La mia pagina di astrologia ha
raggiunto ben 175.136 persone negli ultimi 7 giorni. Questo dato mi
rende molto felice in quanto dimostra un buon interesse degli utenti
del web per gli argomenti da me trattati. Nell'ultimo post ( e questo
di oggi ne è la continuazione) accennavo alle Utopie.
U-topos, dal greco significa luogo che
non c'è. L'Utopia in sé e per sé è altamente deludente ed è
quindi una malattia, un malessere dell'anima. L'Utopia
concettualmente appartiene alle tematiche del segno dell'Acquario.
Come molti già sanno dall'anno 1920 circa (Roaring Twenties, gli
anni ruggenti) viviamo nell'Epoca dell'Acquario, corrispondente in
senso cronologico ad una rivoluzione sistemica ed ad una prima crisi
collettiva del sistema bancario (Black Tuesday, Ottobre 1929)
In senso astronomico questa data segna
l'inizio dell'epoca successiva a quella dei Pesci, e del
Cristianesimo. Infatti dagli anni '20 nasce parallelamente al
sistema vigente l'avvento dell'interesse nelle discipline esoteriche
orientali quali Buddismo, Taosimo, I-Ching, nella medicina olistica,
nella naturopatia, nell'aldilà con o senza spiritualità, e nella
spiritualità con o senza religioni. L'Acquario è un segno
astrologico legato alla collettività ed ai gruppi, ai comportamenti
tali e quali a quelli che oggi si definiscono in termine generico WEB
ovvero un'entità immateriale, inesistente, amorfa, reticolare.
Perché inesistente se anche io la uso? L'Acquario in astrologia si
colloca al 11o posto, si contrappone al Leone, e quadra
sia Toro che Scorpione. Il Leone è segno di nobiltà d'animo e di
dignità. Il Toro è segno invece resistente ai cambi lo Scorpione un
segno di potere. In sostanza già per la sua collocazione temporale
l'Acquario rappresenta il momento di ribellione al potere, alla
realtà costituita, e all'inerzia ai cambi. Quindi, se è cambiare
per il gusto di cambiare, l'Acquario crea instabilità. I successi
che nascono sotto l'Egida dell'Acquario sono effimeri.