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mercoledì 9 febbraio 2011

VENERE IN CAPRICORNO


La maggior parte dei testi di astrologia più comuni ci ricordano che Venere che transita, come a Febbraio 2011, nel segno del Capricorno, non si trova a suo agio nell'ambiente di Saturno.
Come mai? Perchè Saturno intristisce Venere e l'avvolge di malinconia.

Visto che Venere è a suo agio solo nel Toro, Pesci e nella Bilancia, nel segno di Saturno pecca per eccesso di materialismo terreno.
Vizioso, dedito a festini ed orge, alla corruzione e alla prostituzione, allo sfruttamento minorile, all'abuso di potere, all aperversione di ogni tipo.
I giornali, i mass media e l'opinione pubblica sono saturi di questi argomenti proprio in questo momento. Curiosamente chi ha ora circa settant'anni e nasce con Venere in Scorpione nel quadro delle progressioni, un anno uguale ed un grado, si trova proprio adesso a dover gestire una Venere in Capricorno.

E qualì è il probema di questa Venere rigida, inflessibile, cinica e volgare? Mentre in Toro si lascia andare volentieri ai piaceri della carne, in Capricorno Venere non gode e non è mai soddisfatta. Sotto certi aspetti sarebbe addirittura da compatire per ciò che in fondo è malattia, in parte autoindotta, ma tralasciamo questa discussione in favore di medici e psichiatri che sono più equipaggiati per affrontare il problema a livello individuale.
Ad esempio in età avanzata si trovano nell'uomo spesso casi di problemi alla prostata o agli organi sessuali, priapismo e conseguente incapacità ad eiaculare, il che rende il rapporto sessuale nella vecchiaia, senza orgasmo. ancor più doloroso del dovuto. Il desiderio rimane prepotente, ma non può essere mai soddisfatto, quindi una alterazione del processo naturale.
Tra le qualità riconosciute da molti astrologi di Venere in Capricorno sono serietà, praticità, rigidi concetti morali, affidabilità, ed una resistenza incredibile.
Questo non dovrebbe sorprendere più di tanto, idealmente è così. Poi in pratica troviamo in questa Venere la simbologia sia del "Vecchio Satiro", che della "monaca di Monza" per riferire in due aspetti, a maschile al femminile. In sostanza chi ha Venere in Capricrono passa lunghi periodi negli eccessi totali, sia di astinenza, che di frenesia senza controllo e si comporta come se comunque avesse sempre problemi con il femminile, con la donnna, con il proprio lato "foemina".

I Satiri erano figure ricorrenti nella mitologia sia greca che romana, erano i Geni protettori dei boschi, dei fiumi e dei pascoli. Erano rappresentati come esseri molto peloso con piccole corna sulla testa e, talvolta, con zoccoli caprini. Esseri si indole allegra e festaiola molto inclini al bere erano i compagni ideali del dio Dionisio o Bacco e assieme alle baccanti lo accompagnavano nel suo vagabondare per il mondo. Decisamente brutti avevano l’abitudine di corteggiare le ninfe dei boschi che li rifiutavano e alle volte assumevano fattezze vegetali per sfuggirgli. Abili suonatori usavano strumenti a fiato molto semplici, di solito intagliati nel legno quali pifferi e zufoli. Il loro maggiore esponente era il dio greco Pan, dio dei boschi e protettore dei pascoli. In mitologia i Satiri discendono dall’unione di Hermes e della Ninfa Istima. Altri satiri presenti nella mitologia sono Marsia il suonatore, che ebbe l’ardire di sfidare il dio Apollo in un gara di musica con le muse in giuria in cui fu battuto e scorticato vivo, e Sileno, il vecchio satiro ubriacone che fu maestro e tutore di Dionisio.

La satiriasi è un termine usato più che altro in passato nella storia della medicina, indicante l'aumento in modo morboso dell'istinto sessuale nel maschio umano; il termine deriva dalla figura del satiro della mitologia greca. Alla satiriasi corrisponde il concetto di ninfomania riguardante il femminile. Entrambi i termini non vengono più utilizzati a livello scientifico e sono stati sostituiti dal concetto di ipersessualità. Si distingue in: satiriasi tossica; effetto dell'uso di droghe, satiriasi nervosa; documentata all'origine di alcune malattie mentali. Questo per quanto riguarda l'aspetto medico.

Brevemente si può affermare che il mistero dell'amore in Capricorno si infittisce ancora di più, diventa un rebus irresolvibile. Tutto ciò che è sessualità, peccato, sensi di colpa, nemesi e catarsi, rimane come pietrificato nel Capricorno, scritto nella pietra, perchè è una legge della natura che tutto cò che viene represso nella coscienza viene a galla sempre più potente ed invincibile. In certe culture religiose questo aspetto del mondo fisico, viene chiamato addirittura diabolico o maligno, ma non lo è affatto. E' semplicemente un fenomeno fisico. L'animale uomo è dotato di apparato sessuale e l'uso che ne fa appartiene a vari livelli, prima di tutto famigliare (in Astrologia è l'Ascendente), al mondo individuale (la sfera solare o dell'Ego), alla sfera del collettivo (il quadrante Xa alla XIIa casa), e alla sfera metafisica (nona casa), con evidenti conseguenze sul piano sociale e religioso, visto che viviamo in un paese italiano, cattolico e forse anche benpensante. Il detto agostiniano "errare humanum est" sui vizi ci sta a pennello ma anche "Se odi i vizi, odi l'uomo". Uomini e vizi sono inscindibili. Il benpensare è credere che quali e quanti vizi non siano da giudicare, ma da capire, e che comunque sia una nostra scelta libera e consapevole reprimerli o dare libero sfogo alla natura.