pianificata ci è possibile stabilire ciò che effettivamente vogliamo. Molti soffrono per tutta la vita perché sono eccessivamente conservatori, e temono che un mutamento arrischiato possa sovvertire consuetudini e tradizioni da cui è assai difficile staccarsi.
Tutti rispondiamo in modo diverso alle esigenze generali, a seconda degli elementi che ci condizionano. Tuttavia, in complesso, ognuno di noi tende a reagire in modo particolare con determinati segni, riconducibili al malfunzionamento delle parti più vulnerabili del nostro "macchinario"; e, quando questi segni compaiono, è il momento di fermarsi o di cambiare attività, cioè di prendere un'altra strada.

Tecniche per attenuare il "distress"

Lavoro e ozio
Numerose tecniche terapeutiche ci aiutano indirettamente, migliorando le nostre condizioni fisiche e mentali. Fra di esse, il suggerimento più comune è quello di rilassarsi e di astenersi da qualunque attività non strettamente indispensabile, oppure di cercar di divertirsi mediante l'ozio e lo svago. Tuttavia questo genere di consigli sono più facili da dare che da seguire, poiché tutte le persone attive dipendono particolarmente dal trovar sfogo alla propria energia accumulata, e non sono in grado di rilassarsi o di divertirsi continuamente senza provare la sensazione di stare sprecando il proprio tempo.

Qui di seguito si espongono vari indizi di stress, particolarmente i più pericolosi, su cui è opporturio vigilare per tutto l'arco della nostra esistenza.
1) Irritabilità generica, ipereccitazione o depressione queste manifestazioni sono associate all'anormale aggressività, oppure alla passiva indolenza che ci è costituzionale.

2) Palpitazioni cardiache indici di pressione arteriosa elevata (spesso dovuta a stress).
3) Secchezza della bocca e della gola 4) Comportamento impulsivo, instabilità emotiva.

5) Impulsi irresistibili che spingono a urlare, a correre o a nascondersi.

6) Incapacità di concentrazione, pensiero fluttuante e disorientamento generale.

7) Sensazioni di irrealtà, di debolezza o di vertigine.

8) Predominio del senso di stanchezza e perdita della "gioia di vivere".

9) "Ansietà fluttuante", cioè sensazione di paura senza sapere esattamente di che.

10) Tensione emotiva ed ipervigilanza, senso di essere sovraeccitati.

11) Tremori e tic nervosi.

12) Tendenza a spaventarsi facilmente p qualunque rumore, ecc.

13) Riso nervoso e senza motivo. 14) Balbettio e altre difficoltà di parola, sp causate da stress.

15) Arrotamento dei denti.

16) Insonnia, derivante dalle difficoltà di conciliare il sonno.

17) Ipermotilità tecnicamente denominata "ipercinesia", cioè tendenza pronunciata a spostarsi da una parte all'altra senza motivo, e incapacità di fermarsi in atteggiamento rilassato su di una sedia, o un divano, 18) Sudorazione si può notare chiaramente in situazione di stress, toccandosi semplicemente la pelle.

19) Frequente bisogno di urinare.

20) Diarrea, indigestioni, nausee e talvolta vomito, tutti segni di turbe della funzione gastrointestinale.

21) Cefalee con i caratteri dell'emicrania. 22) Tensione premestruale o irregolarità dei cicli mestruali.

23) Dolori al collo o al fondo schiena. Generalmente dovuti all'aumento della tensione muscolare.

24) Mancanza o eccesso di appetito facilmente osservabili dalle variazioni del peso corporeo, sotto forma vuoi di obesità, vuoi di eccessiva magrezza. Vi è chi perde l'appetito sotto stress per disfunzioni gastrointestinali, e chi invece mangia troppo per distogliere la propria attenzione da situazioni stressanti. Per giunta, quando sono pieni, stomaco e intestino dirottano parecchio sangue verso l'addome, il che fa diminuire la circolazione cerebrale, e ciò ha un effetto tranquillizzante, in quanto si abbassa il livello di vigilanza mentale.

25) Aumento del fumo.

26) Incremento del consumo di farmaci ottenibili senza prescrizione, come tranquillanti e
simili.

27) Alcool o tossicodipendenza:,si ricorre alle droghe e all'alcol probabilmente perché aiutano a dimenticare la causa del "distress" e tendono a sostituirlo temporaneamente con I"'Eustress" dell'euforia psichica, o almeno con una riduzione della tensione.

28) Incubi.

29) Comportamento nevrotico.

30) Psicosi.

31) Tendenza a subire incidenti: sotto forte stress (sia esso "eustress" o "distress"), aumentano le probabilità di subire infortuni sul lavoro o incidenti stradali.


Naturalmente, nello studio del Tema Natale e Karmico individuale si rilevano quanti più segni e sintomi ma è più attendibile del quadro generale della salute e dello stile di vita del soggetto che se ne ricava da un semplice colloquio. Comunque, anche il più valido di questi procedimenti di valutazione elude la differenza cruciale che esiste fra "eustress" e "distress", regolato in fondo dalla struttura genetica ed ambientale del soggetto "uomo" o "donna". Inoltre, dietro questa distinzione esiste un fatto ancor più significativo, di cui si rendono conto non solo gli psicologi: ciò che più conta è la nostra capacità di affrontare le esigenze che gli eventi della nostra esistenza comportano, e non tanto la gravità o la natura degli eventi stessi. Questo ci riporta alla nostra frase chiave: ciò che più importa non è ciò che avviene, ma il modo in cui lo affrontiamo.

Ed infine: chi si da da fare per gli altri e per il prossimo non sarà mai solo con il suo "stress", ma è il condividere in armonia con gli altri la grande salvezza dal male del nostro secolo.

Per valutare il livello di stress

Lo stress di adattamento ad un cambiamento può esser valutato: qui di seguito sono elencati diversi avvenimenti di particolare importanza, con dei punteggi che indicano l'entità dell'impatto stressante. Se, su questa scala, il punteggio è superiore a 150 per un periodo di 6 mesi, si è sotto stress, e le probabilità di ammalarsi sono più alte di quelle abituali.

Avvenimento Valore dell'impatto

Morte del coniuge 100
Divorzio 73
Separazione matrimoniale 65
Carcere 63
Morte di un familiare 63
Malattia propria 53
Matrimonio 50
Perdita del lavoro 47
Riconciliazione matrimoniale 45
Pensionamento 45
Malattia di un familiare 44
Gravidanza 40
Problemi sessuali 39
Aumento della famiglia 39
Cambiamenti sul lavoro 39
Cambio nelle condizioni
economiche 38
Morte di un amico ~ 37
Liti con il coniuge 35
Cancellazione di un'ipoteca 31
Uscita di un figlio da casa 29
Contrasti con la famiglia 29
Avanzamento 29
Cambiamento delle
consuetudini proprie 24
Contrasti con il superiore 23
Passaggio ad altra scuola 20
Cambiamento dell'orario
di lavoro 20
Cambiamento di residenza 20
Cambiamento di svaghi 18
Cambiamento di
attività religiose 19
Cambiamento di attività sociali 18
Mutamento degli orari di sonno 18
Mutamento delle consuetudini
alimentari (dieta) 15
Ferie 13
Natale 12
Piccole infrazioni del codice
della strada 11

(Dr. Hans Seyle
Neuropsichiatra http://en.wikipedia.org/wiki/Hans_Selye)

mercoledì 11 novembre 2009

IL LEONE RUGGISCE ANCORA


Martedì 10 Novembre


L’Attore si muove lentamente sul palco, parla, sussurra, declama, ma con difficoltà. A volte inciampa. Si ferma, si schiarisce la voce, rallenta fino a quasi fermarsi. Ha bisogno di riprender fiato. Ma sono esitazioni “recitate”. Nasconde invece una potenza, sorprendente, modulata attraverso il mestiere,e lanciata verso di noi, verso il pubblico, che non è là, come nel classico “io qui e voi là” ma è con lui, trascinato dalla rinascita della parola, dell’arte e della poesia che lo fa rinvigorire, ringiovanire di decenni- E lui “si anima” a raccontare se stesso attraverso, Calvino, Dante, Shakespeare, Cavalcanti, Borges, Lucrezio, Baudelaire. E non si dimentica di citare l’arrivo del pianeta Nubiru ed il 2012, con un sorriso. E’ catastrofe? Con un teschio in mano parla al pubblico della morte, come un esperto di mille rinascite. Il suo karma è di essere stato, per sua ammissione negli anni cinquanta…un “Velino”. Ed ecco l’animale da palcoscenico, cita dal latino, significa dotato di un anima, riempe il teatro. dal palcoscenico le immagini arrivano direttamente al cuore.. E’ l’arte che non invecchia mai. Nato 85 anni fa, ha una lunghissima carriera alle spalle. Ha scritto un’autobiografia, “””Un perdente di successo”””. Recita oggi i classici con rinnovato entusiasmo. Richiama un pubblico vasto, colto, attento, ipnotizzato, senza clamori o facili entusiasmi e riesce a dare il meglio di sé stesso in prima serata, nel mese di Novembre, recitando a braccio, senza un vero copione, senza neanche una scaletta. Ha solo dei gobbi. Non è “vecchio”, è grande, non è debole, è scarno, come l’essenziale.. Intorno a lui tutto gira come un valzer lento sull’mprovvisazione ma è giusto che sia così. Quandoo il sipario si apre..è vero, reale, la Lettera 22 con il suo suono tipico dei tasti pestati, inconfondibile, i capelli bianchi, rimane seduto alla scrivania, tra i fogli di carta ed i libri, lo schermo alle spalle, quasi come in una conferenza, due ragazze trentenni carine quanto ininfluenti che gli girano intorno, qualche nota di musica, qualche svolazzo manieristico, qualche inflessione vocale, addiirittura alla Carmelo Bene.
Ma non è questo il punto. Il punto è la leggerezza, e viene centrato in modo pressochè prefetto come una come esecuzione magistrale.
Perché l’arte è così, ha il potere di rendere leggera la parte della vita che di per se stessa è pesante, la materia, che anima la vita. Un excursus del volo, eccelso, nella poesia degli uomini come Perseo, o Icaro. Il volo non è la piuma, è l’uccello, e noi siamo davanti ad un “Aquila” del Teatro Italiano che recita splendidamente due ore filate senza uno sbaffo, una imperfezione od una caduta, in modo pressochè perfetto, il lirismo del canto e della leggerezza..

(Note astrologiche, Dal palcoscenico al Tema Natale : Giorgio Albertazzi, è un uomo di teatro, nato il 20 Agosto del 1923, a mezzogiorno, Leone Ascendente Scorpione (ovviamente, il segno dell’aquila solitaria) Giove all’Ascendente, con un forte Mercurio in Vergine opposto Urano, la precisione della memoria e della parola, uno stellium Sole Marte Nettuno Venere in Leone, il segno dello spettacolo e della natura, che lo rende istrionico, ironico, imprevedibile, raffinato e potente interprete di testi classici e moderni)

NOTA: La parola latina animal, indicava un essere provvisto di anima.
Animale, anche in italiano, sia come aggettivo che come sostantivo, indica chi è capace di vita, di funzioni quali la respirazione, il movimento autonomo, la nutrizione e la possibilità di procreare in età riproduttiva. Appartengono quindi al genere animale, tutti gli esseri viventi dotati delle primarie funzioni vitali e i cui organismi sono composti da cellule, compreso l’uomo. Il regno animale include ogni famiglia e razza di animali che popolano la terra, l’acqua e il cielo. Nella filosofia classica e medievale, i meccanismi vitali erano considerati comuni negli animali e negli uomini - come oggi è confermato dalla genetica - ma si riteneva che soltanto l’uomo avesse un’anima.
Nell’antichità esisteva una distinzione tra gli spiriti animali che garantivano il funzionamento del corpo, la sensibilità agli stimoli e riguardavano uomini e bestie, e l’anima razionale, o spirito: un dono questo che Dio aveva concesso soltanto all’umanità. Tale dono si esprimeva nell’intelligenza superiore dell’uomo e soprattutto nella sua possibilità di giungere a conoscere la via della salvezza eterna. Dopo la morte, liberato dalla sua parte animale e reso pura anima, l’uomo poteva incontrare Dio. E’ a questo concetto di anima che si connette l’uso attuale della parola: con anima ci si riferisce, infatti, alla parte immortale e divina dell’uomo, a tutto ciò che attiene alla sfera spirituale.
In questo senso l’animale, il bruto, schiavo degli istinti vitali e non educati dalla ragione, è opposto all’uomo: si parla allora di comportamento da animale riguardo a chi è incline all’azione fisica e violenta, e si definisce ‘bruto’ chi fa un uso feroce della forza. Il rapporto tra uomo e animale è antichissimo: da sempre, gli animali vengono utilizzati come cibo e fonte di materie prime, e come strumenti di lavoro. Nelle nostre moderne civiltà, il ruolo degli animali come compagni di vita dell’uomo ha assunto maggiore importanza, e ciò ha favorito il riconoscimento di una sostanziale affinità tra uomo e animale. Oggi si ritiene, infatti, che l’animale abbia una psicologia, una dignità, sentimenti e forme di pensiero su cui la scienza si interroga e dibatte, ed esistono movimenti animalisti che si occupano dei diritti degli animali. Degli animali si ammirano la grazia e la spontaneità, ma se ne temono la forza incontrollata e il loro essere irragionevoli. Come nel caso del mulo. Questo atteggiamento ambivalente si rispecchia nell’uso di dare dell’animale a chi eccelle in un determinato mestiere per doti naturali più che per studio e riflessione: così si può chiamare animale da palcoscenico un attore di grande talento istintivo.

domenica 8 novembre 2009

LE DIECI LEGGI PLANETARIE IN AMORE





Più di ogni altra cosa al mondo ogni uomo, ogni donna, ha bisogno d' amore ed aspira a trovare l’anima gemella, l'identità con il proprio gemello astrale, con la quale costruire un rapporto simil-perfetto. Questo non è facile e dipende spesso dal caso e dal destino, ma una volta trovata, una volta che siamo convinti che la persona che abbiamo davanti è quella giusta, ci sono delle regole planetarie da seguire..per tenersela. Tante persone trascorrono la vita in solitudine, cercando, sperando, altri, più fortunati, di fatto la trovano, ma al di là di questa variabilità, anche se non siamo particolarmente fortunati oggi, nel presente o nel passato, le regole vanno seguite lo stesso, sempre.

Ogni individuo possiede la capacità di amare e di essere amato ma la esplica in gradi diversi, ed è perfettamente in grado di creare rapporti fondati sull’amore se diviene consapevole in primis dei suoi comportamenti in materia affettiva, evitando la caduta totale del:

"ma io sono fatto/a così".

Nessuno è fatto in alcun modo che non si possa cambiare o migliorare.
La storia stessa del genere umano è la storia dell'"Evoluzione".
I campi da tenere sotto controllo sono delimitati dalle rispettive forze planetarie:

MERCURIO IL PENSIERO: L’amore inizia nella mente. L’uomo diventa ciò che pensa. I Pensieri d’amore creano esperienze d’amore e rapporti fondati sull’affetto..Se si desidera amare un altro essere è necessario tenere in considerazione le sue necessità e i suoi desideri, ed essere sempre pronti a soddisfarli mantenendo una apertura mentale. Pensare a come deve essere il proprio patner ideale aiuta a riconoscerlo quando lo si incontra.

SATURNO IL RISPETTO:Senza rispetto non può esistere l’amore.La prima persona che bisogna rispettare è se stessi.Il primo passo per imparare a rispettare se stessi è chiedersi:”Che cosa rispetto di me stesso?”.Per imparare a rispettare gli altri è necessario chiedersi:”Che cosa rispetto di quella persona?”

GIOVE IL DONARE:Più amore si dona e più amore si riceverà:amare significa donare se stessi liberatamene e incondizionatamente.Prima di impegnarsi in una storia non chiedersi che cosa il proprio compagno potrà dare,ma ciò che si potrà donare a lui.

MARTE L’AMICIZIA: Eevitare i conflitto con il partner che non è il nemico. Per trovare il vero amore è prima necessario trovare un vero amico. Amare non significa guardarsi romanticamente negli occhi,ma guardare nella stessa direzione.Per amare totalmente bisogna amare il proprio patner per quello che è,non per quello che appare. L’amicizia è il terreno sul quale cresce il seme dell’amore.

VENERE IL CONTATTO FISICO: è una delle più forti espressioni di amore che permette di distruggere barriere e creare legami. Modifica il nostro stato fisico ed emotivo rendendoci più recettivi all’amore.Può aiutare a guarire il corpo e a scaldare il cuore.Apri le braccia e aprirai il tuo cuore.

SOLE LASCIARE ANDARE: Essere autonomi è fondamentale troppa dipendenza uccide l'amore. Se ami qualcuno,lascialo andare,se torna da te è tuo,se non torna non lo è mai stato.Anche in un rapporto di coppia,ogni individuo ha bisogno di un proprio spazio.Per imparare ad amare è innanzitutto necessario imparare a perdonare e liberarsi delle ferite e dei rancori del passato.

NETTUNO LA COMUNICAZIONE: Accettare che le verità sono diverse. Imparando a comunicare apertamente e sinceramente,la vita cambia.Amare significa comunicare con l’oggetto del proprio amore.Esprimi apertamente il tuo affetto,non avere mai paura di dire”TI AMO”,lascia sempre la persona che ami con una parola affettuosa,potrebbe essere l’ultima volta che la vedi.

PLUTONE L’IMPEGNO: A volte l'amore richiederà sforzi sovrumani, specialmente nei momenti di difficoltà.. Se vuoi l’amore dai tutto te stesso e il tuo impegno si rifletterà nei tuoi pensieri e nelle tue azioni.L’impegno è la vera prova dell’amore.Per avere rapporti fondati sul vero amore impegnati con tutto te stesso.

URANO LA PASSIONE: LA PRIMA CAUSA DI MORTALITA' IN AMORE è LA NOIA: La novità e la creativitè accendono l’amore e lo mantengono vivo. Una passione duratura non deriva solo dall’attrazione fisica,ma è un cocktail di impegno,entusiasmo,interesse ed eccitazione.La passione può essere ritrovata ricreando esperienze passionali passate.La spontaneità e la sorpresa producono la passione.

LUNA LA FIDUCIA:è essenziale in qualsiasi relazione affettiva.La relazione più radicata è quella con la propria madre, rappresentata dalla Luna e dal segno del Camcro. Senza questa fiducia di cui il prototipo è l’abbandono del neonato nelle braccia della madre, si diventa sospettosi, ansiosi e timorosi e si tende a soffocare il patner. Non è possibile amare totalmente una persona se non si ha completa fiducia in lei, é necessario comportarsi con la certezza che la relazione con la persona che si ama non finirà mai, perché l’amore, la Grande Madre Cosmica non finirà mai di avvolgerci nel suo amore. . Per capire se una persona è quella giusta è necessario chiedersi se si ha totale fiducia in lei e se la persona stessa è in grado di ricevere l’amore che gli viene donato.

venerdì 6 novembre 2009

ALLA MIA LUNA




Ti ho cercata ai confini del cielo
e nelle mie mani
nelle mie origini

In queste scoperte inevitabili
Nelle rotondità delle forme
Ecate Proserpina e Selene

In te ho trovato solo linee
Tracciate dalla tua luce mentre
la tua ombra mi sfuggiva

Negli anni si è impressa
La tua vera immagine il riflesso
Già nella profondità della terra

Nascosta nel cuore e nei silenzi
e così diversa
che ancora adesso
rimani l’Unica Creazione
Di ogni anima terrena

Aurea e femminile
ti estendi bluastra
In ogni direzione
Ma non eri certo là

Dove credevo che tu fossi

eri appesa al cielo
E nella mia mente
dopo il tramonto
lentamente scompari

così nell’anima
e nella notte solitaria
Limpida
Ed impalpabile

Oscura
Popolata da tenebre
Che si allungano
Silenziose sdraiate
Sopra un manto di stelle

lunedì 2 novembre 2009

L'altra verità. Diario di una diversa



Ci ha lasciato Alda Merini, nel giorno di Ognissanti. Con una iprocrisia tutta italiana i politici stanno approntando per lei funerali di Stato mercoledì prossimo, quello stesso stato italiano che ha permesso ad una eccelsa poetessa di vivere nella totale indigenza gli ultimi anni della sua vita. Cosa ne fà Alda, dopo una vita di sofferenza, dei funerali di Stato? Non era meglio aiutarla quando era in vita? Sono cose da rabbrividire, queste. Nello stesso giorno in cui un'altra donna della controversia, Diana Blefari Melazzi, trova la fine in carcere, non mangiava, non voleva vedere nessuno, non usciva dalla sua cella. Finché ha scelto di togliersi la vita con un lenzuolo, dietro le sbarre.
Le battaglie legali portate avanti dai suoi difensori per dimostrare che soffriva di una grave patologia psichica, non sono servite a nulla. L'avvocato difensore: "Era una donna ammalata, soffriva di un profondo disagio e aveva bisogno di cure adeguate e di stare in luoghi adeguati che non erano certo il carcere". Destini paralleli morire nello stesso giorno, assurgere agli onori della cronaca con modalità diverse: scriveva Alda recentemente:

“Il destino è qualcosa di così tremendamente superiore a noi
che ci trapassa e che tutto trascende.
L’influsso delle stelle sulla vita degli uomini è enorme.
È piacevole pensare che gli astri ci governino,
affidarsi agli astri mi fa sentire più leggera
e davanti al loro Mistero
l’uomo non può che rimanere senza parole

Nel Quadro Astrale della Poetessa, raffigurato qui accanto campeggia Saturno in XII opposto Marte, tutta la prima casa in Pesci e il Sole cuspide Ariete, già questo è il segno del destino:

La casa corrispondente al dodicesimo segno dello zodiaco è la Casa XII, la quale chiude il cerchio dello Zodiaco, si ricongiunge alla prima e mostra l’individuo ormai liberato, metaforicamente, dai pesi materiali. Nella Casa XII ci si trova soli davanti al proprio destino per dimenticare il quotidiano e mirare all’esterno. Questa è la Casa della fuga dalla realtà e dell’isolamento; collegata per tradizione agli ospedali e alle prigioni, tuttavia governa aree anche più importanti. Questa è un potente indicatore della natura dell’inconscio e delle radici profonde di questioni psicologiche.
Il XII settore è il mondo dell’anima spiritualizzata, dei segreti vitali e delle forze occulte. Influisce l’evoluzione interiore e quella spirituale, il senso filosofico della vita, i successi in attività svolte nel raccoglimento. Assorbe le caratteristiche del segno Zodiacale dei Pesci, l’ultimo segno dello Zodiaco il quale è affiliato in modo naturale alla Casa XII. Questa Casa governa le prigioni, i luoghi solitari. L’elemento acque dei Pesci è quindi contenuto in un recipiente. E’ solo con sé stesso. Questa acqua diventa sognatrice e mistica. In più i Pesci appartengono ai segni comuni che sono molto docili ma rischiano continuamente di perdere le coodinate terrestri e di volare via in mondi dove, quando ci riescono, solo loro e i loro simili riescono a orientarsi. Questa è la loro gloria e il loro limite: non si sentono affatto a loro agio nella realtà che li circonda ma possono fuggire lontano in realtà create dalla loro mente. La loro molteplicità non è trasformismo ma pertiene al loro rapporto con il reale. Questo permette loro di realizzare le più ardite fantasie, ma, una volta superata la soglia possono non trovare la forza o la voglia di tornare ad affrontare le inevitabili disillusioni del quotidiano. Sono il segno più ipocondriaco dello zodiaco, e anche qui entra in gioco la loro fantasia: qualunque malessere anche minimo può innescare una reazione a catena di tale portata che il corpo può finire con l’ammalarsi realmente, ma è la malattia dell’anima. La dodicesima casa dei Pesci è associata a ospedali, manicomi, nei quali Alda ha trascorso un ventennio, nei ricoveri per anziani e, per estensioni del concetto di "luoghi chiusi" che la dodicesima casa comporta, alla sorveglianza nelle carceri, ai carcerati, ai reietti, agli emarginati dalla società. .


Alda Merini, poetessa milanese, nasce nel capoluogo lombardo il 21 marzo 1931, poco prima dell’alba.. Ascende l’Acquario con Venere, il segno dei diversi.
Minore di tre fratelli, le condizioni della famiglia sono modeste. Alda frequenta le scuole professionali all'Istituto "Laura Solera Mantegazza"; chiede di essere ammessa presso il liceo Manzoni, ma - sembra incredibile - non supera la prova di italiano. In questi anni dedica molto tempo anche allo studio del pianoforte.

Spinta da Giacinto Spagnoletti, suo vero scopritore, esordisce come autrice alla tenera età di quindici anni. Spagnoletti sarà il primo a pubblicare un suo lavoro, nel 1950: nella "Antologia della poesia italiana 1909-1949" compaiono le sue poesie "Il gobbo" e "Luce".
Nel 1947 incontra quelle che definirà come "prime ombre della sua mente": viene internata per un mese all'ospedale psichiatrico di Villa Turno.

Nel 1951, anche su suggerimento di Eugenio Montale, l'editore Scheiwiller stampa due poesie inedite di Alda Merini in "Poetesse del Novecento".
In questo periodo frequenta per interesse di lavoro ma anche per amicizia Salvatore Quasimodo.

Sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie di Milano, nel 1953. Esce poi il primo volume di versi intitolato "La presenza di Orfeo". Due anni dopo publica "Nozze Romane" e "Paura di Dio". Sempre nel 1955 nasce la primogenita Emanuela: al medico pediatra dedica la raccolta "Tu sei Pietro" (pubblicata nel 1961).

La poetessa inizia poi un triste periodo di silenzio e di isolamento: viene internata al "Paolo Pini" fino al 1972, periodo durante il quale non manca comunque di tornare in famiglia, e durante il quale nascono altri tre figli.

Dopo alternati periodi di salute e malattia, che durano fino al 1979, la Merini torna a scrivere; lo fa con testi intensi e drammatici che raccontano le sue sconvolgenti esperienze al manicomio. I testi sono raccolti in "La Terra Santa", pubblicato da Vanni Scheiwiller nel 1984.

Nel 1981 muore il marito e, rimasta sola, la Merini dà in affitto una camera della sua abitazione al pittore Charles; inizia a comunicare telefonicamente con il poeta Michele Pierri che, in quel difficile periodo del ritorno nel mondo letterario, aveva dimostrato numerosi apprezzamenti sui suoi lavori.

I due si sposano nel 1983: Alda si trasferisce a Taranto dove rimarrà tre anni. In questi anni scrive le venti "poesie-ritratti" de "La gazza ladra" (1985) oltre ad alcuni testi per il marito. A Taranto porta a termine anche "L'altra verità. Diario di una diversa", suo primo libro in prosa.

Dopo aver nuovamente sperimentato gli orrori del manicomio, questa volta a Taranto, torna a Milano nel 1986: si mette in terapia con la dottoressa Marcella Rizzo alla quale dedicherà più di un lavoro.

Dal punto di vista letterario questi sono anni molto produttivi: naturale conseguenza è anche la conquista di una nuova serenità.

Negli anni, diverse pubblicazioni consolideranno il ritorno sulla scena letteraria della scrittrice.

Nel 1993 riceve il Premio Librex-Guggenheim "Eugenio Montale" per la Poesia, come altri grandi letterati contemporanei prima di lei, tra i quali Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Franco Fortini.

Nel 1996 le viene assegnato il "Premio Viareggio" per il volume "La vita facile"; l'anno seguente riceve il "Premio Procida-Elsa Morante".

Nel 2002 viene pubblicato da Salani un piccolo volume dal titolo "Folle, folle, folle d'amore per te", con un pensiero di Roberto Vecchioni il quale nel 1999 aveva scritto "Canzone per Alda Merini".

Nel 2003 la "Einaudi Stile Libero" pubblica un cofanetto con videocassetta e testo dal titolo "Più bella della poesia è stata la mia vita".

Nel febbraio del 2004 Alda Merini viene ricoverata all'Ospedale San Paolo di Milano per problemi di salute. Un amico della scrittrice chiede aiuto economico con un appello che le farà ricevere da tutta Italia, e-mail a suo sostegno. La scrittrice ritornerà successivamente nella sua casa di Porta Ticinese.

Nel 2004 esce un disco che contiene undici brani cantati da Milva tratti dalle poesie di Alda Merini.

Il suo ultimo lavoro è datato 2006: Alda Merini si avvicina al genere noir con "La nera novella" (Rizzoli).

Alda Merini muore a Milano il giorno 1 novembre 2009 nel reparto di oncologia dell'ospedale San Paolo a causa di un tumore osseo.

« Ogni uomo della vita mia / era il verso di una poesia / perduto, straziato,

raccolto, abbracciato.../ ogni amore della vita mia / è cielo e voragine, / è terra che mangio
per vivere ancora.. »

(Roberto Vecchioni, Canzone per Alda Merini, 1999)
« Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita »

"Più bella della poesia è stata la mia vita".


Un pazzo non può amare nessuno. E oggi, nel momento in cui la sua parola si spegne, come non ricordare il breve epitaffio con cui soleva presentarsi, con quel residuo di civetteria che e’ concesso a una profetessa non ascoltata: ‘Versata negli studi, come nell’amore, consegnai i miei talenti a parecchie persone e ne feci dei grandi uomini - cito Manganelli, Schwarz, Quasimodo -. Impazzita per estrema lussuria fui ridimensionata dal manicomio di Afori, dove finalmente ricevetti le stigmate. Una volta stigmatizzata fui dissanguata dagli editori, come conviene agli ex ricoverati. Attualmente sto morendo’. E in quell’ultimo verso ‘attualmente sto morendo’, di leopardiana memoria, c’e’ tutta la grandezza di chi con stupore metafisico ha ‘realizzato’ il fine dell’esistenza”.

(Fonte Biografica: WIKIPEDIA)

domenica 1 novembre 2009

ARDI


Un gentile lettore del blog (secondo Google, i lettori di questo blog sono arrivati a diverse migliaia) mi invia il seguente commento:


"Commenti al Post:
INVERSIONE DEI POLI
orchismoria il 12/10/09 alle 12:44 via WEB
Eheheh fossero solo i capelli!! Io come regola mi dico sempre:"chissà se DOMANI ci sarò"...comunque su questo tema, inquietante, ma comunque fascinoso forse perchè ci tiene un po' "desti" ,stanno sorgendo le più controverse teorie come ad es.questa:

http://dogmyheart.wordpress.com/2009/09/29/questo-libro-fara-molto-discutere/ e http://dogmyheart.wordpress.com/2009/10/01/e-ce-chi-ascolta-la-musica-dellapocalisse/


Rispondo:

Caro Orchis: condivido il tuo pensiero per quanto riguarda la prima parte, ovvero anch'io a volte mi concedo un "pensa, chissa' se domani ci sarò", ma è solo un pensiero, per quanto mi riguarda, fatto per oziosi, c'è poco tempo per queste cose, è ovvio che prima o poi..la natura prenderà il sopravvento.

La musica dell'apocalisse, i link che hai citato, interessante ma non esageriamo.
Nella foto sopra la ricostruzione fatta dagli scienziati di un nostro antenato comune, ottenuta dopo anni di lavoro. Si chiama Ardi ed ha circa, si fa per dire 3 o 4 miliardi di anni. Dopo «Lucy»,. Lucy era già presente negli anni '70, ora abbiamo un «nuovo» antenato. Il parziale scheletro di australopiteco femmina che finora rappresentava il più antico progenitore umano mai rinvenuto è stato «superato» da un altro scheletro femminile, già ribattezzato «Ardi», da «Ardipithecus ramidus», una specie di ominide vissuta oltre 4.4 milioni di anni fa in Etiopia. L'annuncio viene dalla rivista «Science» il 2 ottobre con un numero speciale che contiene ben 11 lavori scientifici sull'argomento.
In breve hanno trovato delle ossa, hanno usato altri programmi computerizzati CAD per ricostruire lo scheletro, hanno usato programmi computerizzati CAD per ricostruire qualcosa che vada sopra lo scheletro, ed ecco il risultato, un pigmeo-scimmia-umanoide, la nonna di tutti: Ardy.
Per la datazione hanno esaminato gli strati fossili sopra e sotto il materiale ritrovato, arrivando a questa conclusione. Quindi l'inversione dei poli magnetici, questo ipotetico comportamento da Luna Park del pianeta terra con il brivido e la sua corsa da ottovolante, potrebbe essere successo, se prendiamo 20,000 anni come frequenza di riferimentio, ben 20000 volte!

E chi ci dice che non stiamo tornando al futuro, e dopo il 2012 saremo tutti a raccogliere tuberi nella foresta? Non resta che aspettare. Chi vivra, vedrà!