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mercoledì 15 giugno 2011

LUNA ROSSA


LUNA ROSSA 2011, L'ALTRA FACCIA DELLA VERGOGNA

Mercoledì 15 Giugno dalle 21:30 alle 23 ora italiana circa si potrà assistere nei cieli di Milano ad una spettacolare eclissi di luna piena. Questo avverrà tra il 25° grado dei Gemelli, dove transitano Sole e Mercurio, ed il 25° del Sagittario, dove si collocano Luna, un po' più in là Plutone, e la Testa del Dragone, altrimenti detto Nodo Lunare Nord. Il punto Terra dei Gemelli è il Sagittario, e viceversa, per cui la Terra proietterà per un'ora e 40 minuti il suo cono d'ombra sulla Luna cambiandola, dal suo normale colore bianco latte, a scarlatta.
Il significato simbolico del colore scarlatto, rubino, e della congiunzione astrale è chiaramente illustrato dagli avvenimenti recenti che riguardano un po' tutti. Il colore scarlatto, rubor, la faccia, indica la vergogna. La Luna in astrologia sta da indicare la popolarità, ed il Sagittario è comunque il segno del Despota, ed i Gemelli è il segno del popolo, dei Fratelli (d'Italia e del Mondo). Con chiare modalità che appartengono al segno dei Gemelli, un si per dire un no, il popolo si è espresso nel Referendum, con un sonoro”vaffa...” all'indirizzo non di quel leader, di quel partito, di quella idea politica, di quel gruppo piuttosto che un altro, ma, senza voci fuori del coro, 27 milioni di voci hanno urlato contro tutti “lor signori”. Mentre c'è sicuramente un perdente, quella maschera d'Arlecchino che un recente lavoro di una studiosa francese di antropologia italiana ha definito in modo provocatorio nel suo libro “L'idiota in politica”, l'unico vincente è la massa, il popolo.
Un grande segno di intelligenza e di buon senso, Eh si perchè quando si tratta di referendum popolari trasversali, non interessa più la lotta politica, gli interessi di parte, ma l'interesse di tutti, il “buon senso”, si direbbe una volta, quella serietà che si vorrebbe vedere in tutti coloro che si occupano del bene comune, e che il popolo dovrebbero guidarlo. Tutti chi, quindi?
I politici, il sistema, i giornalisti, i politicizzati, i faccendieri, i perditempo, i parolai., fate voi..ma vergognatevi, dunque, il vincitore è il popolo e gli sconfitti siete voi.
Ad un livello più sottile e personale, la meditazione di questo momento astrale può venire solo dalle parole e dal dialogo di un Gemelli straordinario, lo scrittore George Orwell, nato il 25 Giugno 1903, Queste frasi sono tratte dal suo capolavoro “1984”. Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo e delle patologie del potere..



“ Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli... a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto.
Dall'età del livellamento, dall'età della solitudine, dall'età del Grande Fratello, dall'età del Bipensiero... tanti saluti!

Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.

Ci incontreremo là, dove non c'è tenebra.
Era un po' curioso pensare che il cielo era lo stesso per tutti, in Eurasia, in Estasia, e anche lì. E la gente sotto il cielo, anche, era sempre la stessa gente... dovunque, in tutto il mondo, centinaia o migliaia di milioni di individui, tutti eguali, ignari dell'esistenza di altri individui, tenuti separati da mura di odio e di bugie, eppure quasi gli stessi...

In filosofia, in religione, in etica e in politica, due e due avrebbero potuto fare cinque, ma fino a che ci si manteneva nell'ambito di disegnare un aeroplano o un fucile dovevano fare quattro.

Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente.


IL GRANDE FRATELLO VI GUARDA.

Il potere non è un mezzo, è un fine. Non si stabilisce una dittatura nell'intento di salvaguardare una rivoluzione; ma si fa una rivoluzione nell'intento di stabilire una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere.
La somma di libertà più libertà è come dire che due più due fa quattro. Se ciò è concesso, allora segue tutto il resto.
Ma ogni cosa era a posto, ora, tutto era definitivamente sistemato, la lotta era finita. Egli era uscito vincitore su se medesimo. Amava il Grande Fratello.
"Sei lento a imparare, Winston" disse O'Brien, con dolcezza.
"Ma come posso fare a meno..." borbottò Winston "come posso fare a meno di vedere quel che ho dinanzi agli occhi? Due e due fanno quattro."
"Qualche volta, Winston. Qualche volta fanno cinque. Qualche volta fanno tre. Qualche volta fanno quattro e cinque e tre nello stesso tempo. Devi sforzarti di più. Non è facile recuperare il senno."
Se vuoi un'immagine del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano — per sempre. (O'Brien). Le cose ovvie, le cose semplici, le cose vere dovevano essere difese. Le verità evidenti erano vere, non ci potevano essere dubbi, su questo! Il mondo concreto esi­ste, le sue leggi non mutano. Le pietre sono dure, l'acqua è liquida, gli oggetti privi di sostegno cadono verso il centro della terra.
«Quando fai all'amore, spendi energia; e dopo ti senti felice e non te ne frega più di niente. Loro non possono tollerare che ci si senta in questo modo. Loro vogliono che si bruci l'e­nergia continuamente, senza interruzione. Tutto questo mar­ciare su e giù, questo sventolio di bandiere, queste grida di giubilo non sono altro che sesso che se ne va a male, che di­venta acido. Se sei felice e soddisfatto dentro di te, che te ne frega del Grande Fratello e del Piano Triennale, e dei Due Minuti di Odio, e di tutto il resto di quelle loro porcate?»
Forse non si desiderava tanto essere amati, quanto essere capiti.
Una volta, pensò Winston, un uomo guardava il corpo di una ragazza, lo desiderava, e questo era tutto; ora non vi era spazio né per il puro amore né per la pura lussuria. Non esistevano emozioni allo stato puro, perché tutto si mescolava alla paura e all'odio. Il loro amplesso era stato una battaglia, l'orgasmo una vittoria. Era un colpo inferto al Partito. Era un atto politico.”

fonti: George Orwell Wikipedia




L'IDIOTA IN POLITICA Feltrinelli
DEMATTEO LYNDA 2011