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martedì 31 maggio 2011

IL NODO LUNARE NORD IN SAGITTARIO





"Gli archetipi sono espressi riccamente nei sogni e nelle visioni, sono la sostanza del mito, della fiaba, e delle dottrine esoteriche."
Carl Gustav Jung

La Luna, che regola negli esseri umani il sonno e la veglia, gli stati d'animo, l' oscillazione delle sostanze liquide ed umorali nel soggetto , rappresenta anche "l'inconscio" dell'individuo, termine a cui Carl Gustav Jung ha dedicato una vita di studio e che lui stesso definiva come quella zona buia e abbastanza terrificante della psiche che attraverso l'analisi è necessario riportare alla luce.

Il Nodo Lunare Nord è una stazione nel percorso che il nostro satellite compie in rapporto con il Sole e che coincide, quando Sole Luna e Nodo Nord si congiungono, a quei fenomeni straordinari che sono le eclissi solari. Il Nodo Lunare Nord quindi come somma di fattori che si accumulano nel tempo, rappresenta l'inconscio collettivo, e ha una frequanza di diciotto anni, periodo che guarda caso, tanto per rimanere nella cronaca politica di questi giorni, corrisponde alla durata dell'egemonia della destra sulla città di Milano, appena conclusasi. Quindi diciotto anni fa finiva un periodo in cui governava la sinistra, proprio come oggi finisce di governare la destra. Questo perchè, tornando all'archetipo del Sagittario, il Centauro è un qualcosa in movimento, doppio e mobile, governa la Nona Casa, dove è importante lo spostamento verso l’orizzonte. Il personaggio centrale di questo "archè" è una figura mobile, per esempio un cavaliere che cavalca per il paesaggio -- una delle primitive forme dell'immaginario collettivo della casa nona. In queste immagini appare sempre un paesaggio vasto con una luce verso cui ci si dirige, un orizzonte lontano dato che la casa nona ha a che vedere con la ricerca di una verità definitiva: "Cerco la mia verità che è la verità per tutti". Le immagini si possono presentare anche in maniera più moderna, per esempio come oggetti mobili, e tutti i mezzi di trasporto collettivi, una carrozza o un treno o un aeroplano: mezzi di trasporto che ci portano in avanti verso nuove mete. Il Sagittario ha anche un tipo di energia, derivata da metafora od allegoria, del "conquistador", dell'Invasore", dell'Alieno che sbarca sulla Terra con tutto ciò che ne consegue. E' anche ovvio che tutte le invasioni hanno all'inizio un piccolo fronte, che può essere vittorioso, rappresenta quindi la battaglia vinta che non garantisce affatto l'esito finale della guerra. Perchè di questo si tratta. Giove, il Sagittario, e la nona casa rappresentano benissimo le guerre ideologiche, ovverosssia lo scontro frontale e perenne tra filososfie diverse.

Secondo una leggenda babilonese, Marduk (Giove) creò il Grande Drago per tenere ferme le dodici costellazioni zodiacali. Il Drago portava sei costellazioni sulla spalla e stringeva le altre sei con il ventre; la sua testa bestiale e famelica poggiava sul Nodo Ascendente della Luna e la sua coda pericolosissima sul Nodo Discendente.
Tra l'altro nell'Astrologia Lunare, karmica o draconica ricorre spesso questo concetto legato all'idea della
Astrologia Reincarnativa, karmica o all'archetipo dell' "ombra" tanto cara agli psicologi moderni, ma che ricordiamolo, nasce con Platone ed il suo "mito della caverna".

Mito della caverna
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il mito della caverna di Platone è probabilmente il più conosciuto tra i suoi miti, o se si preferisce, allegorie o metafore. Il mito è raccontato all'inizio del libro settimo de La Repubblica (514 b – 520 a).

"Si immaginino alcuni prigionieri che siano stati incatenati, fin dall'infanzia, nelle profondità di una caverna. Non solo le membra, ma anche testa e collo sono bloccati, in maniera che gli occhi dei malcapitati possano solo fissare il muro dinanzi a loro.

Si pensi, inoltre, che alle spalle dei prigionieri sia stato acceso un enorme fuoco e che, tra il fuoco ed i prigionieri, corra una strada rialzata. Lungo questa strada sia stato eretto un muricciolo, lungo il quale alcuni uomini portano forme di vari oggetti, animali, piante e persone. Le forme proietterebbero la propria ombra sul muro e questo attrarrebbe l'attenzione dei prigionieri. Se qualcuno degli uomini che trasportano queste forme parlasse, si formerebbe nella caverna un'eco che spingerebbe i prigionieri a pensare che questa voce provenga dalle ombre che vedono passare sul muro.

Mentre un personaggio esterno avrebbe un'idea completa della situazione, i prigionieri, non conoscendo cosa accada realmente alle proprie spalle e non avendo esperienza del mondo esterno (si ricordi che sono incatenati fin dall'infanzia), sarebbero portati ad interpretare le ombre "parlanti" come oggetti, animali, piante e persone reali.

Si supponga che un prigioniero venga liberato dalle catene e sia costretto a rimanere in piedi, con la faccia rivolta verso l'uscita della caverna: in primo luogo, i suoi occhi sarebbero abbagliati dalla luce del fuoco ed egli proverebbe dolore. Inoltre, le forme portate dagli uomini lungo il muretto gli sembrerebbero meno reali delle ombre alle quali è abituato; persino se gli fossero mostrati quegli oggetti e gli fosse indicata la fonte di luce, il prigioniero rimarrebbe comunque dubbioso e, soffrendo nel fissare il fuoco, preferirebbe volgersi verso le ombre.

Allo stesso modo, se il malcapitato fosse costretto ad uscire dalla caverna e venisse esposto alla diretta luce del sole, rimarrebbe accecato e non riuscirebbe a vedere alcunché. Il prigioniero si troverebbe sicuramente a disagio e s'irriterebbe per essere stato trascinato a viva forza in quel luogo.

Volendo abituarsi alla nuova situazione, il prigioniero riuscirebbe inizialmente a distinguere soltanto le ombre delle persone e le loro immagini riflesse nell'acqua; solo con il passare del tempo potrebbe sostenere la luce e guardare gli oggetti stessi. Successivamente, egli potrebbe, di notte, volgere lo sguardo al cielo, ammirando i corpi celesti con maggior facilità che di giorno. Infine, il prigioniero liberato sarebbe capace di vedere il sole stesso, invece che il suo riflesso nell'acqua, e capirebbe che:
« è esso a produrre le stagioni e gli anni e a governare tutte le cose del mondo visibile e ad essere causa, in certo modo, di tutto quello che egli e suoi compagni vedevano. »

(Platone, La Repubblica, libro VII, 516 c - d, trad.: Franco Sartori)


L'interpretazione saggitariana di questo mito è quella fatta dagli idealisti. Nella filosofia di un Saggitario, infatti, viene espresso il concetto che gli uomini non conoscano direttamente ed immediatamente i veri oggetti del mondo: piuttosto, noi conosciamo soltanto l'effetto che la realtà esterna ha sulle nostre menti.
In altre parole, quando osserviamo un oggetto, noi ne percepiamo solo una copia, una semplice rappresentazione mentale e simbolica del "vero" oggetto della realtà esterna.

Ogni aspetto dell'allegoria ha il proprio significato: Platone era fortemente interessato alla politica ed alla sociologia, delle quali si discute, indirettamente, nel mito.

In primo luogo, Platone simboleggia con il sole la fonte della vera conoscenza. In seguito aggiunge che i prigionieri incatenati nella caverna rappresentano la maggior parte dell'umanità: il filosofo è l'uomo liberato, che tenta di portare i suoi compagni verso la conoscenza.

Il significato del mito è duplice: esso può essere letto, infatti, sia in chiave ontologica, sia gnoseologica.

La parte iniziale del mito riprende, infatti, la teoria della linea, già esposta da Platone nei libri precedenti al settimo: il mito della caverna diventa quindi la descrizione della faticosa salita dell'uomo verso la vera conoscenza. L'idea della liberazione dell'uomo dalle catene della sua esperienza limitata ed il raggiungimento della pura conoscenza della realtà è comune a molte culture; anche le scoperte e le invenzioni che rendono tale il mondo moderno possono essere viste come risultato del tentativo dell'uomo di superare i propri limiti per raggiungere ciò che è oltre la conoscenza del momento. Inoltre, con il Nodo Lunare Nord in Saggitario si può divenire consapevoli di quanto e fino a che punto i mass media influenzino l'nconscio collettivo e dominino l'opinione pubblica, interponendosi tra l'individuo e la notizia, manipolando artificiosamente quest'ultima secondo necessità.

(tratto in parte Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)