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domenica 18 ottobre 2009

Il tuo canto d’amore



Se io fossi innamorato di te
Potrei rincorrerti, assediarti
Circondarti di fiori
Potrei essere un altro dolce perdente
Un salice pendente
Ma non ti amo e non ti odio
E rimango qui solitario
come pino solitario
Sommo gentile e premuroso
Come una foglia o un filo d’erba
Educato come un cavalier servente
Sdraiato ai tuoi piedi abbagliato
E dal rilfesso del tuo specchio
Nasce l’immagine distorta ed unica
l’illusione irrinunciabile
di un'amore sincero
Ma io sono più sincero ancora
e ti dico
Non ti amo
Perché tu sia libera
di librare le emozioni
Tu che sei tutto per me
Musa amica maestra
Rilassata seduta od in piedi
Potrei rasarti dolcemente il pube
per farti tornare una bambina
Senza pudore e tu potrai finalmente
confessare tutto
Quelle pieghe velate dell’anima
a chi ti ama non potrersti aprirle
e senza freni potresti fare tutto
tutto ciò che sei nata per fare
donna madre sorella amante figlia
e amica
senza turbarci le nostre notti insonni
mentre io resto qua per sempre
addormentato
solo per
accompagnare il tuo canto d’amore

(tratto da un tema di Aldo Monticelli
“Poeta di strada”)