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mercoledì 29 febbraio 2012

MARTE IN SAGITTARIO


Amo ferocemente, disperatamente la vita e credo che questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine. Amo il sole, l’erba, la gioventù. L’amore per la vita è divenuto per me un vizio più micidiale della cocaina. Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? Lo ignoro......

(Pier Paolo Pasolini, “Il cinema in forma di poesia”)

IL PRINCIPIO DI TUTTI I MALI: MARTE IN SAGITTARIO
Il regista Pasolini, il filosofo Althusser, Pavarotti e Annliese Michel una ragazza tedesca colpita da mal caduco e comiziale? Cosa possono aver in comune? Un aspetto energetico doppio riconducibile alla posizione del pianeta Marte alla nascita (Nergal è il nome Babilonese dello stesso Dio della guerra, che era Ares per i Romani, Bima per gli induisti). In tutti questi casi, questo simbolo si colloca nel combattivo segno del Sagittario. Per quanto riguarda Big Luciano siamo sicuramente di fronte ad un Marte creativo, potente, eccentrico, evolutivo, fonte di energia apparentemente inesauribile, grazie al trigono Luna in Ariete, ed il trigono Ascendente in Leone, il sestile Sole in Bilancia, la passione per la musica, che non disturba affatto un meraviglioso Mercurio, la voce, potente ed equilibrata, a cavallo tra Bilancia e Scorpione. La Voce, chiaramente, un’energia esplosiva, uno sfogo pieno dei propri talenti, una voce divinamente potente, una gioia di vivere creativa ed evolutiva, generoso, teatrale, decò, flamboyant, dandy, la gestualità teatralizzata. L’energia Sagittariana viene qui pilotata, consacrata e devoluta all’arte, alla musica, alla passione, alla carriera. Da notare in tutti i sensi la “grandezza” gioviale. La phisique du role, la grancassa del petto, la stazza, la popolarità immensa, il patrimonio, la produzione, il riconoscimento, etc.. Tutto grande, enorme, fuori misura.. Ma in senso positivo. Ma Marte in Sagittario può essere grande nei due sensi, verso il cielo scagliando il dardo di idealismo o dando sfogo alle passioni più brutali e terrene. Costruttivo o distruttivo. L’asse Gemelli Sagittario con Pesci e Vergine, è chiamato la croce dell’instabilità. Il Tenore aveva un gusto a volte un po’ macabro, ha sempre qualcosa di eccentrico, ad esempio un capriccio, quello di disporre il suo “dopo la morte”, quello di immaginarsi nella bara defunto, un dettaglio rivelatore delle preoccupazioni di questo Marte in Sagittario per l' aldilà. Dispone di essere inumato nella bara di legno comunque con il frac, sciarpa bianca, cerone e trucco, pronto per la platea e per il concerto. E’ una chiave psicologica di Marte in Sagittario, che crede all’eterno, vivendo però nell’immediato, senza crederci mai proprio fino in fondo, un po’ per superstizione, un po’ per sfida. Crede e non crede a nulla, al punto che, visto che non siamo sicuri di nulla, e non lo sappiamo, e non lo sapremo mai, caso mai non dovesse succedere qualcosa d’altro, oppure il nulla nel “dopo”, meglio essere già pronti, vestiti a festa. Gli egiziani avevano una mentalità abbastanza simile, dipingevano la Dea Nut all’interno dei sarcofagi come sigillo, speranza di resurrezione. La religione, un insieme di credenze che influenzano gli individui sia a livello personale che nelle relazioni con gli altri, esiste da quando esiste l’uomo e nasce per tentare l’impossibile collettivo, cercare di dare un senso alla vita, contribuire a migliorare la coesione sociale, aiutare a ritrovare un senso di appartenenza. La parola “Religione”, infatti, deriva dal termine latino “Religo” che significa “Legare insieme”. Per legame si intende sia quello che si viene instaurando tra coloro che praticano lo stesso culto e sia quello tra l’uomo e il suo Dio. Nella mitologia egizia, da dove provengono tutte le religioni le Tre grandi Sorelle, Ebraismo, Musulmanesimo, e Cristianesimo, Nut o Nuit era la dea del cielo. Il motivo dichiarato della religione era, ed è, quello di organizzare e gestire il dopo la morte. Originariamente Nut fu la dea del cielo diurno, ma più tardi rappresentò il cielo in generale. Si pensava che il dio-sole, Ra, nel suo viaggio notturno, fosse da lei ingoiato dopo il tramonto, per essere partorito di nuovo all’alba. Nello stesso modo, Nut divorava e faceva rinascere le stelle, e per questo motivo era considerata una divinità legata alla resurrezione. Nell’iconografia è solitamente raffigurata come una donna nuda, ricoperta di stelle, Dipinti la raffigurano con un vaso d’acqua sulla testa, o si presenta nella forma di una mucca, il cui grande corpo forma il cielo, di un albero di sicomoro, o come una grande scrofa mentre divora i suoi piccoli, che simboleggiano le stelle. Le stelle sono state interpretate correttamente dagli antichi. Ad occhio nudo vedevano in Saturno il Grande Vecchio. L’era moderna dei telescopi conferma questa visione. Per il Marte di Pasolini invece le parole chiave sono sempre state omosessualità, violenza, contestazione, diversità, evidenziate da Marte di nascita strettamente quadrato Sole, Venere ed Urano in Pesci. Il quadrato è una dissonanza nella musica celeste, il divino cantore qui si è inceppato. E’ il Lato Delirante di Marte-Pasolini, è un Marte deviato, che lo faceva scrivere il suo emotivo rifiuto nel 1958 riguardo alla chiesa, alla religione come fatto sociale, come cuore spietato dello stato, nella poesia:
“A un Papa”
da “Umiliato e offeso (epigrammi)]
“Bastava soltanto un tuo gesto, una tua parola,/ perchè quei tuoi figli avessero una casa:/tu non hai fatto un gesto, non hai detto una parola./Non ti si chiedeva di perdonare Marx! Un’onda/immensa che si rifrange da millenni di vita/ti separava da lui, dalla sua religione:/ma nella tua religione non si parla di pietà ?/Migliaia di uomini sotto il tuo pontificato,/davanti ai tuoi occhi, son vissuti in stabbi e porcili./Lo sapevi, peccare non significa fare il male:/non fare il bene, questo significa peccare./Quanto bene tu potevi fare ! E non l’hai fatto:/ non c’è stato un peccatore più grande di te”.
Pier Paolo Pasolini (1958)
La teoria (ce n’è sempre una ricorrente) è che la religione sia un fenomeno sociale. L’altra, naturalmente contrapposta, è che la religione e la spiritualità, siano esclusivamente una questione privata, intimistica, di esclusiva pertinenza dell’individuo e del suo ristretto gruppo famigliare..Ora che in una vita segnata da violenza e molte malattie e sofferenze mal sopportate, è la riprova che la follia può essere arricchita da una dimensione soprannaturale? Aldilà dei singoli fenomeni, cioè, esiste qualcosa di più, la santità appunto? Nessuna crociata per Pasolini Santo?
Perdonare Marx, certo, stessa radice di Mar-te. Marte in Sagittario se non altro, è apolitico. Pasolini con questo Marte in XIIa Casa e Ascendente nel roccioso Capricorno, Sole nel sensibile e oceanico segno dei Pesci, invade tutto. Da maestrino gay anni cinquanta, si inalbera, si inorgoglisce, invade cinema, storia, letteratura, arte politica, religione, teatro, l’ipocrita società di quegli anni, i salotti, i viaggi culturali della sinistra, le aule dei tribunali collezionando 33 processi a suo carico, si espande a 360 gradi, ma si sente sempre più solo, straniero in terra straniera, il suo demone è la solitudine. Cerca i corpi. In una poesia, scrive: “Cerco i corpi senz’anima” Si sente lui senz’anima, anzi ha una anima solo attraverso la madre Susanna Colucci, anch’essa Maestra, a cui regala una parte secondaria ma importante , nel film Vangelo secondo Matteo, quella della Vergine, madre di Cristo. Invoca ripetutamente la madre nel momento della morte. La sua Luna è Mercuriale, in Gemelli, el campo opposto a Marte. I Gemelli sono il segno dell’Esaltazione di Plutone il pianeta del passaggio agli inferi, con accompagnamento angelico al momento della morte...
A parte scrivere poesie Marte, il pianeta del sesso, in Pasolini cercava consolazione adescando giovanetti davanti alla fatiscente Stazione Termini degli anni ’70 per rapporti fugaci, ma era passivo attivo, amava, nel gioco erotico, farsi picchiare, e la violenza sarà la sua nemesi:
“L’unica consolazione della loro miseria è solo ed unicamente il sesso; solo il sesso comprato a buon mercato per un quarto d’ora può dare al giovane borgataro come al padre di famiglia l’illusione del possesso.” Da un lato abbiamo male = potere = fascismo = carnefice = possedere sessualmente e dall’altro abbiamo bene = impotenza = comunismo = vittima = essere posseduti sessualmente, in una sorte di Trillo del Diavolo Ascendente e Discendente. Tartini l’ha detto e scritto, il Diavolo è bellissimo. Bisessuale, Risolve l’antitesi. Bramare o essere bramati? Tutti e due.
E fino all’ultimo cosi è stato, sesso sesso sesso, deviato e perverso fino all’ultimo fotogramma del suo ultimo film, 120 giornate di Sodoma e fino all’ultimo fotogramma della sua vita, il misterioso martirio di quel primo giorno di Novembre 1975. Martirio previsto da un Marte veggente, 13 anni prima, nel 1962. Presagio ampliamente previsto dal Marte in XII, La Luna in Gemelli è parecchio brava con i numeri, parecchio curiosa da informarsi magari presso un buon astrologo, essendo Mercurio il messaggero degli dei. Pasolini viene ucciso, o si fa uccidere, nella notte tra il 1mo Novembre ed il 2 Novembre, fase di Luna calante in Bilancia, congiunta Plutone e quadrata Marte in Cancro, segno questo lunare dell’equilibrio, ma anche della perdita di equilibrio, quindi della pazzia. La luce quella notte cedeva il passo all’avanzare dell’oscurità e giungeva rapidamente “l’autunno” del ciclo lunare. Come il buio copre la luce e ne allontana i raggi luminosi, così la Luna Calante delle Streghe propiziava tutti i riti anche violenti e gli incantesimi volti all’allontanamento di persone, ostacoli, malattie o presenze negative, sia sottili che tangibili; alla separazione, all’insinuarsi e al verificarsi della rottura, al netto distacco, all’avanzare della rovina e a quelle operazioni magiche volte a far decadere e cedere, come anche all’attacco e alla vendetta di gruppo.
Questa è quindi una fase lunare che può aiutare anche ad allontanare quelle parti di noi e quelle ombre oscure e striscianti insinuate in noi che avevamo potuto contemplare nella luminosità della fase crescente e piena e che ora possiamo quindi abbandonare. Lavorare con le divinità ctone plutoniche in questa fase 26 e 27 permette anche di conoscere meglio la propria natura e di apprendere i misteri della saggezza profonda, i segreti della Morte e del Calderone. Nel calderone diabolico c’era solo violenza. La Luna Calante si offusca e il cielo diventa completamente buio. Il momento del Passaggio all’altro mondo, nascosto nella profondità della terra è giunto e nell’oscurità della terra inizia un nuovo ciclo lunare. Una nuova luce.
“Sì, ho capito. Ma io non solo lo tento, quel pensiero magico, ma ci credo. Non in senso medianico. Ma perché so che battendo sempre sullo stesso chiodo può persino crollare una casa.”
Aveva detto esattamente queste parole in un’intervista poche ora prima del ritrovamento del suo cadavere. Da parte di una donna. La quale camminò verso quello straccetto fino alla distanza di pochi metri:
“Lasciano sempre spazzatura da tutte le parti.” Prima di capire che si trattava di un uomo. Del cadavere di un uomo.
Cosa rimane di noi e dei corpi dopo la morte, il Sagittario ci tiene a mostrarlo, dopo che Marte distruttivo ci passa sopra? Il segno del Sagittario tende a mostrare la sua ferita in tutta la sua drammaticità, al punto di esibirla.
Nella vita di Pasolini l’omosessualità maschile, fascismo, sadomasochismo, scatofagia, volgarità e poesia si intrecciano creando un gomitolo assurdo quanto ipnotico, un tessuto ad arazzo, un tappeto orientale multicolore strettamente ordito. Marte in Sagittario, filosofico quanto rozzo, trova stimolante (tratto dai suoi racconti) che i quattro Signori (probabilmente quattro angeli del cosmo deviati) compiono sevizie sui giovani, che arrivano a dover camminare a quattro zampe, nudi e latranti. Nel girone della Merda – narratrice la signora Maggi (Elsa De Giorgi) – viene raccontata ogni sorta di perversione anale e di conseguenza gli adolescenti vengono sodomizzati. Tutti poi partecipano ad un pranzo pantagruelico, la cui principale portata è costituita dalle feci di tutti gli astanti, appositamente raccolte. Nel girone del Sangue – narratrice la signora Castelli (Caterina Boratto) – i ragazzi vengono posseduti, seviziati e uccisi, in un crescendo di efferatezze; un’orgia di sangue compiuta da tre signori mentre il quarto osserva a distanza le torture con un binocolo. Nell’ultima scena due ragazzi collaborazionisti ballano assieme, lontani dall’orrore, parlando delle proprie ragazze che li aspettano. Da dove viene quest’orgia di violenza Centaurica? Ci si può anche leggere – ed è stato spesso fatto – un’allegoria contro il potere. I quattro “signori”, l’Eccellenza, il Presidente, il Monsignore, il Duca, rappresentano poteri sociali e politici, quello giudiziario, quello economico, quello religioso e quello dell’aristocrazia. «la sola vera anarchia è quella del potere» afferma il Duca: il potere non è niente più che un insaziabile appetito. Non esiste conseguentemente rapporto sociale che non sia rapporto di potere e che – questo sì è molto pasoliniano – non risponda alla logica della complicità conclamata tra vittima e carnefice. «Il Possesso è un Male, anche per definizione, è il Male: quindi l’essere posseduti è ciò che è più lontano dal Male, o meglio, è l’unica esperienza possibile del Bene...» Pasolini muore nell’intercapedine, nell’incertezza, nello spazio sottile tra un’incomprensione totale tra lui e l’altro lui, un insignificante borgataro diciassettenne, altrettanto violento e perverso anzi no, sicuramente più violento e perverso di lui, questa la logica del possedere ed essere posseduti, il male dell’anima.
In una lettera inviata all’amica Silvana Ottieri fine anni’40 Pasolini scriveva:
“E’ una cosa scomoda, urtante e inammissibile, ma è così; e io, come te, non mi rassegno.....io ho sofferto il soffribile, non ho mai accettato il mio peccato, non sono mai venuto a patti con la mia natura e non mi ci sono neanche abituato. Io ero nato per essere sereno, equilibrato e naturale: la mia omosessualità era in più, era fuori, non c’entrava con me. Me la sono sempre vista come un nemico, non me la sono mai sentita dentro”. In “Supplica a mia madre” scrive:
“ Sei insostituibile. Per questo è dannata/ alla solitudine la vita che mi hai data. / E non voglio essere solo. Ho un’infinita fame /d’amore, dell’amore di corpi senz’anima./Perchè l’anima è in te, sei tu, ma tu/ sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù”. Ed ancora scrive: “Il mio amore è solo/ per la donna: infante e madre”.
Il poeta Dario Bellezza, certamente omosessuale, nel libro “Morte di Pasolini” era dell’avviso che Pasolini potesse amare le donne come uno stilnovista del trecento, ma che sessualmente era incessantemente attratto dai ragazzi delle borgate. In Pasolini si verificò quindi una scissione drastica tra la sfera affettiva e la sfera sessuale. Sentiva una sensazione di fusione talmente profonda nei confronti della madre, da avvertire in questo tipo di affetto il sentore di qualcosa di innaturale. Pasolini per preservare la purezza di questo sentimento nei confronti della donna che lo aveva generato e cresciuto non poteva che distogliere, spostare le sue pulsioni sessuali verso persone del suo stesso sesso. Amare una donna avrebbe significato cercare prima un’altra madre e poi avere un altro termine di paragone per la madre che lo aveva compreso e sostenuto. In questo senso l’intera opera omnia di Pasolini è un continua tentativo malriuscito (non è mai guarito da questi demoni) di autoterapia, una incessante automedicazione della propria interiorità ed allo stesso tempo è l’unica via per compiere un processo di individuazione, di accoglimento e di accettazione della propria Ombra, per dirla alla Jung. Il risultato artistico è ambivalente, ma comunque sotto gli occhi di tutti. Se Salò è una schifezza altre opere sono più apprezzabili. I suoi scritti quindi non sono mai lineari, perchè comprendono ed esprimono la complessità, la multilateralità e la frammentarietà della sua personalità; e la sua personalità era sfuggente ed irrisolta. Leggendo le sue pagine della sua totalità psichica è possibile percepire vagamente il senso globale, ma è controverso stabilire un’unita indissolubile, perchè nelle sue espressioni artistiche si avverte il continuo fluire di tutti i suoi stati psichici, mentali ed intellettuali mutevoli e con-temporanei. L’altalena del Centauro, mezzo uomo e mezzo cavallo, si sparge come fiume carsico in ogni direzione. Angosce di persecuzione, elementi fantasmatici, nuclei inconsci ed emozioni di tipo depressivo si amalgano con distinguo intellettuali sottili, con codici culturali dalla natura più disparata: si intrecciano razionalismo, illuminismo, religiosità ed un irrazionalismo, costituito da un vitalismo disperato e da una voglia costante di autodistruzione. Tutte queste caratteristiche, eliminato il bisogno d produzione artistica se non come maschera dell’orrore:
(Petrolio, Postumo del 1975)
“Adriana era preda di una regressione reale, che solo la sua cultura, e quella certa cristallizzazione misteriosa, che distingue la schizofrenia dei santi da quella dei matti, impediva che divenisse un sintomo preoccupante. Essa riviveva la ‘ripetizione’ al di fuori della coscienza che essa ne aveva come lettrice del miglior San Paolo mistico (dimentica innocentemente della sessuofobia sospetta e dell’antifemminismo di costui). L’alta qualità della rinuncia al mondo di Adriana, andava presa in considerazione… dal canto suo, divenne una monaca la cui pietà richiamò subito su di sé l’attenzione del mondo, che tanto crebbe, con gli anni, che finì col pretendere quella donna santa. Ed effettivamente sarebbe stato impossibile, (...) dimostrare il contrario.
Gli scrittori dotati, vedono tutto, prevedono tutto.
Hai letto bene? La bellezza salverà il mondo. Solo l’arte può farlo. Anzi l’Arte.

(tratto da: "La tredicesima luna.")