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venerdì 26 settembre 2008

FARFALLE BLU


Risulto positivo solo al siero dll’amore...Al giorno d’oggi che pensare del motto "vivi e lascia vivere"?É un giusto motto... anche se per un essere intelligente non è sufficiente vivere e lasciar vivere... bisognerebbe fare qualcosa in più...ma difficile riuscirci oggi come oggi...spesso troviamo invece gente insensibile che si guarda l’ombelico e vede solo se stessa se ne strafotte e pensa solo a se stessa... come se a loro fosse permesso tutto... ma guai se sei tu a far qualcosa che non sta bene a loro.... cancelliamo gli uomini dalla faccia della terraccia e poi vedrai che va tutto bene...
devi pensare alla tua vita e senza intrometterti nella vita degli altri.. bellissimo questo motto è spesso un’ottima scusa, e altrettanto spesso una necessità... VIVI E LASCIA VIVERE!sono parole sagge ma penso che poca gente le rispetta A quanto pare se non ci si ama non si può amare! Questo è sempre veroo non solo in parte è vero perchè se non ci si ama non si è sicuri di se stessi e di conseguenza l’amore che si prova diventa morboso, ossessivo, odioso e questo non fa stare bene la persona che si ama per cui si esce fuori dai limiti e termini dell’Amore stesso, quello vero! (in qualsiasi forma esso si manifesti!)
Quindi non c’è sesso senza sesso!?
Siamo tutti diversi e i miei interessi possono non essere i tuoi e viceversa. Con questo motto molti problemi sarebbero risolti prima del loro nascere. Vivere nel rispetto delle persone, dei loro ideali e delle loro inclinazioni. Io non sopporto chi vuole dettare legge nella vita delle altre persone e sparge solo odio. Stimo chi può darti consigli su come poter vivere meglio ma non chi ti impone regole le regole le fa la natura che non sempre è in sintonia con la natura umana, che fa regole che non stanno ne in cielo ne in terra!"

mercoledì 24 settembre 2008

Sulle tracce di Nana, di Emile Zola





Breve studio sull'omosessualità femminile

Alcuni psicologi tendono ad individuare nell'omosessualità un disturbo della personalità, o "deviazione", identificando la provenienza del disturbo, o turba dell'armonia, chiamato disturbo di identità di genere, associato con:

A) Ostilità verso la madre: negli omosessuali maschi, a causa del loro timore-odio verso al madre -che viene sentita come troppo severa, dominante o punitiva- diventa difficile costruire una sorta di “ponte” tra la figura materna e le altre figure femminili in generale. Le figure di sesso femminile possono essere rifiutate o temute, cosicché la pulsione erotica viene convogliata verso il sesso maschile. Nell’omosessualità femminile la mancanza di empatia o il risentimento verso la madre ostacolerebbero l’accettazione di un ruolo femminile nei confronti dei maschi.

B) Forte legame affettivo con la madre: un legame affettivo troppo intenso con la madre blocca la maturazione emotiva, sociale e sessuale. Così per i maschi l’unica figura femminile apprezzabile diventa la madre, mentre le femmine vedono solo nelle donne la possibilità di un legame affettivo. Alcune vicende -la guerra, il divorzio dei genitori, ma soprattutto la cosiddetta assenza affettiva del padre- possono esasperare un legame affettivo madre-figlio. In sostanza, in questo caso, l’omosessualità dipenderebbe dall’impossibilità di uscire dal primo rapporto d’amore cioè dal mantenimento di un esclusivo e inalterato legame con la madre.

C) Ostilità verso il padre: nei maschi ciò ostacolerebbe l’assunzione di un ruolo maschile, in quanto essi non si riconoscerebbero nel proprio padre, cioè in una figura che nell’infanzia essi hanno rifiutato. Nelle femmine un forte rifiuto od ostilità verso la figura paterna può essere alla base di una successiva ostilità verso i maschi.

C) Carenze della figura paterna: la presenza di un padre debole (ad es. per la forte dominanza della madre) o la sua assenza (ad es. per un divorzio) può far sì che i maschi non lo prendano a modello e sviluppino degli atteggiamenti passivi.
Armonia triadicaI classica in astrologia come in musica è l'equilibrio tra le parti,come pure le loro successioni. Quindi in Astrologia Padre, Madre e Figlio Sole (Saturno) Luna e Mercurio e come interagiscono tra di loro.

In questo studio astrologico non tengo in considerazione questa teoria ed ho volutamente trascurato la posizione del Sole (in virtu' del "siamo ciò che siamo", ma non solo: è nella natura di ognuno essere se stessi, dobbiamo convivere con noi stessi o perire), ed ero interessato più che altro ad una spiegazione della "genetica" astrologica, prendendo in considerazioni nel TEMA DI NASCITA la posizione e le energie dei seguenti pianeti che regolano l'affettività:

LUNA COME FEMMINILITA' e i suoi aspetti
VENERE COME PIANETA DEL DESIDERIO "
MARTE COME PIANETA DELLA SESSUALITA' DESIDERIO "
SATURNO COME PIANETA CHE IDENTIFICA
ALTERNATIVAMENTE LA FIGURA PATERNA O MATERNA "

EVENTUALI INFLUENZE DI URANO COME ENERGIA VERSO IL CAMBIAMENTO E L'ECCENTRICITA'.

Le date sono tratte a caso da autobiografie recenti di donne omosessuali dichiarate, giovani e per lo più di apparenza molto femminile, a giudicare dalle foto dei curriculum, nonchè avvenenti, che identificano come la parte migliore di se stesse (quindi più attraente) il proprio fondo schiena, e molto più raramente lo sguardo (assente invece l'indicazione del seno, simbolo femminile per eccellenza).
Sono state prese in considerazione le seguenti date:



Aspetti Fondamentali

Donna 1. 33 anni (data di nascita: 22/2/1975)
Luna Cancro 5° lesa da Saturno COng. quadrato Plutone Bilancia Venere Pesci cong. Giove, 22 MArte Capricorno 22°

Donna 2. 22 anni (data di nascita: 17/1/1986)
Luna in Ariete 16° quadrata Mercurio in Capricorno, Venere In capricorno, Saturno in Sagittario, Marte in Scorpione quadrato Giove in Acquario

Donna 3. 1987 21 anni (data di nascita: 7/1/1987)
Luna in Ariete a 26°quadrato Mercurio in Capricorno, Venere in Scorpione, Marte quadrato Saturno in Sagittario,

Donna 4. 1985 23 anni (data di nascita: 22/7/1985)
Luna a 19° Sagittario cong. Nettuno quadrata Giove in Vergine,
Donna 5. 1985 22 anni (data di nascita: 25/12/1985)

Luna in Gemelli 15° opposta Mercurio e Urano in Sagittario, Venere in sagittario, Marte in Scorpione, Saturno in Sagittario senza aspetti


Donna 6. 1980 28 anni (data di nascita: 20/8/1980)
Luna in Sagittario a 15° cong. Nettuno quadrata Giove in Vergine, Venere in Cancro, Marte in Bilancia cong. Plutone Saturno in Vergine


Donna 7. 1987 20 anni (data di nascita: 8/10/1987)
Luna cuspide Ariete Toro con Giove in Ariete opposta Venere in Bilancia, Marte in Vergine, Saturno in Sagittario
Donna 8. Classe 1987 21 anni (data di nascita: 19/2/1987)
Luna in Scorpione cong. Plutone, Venere cong. Nettuno in Capricorno, Marte in Ariete, Saturno in Sagittario

Donna 8. Classe 1980 27 anni (data di nascita: 19/11/1980)
Luna in Ariete a 7°, opposta Venere e Plutone cong. in Bilancia, Marte in Sagittario, Saturno in Bilancia

Donna 9. Classe 1976 32 anni (data di nascita: 6/4/1976)
Luna cuspide Gemelli Cancro, cong. Marte in Cancro quadrata Venere in Pesci, Saturno in Cancro

Donna 10. Classe 1982 26 anni (data di nascita: 31/5/1982)
Luna cong Marte in Bilancia a 2°, Venere cuspide Ariete Toro, Saturno in Bilancia

Donna 11. Classe 1989 19 anni (data di nascita: 26/6/1989)
Luna in Ariete quadrato Sole in Cancro e Saturno in Capricorno, Venere in Cancro, Marte in Leone

Donna 12.Classe 1988 20 anni (data di nascita: 5/9/1988) Luna Cancro quadrata Marte Ariete opposto Nettuno CApricorno e quadrata Mercurio in Bilancia che creano un Tema a Croce
Donna 13. Classe 1984 24 anni (data di nascita: 22/5/1984)Luna in Acquario quadrata Marte in Scorpione e quadrata Venere in Toro, Saturno opposto Mercurio
Donna 14. Classe 1985 22 anni (data di nascita: 27/10/1985)Luna in Sagittario cong. Venere, Saturno cong. Mercurio, Marte in Capricorno
Donna 15. Classe 1988 19 anni (data di nascita: 10/11/1988)Luna in Sagittario Venere in Bilancia Saturno cong. Urano Mercurio cong. Plutone
Donna 16. Classe 1984 23 anni (data di nascita: 6/11/1984)Luna in Ariete quadrata Marte in Capricorno, Venere in Sagittario, Marte in Capricorno Saturno in Scorpione
Donna 17. Classe 1989 19 anni (data di nascita: 3/5/1989)
Luna in Ariete, Venere in Toro, Marte in Cancro, opposto Saturno in Capricorno
Donna 18. Classe 1973 34 anni (data di nascita: 16/10/1973)Luna in Gemelli opposta Venere in Sagittario, Marte in Toro, Saturno in Cancro
Donna 19. Classe 1988 19 anni (data di nascita: 31/12/1988)Luna in Bilancia opposta Marte in Ariete, Venere in Sagittario, Saturno in Capricorno
Donna 20. Classe 1987 21 anni (data di nascita: 24/8/1987)Luna Venere e Marte in Leone Saturno in Sagittario
più altre dieci casi circa sulla medesima falsariga che non sto qui ad elencare per ragioni di spazio.
Appare subito evidente che la Luna è in quasi la totalità dei casi segnalati in un segno maschile, quasi sempre in Segni di Fuoco ed in prevalenza in Ariete, spesso lesa da Mercurio. Anche Venere percentualmente è sempre lesa nel Tema Natale di lesbiche, mentre Marte lo troviamo in un segno femminile. Questa configurazione può essere spiegata come un copione di vita a rappresentare un "animus" fortemente maschile, la reincarnazione di un uomo, oppure una mente maschile intrappolata in un corpo femminile. Stranamente il leif motiv di Saturno in questa panoramica( il Grande Vecchio è simbolo dell'autorità famigliare) è la totale assenza di aspetti, Saturno è quasi sempre alieno, come estraneo al tema natale, non comunica con gli altri pianeti. Urano è praticamente inesistente come energia volta al cambio.

Una di queste donne scrive nel suo blog, riguardo ad un uomo ed agli uomini in generale, che chiama “nulla”, in un grido disperato di rabbia:

"non sei servito a nulla

Ho ascoltato il tuo nulla, l’ho amato, l’ho cercato, l’ho desiderato. Ho sopportato la convivenza. Ho sopportato il tuo umore. Ho sopportato i tuoi cambiamenti. Tu di me non sei nulla. Non sei la febbre che mi divora ogni volta che ascolto una canzone, non sei l’alcool che scorre nelle vene, non sei le mie scarpe rotte, non sei i miei jeans sporchi. Tu di me non sei niente. Ho sopportato l’amicizia, ho sopportato l’amore, ho sopportato il tuo enorme, inutile, insopportabile nulla. Ho creduto che tu e io fossimo noi, ma non siamo che due elementi che mai saranno nello stesso luogo, nello stesso tempo. Non sono le parole allegre, il tono dolce, non sono il sorriso sempre stampato, non sono solare, non sono felice., sono il fumo, sono il disprezzo, sono l’odio, sono la vendetta, sono questa febbre che non mi lascia e mi divora la carne e la pelle. Io sono questo futtuto senso di disprezzo verso me stessa, così assoluto, così intenso. Sono il mio disprezzo e al tempo stesso sono l’inconsapevolezza. Inconsapevole di essere al mondo continuo a odiarmi e non faccio altro. L’odio mi dirige, l’odio mi fa vivere, l’odio mi spinge ad andare avanti. La speranza che tutto questo prima o poi svanisca nel nulla, forse è questo che ferma la mia mano, forse è questo che spinge il mio passo, forse è questo che non mi fa rimpiangere nulla, che non mi fa amare. Ho sopportato i tuoi umori. Ho sopportato i tuoi amori. Ho sopportato le tue idee. Ho sopportato il tuo gergo da teenager. Ho deciso. Ti ripudio, come il peggiore dei mariti, come il peggio dei figli, come la meglio sconfitta. Ripudio te e il tuo essere, la tua parola, la tua amicizia, la tua idea di bello o divertente. Ripudio ogni molecola della tua persona, della mia. Non sei servito a nulla. Nulla.”
Solo i miei mali rimangono a farmi compagnia. Solo i miei mali possono amarmi. Imperfetta, incompresa, inconcreta. Chi altro mi può amare?"

domenica 21 settembre 2008

LA LOGICA DELLO SFONDO TELEVISIVO


La logica dello sfondo televisivo

Dopo mesi e mesi di preparazione, 90 puntate, centinaia di concorrenti, migliaia di fans scatenati, la faraonica kermesse televisiva delle selezioni per un paio di veline, una sorta di ambiguo festival di “Miss Italia2 ,la vendetta” , è giunta alla sua conclusione con la creazione di due giovani, carine e simpatiche nuove veline, diciottenni e per giunta italiane .
I migliori auguri a queste due giovani ambiziose ragazze, balzate nello splendido splendente mondo del tubo catodico con molta fatica, moltissima fortuna e pochissime qualità. Abbiamo verificato che tutte sono carine, tutte si muovono, (ballano?) e parlano uguale. Questo cavolo di tubo che invade tutte le case degli italiani, con molti soldi e pochissima creatività produce mostri della logica, carissimi e simpatici, ma vuoti di contenuto. E' un Fenomeno di costume abbastanza curioso. Queste giovani donne, benchè apparentemente diverse, sono fotocopie di altre veline del passato, e lontane parenti delle giurassiche Gemelle Kessler. Posizione molto ambita quella di velina, specialmente, pare, dalle stesse famiglie di queste giovani, benchè sia per sua natura una posizione fortemente ambigua. Questo è la l’anno di Giove di transito in caduta in Capricorno, un certo cinismo serpeggia tra i giovani. (Giove è in esaltazione nel Cancro, segno della gioventù)
Mai uno sfondo è stato così importante, mai il fondale è stato così al centro dell'attenzione.
Il destino di questi personaggi è comprimario, ma di alto livello, quindi mai riescono ad essere veramente protagoniste di se stesse, anzi è la rinuncia al protagonismo, attraverso la focalizzazione della loro normalità, che la fa da padrone. Nel ruolo di velina (non attrice, non ballerina, non artista, non speciale in nessun modo) che naufraga l’Arte. Non si propone nessuna diversità personalità o charme particolare, solo avvenenza, il che è assolutamente prevalente nei giovani di oggi, ma che appaiono, o vogliono apparire, assolutamente uguali uno all'altro. E' chiaro che queste ragazze "hanno" personalità, ma vi devono rinunciare per corrispondere ad un ruolo femminile, che stride fortemente con tutte le donne lavoratrici d’Italia, operaie, madri di famiglia, ma anche donne manager, imprenditrici, scrittrici, artiste che hanno un vero successo personale nella vita. Il destino della velina è di lavorare tanto ma esssre un contorno, e già predisposto tutto il loro cammino, compreso quelo affettivo, particine, intervistine, ballettini di dieci secondi, promozioni, etc.,Se negli anni sessanta nelle giovani donne prevaleva la contestazione, la ribellione, la diversità che era l'unico modo per essere veramente "star" o stelle, oggi prevale l'uniformità, l'assomigliarsi in tutto e per tutto, il conformarsi, il diventare sfondo assoluto a qualcos'altro di più importante. L'ambiguità sta in questo rendere lo sfondo un personaggio principale, di renderlo sì costosissimo, ma con un’operazione affascinante quanto imposssibile. Lo sfondo rimane sfondo, l'attore principale rimane al centro e lo sfondo, nella scena, è sempre in secondo piano.
Ma la logica nel fantastico mondo televisivo, si sa, è un optional.

giovedì 11 settembre 2008


LA SIRENA DEI DIVIETI
Ragazzi vietato vietare!
Lo slogan degli anni '60, quando i pianeti lenti (quelli della fascia esterna del sistema solare, Urano, che impiega a ruotare 84 anni, Nettuno 180, e Plutone che è il più lento, 248 anni, e trascorre circa 21 anni in un solo segno astrologico) viaggiavano, a quei tempi rispettivamente in Vergine, Scorpione e ancora Vergine) si è ribaltato con Urano di transito in Pesci (dal 2004). Ora si vieta praticamente tutto. Si dimentica però che vietare non basta, serve l'educazione, morale e sociale, serve convincere più che vietare. Viene il sospetto di una classe politica che vieta per distrarre l'opinione pubblica dai veri problemi, che potrebbero essere:

1) L'economia. Stagnazione. Anche se qualcuno nella classe politica si azzarda ad affermare che siamo benestanti, mediamente questo è diventato un paese poverissimo, di idee, di risorse e di entusiasmo, che è l'aspetto fondamentale di una coesione sociale.

2)Il tessuto sociale troppo disgregato, troppo spazio a stranieri non amalgamati con la struttura fondamentalmente del paese, troppe diversità che lottano per la sopravvivenza in suolo italiano, usando ciascuno metodi costumi ed usanze del proprio paese.

3) La sanità, il sistema giuridico ed i servizi al cittadino allo sfascio più totale

4) Troppa attenzione, nel modo sbagliato, a sport e spettacolo, culto dei personaggi che sono di contorno ad una vita sana, non il piatto principale.

4) La demagogia dei mass media, che fanno finta di criticare ma di fatto sostegono la politica tout court.

5) Se dovessero vietare veramente l'uso della cocaina ai politici e agli appartenenti del modo dello sport e dello spettacolo, il sistema collasserebbe pern sindrome di astinenza.

Ecco l'elenco parzile dei divieti, ricordando ancora una volta che l'epitome dei divieti "I Comandamenti" , codice vecchio di migliaia di anni, non è mai rispettato se non da una una piccola parte degli appartenenti alle scimmie pensanti, la specie umana.

sono il Signore Dio tuo:
1. /Non devi avere/ ______________ altro Dio fuori di me.
2. /Non devi nominare/ ________________ il nome di Dio invano.
3. /Ti devi ricordare/ _________________ di santificare le feste.
4. /Devi onorare/ ___________________ il padre e la madre.
5. /Non devi uccidere/ __________________ .
6. /Non devi commettere/ __________________ atti impuri.
7. /Non devi rubare/ ___________________________.
8. /Non devi dire/ ______________________ falsa testimonianza.
9. /Non devi desiderare/ _________________ la donna d'altri.
10. /Non devi desiderare/ ___________________ la roba d'altri.

Gli spazi sono per riempirli con quello che ci pare.
Ora è severamente vietato:
Vietato fumare in luoghi pubblici
L’ estate dei divieti… dementi…
A Bacoli multato chi beve con cannucce: è “pratica tribale”.

da "Panorama"
L'estate dei divieti: no agli zoccoli a Capri o al tagliaerba a Forte dei Marmi
“Su una spiaggia di Olbia, in Sardegna, i fumatori rischiano 360 euro di multa, ma in tutto il territorio nazionale sono stati vietati i massaggi offerti dagli immigranti, per il rischio che i ’servizi estetici o terapeutici’ offerti da costoro ‘non siano in possesso di adeguata esperienza’”. A Eraclea, vicino Venezia, i genitori devono tenere d’occhio i bambini: i castelli di sabbia sono vietati, perché’ostruiscono il passaggio’ lungo il bagnasciuga. Giocare a racchettoni o a pallavolo è vietato su molte spiagge, e i sub che se ne vanno tranquilli in mare rischiano multe se si avventurano fuori dalle aree consentite”. E poi, continua il quotidiano inglese, formato compact, edito dalla Tony O’Reilly’s Independent News and Media, nato nel 1986 e con una tiratura di 250 mila copie circa: “A Forte dei Marmi non si può fare giardinaggio nel weekend, mentre a Novara, dopo le 23,00 è proibito stazionare nei parchi in più di due persone. A Capri e a Positano, è proibito portare gli zoccoli ai piedi. Il divieto di andare in giro a torso nudo se sei uomo, in bikini se sei donna arriva invece da Viareggio, dove è vietato anche appoggiare i piedi sulle panchine o andare in skateboard sulla passeggiata del lungomare. L’articolo dell’Independent arriva dopo quello del quotidiano svizzero Le Matin, che ha titolato: “L’Italia ha perso la brocca!”. “I comuni combattono il disordine” scrive il quotidiano svizzero “ma qualcuno (leggi il settimanale cattolico Famiglia Cristiana, ndr) ha paura del ritorno del fascismo”.

Poi ancora…
vietare l'alcol in discoteca
vietato calpestare i fiori
Vietato prostituirsi per strada (in casa va bene lo stesso)-

Il quotidiano svizzero Le Matin, ha titolato questi periodo: “L’Italia ha perso la brocca!”.
Vietare è una "sirena". La sua mostruosa raffigurazione, busto di donna e coda di pesce, ha un’origine sia mediorientale che nordica. Ulisse si fece legare all’albero della nave per non cedere alla seduzione del loro richiamo. Infatti nella filosofia orientale la sirena rappresenta il complesso dei tranelli (illusioni, desideri e passioni) nei quali l’uomo non deve mai cadere per poter giungere alla piena illuminazione.

sabato 6 settembre 2008

MADONNE NERE


Il Culto Delle Madonne Nere Fin dalla preistoria la Madonna, Nera o Bianca, la Grande Dea è esistita nell’immaginario di ogni uomo come è dimostrato dal rinvenimento di numerose statuette in terracotta o in pietra nel corso di scavi archeologici in praticamente ogni parte del mondo. La prima religione è stata non Dio Padre Onnipotente, etc. etc, ma la religione primigenia di Gaia, della Mater Terrae, dea pagana del mondo antico. Il primo calendario che risale a 28000 anni fa ( si, ventottomila!) consiste in una statuetta su di cui sono incise le fasi lunari, al femminile, il ciclo di 28 giorni.
Alcune sue caratteristiche fisiche sembrano volerci riportare in un tempo arcaico in cui la divinità femminile, dispensatrice di fertilità, amore e giustizia, appare agli occhi dell’uomo come colei che tutto può e tutto vede, perciò definita con l’appellativo di "Maria" Magdala, Myrionyme, la dea dai mille volti (Iside, Cerere, Epona, Amaterasu, Ishtar, Artemide, Diana, Demetra ecc.). Il culto della Grande Madre risale al Neolitico e forse addirittura al Paleolitico, se si leggono in questo senso le numerose figure femminili steatopige (c.d. "Veneri") ritrovate in tutta Europa, di cui naturalmente non conosciamo il nome. Lungo le generazioni, con gli spostamenti di popoli e la crescita di complessità delle culture, le "competenze" della Grande Madre si moltiplicarono in diverse divinità femminili. Per cui la Grande Dea, pur continuando ad esistere e ad avere culti propri, assumerà personificazioni distinte, per esempio, per sovrintendere all’amore sensuale (Ishtar-Astarte-Afrodite pandemia-Venere), alla fertilità delle donne (Ecate triforme, come 3 sono le fasi della vita), alla fertilità dei campi (Demetra-Persefone-Proserpina), alla caccia (Artemide-Diana).
Il concetto di questa divinità è sopravvissuto nei secoli trasformando i suoi simboli in nuova religione. Il suo volto diventa scuro come quello di Ecate e le sue tre mammelle allattano il neofita iniziato. L’origine del grande grembo generatore fa parte di un segreto millenario che si perde nella notte dei tempi quando si elevavano i canti e si danzava attorno al fuoco sacro. Questo oscuro rituale, eseguito nelle torri di pietra, finì per diventare oggetto di grande venerazione in tutto il mondo allora conosciuto. Sussistono varie ipotesi sulle origini del suo culto che sembra risalire molto prima delle antiche civiltà.
La Dea Iside
Sulle sue ginocchia Iside tiene Horus che allatta teneramente, con il libro segreto nella mano, mentre il suo volto enigmatico e scuro è coperto da un velo impenetrabile. «Nessun mortale potrà sollevare il mio velo. Solo colui che nascerà dal sacro Abacus potrà vedere il mio volto». La stessa rappresentazione, denominata la Vergine che allatta, la troviamo a Clermont Ferrand, in Francia, nella chiesa del XV secolo denominata Notre Dame du Port. Altra strana coincidenza?
In altre epoche appare come una sirena dalla doppia coda, la conoscenza eterea e l’immortalità, che trascende il concetto religioso dell’insondabile. Non a caso viene identificata anche con le dee Astarte ed Hathor o con il faraone-donna Hatshepsut. E stata anche utilizzata come ideogramma per indicare il ka egiziano. Compare spesso nelle architetture (capitelli, mensole ecc.) risalenti a periodi diversi anche se a volte è inserita fra altre simbologie ermetiche di non facile interpretazione e ancora oggi oggetto di approfondito studio da parte dei ricercatori.
La sua mostruosa raffigurazione, busto di donna e coda di pesce, ha un’origine sia mediorientale che nordica. Ulisse si fece legare all’albero della nave per non cedere alla seduzione del loro richiamo. Infatti nella filosofia orientale la sirena rappresenta il complesso dei tranelli (illusioni, desideri e passioni) nei quali l’uomo non deve mai cadere per poter giungere alla piena illuminazione. Spesso la troviamo scolpita con la doppia coda sia sugli stipiti di diverse chiese romaniche, come la Basilica di San Nicola di Bari, che nelle cattedrali gotiche e in alcuni mosaici pavimentali, come quello della Cattedrale di Otranto.
E stata oggetto di culto anche presso le popolazioni nordiche, infatti, negli Shobdon Arches ad Herefordshire (Galles) è stata inserita al centro della cornice del portale maggiore della chiesa romanica di San Giovanni Evangelista. Il culto delle Madonne Nere ha, quindi, un’origine remota e molte sculture e icone sono state trafugate in Terrasanta dai Crociati e portate in Europa dove sono sorte numerose chiese dedicate al suo culto. Ha rappresentato, nei secoli, il punto di contatto di diversi dogmi: l’adorazione della Luna, della Vergine-Madonna e di Maria di Magdolum, ultimo controverso paradosso teologico.
Gli ordini cavallereschi, in particolare Templari e Teutonici, hanno considerato la Dea-Vergine come l’athanor della riproduzione cosmica. E’ possibile comprendere lo stretto collegamento fra la Dea-velata e l’immagine esoterica della Madonna-Maddalena solo se si interpreta, in chiave letterale e criptica, l’archetipo “Notre Dame” (Nostra Signora) voluto da Bernardo di Clairveaux e da Federico II di Svevia. Ancora oggi numerose sono le testimonianze della sopravvivenza del culto della Iside-Vergine che né il tempo e né le lotte dogmatiche hanno potuto distruggere.
Si è sottolineato da più parti che tutto ciò appartiene a una cultura che ha poco a che vedere con la nostra religione e la nostra epoca. Ma forse è vero il contrario. Il riscoprire gli archetipi della propria Fede non può che aumentare la devozione popolare verso la Luna-Madre-Vergine-Maria, sacro grembo del corpo mistico del Cristo-Redentore. Il fascino di questa tematica mi ha indotto a studiare e interpretare le simbologie contenute in alcune chiese, dedicate alle Madonne Nere, proprio per far luce sulla mistica cistercense e sulle conoscenze esoteriche degli ordini monastico-cavallereschi che sono stati i divulgatori del nuovo culto mariano. Persino nel Cantico dei Cantici (Ct 1,5) la Vergine Maria viene definita Nigra sum sed formosa – Sono bruna, ma bella.
Ma perché le immagini delle Madonne sono di color scuro?
Per alcuni studiosi il motivo è da ricercarsi probabilmente al fumo delle candele che hanno bruciato dinanzi ai simulacri per anni e anni. Personalmente non sono d’accordo con questa tesi in quanto nelle rappresentazioni pittoriche o nelle sculture intagliate nel legno, queste madonne hanno solo il volto e la pelle anneriti, ma non certamente le vesti che, al contrario, sono di vari colori. Ma spostiamoci un attimo nel tempo e affrontiamo l’enigma della Cattedrale di Chartres con la sua Vergine Nera del pilastro. La Cattedrale, innalzata sopra un antico luogo di culto druidico e frequentato dai Celti e poi dai Galli, presenta all’esterno e all’interno numerose sculture cariche di simbolismi ed elementi pagani e templari. Ma perché quel luogo era così importante?
La probabile risposta ci viene fornita dallo studioso Sebastien Rouillard che in un suo libro, scritto intorno al 1609, afferma che, prima che arrivasse la religione cristiana, là dove oggi si erge la cattedrale preesisteva un tempio dedicato a una Vergine particolarmente venerata dai Druidi celti. La leggenda narra che i sacerdoti Druidi eressero un altare all’interno dove collocarono la statua della Vergine Nera con il Bambino, intagliata in un tronco di pero. Poco distante, nel cosiddetto “pozzo dei possenti” o di “coloro che vedono oltre”, dove si incontravano le linee energetiche della terra, avvenivano le cerimonie iniziatiche.
Ancora prima, nello stesso luogo, sorgeva un nucleo megalitico dove la dea Carmelle (la portatrice della pietra sacra), fecondata da Belenos, dio della Gallia, mise alla luce Tua. Come si può osservare si tratta sempre della stessa iconografia adottata dalle diverse religioni.
Altra strana coincidenza?
Le Madonne Nere sono presenti in tutta l’Europa con maggiore concentrazione in Francia (Liguadoca e Borgogna) e in Italia (Puglia). La chiesa cristiana non ha mai permesso che si perpetuasse la venerazione dell’elemento femminile perché in grado di annientare il potere sacerdotale maschile. Ma al contrario essa diventò la custode della rinascita spirituale dell’Ordine del Tempio che rispose così a un bisogno particolare di fede, in un’epoca in cui la Chiesa si sforzava di annullare i residui dell’idolatria pagana. Ma i Templari trovarono nella nuova religione la forza non solo esteriore ma anche interiore. Una forza vitale che ebbe appunto origine da un antichissimo retaggio culturale.
Forse fu questa la vera ragione che ne decretò l’improvvisa fine, in quanto essi furono i naturali continuatori dell’adorazione della Signora, del sincretismo ortodosso dell’incarnazione della sapienza ancestrale della donna e dell’ereticità gnostico-cristiana che, grazie anche ai Catari, prepotentemente si diffuse in tutto l’Occidente, facendo tremare pericolosamente le fondamenta di Roma. Sotto il culto della Grande Dea Madre si trovano antiche conoscenze esoteriche:
1) Guaritori
2) Indovini
3) Erbe curative
4) Animali curativi
5) Preghiere
6) Benedizioni
7) Scongiuri
8) Amuleti
9) Talismani
10) Stregoneria
11) Divinazione
12) Illusionismo
13) Oggetti magici
14) Magia astrale
15) Astrologia ed alchimia

giovedì 28 agosto 2008

PERCHE?


Perchè l'uomo ha paura delle macchie solari, delle eclissi, in genere dei fenomeni celesti? Perchè nella mentalità primitiva forgiatasi nel corso dei millenni nel cervello umano il fenomeno celeste è l' epitome, il compendio del volere divino.

Gli Atzechi dell'antico Messico, prima che arrivasse Cortez a rovinare tutto il loro mondo, credevano che ci fossero quattro mondi, prima che il nostro venisse creato, ognuno illuminato dal suo proprio sole.

C'era il sole dei Giganti, il sole del Vento, il sole della Pioggia e il sole dell'Acqua, sotto il dominio del quale la terra fu distrutta da una grande inondazione. Infatti i catastrofisti sono molto preoccupati dell'evento del 2012 ovverosssia il ritorno delle Grandi Inondazioni, bisogna però dire che gli Aztechi pensavano che il mondo fosse molto più piccolo di quello che è in realtà.

In seguito, gli dei crearono una nuova terra e la riempirono di persone, animali e piante. Gli dei si riunirono insieme nell'oscurità per decidere come creare un quinto e ultimo sole. Decisero che uno
di loro avrebbe dovuto dare la sua vita per diventare quel sole, e chiesero se ci fossero volontari. Due tra gli dei si fecero avanti. Uno di loro era l'orgoglioso Tecuciztecatl, gonfio di vanto, e l'altro era il modesto Nanahuatzin, che soffriva per una malattia.
Quando venne il giorno del sacrifico, Tecuciztecatl era splendidamente vestito di un abito d'oro, e indossava collane di giada e corallo. Nanahuatzin si era messo un vestito fatto di carta. Gli altri dei si riunirono intorno a un enorme fuoco, che era acceso da quattro giorni, ed esortarono Tecuciztecatl a saltarci dentro. Ma il dio vanitoso era tutto parole e niente fatti. Per quattro volte corse incontro alle fiamme e quattro volte si fermò proprio al limite del fuoco. Allora gli dei si arrabbiarono e chiamarono Nanahuatzin. Egli non esitò un secondo, anzi corse dritto nel cuore delle fiamme e venne subito carbonizzato. Pieno di vergogna nei confronti del suo rivale, alla fine Tecuciztecatl affrontò anche lui il fuoco, e anche lui morì. Tutti gli dei guardarono il cielo, che stava diventando di un colore rosso vivido. Alto sull'orizzonte da oriente Nanahuatzin, non più figura semplice e malata, bensì splendido sole, bersagliava la terra coi i suoi raggi di luce. Gli dei gli diedero
nome Tonatiuh e fu lui il quinto sole. Ma che stava succedendo? Un altro sole, brillante quanto Tonatiuh, stava levandosi a oriente. Era Tecuciztecatl, il dio orgoglioso, ma vigliacco. Gli altri pensarono che due soli avrebbero illuminato la terra troppo intensamente, perciò uno di loro scaraventò un coniglio sulla faccia di Tecuciztecatl. Questo lo rese più fioco, e fu così che divenne la luna. Quando c'è la luna piena, si
può ancora vedere il coniglio sulla sua faccia. Ora c'erano un sole e una luna, ma privi di moto. Bisognava che tutti gli altri dei morissero perché il sole si uovesse nel cielo. Ed è così che il quinto sole divenne quello che ancora oggi vediamo. La Premessa di Antonio Aimi, noto studioso della storia e delle civiltà precolombiane, nel libro edito da Mondadori Milano nel 2004:

"Normalmente il lavoro degli storici consiste nell’esaminare i documenti, costruire un modello interpretativo e scartare le fonti poco ttendibili. Curiosamente di questo lavoro di critica testuale non c’è traccia nella storia o meglio nell’etnostoria degli
ultimi decenni dell’impero azteco e della Conquista del Messico, dove la vulgata tradizionale continua a riproporre uno strano centauro, che prima segue acriticamente le fonti indigene afferenti alla cosiddetta Crónica X, soprattutto attraverso le opere di Diego Durán e Hernando Alvarado Tezozómoc, e poi le fonti spagnole con integrazioni mirate della cosiddetta “visione dei vinti”. Si salvano solo pochi interventi che finora non hanno avuto la forza di rovesciare la
versione dominante, anche perché in genere hanno toccato marginalmente lo specifico propriamente storico. Come credo di aver mostrato nel libro: La “vera” visione dei vinti: la conquista del Messico nelle fonti azteche, questo modello non solo è insostenibile
perché è smentito dal buon senso e da una vasta gamma di dati archeologici ed etnostorici, ma in alcuni passi è semplicemente grottesco. Inutile dire che dopo aver
smantellato il centauro che domina la scena, mi sono trovato in mano alcuni intriganti frammenti isolati che, senza volerlo, mi hanno spinto a immaginare uno scenario plausibile di quegli avvenimenti, il cui protagonista incontrastato è Moctezuma o, più
correttamente,: Motecuhzoma Xocoyotl, il Signore Adirato il Giovane, l’imperatore azteco che ricevette Cortés e morì in circostanze controverse. Per quanto presentato dalle fonti ora come un Amleto esotico ora come un vigliacco, credo, come sostengono anche alcuni degli specialisti più qualificati, che sia stato un grande imperatore e che stesse facendo, nel contesto degli inizi del XVI secolo, l’unica cosa sensata che lo sviluppo
politico sociale della Mesoamerica richiedeva: la costruzione di uno Stato assoluto di tipo nuovo, fondato su un apparato professionale di funzionari a tempo pieno. E’ evidente, però, che uno scenario a tutto tondo del punto di vista di Moctezuma può essere ricostruito solo sul terreno del racconto storico e non su quello della ricerca storica o etnostorica o antropologica. Questo libro, è bene chiarirlo esplicitamente fin da ora, è dunque un racconto e come tale va giudicato. Ma è bene dire con altrettanta chiarezza che in molti passi esso si basa su parecchi dati incontestabili della ricerca etnostorica e archeologica e di una lettura critica delle fonti indigene e spagnole. Per non appesantire il racconto, questi dati non sono indicati, per evitare di produrre un apparato di note e di riferimenti lungo come il libro stesso. Chi è interessato, li può
trovare, in gran parte, ne: La “vera” visione dei vinti: la conquista del Messico nelle fonti azteche. Per rendere più semplice la vita al lettore non abituato a una serie di parole nahuatl di difficile lettura, sono state usate le traduzioni italiane o le varianti moderne dei nomi indigeni (caucciù per ule o ulli, Cuernavaca per Cuauhnahuac, ecc.). E per la stessa ragione, anche a costo di creare un certo straniamento nel lettore
specialista e di una qualche imprecisione concettuale, sono stati denominati col nome dato dagli archeologi o con un nome moderno oggetti e monumenti che sicuramente i protagonisti del libro indicavano in altro modo (ad esempio il teocalli di Huizilopochtli
e di Tlaloc è stato chiamato il Templo Mayor, ecc.). Anche i nomi dei personaggi sono
stati semplificati. In primo luogo quello del protagonista. E così Motecuhzoma Xocoyotl è
diventato semplicemente Moctezuma. Ma sono sicuro che l’imperatore azteco, nel suo pragmatismo irrituale, l’avrebbe perdonato.La conversione delle date del calendario di Tenochtitlan nel calendario giuliano è stata fatta seguendo la correlazione Caso. Per
ricostruire la posizione delle stelle e dei pianeti nel cielo di Tenochtitlan negli anni presi in esame sono stati utilizzati i moderni programmi di astronomia.

Tezcatlipoca dà e toglie, innalza e abbatte

La vita gli era scivolata via tra le mani. Lo sapeva chiaramente. Da un certo punto in poi la vita aveva cominciato a scivolargli via dalle mani. Da almeno tre anni, da quando non era più comandante supremo dell’esercito mexica, la sua vita gli era apparsa davanti
agli occhi nitida e chiara e gli era sembrata una cosa buttata via, una cosa che non lo riguardava e che poteva guardare dall’esterno. “Sei troppo bravo per occuparti di questa piccola ribellione” gli aveva detto quel
miserabile idiota. Come se comandare gli eserciti e governare l’impero fosse un compito
che doveva essere riservato agli imbecilli e agli incapaci. E così l’imperatore era partito per Xaltepec col figlio Matlal. Poi gli aveva fatto sapere che, non avendo
partecipato alla spedizione di Xaltepec, non era più comandante dell’esercito e non faceva più parte del Consiglio dei Quattro. Per dargli un contentino l’aveva nominato responsabile dell’arsenale dell’esercito. Così s’era ritrovato trasformato da guerriero in scribacchino. Quel miserabile cialtrone non aveva avuto nemmeno il coraggio di convocarlo nel Tecpan, nel Palazzo Reale, e di guardarlo negli occhi. Glielo aveva fatto sapere con un breve messaggio, che gli era stato riportato da uno di quei ragazzotti molto boriosi e molto checche che i preti avevano sistemato ovunque nella corte dell’imperatore. Ma Moctezuma sapeva che quella decisione di Ahuitzotl e tutto quello che era venuto dopo era solo l’ultimo petalo del fiore. Per una di quelle tragiche beffe che
il Signore Invisibile e Impalpabile si diverte a fare agli uomini per mostrare la loro nullità e la sua onnipotenza, la vita aveva cominciato a sfuggirgli via molto prima, quando ancora la stava costruendo, quando aveva ancora l’illusione di tenerla saldamente
nelle mani. Si era fatto troppi nemici. Troppe volte aveva parlato senza menzogna e senza inganno. Troppo a lungo aveva fatto parte per se stesso senza legarsi a nessuna delle fazioni che si contendevano il potere a Tenochtitlan, la perla dell’Anahuac, la più
splendida opera che mai gli uomini avessero realizzato nel Cem Anahuac, l’Unico Mondo, il
Mondo dei due Mari. Anche il nome che gli avevano dato quando era diventato un guerriero,
beffardamente, rivelava il suo isolamento: Moctezuma, il Signore Adirato. Certo, era anche il nome del più grande imperatore dei Mexica, ma il fatto che si chiamasse come lo Huey Tlatoani, il Grande Oratore che aveva definitivamente imposto la potenza azteca
nell’Unico Mondo, rendeva la beffa ancora più atroce. Aveva accettato quel nome come una scommessa, lo aveva sempre portato per mostrare di esserne degno, ma ora sapeva che la scommessa era persa. Irreversibilmente. Con la morte di Ahuitzotl e l’imminente elezione a imperatore del figlio Matlal o di un altro fantoccio dei sacerdoti, la città e l’impero
sarebbero finiti nelle mani di un pugno di fanatici e incapaci. Il pretesto era stato l’alluvione dell’anno 7 Canna [il 1499 del calendario giuliano]. Può essere destituito il capo dell’esercito perché piove troppo ? Eppure gli era capitato proprio questo. Tutto
era cominciato con la questione della costruzione dell’acquedotto di Acuecuexatl. La popolazione era molto aumentata e l’acqua, soprattutto durante la stagione secca, cominciava a scarseggiare e non si poteva bere l’acqua salmastra del lago. Si era deciso
di costruire un nuovo acquedotto che captasse un’abbondante sorgente che sgorgava da un
piccola grotta ad Acuecuexatl, nei pressi di Coyoacan. Ma Tzutzuma, il signore di Coyoacan, si era opposto con pretesti che solleticavano il fanatismo della casta
sacerdotale: “La grotta è sacra a Tlaloc e halchiuhtlicue, le divinità dell’acqua, la costruzione dell’acquedotto ci obbliga a smantellare il tempio costruito sotto la
sorgente, ecc.”. Era così cominciato un ridicolo tira e molla. Per tre volte gli emissari di Ahuitzotl erano andati a trattare la questione dell’acquedotto e per tre volte erano tornati con la coda tra le gambe. Tzutzuma più che per questioni di devozione lo faceva
per difendere la sua autonomia e ostacolare la crescita di Tenochtitlan. I sacerdoti lo difendevano perché era uno di loro e perché qualunque iniziativa sacralizzasse qualche aspetto del territorio, pur insignificante, rappresentava maggiore potere e maggiore
prestigio, anche se questo comportava un indebolimento del potere dello Stato. Era stato convocato anche Nezahualpilli che, dopo aver approvato il progetto dell’acquedotto, aveva proposto come risarcimento alle divinità delle acque un rituale in pompa magna. Alla fine Ahuitzotl, incapace di sbloccare la situazione, aveva passato la faccenda a Moctezuma, he era andato a Coyoacan, aveva catturato Tzutzuma e lo aveva giustiziato davanti a tutti i signori della zona, come monito a non intralciare in nessun modo i progetti della capitale. L’esecuzione pubblica di Tzutzuma aveva suscitato uno scandalo notevole nella
casta sacerdotale, ma poi le proteste s’erano calmate quando l’acquedotto aveva
cominciato a portare l’acqua in città. Qualche tempo dopo, verso la fine della stagione delle piogge, quando il lago era già alto, un’ondata di piogge intense e continue l’aveva fatto esondare, sommergendo gran parte di Tenochtitlan. I preti avevano cominciato a
spargere la voce che era tutta colpa dell’acquedotto. Moctezuma, spalleggiato da Nezahualpilli e da tutti gli architetti, aveva avuto un bel dire che l’acqua di
Acuecuexatl si riversava comunque nel lago e che averle cambiato percorso non poteva aver causato l’inondazione. Tutti avevano visto le piogge che s’erano abbattute sulla Valle del Messico. Inutilmente. Ahuitzotl non aveva reagito alle dicerie dei preti: “Gli dei
dell’acqua sono stati comunque offesi”, aveva detto e, da vigliacco qual era, non era stato capace di rovesciare la frittata e accusare i preti di non essere stati capaci di
ottenere il favore di Tlaloc e Chalchiuhtlicue. Non aveva fatto nulla e poi, quando era scoppiata la ribellione di Xaltepec, lo aveva chiamato e gli aveva detto: “Sei troppo bravo per occuparti di questa piccola ribellione”.


Quindi la previsione Azteca è fondata su avvenimenti di un "micromondo" circiscritto però alla meterologia del Mesoamerica.
I cicli solari onvece riguardano tutta la Terra e sono undecennali e questo in corso è appunto iniziato nel 2001 e si prospetta come il più potente in assoluto. Il ciclo solare attuale, denominato ciclo solare 24, raggiungerà il suo picco, con tempeste violentissime ed immense macchie solari, tra il 2011 e il 2012. Fin dai tempi di Galileo, da quando sono iniziate le osservazioni telescopiche del Sole, si è scoperta la correlazione tra l'aumento dell'attività solare, con effetti tangibili sul campo magnetico terrestre, e l'incremento delle macchie solari.
Ovviamente, 4 dei 5 cicli solari più violenti da quando questi vengono registrati ed osservati, si sono verificati negli ultimi cinquant'anni.
Gli scienziati non sanno spiegare tale fatto.
Recenti studi, tra cui quelli condotti da Cerruti della Cornwell University di New York, dimoostrano chiaramente l'effetto disastroso dell'attività solare sulle trasmissioni radio, satellitari, GPS, con particolare rilievo negli ultimi anni.
Habibullo Abdussamatov, capo della sezione ricerche spaziali presso l’Osservatorio Astronomico Pulkovo di San Pietroburgo ha affermato che i dati raccolti su Marte dimostrano che il riscaldamento globale sulla Terra è direttamente legato ai cambiamenti che il nostro Sole sta subendo in questi anni. Infatti le calotte polari di anidride carbonica al Polo Sud di Marte da tre anni a questa parte si stanno assottiggliando al pari dei nostri ghiacciai.
Ovviamente, la cosiddetta scienza ufficiale rigetta tale teoria. Secondo il calendario Maya, il termine ultimo del Quinto Sole avverà il 4 Ahaw 3 Kankin (13.0.0.0.0), corrispondente alla data del calendario gregoriano 23 dicembre 2012.
Il Quinto Sole, Tonatiuh, è anche l'ultimo, è infatti detto il Sole del Movimento, poiché alla fine del ciclo ci sarà il movimento dell'asse terrestre che farà perire quasi tutta l'umanità.
Secondo gli studi di Glatzmaier e Roberts, l'inversione del campo magnetico terrestre si verificherà pressapoco in quella data e, nel momento in cui avverrà tale evento, i Poli si invertiranno. Ma prima, la Terra cesserà di ruotare.
I tre giorni di buio a cui allude l'Apocalisse potrebbero essere la conseguenza di tale evento.
"La morte degli impenitenti persecutori della Chiesa avverrà durante i tre giorni di buio. Colui che sopravviverà ai tre giorni di tenebra e di pianto, apparirà a se stesso come l’unico sopravvivente sulla terra, perché di fatto il mondo sarà coperto di cadaveri". (San Gaspare del Bufalo, XIX secolo).
"La Santa Vergine ha detto che la terra andrà fuori della sua orbita per tre giorni..." (La veggente Patricia Talbot).
Il 23 dicembre 2012 rappresenta “El Fin de los Tiempos”.
In tale data ci sarà un preciso allineamento del Sole con il Centro Galattico (denominato Hunab Ku dai Maya) a cui conseguirà un cambiamento radicale della nostra fisica connesso all'elevazione dello stato vibrazionale che solo gli umani più evoluti spiritualmente potranno sopportare.
Per gli altri, i materialisti legati ai nefasti ed infimi livelli vibrazionali delle forze del male e dei rettiliani, l'elevazione del piano vibrazionale della Terra apporterà follia e morte.
All'allineamento al Centro Galattico è legato l'ingresso della Terra all'interno delle Forze d'influenza della Cintura Fotonica delle Pleiadi, cintura scoperta dall'astronomo inglese Sir Edmund Halley, lo scopritore anche dell'omonima cometa e della Terra Cava.

L'ingresso della Terra nella Cintura delle Pleiadi, a causa della Luce di Frequenza Superiore, porterà la Terra nella Quinta Dimensione e ne conseguirà la distruzione dei demoni abitatori delle frequenze più infime della Quarta Dimensione.
Il ciclo, grazie al quale la Terra rientrerà nella Zona Vibrazionale Superiore della Costellazione delle Pleiadi, si compie ogni 13.000 anni.
13.000 anni fa giunse, allegoricamente, Quetzalcoatl.
La Piramide Azteca di Teotihuacan è allineata alle Pleiadi, similmente alla Piramide Maya di Kukulcan (Il nome Maya di Quetzalcoatl).
C'è una leggenda che correla il possesso delle conoscenze di controllo delle onde sonore che permettevano la levitazione degli oggetti e la costruzioni di templi maya.
Riguarda il sito Maya di Uxmal. Una leggenda locale narra che la città ed il Tempio dell'indovino vennero costruiti da una razza di nani che fece uso di onde sonore per sollevare i pesanti massi.
Circolano le stesse leggende riguardo la costruzione della città di Tihuanaco vicino il lago Titicaca. Recenti studi dimostrano che la sua costruzione risale all'undicesimo millennio A.C. (sempre 13.000 anni fa...). Per la sua costruzione sono stati utilizzati enormi blocchi di granito pesanti anche più di 100 tonnellate. A tutt'oggi, nessuna gru o paranco umani sono in grado di sollevare tali pesi. Solo la levitazione sonica sarebbe stata in grado di farlo.
E, d'altronde, tutti le priramidi antiche, da quelle egiziane a quelle maya ed azteche dimostrano particolari conoscenze dei costruttori nel campo dell'acustica.

I cataclismi verificatisi dopo il disallineamento della Terra dalla Costellazione delle Pleiadi hanno fatto smarrire le conoscenze sul controllo delle vibrazioni sonore ed elettromagnetiche. Solo recentemente è iniziato lo studio della cimatica, scienza che studia appunto le modificazioni sulla materia provocate da onde sonore di particolari frequenze, anche se al momento sembra limitata a mere applicazioni artistiche.
Dopo 13.000 anni, secondo le leggende maya, ritornerà Quetzalcoatl-Kukulcan, il che significa che il regno della Saggezza e dell'Elevazione si realizzerà nuovamente con il rientro della Terra nella zona di influenza della Cintura delle Pleiadi, che non a caso sono denominate da Enoch "la culla e il trono della Nostra Saggezza".
"...Dio manderà due castighi: uno sarà sotto forma di guerre, rivoluzioni e altri mali; avrà origine sulla terra. L'altro sarà mandato dal Cielo. Verrà sopra la terra l'oscurità immensa che durerà tre giorni e tre notti. Nulla sarà visibile e l'aria sarà nociva e pestilenziale e recherà danno, sebbene non esclusivamente ai nemici della Religione. Durante questi tre giorni la luce artificiale sarà impossibile; arderanno soltanto le candele benedette" (Beata Anna Maria Tatei, XIX secolo).
Circa 13.000 anni fa, epoca in cui furono costruite le Piramidi di Giza secondo la datazione reale di Bauval ed Hancock, terminò l'Età dell'Oro, quando la Luce Vera del Sole Nero, lo Schwarze Sonne , il Sole Centrale, il Sole Galattico, cessò di illuminare le coscienze superiori.

La nostalgia per l'Epoca dell'Oro è sopravvissuta per rmigliaia di anni.
Persino i nazisti ne rimasero conquistati. Tanto che Himmler fondò la segretissima Società del Sole Nero (Schwarze Sonne), una setta esoterica con credenze mistico-alchemiche facenti riferimento, appunto al Sole Nero, al Sole della purezza alchemica, a cui si ispirò anche il filosofo greco Filolao.
Ma la società fondata da Himmler utilizzò tecniche sapienziali massonico-sataniche (o rettiliane) poiché cercava di recuperare il potere occulto dei serpenti lemuriani, cioè la possibilità di trasmutare la materia in una forza occulta superiore, ma inerente il quarto livello dimensionale, il più infimo.

Peter Moon, nel suo libro "Schwarze Sonne" afferma l'unicità tra il simbolo della svastica ed il simbolo del sole Nero, espressioni della mitica Thule e di un’arcaica conoscenza.
Ovviamente, Himmler non poteva desiderare l'elevazione spirituale dei suoi adepti, Ciò che voleva era solo un potere conoscitivo che desse la Supremazia Mondiale al Terzo Reich.
Pertanto indirizzò le sue pulsioni esoteriche verso le Forze di Puro Male.
Nel castello di Wewelsburg acquistato da Himmler per forgiare gli arconti del Terzo Reich, nella sala degli Obergruppenführer è raffigurato il sole centrale galattico, lo Schwarze Sonne.
Serrano parla, appunto degli iniziati nazisti di Wewelsburg. nel nostro articolo VITRIOLUM.
Le pratiche iniziatiche erano, ovviamente, maligne. Dall'uso di acqua distillata, opprtunamente "potentizzata" da gocce di sangue di Adolf Hitler (secondo una tecnica di Rudolf Steiner), al fine di raggiungere una "mistica unione con la natura", alla "cerimonia dell'aria soffocante", dove gli iniziati venivano avvolti dalle spire del fumo provocato dal fuoco di una bandiera di quelle battezzate da Hitler stesso (cioè toccate dalla bandiera intrisa di sangue dei martiri del fallito putsch di Monaco del 1923).
E' ovvio che tali tecniche erano utili a schiavizzare ed obnubilare la coscienza degli iniziati (cfr. su tali cerimonie, Marco Dolcetta, "Nazionalsocialismo Esoterico", Castelvecchi Ed.).
Ora, però. l'insieme delle Forze Vibrazionali Galattiche, del Sole della Vera Luce, del Magnetismo di Gaia, ci stanno risospingendo all'Età dell'Oro.
Tutti i Governi e gli umani che si fanno sostenere dalle Forze Maligne dei demoni della Quarta Dimensione periranno.

Ma il Tempo del Passaggio potrebbe essere più vicino di quanto non crediamo.
In questo video su YouTube viene teorizzato che il calendario gregoriano possa essere falsato di quattro anni e quindi saremmo prossimi ad Esso...

lunedì 25 agosto 2008

L'originale è sempre meglio,anche se l'origine è incerta (1971?)


ISTANTES
Si pudiera vivir nuevamente mi vida en la próxima trataría de cometer más errores. No intentaría ser tan perfecto... me relajaría más. Sería más tonto de lo que he sido; de hecho tomaría muy pocas cosas con seriedad. Sería menos higiénico. Correría más riesgos, haría más viajes, contemplaría más atardeceres, subiría más montañas, nadaría más ríos. Iría a más lugares a donde nunca he ido; comería más helados y menos habas; tendría más problemas reales y menos imaginarios. Yo fui de esas personas que vivió sensata y prolíficamente cada momento de su vida. Claro que tuve momentos de alegría, pero si pudiera volver atrás trataría de tener solamente buenos momentos. Por si no saben, de eso está hecha la vida, sólo de momentos; no te pierdas el ahora. Yo era uno de esos que nunca iban a ninguna parte sin un termómetro, una bolsa de agua caliente, un paraguas y un paracaídas. Si pudiera volver a vivir, comenzaría a andar descalzo a principios de primavera y seguiría así hasta concluir el otoño. Daría más vueltas en calesita, contemplaría más amaneceres y jugaría con más niños, si tuviera otra vez la vida por delante. Pero ya ven, tengo 85 años y sé que me estoy muriendo...