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lunedì 28 novembre 2011

Colpo di fulmine


Il Sagittario è il segno zodiacale del colpo di fulmine.
In pieno autunno, in mezzo alle tremende tempeste di marronizzazione che coinvolgono tutti, il Sagittario manda il suo messaggio di speranza, prima del rigore Capricorniano di fine Dicembre.

"Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati. Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare"
JACK KEROUAC, 1922-1969, "Sulla strada"
E infatti è proprio adesso, fine Novembre 2011, che il mondo non ha a minima idea di dove sta andando.

Il colpo di fulmine esiste e molti pensano di averlo sperimentato. Ma funziona? No. Se quello che si cerca è garanzia di amore vero, e come tale soddisfacente, e durevole, no, perchè il Sagittario è un segno doppio ed emette contemporaneamente un raggio opposto quello della fuga. Tutta colpa dell'irrequieto Giove sagittariano sempre alla ricerca di altre e nuove avventure. La Mitologia racconta cose che non sono vere, ma che esistono da sempre, e questo per il benedetto bisogno umano della conciliazione degli opposti. Il "Nous" sagittariano si fonda sull'opposto segno dei Gemelli, ovverossia il Mito dell'Anima Gemella. A generare quest'equivoco è stata la scoperta del mito platonico dell'Anima, secondo il quale un tempo nell'Uomo la parte maschile e la parte femminile erano unite, e si può essere felici soltanto se si ricongiungono. Dopo essersi "riconosciute" attraverso il colpo di fulmine. Ma anche i vantaggi psicologici che derivano dall'esistenza dell'anima gemella hanno creato dubbi e confusione, ma solo nelle persone senza particolari doti di approfondimento o di auto-coscienza. E' ovvio che l'amore più bello può durare anche una sola notte, dice il Sagittario. Se la cosa fosse rimasta confinata alla filosofia, niente di grave: il guaio è che il Mito dell'anima gemella è diventato una leggenda. Lo è diventato perché crederci è vantaggioso. E' troppo bello per essere falso, in quanto ci deresponsabilizza totalmente: avere un buon rapporto con l'altro/a non dipende da me, ma da Cupido. E il Sagittario aggiunge, ma è porprio questo il problema! Il Mito è dentro di me.
L'idea che il colpo di fulmine sia fondamentale per un amore eterno, in verità, ci è stata inculcata quando eravamo piccoli. In tutte le favole, il colpo di fulmine scatta sull'istante, quando il Principe Azzurro incontra la bella Principessa.
Questa "fulminea" attrazione, pur se fondata soltanto sulla bellezza, sul potere e sulla nobiltà: qualità esteriori, e non certo interiori, è destinata - secondo le favole - a durare tutta la vita. Lo dice esplicitamente il classico lieto fine: e vissero tutti felici e contenti.
Il vantaggio di credere che il colpo di fulmine sia l'inizio di un grande amore consiste nella soddisfazione (nel sollievo, potremmo dire) di aver trovato una scorciatoia che abbrevia la lunga e difficoltosa strada verso l'amore. Come tutte le scorciatoie, è comoda e veloce: purtroppo però questa non ci porta dove volevamo andare. Ammesso e non concesso che si sappia dove si vuole andare. Alcuni affermano che a trarre vantaggio non psicologico, ma addirittura economico, dal colpo di fulmine sono i romanzieri, gli sceneggiatori e gli autori di soap televisive, che lo infilano nel loro lavoro appena possono: a loro il colpo di fulmine serve per far soldi, dal momento che la (tanta) gente che ci crede ama veder confermato nei libri, nei film e nelle soap il proprio sistema di credenze. Il colpo di fulmine presenta però anche un grosso svantaggio: non mantiene le sue promesse. Chi ritiene di esserne stato colpito, si accorge rapidamente che la scintilla raramente dà vita a un fuoco: perché un grande trasporto emotivo, che ci travolge e ci appassiona, diventi amore, ci vuole ben di più.
Troppo spesso perciò il colpo di fulmine finisce per deluderci. Ma il Sagittario è il segno dela speranza per cui che importa se siamo delusi? Siamo soldati nella vita perigliosa, come nelle parole del sommo poeta Ungarettti:

"Soldati

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie"

La poesia è stata dedicata a tutti coloro, come i Sagittariani, soldati che andavano in guerra e che sanno che il loro destino è già scritto. Ma forse non si riferisce solo a loro, bensì a tutti. Siamo tutti come delle foglie, non conosciamo il nostro futuro. Abbiamo una solo certezza...la morte.
Il non senso, il buio, il terrore, è dovuto a questa profonda e reale incertezza che l'uomo ha da sempre. E solo il Mito può riscaldare ed illuminare il cammino. Solo un grande come Ungaretti poteva racchiudere il pensiero di molti in poco meno di un verso.

Ma anche Alice:

Alice: "Quale via dovrei prendere?".
Gatto: "Dipende da dove vuoi andare".
Alice: "Poco importa dove".
Gatto: "Allora poco importa quale via prendere".
(Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie)

Altre Citazioni Sagittariane----"Tutto ciè che è buono in me appartiene a te. Ma anche panta rei; carpe diem; e benissimo la frase, subito entrata nella storia del cinema, "Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare..." o l'Ecclesiaste, nella Bibbia:

Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.c'è un tempo per ridere

Spezzate quindi le catene che imprigionano la mente e anche il vostro corpo sarà libero e sarete guidati dalla vostra natura.
Il sagittarius, ovvero l'arciere (da sagitta, in latino freccia), era una delle classi gladiatorie armate dell'antica Roma. Indossava un'armatura leggera, poteva combattere a piedi o su carri trainati da cavalli nell'arena, ed era armato con arco e frecce; indossava un elmo, una manica protettiva ed una corazza ed era una figura gladiatoria che combatteva sempre contro gladiatori della stessa classe.

Il sagittarius appare raramente nelle cronache e poche sono le fonti che ne attestano l'esistenza. È rappresentato ad esempio su di un rilievo custodito al Museo Bardini di Firenze dove due sagittarii, provvisti di arco e frecce, combattono tra di loro fiancheggiati da altre due coppie di gladiatori. Nell'arena i loro combattimenti si svolgono spesso in uno ambiente boschivo, che ben si adatta alla loro rappresentazione e a quella del lontano cugino, il Centauro.

Gli uomini e le donne del Sagittario sono originali, amano la libertà, e si annoiano facilmente. La donna è attratta da uomini forzuti palestrati e magari anche tatuati, tipo Ercole o Maciste, (l'ottava casa derivata in Toro). Gli uomini rincorrono donne longilinee dalle belle gambe, sfuggenti, un pò andorgine, tipo cerbiatto (Gemelli).
Il Karma Sagittariano è la caduta di Mercurio- Se il segno percedente, lo Scorpione, afferma che la Vita è Mistero, il Sagittario, viandante dello Zodiaco, parte alla "Recherche", ricerca spasmodica della verità, e dopo aver instancabilmente girovagato, la trova dentro se stesso.

“Non si sta bene che altrove” - dicono i Sagittari. Ma cosa sarà mai, poi, questo “altrove”? Forse, nient’altro che un luogo fuori dai ruoli e dalle convenzioni che ci opprimono. Un posto dove possiamo essere noi stessi. Un posto che, il più delle volte, crediamo lontanissimo, o inaccessibile, magari su un’isola deserta dei tropici, o su qualche vetta sperduta dell’Himalaya, ma che in realtà è già dentro noi stessi. Ma i luoghi sono fatti di tempi, e di persone. E allora i Sagittariani viaggiano con la mente. Incarnano la possibilità di essere da un'altra parte, la nostra possibilità di spingerci “altrove”, anche restando fermi. Che l'“altrove”, non è poi così distante. Ed è proprio questo il segreto del Sagittario, l'eterno viandante dello Zodicao: che non importa. “Non importa dove”, basta viaggiare.