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giovedì 3 giugno 2010

GIOVE ED URANO IN ARIETE



E d'un tratto scoppiò l'amore. Volerà l'amore che ha la sua diplomazia, il suo senso dell’etica e la sua giustizia, del tutto particolare ed individuale. E' chiamato il gioiello interiore.

Urano nella sua simbologia di sviluppo scientifico e tecnologico, Giove nell'abbraccio dell'individuo col mondo e con i suoi simili. La congiunzione con Giove di questo inizio Giugno 2010, si sparge sull'onda dell'entusiasmo e della fortuna, non sarà certamente frenata dagli aspetti dissonanti che tenderanno a sminuire e far divergere le forze planetarie su obiettivi diversi da quelli inizialmente posti. L'opposizione a Saturno, aspetto piuttosto difficile che dura già da diversi mesi (si era inizialmente formato tra Vergine e Pesci nel 2008, proprio allo scoccare della “crisi dei mutui” e del fallimento Lehman Brother), per cui dobbiamo usare sia la forza di volontà (Urano) che quella della ragione(Saturno): evitare le azioni insensate, non perdere tempo teorizzando azioni inutili. Ragione e azione, insomma, possono collimare e i risultati sono eccezionali. La quadratura Urano-Plutone aumenta la potenza di questo aspetto. La cuspide Ariete-Pesci ha che vedere con la guarigione. Il mondo ha bisogno di guarire. L'arte della guarigione, una tradizione molto antica e una volta segreta, può aiutarci in questo compito – prendersi cura innanzitutto della nostra mente – e per ricordarci quanto essa sia preziosa, proprio come un gioiello.
Nel buddhismo tantrico esistono dei metodi di guarigione molto efficaci che potremmo definire “magici” per mancanza di un termine più appropriato. Sono metodi che agiscono ai livelli più sottili, i cosiddetti livelli energetici, di cui non abbiamo esperienza cosciente. L’intuizione speciale è quella di poter adattare antico e moderno, usando le tecniche più potenti ad e sempio quelle del buddhismo tantrico (che per questo venivano tenute segrete) conformandole alle esigenze e alle realtà della società moderna, togliendole dal contesto religioso. Il concetto si potrebbe riassumere così: se queste tecniche hanno la capacità di portare uno yoghi (adepto) nel breve tempo di “3 anni, 3 mesi e 3 giorni” alla perfetta illuminazione ciò significa che, opportunamente “riconfezionate”, avranno la potenzialità di guarire degli individui profondamente squilibrati e una società malata come quella moderna. Sottolineiamo “individui” e “società” perché, secondo il principio dell’interdipendenza dei fenomeni, non possono esistere un equilibrio e una felicità individuali che prescindano dall’equilibrio dell’ambiente, della società e del mondo intero. Tra questi metodi esoterici uno dei più segreti della guarigione. Ci sono poche tracce esplicite di questa tradizione che appartiene allo speciale lignaggio dei mahasiddha e, in particolare, a quegli insegnamenti “sussurrati” che venivano trasmessi direttamente dal maestro a pochi discepoli altamente qualificati. Ne troviamo invece traccia qua e là nell'arte nella letteratura, nei testi e nei dipinti.
Ad esempio, nella storia di uno dei santi più conosciuti del Tibet, Milarepa, troviamo menzionata una collana di rubini, appartenuta al grande santo Naropa, che Milarepa sottrae al proprio maestro Marpa. Nel racconto si intuisce chiaramente l’eccezionale valore spirituale di questo oggetto. Ci sono poi i dipinti dei mahasiddha che vengono spesso rappresentati con ornamenti di gioielli. I mahasiddha erano degli individui un po’ speciali, che ottenevano le realizzazioni spirituali conducendo uno stile di vita molto poco ortodosso. Erano asceti che avevano rinunciato a tutto e che spesso vivevano in luoghi desolati, nei cimiteri o in caverne con appena il necessario per la propria sussistenza fisica e, se il clima era mite, giravano seminudi. Allora perché si preoccupavano così tanto degli ornamenti? I loro gioielli, che raffiguravano i simboli del buddhismo ed erano attivati con delle speciali cerimonie, erano in realtà dei canali di energie molto speciali che permettevano loro di ottenere le realizzazioni spirituali in tempi brevi. Erano sì il simbolo delle realizzazioni ma erano anche il mezzo (o un aiuto molto importante) per raggiungerle. Un aiuto così importante che questi asceti nudi li conservavano tra le loro scarse proprietà. Oggi la tendenza è quella di non rispettare nulla e nessuno, di non aver rispetto di alcuna cosa ma di seguire la via dell'egoismo (società dell'Acquario), livellando tutto ad una ricerca continua e spasmodica delle soddisfazioni rapide e brucianti che fornisce la tecnologia, e quindi di allontanarsi dalla propria natura umana, per assomigliare semppre di più a robot condizionati e controllati a distanza, e di non saper aspettare, quello che nell'Ecclesiaste viene chiamato il giusto momento per ogni cosa.

Ad esempio in passato l'anello di fidanzamento era un pegno pressochè indissolubile, il simbolo della massima sicurezza per le ragazze single. Tuttavia, una razza pericolosa di donne oggi è in aumento - di quelle che non considerano un'anello di nozze al dito di un uomo un deterrente, mentre cercano il loro Principe Azzurro. Anzi vivono tutte le grandi emozioni della grande storia d'amore appassionata, ma con una sfida in più con un handicap alla partenza. In altre parole: voglio il tuo fidanzato o marito e non ho affatto paura di andare a caccia di lui o di portartelo via. Ma alcuni diranno è sempre successo. Vero. Ma nell'epoca del segno dell'Acquario, segno di innovazione e cambio, le regole stanno cambiando, o scomparendo addirittura. I settori di punta coinvolgono comunque i personaggi pubblici, attori, artisti, il jet set..etc...ma anche le persone normali.
Gli esperti dicono che più le donne guadagnano più cercano soddisfazioni nelle società che non pongono limiti, dove le donne sono economicamente più potenti, e quindi più sessualmente e socialmente aggressive. Xomuqnue la mancanza di un limite non crea maggiori soddisfazioni. Nel caso a cui si accenna sopra anche nei rapporti con uomini sposati le donne alla lunga rimmangono deluse perchè sono pochi gli uomini disposti a lasciare casa e famiglia per vivere un'altra storia d'amore, ma sono molti gli uomini disposti alle relazioni parallele, o ad il sesso occasionale. Ma anche questo limite sociale infranto non rende i diretti interessati particolarmente felici. La vera felicità sta nel serbare e curare con devozione il gioiello interiore.