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venerdì 20 marzo 2009

Equinozio di primavera


La primavera per gli antichi romani era associata a Demetra, la dea tutta “Latte e Miele”. Dea del grano e dei raccolti, figlia del titano Crono e di Rea. Quando sua figlia Persefone fu rapita da Ade, dio degli Inferi, Demetra ne fu così addolorata che trascurò le terre, sulle quali non crebbe più alcuna pianta, e la carestia si abbatté sul mondo. Sconcertato dalla situazione, Zeus chiese al fratello Ade di restituire Persefone alla madre. Questi acconsentì, ma prima di liberarla le fece mangiare i chicchi di una melagrana che l'avrebbero costretta a ritornare da lui quattro mesi all'anno (sei mesi in un'altra versione del mito). Felice di aver ritrovato sua figlia, in primavera Demetra faceva nascere dalla terra fiori, frutti e grano in abbondanza, ma in autunno, quando Persefone ritornava nel mondo sotterraneo, il suo dolore provocava la morte della vegetazione e apriva le porte all'inverno. Una chiara metafora dell’avvicendarsi delle stagioni.
Quest’anno 2009 Demetra è arrivata poco fa, 20 Marzo alle 12:17 P.M.(ogni anno questa data è diversa in quanto il nostro computo del tempo è alquanto sfasato rispetto a quello astronomico, come si può notare nell’aggiunta degli anni bisestili) portando freddo e vento. Un occhiata agli astri di questo momento così significativo rivela una Luna in esilio in Capricorno, segno delle resposanbilità pesanti che non sappiamo se potremo assolvere, (ma quanta gente depressa in giro, grazie anche ai nostri gonvernanti!) accoppiata ad una bella Venere, brillante e vespertina nel segno dell’Ariete, il segno della speranza per il futuro. Questa posizione ricorda e rappresenta infatti il significato esoterico del “seme” ne lmondo vegetale, che per forare la terra ed emergere verso il Sole, sfoggia una bella quantità di forza testardaggine e di coragggio. L’equinozio significa semplicemente ed è conosciuto dai più come "il momento dell'anno in cui il giorno e la notte sono uguali". Un momento in cui ha molto più risultato la meditazione, il rilassamento profondo e la concentrazione sul respiro, per riscoprire il vero ritmo inspirazione-espirazione, in and out, il respiro della natura.
La creatività della dea Demetra conduce versoi tratti della creatività' della donna, superiore agli uomini inquanto “produce”, mette al mondo figli. Quindi più dell'uomo a contatto con i suoi sentimenti e più capace di assumersi la responsabilità di un rapporto affettivo. L'esperienza del parto, dell'allattamento e del prendersi cura del bambino rende la donna capace di estendere il suo amore da se stessa e dai suoi figli agli altri esseri umani. La tenerezza e la pietà materne promuovono pace e fratellanza. Così perlomeno parlano alcuni psicologi, di fatto da sempre la contrapposizione fondamentale del mondo degli uomini è tra Marte, il Malefico, e Demetra (ma anche Atena, Pallade, Kore, Proserpina e tutte le dee Lunari e assoicate alla natura.
Il fatto che la madre ami i suoi figli incondizionatamente, cioè solo perché sono i suoi figli, e non per le loro qualità e i loro meriti, porrebbe la questione del principio di uguaglianza tra gli esseri umani. Tutti siamo figli della natura, della Madre Terra, e tutti godiamo di un diritto naturale al nutrimento, alla vita e al benessere. Qui sta il fondamento emotivo dell'umanesimo, del giusnaturalismo, dell'illuminismo, dei grandi ideali delle moderne democrazie (Fromm, 1955).
Secondo lo psicologo Fromm infatti l'amore materno presenta due aspetti: quello di tutte le cure necessarie perché il bambino viva e cresca e quello di infondergli l'amore per la vita, il senso che la vita e' bella, la gioia di vivere. La madre trascende se stessa nell'amore per il proprio bambino.
Il compito materno più difficile sta nell'accettare e nel favorire che il figlio crescendo si separi e autonomamente viva la propria vita. L'amore materno non possessivo predispone i figli alla capacita' di amare caratterizzata dall'assenza di possessività e dalla prevalenza del dare sul ricevere.
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Il 2009 procede al quanto spedito e ci ritroviamo oggi da un lato la luce dall’altro il buio, con la stessa intensità. Le due forze trovano dunque un punto d’equilibrio e contatto.

Dopo qualche settimana intensa potreste finalmente sentire una rinnovata pace ed una speranza che solleva il vostro spirito. Lasciate che queste sensazioni vi permeino completamente e godetene quanto più a lungo è possibile. Noterete una certa differenza di risultati se permettete la pace nei vostri cuori.Non dobbiamo sforzarci di essere positivi, non è un lavoro. Dobbiamo solo essere noi stessi, e noi siamo esseri spirituali, anime (non animali) radianti di luce.

Il Sole non combatte l’oscurità ogni mattina per donarci il giorno, essa semplicemente scompare al suo cospetto. Il Sole non si preoccupa nemmeno del buio, non gli dedica neanche un pensiero. Il Sole semplicemente brilla per se stesso e irradia luce.

Lasciamo che il sole dentro di noi illumini la nostra vita e quella di coloro che ci stanno intorno. Tutto il mondo ne trarrà beneficio!
Demetra=Natura=creatività è la triade della Vita.