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lunedì 15 dicembre 2008

SOLSTIZIO D'INVERNO


Sol Invictus. Sole a mezzanotte. Pochi sanno che questi termini, che indicano anche il Natale, segnano il periodo che coincide con il transito del Sole nella costellazione del Capricorno ed il solstizio di inverno.
Dal punto di vista astronomico il Sole si trova adesso nel punto più basso del suo percorso sull'ellittica, e significa buio , freddo, una natura arida e desolata.
Per contrasto , ad una natura meno generosa, gli uomini da sempre in questi giorni si dedicano a feste, vacanze, eccessi di ogni tipo, regali, riti collettivi più o meno pagani, per inneggiare e brindare alla nuova fase, la resurrezione (del sole per l'appunto). Il debito che hanno tutte le religioni con i primi astrologi-astronomi
(erano infatti la stessa cosa) è molto grande; hanno fornito l'equazione Sole-Alto-Luce-Benessere=Dio; e Sole-basso, buio, freddo e carestia=Diavolo.
In passato la fase invernale corrispondeva ad un periodofame, carestia, mortalità per freddo, bassa natalità, inattività e malattie a diretta conseguenza delle condizioni climatiche e mettendo a dura prova le capacità di adattamento dell'uomo.
Il sapere universale riconosce alcune «tappe» fondamentali lungo l’arco dell’anno, 4, alle quali corrispondono altrettanti momenti rituali e conviviali, 2 solstizi e due equinozi. Uno di questi eventi, forse il più importante, è certamente la celebrazione del Solstizio d’inverno.

Derivata dai rituali della religione pagana, tutti celebriamo nel periodo intorno al 21 dicembre un rito dall’evidente simbolismo iniziatico, ma spesso solo essoterico, svuotato del suo contenuto vero. Chi con l'albero di natale o i presepe, Candele nere, bianche e rosse; rami d’abete; la pietra cubica; la luce che circola tra le colonne del tempio sono altrettanti rimandi, neanche tanto velati, alla pratica alchemica. Ma dell'originale significato profondo rimane ben poco.

I riferimenti sono ad antiche feste del nord Europa, come la festa di Yule o ai Saturnalia degli antichi romani, durante i quali ci si scambiava doni ( le strenne). Anche gli adepti di Mitra celebravano la rinascita del loro dio-sole il giorno del 25 dicembre (sempre in periodo solstiziale, quindi). Come simbolo mitopoietico, Gesù
è semplicemente il Sole-che-rinansce. Da qui la Resurrezione, il lento ritorno della luce dopo l’inesorabile avanzata del buio che ha avuto inizio col solstizio d’estate. Così, quella che alcuni possono interpretare come una esaltazione dell’oscurità e della morte, non è altro che una festa di luce e amore. Una festa, come sottolinea la presenza dei rametti d’abete, di immortalità, che celebra, sempre e dappertutto, la speranza che il sole torni ad illuminare la terra, gli uomini e i loro lavori.

Questo il significato profondo. Quello che interessa i più si chiama invece periodo di feste vacanze regali cene divertimento ed eccessi.

Il Solstizio d’Inverno è un giorno che appartiene alla spiritualità di tutte le religioni del mondo, seppure in forme diverse, come ad esempio dimostrano le costruzioni megalitiche di Stonehenge, in Gran Bretagna, di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslan, in Iran, e della Val Camonica, in Italia, già in epoca preistorica e protostorica. Lo stesso fenomeno fu invariabilmente atteso e magnificato dall’insieme delle popolazioni indoeuropee: i Gallo-Celti lo denominarono “Alban Arthuan” (”rinascita del dio Sole”); i Germani, “Yulè” (la “ruota dell’anno”); gli Scandinavi “Jul” (”ruota solare”); i Finnici “July” (”tempesta di neve”); i Lapponi “Juvla”; i Russi “Karatciun” (il “giorno più corto”). In Egitto si festeggiava la nascita del dio Horus e del padre, Osiride; nel Messico pre-colombiano nasceva il dio Quetzalcoath e l’azteco Huitzilopochtli; Bacab nello Yucatan; Buddha, in Oriente; Krishna, in India; Scing-Shin in Cina.

Dal punto divista astronomico il sole precisamente si trova allo Zenit del tropico del Capricorno e manifesta la sua durata minima di luce, circa 8 ore e 50/55 minuti. Quindi, raggiunto il punto più meridionale della sua orbita e facendo registrare il giorno più corto dell’anno, riprende, da questo momento, il suo cammino ascendente. Non deve stupire che nella romanità, “pagana” ai nostri occhi, in una data compresa tra il 21 e il 25 dicembre, si celebrava solennemente la rinascita del Sole, il Dies Natalis Solis Invicti, il giorno del Natale del Sole Invitto. La ripresa del cammino ascendente del sole assume quindi molteplici significati spirituali, primo tra i quali la rigenerazione cosmica in cui il Sole e la Luce sono associati all’idea d’immortalità dell’uomo e del percorso che esso deve svolgere operando la sua rinascita spirituale. Il Solstizio d’Inverno corrisponde, pertanto, alla presa di coscienza della vera spiritualità, in quanto fine della discesa e ripresa dell’ascesa. Durante questo processo la comprensione esoterica può essere rappresentata un’illuminazione riflessa che rischiara il buio della caverna. Quello che accade sia nella chiesa di Saint Sulpice a Parigi, che a Milano è visibile tutti i giorni.
Nella costruzione del Duomo è stato incorporato uno strumento astronomico, che non si limita a segnalare il solstizio ma fa molto di più.
Entrate nel Duomo dalla facciata Ovest. Tenete gli occhi fissi sul pavimento, percorsi 3-4 metri incontrerete una lunga striscia di ottone che attraversa l’edificio da sinistra a destra (da Nord a Sud). Seguite la linea camminando verso sinistra, incontrerete (a distanze precise) dei segni zodiacali. Raggiunta la parete Nord, noterete che la striscia di ottone prosegue per circa 2 metri sopra la parete, fino a raggiungere il segno del CAPRICORNO. Una raffigurazione molto grande rispetto a quelle che stanno sul pavimento.
Forse non lo avete mai notato, ma il segno del CAPRICORNO è quello che assomiglia di più al diavolo dei cristiani. Una delle divinità adorate nell’antichità era il BAFOMETTO una sorta di di divinità o demone cornuto. Ma qui vi è qualcosa di più in quanto il CAPRICORNO allude ad un essere anfibio, ha la coda di un PESCE. E il PESCE o i PESCI sono stati il simbolo di Cristo o del cristianesimo. Il termine Bafometto, sembra derivare dalle parole greche "Baphe" e "Metis". L'unione delle due parole dovrebbero significare "Battesimo di Saggezza". La rigenerazione cosmica, rappresentata simbolicamente dal Dio Sole è sempre concepita come un invito ad un lavoro interno per mezzo dell’aiuto di un maestro, di cui il Cristo Redentore è l’ultimo e più splendente esempio: una citazione splendida dice “Il Sole ritorna sempre, e con lui la vita. Soffia sulla brace ed il fuoco rinascerà“.

Il giorno in cui ciò accade è il più corto dell’anno e si ha quasi l’impressione che questo “sole” tramonti, sprofondi quasi per non riapparire più, ed ecco l"inferno"; ma subito dopo, quasi per incanto o per magia, esso si rialza nel cielo a risplendere di nuovo chiarore…è un nuovo anno, un nuovo ciclo che comincia.
Spesso nell’antichità all’idea del nuovo anno, del sole intramontabile si associava il simbolismo dell’albero sempre verde o albero della vita ed era in uso presso molti popoli nordici l’accensione di candele sopra l’albero proprio il giorno in cui cadeva il Solstizio. Ciò sottolineava appunto il carattere di rinascita di luce che aveva tale evento. L’odierno albero natalizio non è altro che una reminiscenza di tale significato.

Giunge il momento di prepararsi ad affrontare la metà dell’anno nel corso della quale la luce e il calore si ritirano dal mondo esterno e risplendono attraverso il pensiero e l’azione dell’uomo nobile. Quando si avvicina l’inverno l’uomo nobile si concentra su ciò che deve compiere, sugli enigmi che deve sciogliere, su ciò che può imparare, su ciò che deve migliorare dentro di sé e intorno a sé. Impara specialmente dai propri errori. In tal modo il calore della volontà accende l’organismo, e questo calore divenuto più intenso diventa luce interiore, la luce che illumina il mondo mentre fuori calano le tenebre ed il buio ed il freddo continuano a dominare.